Tu sei il mio pezzo di cielo.

Mi scuso in anticipo per il ritardo, davvero non ce l'ho fatta a rispondere prima!:(

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La notte era stranamente silenziosa , quella sera. E incredibilmente luminosa, con tutto quel firmamento di stelle incastrate nella volta celeste, a far compagnia alla luna. Perché era lei la regina incontrastata , quella notte. Ed era proprio la luna che stava guardando, lei.Era pallida anch'essa e piena di crateri e buchi.Solo che lei i solchi ce li aveva dentro. Sprofondati tra stomaco e cuore.Ed era stata tutta colpa di lui.Del suo sorriso, della sua risata, delle sue parole gentili. Era tutto merito suo se lei adesso si ritrovava come una fetta di gorgonzola andato a male. Il vento le scompigliò delicatamente i capelli e fece colare fino alla punta del mento le lacrime sgorgate dai suoi occhi. Se le scacciò via con un gesto violento della mano, mentre in fretta chiudeva la finestra. Cominciò subito a pensare a un modo qualsiasi per distrarsi, pensare a qualcos'altro, prima che il dolore le annebbiasse la vista e il cuore. Così si ritrovò davanti allo specchio, piccola, bianca e scarnita.E fu un attimo, quella fu la goccia che fece traboccare il vaso già crepato da un pezzo. Si abbattè sul letto come fosse stata animata da un'entità invisibile e incredibilmente forte.Si strinse le ginocchia al petto, iniziò a tremare in modo convulso, a sfogare il suo straziante pianto amaro.Era l'inizio della fine, lo sapeva. Lo sapeva da sempre. Era consapevole del fatto che quel viso sarebbe stato la sua rovina, che quegli occhi l'avrebbero fatta impazzire, in tutti i sensi.È solo che era stata giovane, ingenua e stupida.È solo che lei era una di quelle persone che si affeziona subito. È solo che lei si era innamorata.
Grosso sbaglio.
Ora lacrime salate scendevano giù dalle gote arrossate e si andavano a depositare sul materasso, sulle dita, sulle gambe.Era come se stessero facendo una corsa con le scie di sangue che colava dalle labbra, torturate a morte per il nervoso e per il dolore. Si era stufata di tutto. Si era stancata delle persone, delle continue delusioni, delle incomprensioni. Decise di andarsene, di lasciare quel luogo funesto incontaminato dalla tristezza. Di fuggire dalla realtà schifosa che le incombeva addosso.
Poi ci fu il silenzio, nient'altro.

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Il posto che sento più mio in assoluto, sembrerà assurdo o banale, ma è la mia camera. Eppure è proprio qui che passo la maggior parte del mio tempo, è qui che sono riunite tutti i miei effetti personali, tutte le cose a cui tengo.È qui che ho pianto, ho riso, ho gioito insieme alle persone che ne hanno varcato la soglia. È qui che passo i pomeriggi a studiare, qui che mi perdo nella lettura di un libro, qui che ballo e faccio riscaldamento nei momenti di noia, qui che ascolto musica a tutto volume, qui che mi trucco, mi provo i vestiti e via dicendo.
Forse il mio posto ideale sarebbe sperduto in un bosco, magari una piccola radura circondata da alberi e allietata dal cinguettio degli uccelli. Porterei lì con ke solo il cellulare, l'iPod e il diario su cui poter scrivere. Anche una mela, chissà.Per ora questo luogo incantato esiste solo nella mia mente.

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Mi scuso in anticipo del ritardo nel rispondere:)

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Ognuno di noi vive.
Il fatto di parlare, muoverci, respirare ne è una conferma, no?
Il fatto è che il mondo è sempre pieno di gente che esiste e basta, il che è ben diverso dal concetto di vivere.
Vivere è, come tu hai giustamente detto, il meravigliarsi delle cose più stupide, è il ricambiare il sorriso che ci rivolge un bambino, è uscire a divertirsi, è leggere ed emozionarsi, è ballare e lasciare in stand by i pensieri negativi. Questo è vivere. Dobbiamo smetterla di condurre vite monotone e prive di senso, prive di attrattive.Dobbiamo tutti quanti cercare di dare un perché ad ogni nostra giornata, ad ogni nostra parola e gesto.Non bisogna solo aspettare gli eventi delle cose , altrimenti ci ritroveremmo in un batter d'occhio sotto terra senza neanche essercene accorti.

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ecco l'immagine: rappresenta l'uscire fuori dagli schemi. :)

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Dipende dalla persona, dal suo carattere, dalla sua mentalità. Dipende dalla sua forza di volontà , da quello che gli è accaduto.
Accade spesso che ci troviamo in una situazione dalla quale abbiamo ricevuto tanta di quella delusione e amarezza dal non volerla ripetere più, in nessun modo.Così chiudiamo i battenti del nostro cuore col resto del mondo e ci isoliamo, semplicemente. Smettiamo di sorridere, di vivere, il nostro è solo un esistere.Un sopravvivere a stento. È una cosa davvero brutta, smettere di amare e di provare gioia verso le cose e verso le persone. Ma non deve neanche tramutarsi in una situazione permanente ed eterna; tutti prima o poi avranno il proprio momento di felicità e di gloria nella vita, tutti prima o poi incontreremo qualcuno di speciale che ci faccia ricominciare a respirare, e soprattutto a sperare. Dipende tutto da noi, dalla nostra capacità intellettiva e sensibile.
"non può piovere per sempre".

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