@AmeliaMorgillo98

Madame Lunastorta.

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12 ottobre.

Le piccole abitudini sono quelle cose tra tutte le altre cose che mi fanno stare davvero tranquilla. Mi agito spesso al pensiero che potrebbe finire tutto da un momento all'altro e che in fondo se c'è una cosa che davvero ci accomuna è che abbiamo tutti un cuore e che un giorno, questo cuore, smetterà di fare il suo dovere. Mi agito spesso, e spesso per il troppo pensare mi sciolgo e mi dissolvo sul pavimento o sul letto come si vede a volte in quei cartoni animati Giapponesi in cui gli stati d'animo sono tutti enfatizzati e sottolineati da espressioni buffissime. Mi agito e non dormo, mi agito e inizio a sudare, ho tanta paura. Davvero. Una paura cane. Però le piccole abitudini mi cullano, mi salvano. Non credo si debbano compiere grandi gesta per essere infiniti, non credo si debba essere i migliori per essere infiniti. Io respiro l'infinito ogni volta in cui passo dalle strade che portano a casa mia, respiro l'infinito ogni volta in cui guardo il telegiornale con i miei genitori, allo stesso tavolo dove ci siamo seduti ogni benedetta sera negli ultimi ventisette anni. A volte credo che niente valga la mia attenzione, così faccio di tutto per addormentarmi. Ma non è giusto. Vuoi sapere cos'è giusto? Cosa fa veramente bene?
Fare ogni singola cosa come se fosse immensamente importante. Ogni singola cosa. Truccarsi la mattina prima di andare a lavoro. Bere un caffè. Confessare un segreto. Ascoltare una canzone. Guidare la macchina. Camminare. Vedere. Suonare uno strumento. Leggere la pagina di un libro. Fare la doccia. Preparare la cena anche se sei stanco morto. Stendere i panni. Mangiare un panino. Mandare qualcuno a quel paese. Chiedere scusa. Non tutti i giorni sembrano degni di essere vissuti, ma sono tutti necessari. Ogni più piccola abitudine che abbiamo è infinita. Io mi commuovo a guardare le persone a cui voglio bene mentre fanno qualcosa in modo quasi automatico, perché lo fanno ogni giorno. Mi commuove la familiarità che si respira in certi momenti. Mi commuove pensare che esistano professori che entrano in classe pensando di poter fare la rivoluzione. Mi commuove pensare che esistano ragazzi che entrano in classe pensando di poter cambiare il mondo. Mi commuovo. Il mondo mi commuove. E' uno schifo, dicono. Ma poi ci sono i nonni che portano i nipoti alla stazione a guardare i treni passare come qualcuno faceva con loro quando erano piccoli. Poi ci sono i quadri, ci sono le vacanze, ci sono i baci, ci sono gli addii che a volte non sono per sempre, ci sono gli aerei che avvicinano le persone. Ci sono io che piango mentre scrivo, c'è lui che ogni mattina si sveglia alle sei pur di potermi fare il regalo di vivere con me, essere infiniti è un'arte, è come essere semplici, è come imparare senza pensare di sapere già tutto, è come amare senza essere mai stati amati prima.

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