@Akashi2018

Emperor Akashi

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rebekahclairegirl’s Profile PhotoRebekah Claire
Lasciami sciolte le mani e il cuore, lasciami libero! Lascia che le mie dita scorrano per le strade del tuo corpo. La passione -sangue, fuoco, baci- m’accende con vampate tremule. Ahi Rebekah, tu non sai cosa significa questo!
È la tempesta dei miei sensi che piega la selva sensibile dei miei nervi, è la carne che grida con le sue lingue ardenti, è l’incendio che arde di me in te!
E tu sei qui, donna, come un legno intatto ora che vola tutta la mia vita ridotta in cenere verso il tuo corpo pieno, come la notte, di astri! Lasciami libere le mani e il cuore, lasciami libero! Io solamente ti desidero! Io solamente ti bramo! Io solamente ti posseggo!
Non è amore, è desiderio che inaridisce e si estingue, è precipitare di furie, avvicinarsi dell’impossibile, ma ci sei tu, ci sei tu per darmi tutto, e per darmi ciò che possiedi sei venuta sulla terra, come io son venuto per contenerti, e desiderarti, e riceverti affinché tu mi prenda, tutto!
Vieni Rebekah, mentre dentro te mi accogli io ti sento, comprimimi, discioglimi, tormentami, infiammami, programmami, rinnovami.
Accelero, rallento, accelero ancora. Ti schiaccio, eppur non ti distruggo, né mai lo farò bambolina mia.
-Beati per me, Rebekah!-
Cuocimi, bollimi, addentami, covami.
Poi fondimi e confondimi, spaventami, nuocimi, perdimi e trovami, giovami. Scovami mentre io ti sc/opo, ardi, brucia, arroventati di e per me.
-Vieni!-
Un ordine imperativo, e mentre si contrae io la stringo, marchio a fuoco la sua diafana pelle, fuoco vivo che divampa in me.
-Afferralo-
E lasciata la mia posizione, mi scostai avvicinandomi a lei, il mio calice divino nella sua mano, a sfiorar le sue rosee labbra.
Domalo, sgmominalo, poi sgomentalo, dissociami, divorami, comprovami, ammagliami, dissolvimi.
-Bevi, Rebekah-
Ingoia. Inebriati. Muori. E poi risorgi per vivermi in questo nostro nuovo mondo.
Incoronami. Eternami. Inargentami.
Io sono, il tuo Emperor!
-La prossima volta, ne vorrò di più, Rebekah!-
Tu, non ci annoi mai. Il tuo amore lo fa vivere, la tua sottomissione alimenta la mia stessa esistenza.

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/role to/ @rebekahclairegirl

Akashi2018’s Profile PhotoEmperor Akashi
La chiarezza delle acque mi rigenera, puro nel fiume che dalla cima del tuo corpo sorge a zampilli, a gorghi, a rivoli veloci, ramificandosi in tributary di pendii e di braccia che crocifissi in attesa; e ne letto di ciottoli sabbie e curve ti leviga i sënï a fioriture di gigli acquatici. Cedevoli nella piana acquifera che freme fino alle anche scarne, arrivando a estuare spalancato all’ambra delle tue riviere imponenti, è il tuo corpo sinuosamente asciutto, potente vortice che mi accoglie, per sfamar la mia fame e la mia sete. Irruenta tempesta di colpi funesti, ripetuti con grazia e cattiveria, il suono, oh dolce suono di quelle piccole e perfette colline che venivano ripetutamente martoriate dal mio basso ventre, era un inno al piacere, e l'estasi, del suono umidiccio che ribadiva la foga nella sua bagnata fig_ura di donna del mio massiccio mêmbrø, erano secondi solo alle sue contraddittorie urla: "più piano".."non smettere". Oh, piccola madamigella presuntuosa, come osi!
Uno schiocco, sonoro e deciso, che impresse su quella bianca pelle l'interezza della mia mano, un secondo, poi un terzo, e quelle piccole e compatte nätïchë assunsero sfumature di rosso ancora più acceso, che visione.
-Rebekah, io sono il tuo Emperor, non scordarlo-
Pausa.
Scostai appena il basso ventre agevolando l'uscita da quella ormai fradicia cavità, ma le mie mani, non lasciarono la presa da quelle due colline, massaggiandole, comprimendole tra le mie mani, studiandole, mentre l'occhio cadde in quel punto preciso tra i due promontori, lì, dove non batte il sole, dove batterò io.
-Questo ti farà male Rebekah, ma il tuo Emperor ne trarrà piacere-
Che sudicia e vile lingua.
La punta marmorea del mio mëmbrø, di rosso acceso, prese a disegnare piccoli cerchi nell'intersezione tra le sue piccole colline, piccolo incavo inesplorato, che tu sia pronto ad accogliermi o meno, io ti avrò.
Mi immedesimo in te, Cristo, spirito incolume della sua religione, carnalmente di bestia umana -la mia comunione sacra- è la manifestazione di quanto esprimi spezzando il pane. “prendete, mangiate, questo è il mio corpo”, e porgendo il vino “bevete, questo è il mio sangue”.
La spezzo, come il pane della cena, e dissangua, come offerta di vino -simbolo del sangue prezioso- sono il carnivoro, il cannibale che lingueggiando divora il suo corpo e beve il sangue della ferita perché si ricordi di me, e inchiodo sulla stessa croce il mio amore, per le sue carni maestose.
Pënë_trazione.
-Non puoi scappare Rebekah-
Un sussurro gelido, in contrasto col forte calore che incendiò il suo corpo, bramoso di lussuria ma desideroso di scappare dalla mia morsa. Il suo corpo tremava sotto le vibrazioni della mia essenza che la afferrava, la violava, la faceva mia, sentivo la pressione accoglierlo, con indesiderata ma al contempo voglia di esser presa, di accogliermi, una dolorosa voglia di appartenenza.
Non puoi scappare, ma puoi sottometterti.
Implora di volerne di più, e forse te ne darò di meno.

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°parte due° @rebekahclairegirl

Akashi2018’s Profile PhotoEmperor Akashi
..ma ora, finalmente, potevo beare la mia vista di quel esile e sensuale corpo.
-Mi desideri, Rebekah?-
Sussurrai sulle sue labbra, dopo essermi chinato su di lei, potevo sentire il suo respiro, il battito del suo cuore, il fremere dei nostri corpi. Lestamente, andai a sdraiarmi accanto a lei, prendendo la sua mano adagiandola sul mio membro, iniziando a farle eseguire movimenti verticali lenti ma intensi, potevo sentire il sangue iniziare a ribollire in me.
-Rebekah, fatti scøpärë la bocca!-
Un ordine, sentenziato con freddezza, un ordine accompagnato dalle mie mani che con vigore, afferrarono le sue ciocche di capelli, obbligando il suo corpo ad accucciarsi affianco al mio, il viso di lei sul mio basso ventre, e il mio membro, che senza alcuna educazione, irruppe nella sua bocca, con audacia e ferocia, in tuta la sua interezza fino a sentire la sua gola, avanti e indietro, sempre più intensamente, sbattendo su quel viso come se fosse un tonico fondoschiena.
Sentivo la calda umidità accogliermi e accendermi, sentire il suo essere quasi strozzata dal mio atto, mi mandava in estasi le sinapsi.
Strozzati, ma non morire, la mia fame è solo all'inizio.
Dolore. Piacere. Estasi.

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parte due rebekahclairegirl

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rebekahclairegirl’s Profile PhotoRebekah Claire
Il Venerabile è morto. Cenere alla cenere, polvere alla polvere, dal nulla veniamo e, nel Nulla ritorniamo.
Mao è morto. Victor è morto, Jeremiah e Kuja sono inutili, e in questo tempo tedioso, anche tu sei inutile. Lasciami la scena, dormi sereno, abbandonati al meritato riposo, i tanti fardelli della vita ti hanno messo a dura prova, al punto che ora vivi una sopravvivenza sedentaria, al fianco di questa ragazza che nulla ha fatto per meritarti, in fondo il Venerabile te l'ha donata affinché io mi divertissi, non affiché tu te ne innamorassi. Ma lasciamo perdere, ti ho la lasciato perdere, ti ho dato spazio, ti ho dato tempo, ho riposato negli angoli reconditi del tuo inconscio.
Dormi Akashi, l'Emperor avrà cura di lei, promesso.
Aprire lentamente gli occhi, e venir travolti dall'inebriante desiderio che pulsava vivido da ogni poro della sua pelle, quegli occhi così vivi, così vogliosi, mi fissavano come se fossi un lauto pasto da divorare, sentivo fremere così tanto il suo corpo, che avvolse completamente la mia stessa essenza.
Giovane fiore di loto, bello e delicato, sei stata troppo tempo con Akashi, ne conosci ogni cosa, eppure mi guardi stranita, forse, non sai proprio tutto, nevvero?
-Rebekah, se mi fissi così, mi tocca punirti-
Pacatamente, la mia lingua tagliente sibilò, mentre andai a privarci di quel lenzuolo di seta, mostrando il mio asciutto fisico baciato dal sole, ma non il suo, no. Madamigella era troppo elegante per mostrare le sue grazie, coperte da una camicetta di seta, presentare un banchetto senza realmente mostrarlo, è una caduta di stile.
A carponi, mi accinsi su di lei, sovrastandola con la mia grazia nobile, schiacciandola sotto il peso della pressione esercitata dalla mia essenza.
Hai avvertito anche tu la differenza, vero Rebekah? La senti la mia mano, leggera ed elegante mentre ti accarezza il viso, i polpastrelli che sfiorano quella diafana pelle, e poi, scendendo su quella labbra così morbide al tatto, mentre il mio dito indice, ne scruta la cavità, sfiorando la sua lingua e poi le sue labbra, e viceversa, mentr'ella, in preda ad un istinto o ad una piacevole abitudine, prese a suggere con sensualità il mio dito, ma non aver fretta principessa.
Estrassi il dito dalla sua bocca, percorrendo il suo mento, il suo collo, e lì, ebbi un piacevole sussulto, sentivo quella vena pulsante chiamarmi, chiedermi di stringere, e strinsi, oh se strinsi, ma la sua espressione mi riportò alla calma.
Perdonami Rebekah, da troppo tempo dormo, e ho troppa fame adesso.
Sorrisi guardandola, fissandola invertendo i ruoli predatore/preda, lasciando la presa su quell'esile collo, scendendo giù, fino ad accarezzare il bordo di quella camicetta di seta, sentendo sul dorso della mano quelle formosità che davano vita ad un décolleté piccolo, ma giovane e sodo al tatto.
Bruciore, dolore, un colpo secco, le strappai di dosso quel tessuto, marchiando di un leggero ma acceso rosso la sua pelle..
Pt.1

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~Back on stage~ Start role for @h_nakamura

Akashi2018’s Profile PhotoEmperor Akashi
Si chiude il sipario, la recita è terminata.
Improvviso, qualcuno scosta i lembi delle tende chiuse, e un clown appare alla ribalta, con le gambe incrociate e saltellanti arringa la platea e i palchi vuoti:
"Signori e signore,
la commedia è finita
e non ci sarà replica alcuna".
Anche la luce ha mutato la sua intensità, s'è fatta diversa, come mai vista prima d'ora.
E d'un tratto, tutto piomba ne buio più nero.
~Primo atto~
Questo è un bel mondo, se non v’importa che sia il sangue..e non l’inchiostro a colorare le pagine dei vostri giornali il lunedì mattina,
quando tutto torna normale,
anche le strade.
Questo è un bel mondo, se non v’importa che qualcuno muoia..magari solo di fame. Il che non è poi tanto male, se quelli non siete voi.
Se non v’importa
che la medicina, ai problemi sociali,
non sia un sorriso ma la droga.
Se ve ne fregate che esploda una bomba, o magari due, di tanto in tanto, e se vi basta che la guerra, giusta o sbagliata che sia, avvenga lontana dall’uscio di casa, di quel vostro mondo.
Se qualcuno non ha i soldi,
l’importante è che non li chieda a voi, se non ascoltate gli altri
perché gli altri non siete voi,
e se non vedete né sentite
quel che succede sotto la vostra finestra chiusa, per voi
questo mondo è fantastico.
Ma state attenti..perché il mondo gira, e prima o poi,
purtroppo, v’accorgerete che
gli altri siete voi.
Il Venerabile Niklaus lo sapeva bene, questo mondo marcio e corrotto, ma anche amorevole e altruista cambia gli animi, muta persino le menti più lucide e intelligenti, lo sapeva bene, eppure anch'egli è caduto vittima delle sue stesse trappole, poteva avere tutto, ma al tutto ha preferito il niente. E ora? E ora lascia a me i suoi fardelli, il peso dei suoi errori, dei suoi fallimenti, come se io potessi arrivare là dove egli ha fallito. Stolto.
È sottile la borderline tra essere e apparire, e mentre egli appariva, in tutta la sua fragilità prima di congedarsi da questo mondo, io, nell'ombra, apparivo in tutta la mia essenza, e ora il mondo saprà, che la morte spesso, altro non è che una comoda via d'uscita, la libertà dalla prigionia di questo mondo, di questa vita.
~Secondo atto~
Lei. Seduta al riparo sotto un ciliegio, lo sguardo perso all'orizzonte mentre il crepuscolo s'appresta ad entrar in scena.
-Cosa fate qui milady?-
Estranea, così mi rivelo.
E lo sono anche io, adesso.
Sento palpitare emozioni aggrovigliate, distaccate, cangianti.
Ed io ti vedo, sì, miracolosamente viva, dopo tutto questo tempo, senza pene, senza scuse, senza recite, o almeno così ti mostri.
Ma ti vedo, sei una statuina di marmo, una canzone triste del passato, hai sconfitto il tuo diavolo, ma non i tuoi demoni.
Mi avvicinai a lei, osservando a mia volta i caldi colori del crepuscolo, che meraviglia
-Vi manca?-
Che domanda insolita, tanto semplice quanto complicata.
Dammi una risposta soddisfacente, allieta le mie curiosità.

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Back on stage Start role for hnakamura

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rebekahclairegirl’s Profile PhotoRebekah Claire
Baciami stasera sul mare,
dimmi che la luna ardente è tutta per noi.
Anche le stelle fanno a gara,
per non perdere l’incontro delle nostre bocche
pronte ad unirsi per una notte in paradiso.
Io desidero perdermi nel caldo tuo respiro,
in un miele che sa della tua intimità,
sì! Io amo baciarti e assaggiare quel caldo cocktail di fuoco, lungo la candida tua pelle.
Baciami stasera sul mare,
ogni tuo bacio sarà prorompente,
più del fragore delle onde,
più dell'intensità del mare.
Vivimi, ardendo sotto il tocco delle mie mani,
in una sete di me, in una fame di noi, che sempre troverò ristoro, ma mai sazietà alcuna.
Le nostre bocche affamate si divoravano, mentre le nostre calde lingue danzavano la sensualità, la passione, l'amore.
-Ti amo Rebekah Claire-
Mia signora, mia regina, mia schiava, mia compagna.
Amore è appartenersi, è completarsi, è soddisfarsi, e mai come ora, mai come dopo tutto questo tempo, l'amore che ho per te è pari al desiderio di farti mia.
Mi adagiai su di lei, svestendola poco alla volta, capo dopo capo la mia mano andò a privarla di tutto ciò che ricopriva la sua nivea pelle.
Le mie mani, quasi predatrici, andarono in avan scoperta esplorando ogni centimetro del suo corpo, mentre le mie labbra, poco dopo, come un plotone d'assalto pronte a muoversi per giungere alla meta, presero a baciare ogni centimetri di quel corpo adagiato sotto il mio.
Esplorai ogni parte di lei, volevo sussulti e gemiti, brividi, ardore, passione, volevo tutto e come un ingordo egoista non mi sarei fermato.
E se le mie labbra, adagiate sui suoi seni presero a stuzzicarne i capezzoli ora rigidi, una mia mano, salda su di una sua gamba, esercitò una leggera pressione aprendo l'ingresso per l'altra mia mano, che furtiva scese sulla zona più bassa, calda ed intima.
Il mio sguardo appena volto sul suo, chiese permesso mostrando un sorriso furbo e malizioso, mentre i suoi occhi, così dolci e accondiscendenti mi permisero di andare avanti, e io così feci.
Un dito.
Due dita.
Tre dita, a giocare, provocare, stuzzicare la sua intimità, che man mano diveniva sempre più calda e umida, e d'altro canto io, sentivo ardere il mio corpo per lei, ero sempre più famelico e desideroso, e lei lo capì dall'intensità dei miei baci, dei miei morsi, dalle mie dita che si muovevano sempre più veloci lì sotto, lo capiva dalla mia pelle calda e dalla mia muscolatura sempre più contratta.
Amore mio, il tuo piacere è l'essenza stessa della mia eccitazione, impazzisci per me, godi per me, liberati per me, ardimi l'anima col tuo piacere, brucia con me nel fuoco della passione.
Scesi poco alla volta con le labbra, senza mai smettere di baciare quella pelle dal sapore di vaniglia, scesi, scesi, e come in una perfetta coreografia, la mia mano molesta si levò afferrando l'altra sua gamba, allargandole più che potevo spalancando così le porte del paradiso.
-Godi per me amore mio-
Mi chinai portando il viso sulla sua intimità, e la mia lingua danzò con essa.

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rebekahclairegirl’s Profile PhotoRebekah Claire
Mi chiedevo cosa si celasse nel suo cuore, perché la mia bramosia, il mio bisogno di averla non fosse corrisposto, poi capii che era il quesito che mi stavo ponendo ad essere sbagliato.
Che cosa ti terrorizza a tal punto dal gelarti l'anima? Avevo captato un ombra tetra, ma troppo preso dal forte impatto emotivo da non realizzare subito chi vi fosse nella dimora, cosa fosse e cosa stesse accadendo, e in pochi istanti, il più grande mostro di Rebekah prese forma davanti ai nostri occhi.
Un mostro dalla parvenza umana, ma che di umano non aveva nulla, potevo sentire il terrore sulla pelle e negli occhi della mia amata, sentivo il disgusto, l'ira crescere in me e ardere come alte fiamme. Non mi scomposi minimamente, mi limitai ad osservare quello scempio di creatura mettere in piedi il suo tetro teatrino, fin quando poi, deciso a portarsi verso l'ultimo atto, puntò verso la mia persona la canna della sua arma, sentii la piccola mano di Bekah stringermi, le sue labbra darmi un dolce addio, i suoi occhi implorare che tutto questo incubo potesse finire.
Abbassai lo sguardo verso di lei, sorridendole con la mia più intensa dolcezza.
-Metterò fine al tuo incubo mio amore-
E non appena finii di pronunciare tali parole, il mostro diede nuovamente di matto e, oramai vittima del suo stesso odio, premette il grilletto ancora, e ancora, e ancora. L'eco dei colpi esplosi si espanse in tutta la casa, mentre l'odore della polvere dal sparo invase i nostri olfatti. Nove colpi vennero sparati, ma nessuno di essi andò a segno. Il mostro, incredulo e adirato, esplose nella sua massima ira, e si scagliò contro la mia persona.
-Signor Claire, le sarò infinitamente grato per aver permesso a sua moglie di dare alla luce Rebekah, l'unica cosa buona che lei abbia mai fatto della sua patetica esistenza-
Parlavo pacato mentre lui, il mostro, avvolto nella sua collera era ormai prossimo a mettermi le sue zampe addosso
-Ma non la perdonerò mai per tutto ciò che ha fatto a Rebekah, l'inferno che le ha fatto vivere finisce qui. Ora, è il momento che siate voi ad essere condannato-
I miei occhi, fissi nei suoi, andarono a schiacciare la mente dell'uomo bloccandolo all'istante
-A cuccia!!-
Io sono assoluto e i miei ordini sono imperiali. L'uomo, si accovacciò su se stesso iniziando poi a dondolare in preda a degli spasmi, la sua mente venne spedita in un oblio di torture e dolore che solo egli poteva vedere, che solo egli avrebbe vissuto per il resto dei suoi giorni, che le tue più grande paure possano torturarti fino alla fine dei tempi.
L'ira funesta del mio essere si abbattè su di lui, ma Bekah non meritava di vivere un secondo di più quell'incubo, così, nel mentre afferrai il suo corpo portandola al sicuro tra le mie braccia, il portone si spalancò e, tre figure fecero il loro ingresso nella dimora Claire
-Portate quest'uomo dove vi pare, e assicuratevi che non possa mai più fare del male alcuno-
M: come desideri Akashi-
L'incubo era finito, a te ci penserò io.

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httpsaskfmrebekahclairegirlanswers164422452347

Perché casa, è ovunque tu sia. Start role for @rebekahclairegirl

Akashi2018’s Profile PhotoEmperor Akashi
E levo questa spada, attraverso il cielo,
giuro sarò roccia contro il fuoco e il gelo.
Solo sulla cima tenderò i predoni,
arriveranno in molti e solcheranno i mari.
Oltre queste mura troverò la gioia,
o forse la mia fine comunque sarà gloria.
E non lotterò mai per un compenso,
lotto per amore, lotterò per questo.
Io sono un guerriero, veglio quando è notte,
ti difenderò da incubi e tristezze,
ti riparerò da inganni e maldicenze,
e ti abbraccerò per darti forza sempre.
Ti darò certezze contro le paure
per vedere il mondo oltre quelle alture,
non temere nulla io sarò al tuo fianco,
con il mantello asciugherò il tuo pianto.
E amore il mio grande amore che mi credi,
vinceremo contro tutti e resteremo in piedi.
E resterò al tuo fianco fino a che vorrai,
ti difenderò da tutto, non temere mai.
E amore il mio grande amore che mi credi,
vinceremo contro tutti e resteremo in piedi.
E resterò al tuo fianco fino a che vorrai,
ti difenderò da tutto, non temere mai.
Non temere il drago, fermerò il suo fuoco,
niente può colpirti dietro questo scudo.
Lotterò con forza contro tutto il male,
e quando cadrò tu non disperare.
Per te io mi rialzerò,
io sono un guerriero e troverò le forze
lungo il tuo cammino.
Sarò al tuo fianco mentre ti darò riparo contro le tempeste,
e ti terrò per mano per scaldarti sempre.
Attraverseremo insieme questo regno,
e attenderò con te la fine dell'inverno.
Dalla notte al giorno, da Occidente a Oriente,
io sarò con te e sarò il tuo guerriero.
E amore il mio grande amore che mi credi,
vinceremo contro tutti e resteremo in piedi.
E resterò al tuo fianco fino a che vorrai,
ti difenderò da tutto, non temere mai.
Ci saranno luci accese di speranze,
e ti abbraccerò per darti forza sempre.
Giurò sarò roccia contro il fuoco e il gelo,
veglio su di te, io sono il tuo...guerriero.
Giorni, settimane, mesi. Un tempo definito che scorse sulla mia pelle più lento dell'infinito. Ma così come nacque l'alba che mi portò via da lei, giunse il tramonto che da lei mi riportò. Non era la battaglia e nemmeno la morte ciò che temevo, era l'assenza di lei, il non vederla, il non sentirla a straziarmi il cuore e lacerarmi l'anima.
Avevo promesso che mai più ci sarebbe stato un abbandono, mentivo e lo sapevo, eppure in cuor mio ho sempre sperato di sbagliare.
Ma ora, ora che il tempo dell'oblio e dell'oscurità erano finiti, la calda luce della vita era tornata ad avvolgere le mie stanche membra, qui, in questo posto chiamato casa, potevo ritrovare la mia pace e la mia serenità. Varcai l'ingresso della dimora Claire, e come la più celestiale delle visioni, lei, la mia anima, la mia vita, la mia quintessenza giunse a me, un abbraccio, un unico, intenso, desiderato abbraccio che non necessitava di parole, il mio cuore, ora batteva all'unisono col suo, eravamo suo, eravamo noi, tutto il resto ora poteva attendere.
-Scusami per il ritardo amor mio-
Non dissi altro, non ve n'era bisogno.

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Perché casa è ovunque tu sia
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https://ask.fm/rebekahclairegirl/answers/157192489595

rebekahclairegirl’s Profile PhotoRebekah Claire
Non sono mai stato un amante delle dimore, nonostante gradisca quelle ben arredate, ma questa dimora, la dimora Claire mi ha sempre lasciato sensazioni buone. Una villa ben arredata, curata nei dettagli, sia all'interno che al suo esterno questa "casa" lasciava piacevolmente colpiti, ho sempre pensato che fosse una dimora che potevo dire di mio gradimento, se non fosse che poi, e solo poi, capii che non era la dimora che sapeva di casa, ma era la madamigella a rendermi confortato, ben voluto, apprezzato..e sì, amato.
Son convinto che potremmo trovarci spersi nel più ampio e arido dei deserti, che con lei accanto continuerei ad avere quella sensazione di "casa" sparsa sulle mie membra, lei..è casa mia, ogni parte di lei, del suo essere è ciò che di più meraviglioso io abbia mai visto, percepito, sentito, odorato, baciato...amato.
Giunto all'interno, proseguimmo sino al grande salone, e dopo aver fatto accomodare la mia madamigella sul comodo quanto elegante divano, mi accinsi a lasciare la stanza per dirigermi verso la cucina, un buon infuso ci sta sempre bene, ma ella, con una sola semplice e giustificata domanda inchiodò i miei piedi al pavimento..e se quel suo "ti amo" fece vibrare ogni parte di me, quella sua domanda fece crollar le fondamenta del mio essere, così che mi voltai e, tornando sui miei passi, andai ad accomodarmi accanto a lei, presi le sue esili mani nelle mie e occhi negli occhi, con voce calda e pacata presi a proferire parole.
-Madamigella Claire, non mi permetterei mai, non mi sognerei mai di andare via da te, e non è solo perché l'incolumità della tua persona mi è stata affidata, da tempo nutro questo amore nei tuoi confronti, un amore che troppo a lungo è stato celato nei silenzi, non ti lascerei mai nemmeno sotto tortura, ho capito che posso vivere anche senza il mondo..ma non senza di te-
Asserii con tutta la sincerità che il mio cuore e il mio animo possedevano, non le avrei mai voluto mentire, da oggi..mentire è diventato un divieto categorico, io mai ti mentirò mia amata.
-Ma come ben sai, la libertà della mia vita è limitata seppur ampia, il Venerabile, lord Niklaus, non solo è il mio padrone, egli è l'artefice della mia esistenza, e quando lui chiama io non posso venir meno alle sue richieste. Mi era stato commissionato un lavoro, purtroppo è durato più del previsto, o forse, avevo bisogno di farlo durare un po di più, avevo bisogno di tempo per elaborare le mie emozioni, i miei sentimenti, ma ora che son qui madamigella Claire, niente e nessuno mi porterà più via da te- più o meno -beh, fatte eccezioni per le richieste lavorative del Venerabile-
Che però posso assicurarti che saran sempre meno, dopo il nostro ultimo incontro son più che convinto che lord Niklaus si cercherà qualche altra bambola con la quale sfogare i suoi capricci, sarò pure un suo servant, ma se mi ha denominato "Emperor", un motivo ci sarà.
-Non hai più nulla da temere, non ti lascerò mai più-
E questa, è una solenne promessa.

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httpsaskfmrebekahclairegirlanswers157192489595

https://ask.fm/rebekahclairegirl/answers/157162745211

rebekahclairegirl’s Profile PhotoRebekah Claire
E giunsero a me le sue parole come una supplica, una speranzosa richiesta che io non potevo non ascoltare e non esaudire, e come avrei potuto dare torto ad un'anima così martoriata dalle vicissitudini vissute nel tempo, io non potrei mai venir meno al mio giuramento di protezione alla sua persona, mai e poi mai direi o farei qualsiasi cosa che possa non renderti felice, ciò era prima che capii di amarti, ora lo è anche di più. Ciò che un giorno ti svelerò, non sarà altro che la completezza della visione di ciò che sono che mai muterà il mio essere di ciò che sono..quando sono con te.
-Come desideri madamigella Claire-
La tua parola sarà legge, saranno sacre richieste che io esaudirò anche a costo della mia stessa vita, ogni tuo desiderio sarà realizzato, ogni tuo sogno sarà avverato, non vi sarà mai e poi mai negazione da parte mia, anche nel pericolo, anche nella morte io sarà sempre al tuo fianco, e non di certo per morire con te, la morte non è atto contemplato nella mia esistenza, così come la sconfitta d'altronde. Salti tu, salto io, vincenti e viventi.
Hai preso il mio cuore, ora ti cedo anche l'anima mia, da oggi tutto di me ti appartiene, ogni centimetro del mio corpo, ogni singola emozione, ogni puro sentimento, ogni mio pensiero è tuo perché t'amo, e non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio o freccia di garofani che propagano il fuoco, io t’amo come si amano certe cose oscure, segretamente, tra l’ombra e l’anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori, grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, né quando, né da dove, io t’amo direttamente senza problemi né orgoglio, così ti amo perché non so amare altrimenti, che così, in questo modo in cui non sono e non sei, così vicino che la tua mano sul mio petto è mia, così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
Le mie labbra, chiedono gentil permesso mentre adagiandosi sulle sue, divaricano appena la sua bocca permette una danza tra lingue bramose e desiderose di aversi, movimenti passionali, movimenti lenti e suadenti che attimo dopo attimo aumentano i ritmi in movimenti più frenetici, e travolto da tale passione cingo il corpo della giovane a me con fermezza, atto volto a dire "tu ora mi appartieni" tanto a dire "io ora ti appartengo", non saremo mai un'anima in due corpi, non potrei mai e poi mai accostare la mia anima macchiata di peccati alla tua così pura e immacolata, saremo sempre due corpi, due anime, due individui distinti, non vi sarà mai il concetto di due metà che formano un intero, noi saremo sempre due interi che formano un doppio, doppia passione, doppio coinvolgimento, doppio l'amore che dai nostri cuori nasce per ardere in tutto il nostro essere.
-T'amo-
Sussurrai sulle sue labbra per poi prendere la giovane tra le mie braccia, e varcando la soglia della dimora, chiudere fuori tutto il mondo circostante, ora è tempo di e per noi.

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Charles Von Doudelet
Mi piace leggere, ci sono libri che leggo anche più volte, e trovo magnifico come ogni lettura mi lasci qualcosa di diverso lettura dopo lettura, medesimo racconto ma sfumature diverse. Non so bene da quanto ora stessi leggendo, ma ero talmente assorto nella lettura, a viaggiare sul Pequod alla ricerca di Moby Dick, che non mi accorsi subito che il mio giovane ospite si era svegliato, percepii tale avvenimento solo al giungere al finale di questo ennesimo capitolo, quindi, adagiando il libro sul tavolo, mi alzai andando a riporre la mia vuota tazza all'interno del lavandino. Forse, mi sarei dovuto apprestare a portarmi velocemente verso la stanza, immagino solo cosa significhi risvegliarsi in un contesto diverso dall'ultimo ricordo pre svenimento, trovarsi smarriti, sbigottiti, trovarsi in quella condizione di timore e titubanza, forse, mi sarei anche dovuto preoccupare, per quanto egli fosse debole restava pur sempre un vampiro, un vampiro affamato, un vampiro potenzialmente pericoloso, e di certo, non tutti sono dotati di quel senso di gratitudine verso chi ti salva, se io per vivere devo uccidere te, non ci penserei nemmeno una volta a farti fuori, tuttavia, sapevo benissimo di essere in una posizione di superiorità assoluta, io sono l'Emperor, tutto ciò che alberga in me è assoluto, e quindi, un semplice vampiro non poteva essere una minaccia per la mia incolumità.
Lavai adeguatamente la tazzina, asciugandola e riponendola nella dispensa, poi, sempre con la mia elegante calma, mi apprestai a dirigermi verso la stanza ove il mio ospite soggiornava, e quando lo vidi rivolto a terra, per un attimo sentii quel senso che da sempre circola nelle vene del Venerabile, gli idioti e i deboli non sono degni ne meritevoli di vivere, è una semplice legge naturale, il forte mangia il debole, e il mio ospite, non solo era debole ma ai miei occhi ora, risultava persin stolto. Ma questa non è l'abitazione del Venerabile, questa è la dimora della mia amata madamigella Claire, una ragazza dal cuore nobile e l'animo puro, non potrei mai mietere vittime qui dentro, e così mi restò un'unica cosa da fare, mi avvicinai ad egli aiutandolo a coricarsi nuovamente sul letto.
-Non sei ancora nella condizione di muoverti, quindi fin quando non avrai recuperato totalmente le tue forze, ti sarei grato di non compiere altre idiozie-
Mi rivolsi a lui con pacatezza, non ero di certo nella posizione di rimproverarlo, ne tanto meno era mia intenzione farlo, ma dal momento che mi ero assunto la responsabilità di curarlo, lo avrei fatto fino alla fine, ecco perché, avvicinando l'avambraccio alle mie labbra, morsi quel tanto che bastò per permettere ad un limpido e denso rosso cremisi di iniziare lentamente a sgorgare, dopo di che, portando il medesimo vicino alle sue labbra lo incalzai a nutrirsi.
-Non sarò il tuo pasto, ma il mio nobile sangue è più potente e veloce di qualsiasi altra cosa, bevine quanto te ne serve, ti sentirai più forte che mai-

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Charles Von Doudelet
Sono salito fin quassù, appollaiato sulla cima della Torre Eiffel per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse, e il mondo appare diverso da quassù. È proprio quando si crede di sapere qualcosa che si deve guardarla da un'altra prospettiva. Anche se può sembrare sciocco o assurdo, si deve provare, è un atto obbligatorio. Ecco, quando si legge non bisogna considerare soltanto l’autore, ma si deve soprattutto considerare il nostro pensiero, si deve combattere per trovare la nostra voce, più tardi si comincia a farlo, più grosso è il rischio di non trovarla affatto.
Thoreau dice: “molti uomini hanno vita di quieta disperazione”, non dobbiamo rassegnarci a questo. Ribelliamoci! Non dobbiamo affogare nella pigrizia mentale, abbiamo il dovere di guardarci intorno!
Osare il cambiamento, cercare nuove strade.
Da quassù, non è solo tutto più bello ma, si ha una più ampia e quadrata visione della città, della situazione, delle persone, e tra i pochi nottambuli presenti per le strade parigine, una figura spiccò al mio sguardo, al mio interesse, forse è stata quella sua natura palesemente /per me/ non umana, forse sarà stato il suo malessere, il suo bisogno di aiuto, ma quella creatura catturò la mia attenzione. Passai diversi minuti ad osservarlo, fin quando stremato non si accasciò al suolo perdendo i sensi. Un attimo dopo, proiettai la mia persona accanto a quella figura, lo guardavo, lo contemplavo, sorrisi nel pensare quanto egli fosse stato ingenuo e stupido, pensai che se la fosse cercata, se mi nutro di schifezze e poi sto male, posso solo che far mea culpa. Avrei dovuto lasciarlo lì, in balia degli eventi e del suo destino, sarei stato spettatore della sua vita e della sua probabile morte, già..ma da lassù, pensai solo che aveva bisogno d'aiuto. Mi chinai, e stendendo le mie braccia sotto il suo corpo lo tirai a me tenendolo saldamente in braccio, feci due passi e subito ci materializzammo nella dependence ove vivevo all'interno della dimora Claire, adagiai il corpo del giovane sul letto, lo privai delle vesti superiori e, posando la mia mano aperta sul suo ventre liberai il suo organismo da ogni impurità nociva per il suo apparato da vampiro. Ci vollero pochi minuti per ripulire lo sporco che l'ingenuo aveva ingerito, ora, sarebbe stato pervaso da un forte senso di sollievo, avevo cancellato ogni traccia di malessere dal suo corpo.
Avrebbe riposato ancora per un po, quindi mi scostai da lui per uscire dalla stanza e dirigendomi verso la cucina, mi preparai una calda tazza d'infuso prelibato, presi un libro e attesi il dovuto che sarebbe servito per il risveglio di quel mio improvvisato e inatteso ospite.

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rebekahclairegirl’s Profile PhotoRebekah Claire
"Lo so che mi ami". E' anche per questo che ogni mia difesa è crollata, è anche per questo che sei riuscita a toccare le corde nascoste dei miei sentimenti, è anche per questo che mi sono innamorato di te. So che mi ami dapprima ancora che tu te ne accorgessi, perché io da tempo ti guardo, io da tempo ti osservo, io da tempo ti scruto. Dacché ci siamo conosciuti in te vi è stata una mutazione radicale, hai imparato a sorridere prima con gli occhi e poi con la bocca, hai ripreso a sognare, hai ripreso a credere, hai ripreso a sperare, hai ripreso a vivere madamigella Claire. So che mi ami perché ho distrutto il vaso di Pandora che si celava in te, e insieme abbiamo lottato e combattuto, hai ritrovato grinta e coraggio, nonostante tu non sempre ne sia consapevole, ma ancor di più, so che mi ami perché hai totalmente stravolto il mio mondo, i miei pensieri, i miei ideali, il mio modo di essere, di vedere, di capire e interpretare il mondo, e per riuscire in ciò, solo una persona innamorata avrebbe avuto la possibilità di entrare nella mia vita, nel mio inconscio e fare tutto ciò.
Io lo so che mi ami, ciò che non sapevo, non era solo il fatto che anche io ti amassi, ciò che non sapevo, che non conoscevo, che mai in tutta la mia esistenza, avessi provato la paura. Sì, ora qui, mentre mi rifletto nei tuoi occhi lucidi e vivi, vedo nitidamente il volto del terrore, e non è di te che ho paura, e nemmeno dell'amore, no! Ciò che mi spaventa, è la presa di consapevolezza di poterti perdere, non importa in quale forma, perderti significherebbe perdermi, e purtroppo non sono nemmeno così fortuna da poter entrare nel limbo della disperazione e cercare la morte, perché ahimè, di morire non mi è concesso, e allora viverei un'agonia eterna, passerei l'esistenza a non vivere, un corpo vuoto e spento condannato all'eterna disperazione, un suplizio troppo pesante persino per uno come me, e allora, allora non solo non mi resta che proteggerti dalle avversità del mondo, ma devo essere in grande di alimentare giorno dopo giorno, attimo dopo attimo questa pura, nobile, calda fiamma che scalda i nostri cuori, e per ovvietà, so che sarebbe tutto più semplice, più facile continuare a lasciarti nell'immaginario ignorante in cui vivi, in verità, in cui vive la maggior parte dell'umanità, ma io ti amo, io ti rispetto, e mentire e/o omettere, so che son atti che non posso contemplare, e non tanto per il timore che qualcuno possa rivelarti verità scomode su di me, a parte il Venerabile, nessuno mi conosce..ma è un qualcosa che devo fare in nome del nobile sentimento che nutro per te.
-Madamigella Claire, le tue parole han fatto straripare gli argini del mio essere dalla pura gioia, io non solo vivo per te, io vivo di te, ma..credo sia giunto il momento di rivelarti chi io sia, perché ti amo come nessun umano mai potrebbe, e in nome di questo amore io, non voglio più nasconderti nulla-
E ora so cosa vuol dire vivere l'ansia e la paura per un finale drammaturgico.

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rebekahclairegirl’s Profile PhotoRebekah Claire
Come poter spiegare un qualcosa di tanto puro e unico con parole che le lingue del mondo non conosco? Come posso spiegarti un qualcosa di così viscerale, così..fantastico? Madamigella Claire, mia adorata madamigella, cosa mi stai facendo? Come riesci a rendermi così vulnerabile, come riesci senza far apparentemente nulla ad abbattere ogni mio muro difensivo? Eppure, al contempo, quando ti stringo a me, mi sento ancora più forte che mai, imbattibile, indistruttibile, riesci a farmi sentire tutto e il contrario di tutto con una semplicità tale da non poter essere spiegata, è forse questo che in te, il Venerabile vide per poi prendere la decisione di lasciarti libera condannando me, a vivere nella tua ombra? Eri tu, la sfida impossibile di cui parlava? Durante quel lunghissimo bacio, viaggiai così tanto che nemmeno mi accorsi che nel frattempo le sue labbra si erano staccate dalle mie, proferendo parole più che legittime.
Un bacio, cosa potrà mai significare un bacio?
Ma poi che cos'è un bacio, se non un giuramento fatto poco più da presso, un più preciso patto, una confessione che sigillar si vuole, un segreto detto sulla bocca, un istante d'infinito che ha il fruscio d'un'ape tra le piante, una comunione che ha gusto di fiore, un mezzo di potersi respirare un po' il cuore e assaporarsi l'anima a fior di labbra.
Un bacio, è un qualcosa di così personale da non poter avere un significato unico, io so, che questo nostro primo bacio, sarà una parentesi d'ardore che mi accompagnerà sino alla fine dei tempi riempiendo di fantasmi delicati le mie notti, lasciando il ricordo sulla pelle come una bruciatura. La gioia di questo incontro di labbra, allieta l'anima mia donandole luce nuova, stimolando ogni mia senso ingordo e mai sazio che ne vorrà di più, sempre di più, ancora e ancora, e so, che non è solo per la sensualità di quelle sue magnifiche labbra, di quell'afrodisiaco sapore assaporato dalle nostre lingue danzanti, no, c'è molto più di questo, e sol ora lo avverto, lo vedo e lo capisco.
Le sue ultime parole, altro non fu che la riprova di quanto in me era nato e fiorito, dovevo solo coglierlo e donarlo alla mia persona.
-Madamigella Claire, avrei tanto da dirti, potrei usare le più nobili parole, ma tutto si ridurrebbe a dirne poi semplicemente due, e ho perso così tanto di quel tempo, ho perso così tanto di te, che non solo da oggi non me ne andrò mai più, ma ho intenzione di viverti per ogni singolo secondo che mi sarà concesso, perché vedi..l'unica grande verità, l'unico semplice significato di ogni mio gesto, è dettato dal fatto che io..io ti amo madamigella Claire-
E strinsi forte come non mai le sue esili mani nelle mie portandole al mio petto, facendole sentire quanto forte il mio cuore viveva e batteva per lei, lei, la mia persona.
-Io ti amo ogni giorno di più, oggi più di ieri e meno di domani, e così sarà per ogni oggi che vivrò accanto a te-
La mia pelle è carta bianca per il tuo racconto, scrivi tu la fine, io sono pronto.

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rebekahclairegirl’s Profile PhotoRebekah Claire
La guardavo, e mentre osservavo il suo viso sollevarsi appena portando i suoi occhi, il suo sguardo ad incrociarsi col mio, mentre notavo velature di incredulità mista gioia mutare sul suo viso, quasi fossero scene di un film, percepivo in me sensazioni mai provate prima.
Sono sempre stato attento ai dettagli, dagli occhi alla bocca fino ai movimenti dell'intero corpo, il linguaggio di esso se ben interpretato è in grado di dare molte più risposte di quanto il pensiero non sia in grado di fare, ma decifrare una persona è un conto, rimanere travolti tanto a livello fisico quanto mentale, emotivo è tutta un'altra faccenda.
Così accade ciò che già sapevo, il suo corrermi incontro, il suo stringermi a se quasi a voler tastare la realtà, quasi a voler siglare nuovamente quel legame che per molto tempo ci ha uniti, atto per me ovviamente prevedibile, tuttavia, l'incognita dell'imprevedibilità è un qualcosa che nessuno può leggere in anticipo, non importa chi tu sia, non importa di quali poteri disponi, certe azioni non posson esser previste, lette, valutate in modo alcuno, e non appena l'esile corpo della madamigella impattò col mio, sentii in me una frattura seguita da un rumore assordante, era come se una barriera fosse andata letteralmente in frantumi sprigionando, anzi no, liberando emozioni che da sempre erano celate nelle profondità della mia persona, una rottura insanabile che non mutò ciò che io sono, semplicemente aggiunse nuove emozioni, nuovi sentimenti, un nuovo facente parte del mio vecchio esser me.
Il cuore mi batteva all'impazzata, percepivo vibrazioni e tremori in tutto il corpo, capivo di non capirci molto, e quando poi, i miei occhi presero a lacrimare manifestando gioia, felicità, quel senso di quiete, di vita, capii nel modo più assoluto il senso dell'essere umani, l'umanità.
Quindi anche un essere come me può provare amore, affetto, gioia. Ho sempre pensato che la mia gioia venisse scaturita dalla perfezione del mio esser assoluto, nel mio non fallire mai, nel mio sentirmi sempre al di sopra di tutto, di tutti, ma oggi, al cospetto dell'unicità di madamigella Claire, ho appreso che essere assoluto non è l'origine del mio star bene, ma forse, è l'idea di essere assoluto per "lei" che appaga ogni singola particella del mio essere.
-Sì madamigella Claire, sono io-
E sciolti da quell'abbraccio caloroso e intriso di forti sentimenti, promisi a me stesso di volerne ancora, di volerne sempre di più, di cibarmi di lei e di ogni emozione in grado di trasmettermi fino alla fine dei tempi, perché sono ingordo, egoista, egocentrico, perché forse, più semplicemente, con lei, per lei, ho sviluppato la capacità di esser in grado..di essere umano.
Non feci nessuna promessa, ma portando le mie labbra sulle sue, la baciai con tutto il calore, con tutti i sentimenti che avevo per lei, non ti prometto che non andrò più via, io, Akashi, te lo giuro madamigella Claire.

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Akashi2018’s Profile PhotoEmperor Akashi
Alle volte, diventa indispensabile allontanarsi, perdersi per ritrovarsi, dimenticare per ricordare, per apprendere meglio quanto di confuso o poco chiaro c'era.
Alle volte, si vaga in lungo e in largo, ci si estranea dal mondo o ci si butta a capofitto, per cercare risposte alle domande che assillano la mente.
Si vaga senza meta come nomadi nel deserto, perché la verità, è che spesso non sappiamo cosa cercare, chi cercare, come cercare, mentre altre volte, si sa esattamente, e ciò che si sa spaventa al punto di mentire, omettere.
La paura, è il fattore che unisce tutti.
Vegetali, animali, umani, creature di qualsiasi natura, e diffidate da chi sostiene di non conoscere la paura, egli è il più grande menzognero, perché la paura esiste in tutti, ed è più forte di qualsiasi altra emozione, tutti, nessuno escluso abbiamo qualcosa da perdere, non importa chi o cosa sia, ma se esistiamo abbiamo da perdere, e se abbiamo da perdere abbiamo paura.
La mia paura non ha un nome, non ha un volto, ma il nome che associo a quel determinato volto, si può dire sia stato il fattore scatenante di questa nuova emozione da me provata, un qualcosa che ha scosso le viscere del mio essere, che ha cambiato radicalmente il mio mondo, il mio modo di pensare, di vedere, e solo oggi, posso capire esattamente cosa deve aver provato anni or sono il Venerabile, anzi, ad onor del vero, ciò che provo io è molto più latente e profondo, perché egli è stato scalfito nella sua armatura, un segno in superficie che ha messo subito in allerta il suo sistema di difesa, ma io, presuntuoso e arrogante, o forse, più semplicemente sopravvalutato, ho continuato il mio percorso fin quando sono stato colpito in pieno, una bomba che mi ha totalmente dilaniato, ridotto a brandelli senza aver possibilità alcuna di salvarmi.
Per mesi, vagai nell'oblio dell'oscurità del mio essere, lontano da ogni forma di vita, da ogni suono se non quello dei piccoli granelli di sabbia mossi dal vento nel più arido dei deserti, lontano da tutto e da tutti tranne che da lei, dal dolce suono della sua voce, dal soave profumo dei suoi capelli, dalla prelibatezza della sua pelle, dall'immenso e infinito mondo che si cela dentro i suoi occhi.
Mesi, non quantificabili, lontano da lei, eppure, in tutto questo tempo, mai, nemmeno per un secondo la mia mente ha smesso di pensare a lei, a ciò che inconsciamente mi aveva fatto, provocato e creato.
"Madamigella Claire, il Venerabile ha bisogno di me per un lavoro importante. Ci rivedremo un giorno. Con affetto, Akashi". Un bigliettino lasciato sul comodino poco prima di andarmene, di scappare da lei come un vile, ma che senso ha vivere senza ciò che più ti tiene in vita?
Sono passati mesi, molti, ed eccomi nuovamente varcare la soglia della sua sontuosa dimora, eccomi nuovamente posare lo sguardo sulla mia madamigella alle prese con le cure delle sue rose, eccomi..azzerare in un sol istante questi mesi di separazione
-Madamigella Claire..-
Un sussurro..e nulla più.

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rebekahclairegirl’s Profile PhotoRebekah Claire
Madamigella Claire, ricordi la personificazione del vaso di Pandora, quanta oscurità si cela in te, odio, rabbia, dolore, devastazione, avresti dalla tua tutte le forze e tutte le motivazioni per colmar il tuo cuore d'odio, agire in nome del male per il tuo bene, perché quando ti vietano di vivere puoi morire o sopravvivere, ma la seconda non è mai una scelta corretta. E invece, mi trovo al cospetto di una giovane donna dal cuore nobile e l'animo puro, dal viso solare e dai candidi sorrisi, e non sono circostanze, oh no, quelle le conosco molto bene, il tuo candore è puro e sincero, è come se il male del mondo fosse il tuo carburante, o forse, il tuo potere è proprio quello di invertire le regole, non me ne capacito, non lo comprendo eppure, ne sono attratto, entusiasmato da cotanto potere, dalla facilità con la quale fai sembrare bello tutto, e anche ora, questa semplice tavola composta da noi due, volti a mangiare un piatto ricco e semplice come il ramen riesci a trasformarlo in un qualcosa di unico.
Nelle ultime ore, mi son ritrovato spesso non a chiedermi chi tu fossi, ma cosa tu fossi, giovane donna non solo in grado di sovvertire le regole, no, in te si cela qualcosa che nemmeno le più potenti entità hanno, perché credimi, scalfire il petto del Venerabile e giungere alle barriere del suo cuore, è stata l'opera d'arte più imponente mai vista, il miracolo dei miracoli, ammaliato e basito ti osservo, ti studio, eppure non riesco a venir a capo di questo dilemma.
Ma dalla mia ho il tempo, nella sua forma astratta e non, continuerò ad andare avanti e indietro anche miliardi di volte se servisse, ma scoprirò cosa sei e capirò quale sia questo potere che si cela in te.
-itadakimasu!-
Con lenta eleganza, iniziai quindi a deliziarmi di questo piatto, a me già noto, eppure, ogni volta che deglutivo, sentivo qualcosa solleticarmi il palato, deliziare le mie papille gustative, e non credo fosse legato a una qualche forma di maestria culinaria, nemmeno dagli ingredienti usati, ancora una volta mi ritrovavo nella condizione di non capire, ma più mangiavo e più sentivo il mio apparato intestinale bearsi, il mio stomaco era in subbuglio, e l'espressione del mio viso era la massima espressività del piacere, godevo di questo piatto, e mai prima d'ora m'era capitata una tale situazione
-Dimmi madamigella Claire, c'è forse qualche ingrediente che non conosco?-
No, gli aromi e i sapori sono quelli della tradizione, la ricetta è stata rigorosamente rispettata, e allora, cosa c'era in questo piatto che quasi mi commuoveva dal piacere?
Impiegai pochi minuti a finire la mia porzione, sazio, appagato, semplicemente deliziato dalla pietanza da lei preparata, e fu lì, in quel preciso istante che capii, e sorrisi tra me e me, non era un ingrediente, non era nessun mistero, era la passione con la quale ella aveva preparato questo piatto ad averlo reso unico, e in quel preciso istante, finalmente capii il suo potere nascosto.
-Tu, sei, la passione-
Brindiamo!!

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httpsaskfmrebekahclairegirlanswers153592147579

-Sentimi bene principino, ti ho dato libertà di arbitrio, ti ho dato libertà di azione, ti ho concesso la libertà, ma questo non implica che tu te ne vada a zonzo nel /mio/ mondo a fare il samaritano, ti ho creato per un motivo, attieniti ai servigi o ti rispedisco nel Nulla- Lord Niklaus parlò!!

Luvgar_Mio_Son’s Profile PhotoNiklaus
La noia, la disperazione, portano davvero chiunque a compiere le più impensabili delle gesta, e il Venerabile non era da meno.
L'entità più cinica, spietata e potente di ogni universo, si sgretola, si sbriciola, e presto, come le più possenti delle pareti rocciose, franerà inesorabilmente verso la sua fine.
Ma quella fine, mio Venerabile Creatore, è ancora lontana. Beatevi del vostro potere, nella vostra posizione, perché un giorno, l'Emperor Eye si abbatterà anche su di voi.
-Non temete Venerabile, ricordo bene quale sia il mio ruolo-
Vedete di non scordarlo voi piuttosto, non son io quello destinato a ricongiungersi col Nulla.
Sentimi bene principino ti ho dato libertà di arbitrio ti ho dato libertà di

@Choi_Haneul_ PARTE II

Akashi2018’s Profile PhotoEmperor Akashi
Ancor prima che la giovane potesse realizzare una qualsiasi cosa, ancora prima che le sue palpebre potessero battere un sol colpo, lo scenario attorno a noi mutò, eravamo due corpi assenti, due spiriti fluttuanti nell'aria, un'aria molto tetra e incandescente, tutto attorno, un deserto fatto di alte fiamme, di dolore, caos, intere città distrutte, forme di vita condannate ad uno sterminio, umani, animali e creature perire sotto i colpi di potenti falci mosse da mani potenti.
IUSTITIA:
Il Diavolo in primis, a distruggere anime peccaminose, a flagellare ogni entità demone sul pianeta per riportarli nelle viscere, per condannarli alla sofferenza eterna.
Il Demone Galattico a seguire, l'Armageddon, il noto Giudizio Universale, la lotta finale tra Bene e Male, una lotta in realtà con esisto già scritto da secoli.
Il Dio della Distruzione, volto a chiudere per sempre il concetto di forme di vita nell'intero universo.
Questo mondo, è solo un granello della vita che risiede in tutto il Cosmo, e quando il Dio Demone Universale si sveglierà dal suo eterno sonno, lo farà per riportare la Genesi al suo stadio primo, il vero inizio, perché prima delle stelle, dei pianeti, delle galassie, prima degli angeli e delle divinità, prima del Fato, della Vita e della Morte, all'origine di tutto vi era solo e unicamente il Nulla, dal Nulla tutto ebbe inizio, e nel Nulla tutto avrà fine.
E io, io che ruolo gioco in tutto ciò.
Io sono l'Imperatore Akashi, sono il Messaggero, sono l'Angelo della Morte, sono il mandante del Nulla che mieterà le vita delle Potenze universali, sono colui che è nato nel passato, che è cresciuto nel futuro, e che vive nel presente con la sola volontà di aprire gli occhi ai meritevoli, e di chiuderli per sempre agli indegni, e mentre nell'ennesima visione, tutto ciò venne mostrato alla giovane lupa, nel boato finale dell'esplosione ultima, che annichilendo ogni cosa lasciò solo il buio, la realtà attorno a noi si fece via via più mite, riportando le nostre menti e i nostri corpi su questo mondo, tra le braccia di questo folto bosco, a pochi metri dalla dimora che la giovane sentiva come casa sua.
A quel punto, non mi restò che donarle un ultimo sguardo, e dedicarle quelle che probabilmente erano le mie ultime parole.
-Madamigella Elizabeth, la purezza del tuo cuore, così come quello di tua sorella, hanno una chance di poter vivere un futuro radioso, sereno e felice lontano da qui, oppure, quello di vivere un presente forse roseo, ma destinato ad un futuro di dolore, paura, morte. Io, ciò che avevo da dire, da mostrare, l'ho fatto solo per il vostro interesse, ora però, spetta a voi e voi soltanto decidere cosa fare della vostra vita-
E' stato un vero piacere conoscerti, un onore immenso, spero, di poterti incontrare di nuovo per viverti, e non, per vederti perire inerme, sotto un campo di rossi papaveri.
-E' stato un vero onore poterti incontrare, madamigella Elizabeth-

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ChoiHaneul PARTE II

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Anne and Elizabeth
Si dice, che non ci sia peggior sordo di chi non voglia sentire, così come, non ci sia peggior cieco di chi non voglia vedere.
Madamigella Elizabeth, constatai essere entrambi, e allora a quel punto, ogni qualsiasi altra cosa mostrata, ogni qualsiasi altra parola proferita, sarebbe stato vano e inutile, era ovvio, che ciò che provava per quella famiglia era un qualcosa di così ostinato da far venir meno ogni barlume di razionalità.
Non avevo un compito specifico, non avevo un chiaro interesse, in queste ore con lei, non ebbi, nemmeno per un solo istante, la volontà di ottenere alcun che, di giungere a chissà quale obiettivo, l'unico motivo per il quale tanto ho fatto e tanto ho detto, posso ricondurlo al rispetto che nutrivo verso questa giovane donna, verso questa creatura così forte e nobile quanto fragile, volevo solo alleviare quel suo cuore martoriato da ulteriori future ferite, ma è chiaro che il mio aiuto non è stato compreso, è chiaro che il mio aiuto non è stato richiesto così, com'è chiaro, che i miei nobili intenti son stati rifiutati, perché nemmeno una creatura sorda, cieca, stupida, si sarebbe ostinata persino innanzi ad una palese ovvietà, a voler vedere un qualcosa che non c'era.
E allora, se credere alla finzione di quell'amore, alla lealtà di quella famiglia è ciò che volete, io non ho alcun diritto e alcun interesse a far venir meno le vostre volontà.
Sospirai, guardandola con arai rammaricata, poiché il rammarico era tutto ciò che mi rimaneva da poterle offrire.
-Perché ho fatto tutto ciò? Non più di un paio d'ore fa, mi hai fatto una richiesta: "mi piacerebbe credere che lei non abbia cattive intenzioni nei miei confronti", e meno di un'ora fa, hai messo in dubbio il tuo sentirti membro di quella famiglia. Ciò che ho fatto, è stato solo mostrarti quanto fosse vero il tuo timore, voi non appartenete a quella famiglia, tu e madamigella Anne siete nobili lupi con un codice d'onore, loro, come molte famiglie di questo luogo, sono solo agglomerati di entità interessate al loro nome, al loro essere, e nulla più-
Ma il tempo per me, era giunto al suo termine, non avevo interessi ne motivi per continuare questa verbosa discussione, tuttavia, prima di congedarmi, avevo da elargire ultime parole.
-Hai detto, che sarebbe da stupidi non temere chi è più forte, eppure, pur non comprendendo la mia natura, hai percepito la mia immensa superiorità, ma non mi hai temuto per un sol istante, hai dubitato delle mie parole ma non della mia persona, allora, lascia che ripaghi questo tuo coraggio, celato in una sorta di speranzosa fiducia nei miei confronti-
Lascia che ti mostri, permettimi un'ultima visione, e non tanto volta a farti comprendere la mia natura, quanto volta a mostrarti che la dove si osservi non con gli occhi del cuore, ma con gli occhi della ragione, ciò che vediamo come bene e male, non sempre corrisponde a realtà.
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@Choi_Haneul_ PARTE II

Akashi2018’s Profile PhotoEmperor Akashi
-Quella giovane si chiamava Emma Otis, un'umana dal carattere di ferro, un qualcosa di fuori dall'ordinario, e come tale negò al mio creatore di fare i suoi comodi, il Venerabile non è una creatura che accetta un no come risposta, e come conseguenza del suo rifiuto, egli le tolse la vita con sadismo e crudeltà, poco alla volta, fece provare alla giovane un dolore che ad oggi, nessuna creatura penso abbia mai provato prima di potersi beare tra le braccia della Morte, ma non contento, fece recapitare il cadavere della giovane crocifissa a testa in giù, fuori dalla dimora degli Otis-
E mi resi conto, che le immagini di quei ricordi furono così crude e violente, che l'animo della giovane lupa venne totalmente scosso, al che, ruppi il collegamento mentale con lei lasciandole alcuni secondi per riprendersi da una così violenta visione.
-Ti chiedo scusa per la crudeltà di tali immagini, ma erano indispensabili per poterti permettere di comprendere a pieno quanto sto per andare a dirti-
E attesi, minuti di attesa che forse non le permisero di riprendersi del tutto dallo shock, ma quanto meno ora avevo la sua più totale attenzione.
-Il Venerabile tuttavia, non uccise la sua anima, essa vagò all'inferno per un lungo tempo incontrando poi Lucifero, che col tempo decise di siglare un patto con lei e ridarle una nuova forma, una nuova vita prima di esser poi ceduta a Satana, quasi fosse un giocattolo anziché una vita umana.
In tutti quei mesi, dalla sua morte, passando per la sua permanenza all'inferno sino al ritorno in vita, quella che tu definisci famiglia unita, non ha mosso un sol dito, nulla, nessun Woods e nessun Otis han fatto niente per vendicarla, o per scendere all'inferno a reclamarla, così come in tempi recenti, quando la madre del Venerabile giunse a tua sorella e a te, creando in voi disagio e malumore, nessuno membro di quella che tu chiami famiglia unita ha mosso un dito, o sbaglio?-
Certo che non sbaglio, le mie parole non portan traccia di menzogna, son parole veritiere che narrano la realtà dei fatti, nulla di più e nulla di meno
-Non è mia intenzione ne mio interesse screditar loro, ma è giusto che tu sappia che famiglia sia, creature che da una parte vagano negli universi alla ricerca di potere, e dall'altra, creature che si limitano a cercare compagni per saziare i loro appetiti carnali, non li giudico, in fondo fa parte della loro natura, ma il concetto di famiglia unita credo sia un qualcosa che non si sposi propriamente con loro, e voi, nobili lupi, al di là dei vostri sentimenti e dei vostri ideali, non potrete mai far parte di quella famiglia, se tu fossi razionale, ti renderesti conto che voi siete latte, mentre loro sono petrolio-
Perdona la schiettezza dei miei pensieri, lungi da me il voler mettere in discussione tali famiglie e voi, voi e i vostri sentimenti, le vostre visioni, purtroppo sono fatto così, dico ciò che penso senza mezzi termini, mostro ciò che penso, ciò che so, e ciò che sono
-Voi, meritate di meglio-

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ChoiHaneul PARTE II

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Anne and Elizabeth
Sapevo, che andando a prendere un determinato percorso, avrei portato inevitabilmente la giovane ad esporsi, non solo a parole, ma anche nell'esternazione delle sue emozioni, emozioni che trovai al quanto contrastanti, ma più ella si esponeva proferendo parole volte a darmi spiegazioni, e più non capivo. E ciò che non capivo, non erano i suoi timori, o i loro sentimenti, quelli mi erano sin troppo chiari, ciò che non comprendevo era come poteva continuare a mascherare una quasi ossessione, o forse sarebbe più appropriato dire, un'ostinazione che vane giustificazioni quali amore, imprinting. La ascoltavo con dovuto attenzione, ma più la ascoltavo e più rimanevo basito.
Conosco perfettamente i lupi, la loro natura, il loro forte attaccamento alla lealtà, alla fiducia, all'amore, alla famiglia, ma man mano che i minuti passavano, iniziavo a mettere in discussione la loro natura, i lupi, quelli veri, sono creature nobili e rigorose, certi sbagli costano l'espulsione dal branco, altri costano la vita, e loro, nonostante i torti subiti, continuavano ad indicare tali creature una "famiglia"?
Era tutto assurdo, io..non capivo. E per tutta la durata del tempo non fiatai, non una sola parola, continuai a bere la mia bevanda in rigoroso silenzio, e fu solo al termine delle sue parole, quando il suo animo si fece cupo e il cuore si strinse forte, che decisi a riprendere parola.
-Madamigella Elizabeth, tutte le famiglie hanno i loro problemi, e di certo non li giudico per questo, tuttavia, permettimi di narrarti un fatto accaduto molto tempo fa-
A quei tempi, io ero solo un bambino vittima del suo carnefice, tuttavia, io col mio creatore condivido i suoi ricordi e le sue emozioni, quindi, pur non essendoci stato in quella notte tragica, posso dire di averla vissuta in prima fila.
-Una famiglia unita dici. Bene-
Sorseggiai l'ultimo goccio della mia calda bevanda, adagia la tazzina al suolo voltandomi completamente verso di lei, il mio sguardo, trovato il suo, andò a penetrarlo ma con delicatezza, quanto avrei narrato, sarebbe stato proiettato nella sua mente come la visione di un film, un qualcosa che non poteva in modo alcuno non vedere, perché ciò che io proietto nelle menti altrui, supera ogni pensiero, ogni barriera.
-In una notte di molti anni fa, un membro della famiglia Otis, guidata da un destino beffardo, incrociò il cammino del mio creatore. Egli è un essere sinistro, sadico, che ama divertirsi in un modo tutto suo, un modo che per trovare appagamento deve danneggiare le vite altrui-
Quante vittime delle sue torture, dei suoi abusi, quante vittime mietute per i suoi capricci, il Venerabile, esattamente come sua madre, la nobile Mio, erano creature senza riguardi e rispetto per le vite altrui, due creature che definire crudeli era poco, e la povera Emma Dollie Otis, quella notte, ne pagò le conseguenze.
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rebekahclairegirl’s Profile PhotoRebekah Claire
Sentii i suoi piccoli malumori, la tristezza svelarsi per l'aver abbandonato quel luogo incantato, ma non feci nulla e nulla dissi, a suo tempo, quand'ella sarebbe stata pronta, avrebbe capito che non esiste luogo ove non possiamo andare, che sia esso il sottomondo, la mongolfiera sulla quale fare il giro del mondo in ottanta giorni, abbracciare la maestosità del Titanic, o persino perderci nelle fantastiche avventure di Pinocchio, lei ha un potere, solo che deve ancora scoprirlo.
Tornati nella quotidianità, prendemmo a percorrere quelle strade cementate della città, e quand'ella proferii parole, un così caldo invito, non potei che non accettare con un altrettanto caldo sorriso, non era indispensabile per me nutrirmi, e non era importante cos'avrebbe preparato la mia giovane madamigella sognatrice, che fosse ramen o una tempura, avrei accettato e sicuramente apprezzato di buon grado, certo, non potevo conoscere il livello della sua arte culinaria, ma ero certo della sua caparbietà, delle sue doti nascoste, ero certo, che qualunque cosa decidesse di fare, indipendentemente dall'ambito, sarebbe stato un successo.
-Madamigella Claire, è per me un onore accettare il tuo invito, sono più che certo che tua madre sarebbe orgogliosa del risultato ottenuto, e quindi, non vedo l'ora di deliziare il mio palato-
Non era indispensabile per me nutrirmi, ma se lo facevo, esigevo il meglio, essere cresciuti con una nobile creatura prima, e poi con una delle famiglie più nobili e potenti dell'intero Giappone poi, aveva in un certo senso modificato alcuni aspetti del mio essere, ad esempio il cibo, io non ho bisogno di mangiare, ma la dove decido di farlo, quanto preparato dev'essere molto più che accettabile, non ho bisogno di dormire, ma la dove decido di farlo, esigo il miglior materasso rivestito dalle più prestigiose lenzuola, non ho bisogno di mezzi per spostarmi, ma come negli altri casi, qualunque sia il mezzo che devo prendere o usare, per la mia persona esigo solo il meglio. Sì, alle volte mi rendo conto di aver assunto nel tempo una sfumatura che forse, più che definire nobile sarebbe da definire come viziato, tuttavia non me ne faccio una colpa, non mi sono creato io, così come non ho deciso io come essere cresciuto, io sono il risultato di ciò che è stato fatto su di me, giusto o sbagliato che sia, non me ne faccio colpa alcuna.
Pochi minuti, ed eccoci varcare la grande cancellata della dimora Claire, per la seconda volta, varcai la soglia del suo ingresso come ospite e non come "servant", potrei quasi iniziare a sentirmi lusingato. Una volta entrati, superati i grandi spazi comuni della villa, giungemmo nella tanto grande quanto moderna cucina, un qualcosa di così ben fornito e sofisticato, che forse, solo gli alberghi super lusso potevano competere con cotanta maesosità
-Posso esserti d'aiuto madamigella Claire?-
Ebbene sì, non ho mai cucinato in tutta la mia esistenza, ciò non implica che non lo sappia fare, solo..non mi aggrada.

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https://ask.fm/Choi_Haneul_/answers/151856589376

Anne and Elizabeth
Un tea alla cannella, essenza forte ma elegante al contempo, direi una giusta combinazione che andava perfettamente a sposarsi con ciò che era lei, forte e elegante, perché diciamolo, forse questa madamigella aveva un cuore troppo puro per ricordarsi che in lei si cela una forza non propriamente seconda ad altri, ma questa forza c'è e io la percepisco. Con un gesto della mano improvvisata a giochi di prestigio, feci comparire una elegante tazza di ceramica con tanto di poggia tazza e cucchiaino in argento che passai alla giovane, per me ovviamente un semplice quanto intenso tea nero. Mi apprestai infine a donarle la mia più completa attenzione mentre proferiva parole, spiegazioni che per quanto trovai sensate, dovetti metterle in discussione.
-L'amore dici? Mi sembra un motivo così troppo ovvio e frivolo da non poterci credere. Non metto in discussione i sentimenti di tua sorella, è parte della vostra genetica la fedeltà, il per sempre, è un codice d'onore il vostro, ammirevole ma controproducente-
Non sono un esperto di sentimenti e nemmeno un fanatico dell'amore, credo però, che ci siano leggi genetiche, leggi primordiali che mai sono cambiate, e mai cambieranno
-Se mi permetti, trovo discutibile parlare di amore in un soggetto che fa demone di nome e discente del diavolo di cognome, vedi Elizabeth, il loro amore é un po come la storia dell'armistizio tra la rana e lo scorpione, idea nobile ma realtà crudele-
Una buffa storia che si racconta da tempo immemore per spiegare, in modo fiabesco, che la natura farà sempre il suo corso, l'indole é un qualcosa che non si controlla, chi uccide una volta ucciderà sempre, chi tradisce una volta lo farà sempre. Ma di certo non è un problema mia la sorte di madamigella Anne, l'amore che nutre per quella creatura è seconda solo alla sua cecità. Ma il mio interesse principale era lei.
-Madamigella Elizabeth, sono cresciuto con una persona che ho sempre considerato come un fratello maggiore, con persone che consideravo fratello e fratellini, ho sempre visto loro come la mia famiglia, nonostante le torture subite, non ho mai messo in dubbio tale idea-
E fu crescendo, vivendo, che imparai che "casa" non deve esser un'idea, "casa" o "famiglia" deve essere un'emozione radicata nelle viscere più nascoste del nostro essere, l'unione che ci rende parte di un qualcosa di unico, una catena che nessuno può spezzare, perché per la famiglia si lotta, con la famiglia si vince, e lei come me, vive attaccata ad una bellissima idea, che come tale sarà destinata a morire.
-Ma le idee, per quanto nobili, restano solo pensieri vivi nella nostra testa e nulla più, nulla a che vedere col quell'unione chiamata famiglia, e così un giorno me ne andai, so che da qualche parte la mia famiglia mi sta aspettando-
Drastico? Pessimistico? Disfattista? O forse, più semplicemente, un pragmatico realista
-Hai mai pensato, che forse, su questo grande pianeta, c'è qualcuno che vi sta cercando?-
Qualcuno, chiamato "famiglia"

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Anne and Elizabeth
Alle sue parole, le mie labbra formarono un piccolo quanto sincero sorriso di compiacimento, ero certo che la sua compagnia non si sarebbe interrotta, e non per eccesso di presunzione sulla certezza che non avrebbe rifiutato tale invito, anzi, ero più che certo che una volta giunti nei pressi della dimora nella quale è ospitata, si sarebbe affrettata per far ritorno tra quelle mura familiari, tuttavia, sono una persona semplice, non accetto i rifiuti così come non accetto esser contraddetto, le mie richieste sono ordini assoluti, e come tali devono esser esauditi, ma il suo consenso, per qualche arcano motivo giunse a me come uno squillo felice.
-Possiamo andare in riva al lago, credo che il contesto sia più consono per me-
Non che abbia problemi a varcare quella dimora, ma non è ancora tempo per me per incontrare Wootis e Otis, il breve assaggio di una notte fugace con una di loro mi ha permesso di comprendere l'astio del Venerabile nei loro confronti, giungerà il tempo anche per me di posare la falce mietitrice su di loro, ma quel tempo non è oggi.
Prendemmo quindi nuovamente a camminare, spostandoci da quel luogo intraprendendo la via verso quel lago, un qualcosa di puro e maestoso come pochi al mondo, un luogo ove avremmo potuto parlare, ove avrei potuto apprendere e comprendere di più.
-Madamigella Elizabeth, acconsento a darti del tu e replico l'invito a far altrettanto con me, ma permettimi di chiamarti per l'estensione del tuo nome, è così bello e nobile che abbreviarlo lo trovo quasi sacrilego-
Sono un amante dell'arte, e non parlo di quadri o statue, trovo che l'arte si possa celare ovunque, nella flora e nella fauna, nell'essenza delle creature e nei nomi, e il suo, suonava così regale che mi rattristò l'idea di saperla ospite di una così modesta dimora, un nobile lupo come lei, con un nome così altisonante meritava molto, molto di più. Giunti sulle rive del lago, volto più a creare atmosfera che per un reale bisogno,accesi un piacevole falò, adagiato al suolo, stesi una soffice e grande coperta, e dove aver aiutato madamigella Elizabeth a sedervici sopra, feci altrettanto posizionandomi accanto a lei, non troppo vicino per non invadere il suo spazio, ma nemmeno troppo lontano, volevo sì azzerare le distanze tra noi, ma gradualmente.
-Gradisci una tazza di cioccolata calda, magari con dei marshmallows, oppure una tea?-
Amavo viziarmi, coccolarmi, e chi dice che i poteri servano solo per atti di guerriglia o tortura?
Il mio sguardo, sempre fisso sul suo nobile viso, era alla ricerca di un qualcosa, che forse, avrei potuto trovare solo attraverso le parole del suo cuore.
-Vorrei capire, se non sono indiscreto, cosa spinge te e tua sorella Anne a vivere in quella dimora con quelle creature? E' forse l'amore? La fiducia? L'assenza di un luogo ove sentirvi a casa?-
Le mie parole ti hanno sorpresa!? So molto di te, ma il mio sapere, per quanto vasto ha ancora dei limiti, e come ho detto, io voglio capire.
-Aiutami a capire-

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