Daniel ΘΣ

Interessante! Comunque sì, giusto l'altro giorno ho avuto una specie di "incubo". Ero in una specie di città post-apocalittica. C'era un aereo schiantato, pochi superstiti. Uno scienziato si chiude in una specie di cella frigorifera e tutti vanno a dormire. Io, non so come, mi ero dimenticato il cappotto in quella cella. Entro e vedo lo scienziato appeso al soffitto che dormiva nella bocca di un serpente. Si sveglia e inizia a inseguirmi mentre tutti fuori mi inseguono. Io cerco di scappare via ma corro sempre più lento, le mani della gente escono dal nulla e mi bloccano e piano piano rallento sempre più. Il serpente gigantesco si avvicina ad una velocità inaudita; io cerco di lanciare un urlo ma niente viene fuori. La bocca si spalanca su di me, sta per divorarmi e mi sveglio di colpo.

---

Penso che il peggior sogno l'ho avuto da piccolino. Non ricordo esattamente quanti anni avevo, però avevo finito di vedere Nightmare. Così ho sognato che un uomo veniva a casa mia, con quegli artigli e mi prendeva. Si accendevano le fiamme sul gas, senza motivo. Io provo a gridare ma i miei non sentono, grido con tutto il mio fiato. I miei erano proprio di fronte a me ma non riuscivano a sentirmi. Mi libero, corro sotto il loro letto. L'uomo mi insegue, io prego perché non mi veda; si avvicina, si china, mi guarda, mi infilza brutalmente con la mano e mi sveglio di colpo.

View more

Mi svegliai, o meglio, mi svegliarono, quella fatidica notte in cui tutto accadde. Le urla, gli allarmi, i botti fuori. Le fiamme che, all'esterno, illuminavano quella notte buia tanto quanto quel periodo che stava per travolgere l'umanità. Mi guardo intorno e non realizzo subito quel che stava accadendo, mentre mio fratello continuava a gridare qualcosa. Una volta svegliatomi completamente le parole di mio fratello diventano comprensibili "prendi il necessario, è l'inferno lì fuori". Mi affaccio sul balcone e noto la vicina del piano inferiore -una sottospecie di testimone di Geova- cantare per essere salvata, mentre quello che sembrava essere suo marito impazzito e con il cranio spaccato, le correva contro. La scena sembra quasi comica ma ritorno in me guardando il marito sbranare la moglie. Corro dentro e serro le finestre. I miei genitori sono corsi a prendere mia nonna e mia zia al piano di sopra mentre mio fratello li raggiunge e, prima di andare, mi avverte "sta' attento Dani, porta con te il cellulare e chiamaci appena possibile". Chiamo i miei amici e decidiamo di radunarci tutti a casa del nostro amico. Prima di uscire preparo uno zaino; ci metto dentro qualche bottiglietta d'acqua, del cibo, vari coltelloni da cucina e, con dello scotch, mi lego dei quaderni attorno alle braccia per "parare" dei possibili morsi. Ci metto anche il caricatore del telefono e mi infilo in tasca il cellulare con le cuffiette. Aggiungo altra varia roba, cercando di non rendere lo zaino troppo pesante e mi avvio. Scendo con attenzione le scale del mio palazzo e faccio attenzione ai rumori. Sembra tutto tranquillo. Corro velocemente e salto gli ultimi cinque gradini, fiondandomi sul portone. Mano sulla maniglia, l'abbasso e tiro. Non esco subito, do un'occhiata a destra e sinistra. La strada, in discesa -o salita- ha qualche macchina schiantata contro qualche palo e gente che sembrerebbe... morta. Assumo una posa furtiva -in una situazione normale avrebbero pensato che stessi andando a rapinare il parrucchiere lì vicino com'era già accaduto, d'altronde- e, tenendo le spalle al muro, avanzo piano piano fino ad arrivare alla fine della discesa. Non son un grande combattente, non ho mai fatto karate o altre arti del genere però, in compenso, sono sempre stato un tipo agile e dai riflessi pronti. Da piccolo ero una testa calda e, più volte, alle medie, mi sono ritrovato a fare a botte con un po' di gente quindi, bene o male, sapevo come sferrare calci e pugni. Non pecco nemmeno nella corsa, sono arrivato anche secondo alla gara di velocità organizzata nella mia città anni fa; in caso trovassi uno di quei cosi potrei tranquillamente darmela a gambe. Faccio per attraversare la strada ma mi ritrovo davanti fiamme e "zombi" a divorare i resti delle persone morte nell'incidente lì vicino. Cerco di non farmi notare e supero l'incrocio.

---

[CONTINUA QUI: http://txs.io/DuP ]

View more

La mia tesina si chiamava "La ricerca della Felicità". Penso il titolo dica tutto. Girava più che altro sulla teoria della felicità/infelicità di Leopardi. Ciò che mi ha spinto a scegliere questo tema è stato Leopardi stesso e parte della mia vita. Mi sono trovato d'accordo con varie cose di Leopardi ed ho voluto avvicinare il tutto ad un mio pensiero. Sono stato molto soddisfatto del risultato ottenuto da me, peccato che la commissione esterna non sia stata in grado di apprezzare il lavoro e cogliere il vero significato del mio tema, che non si fermava solo a quel che i libri di scuola dicevano ma andava ben oltre. Rappresentava la vita dell'uomo e la felicità che ognuno di noi cerca di raggiungere ogni giorno. "Usciva dagli schemi" e, a quanto pare, non tutte le menti sono in grado di comprendere quel che è fuori dall'ordinario.

View more