Quellocondentrogalassie

Si e no.
Se ti rende felice e a tutti gli effetti ti piace il suo carattere, e di fatto la trovi splendida per come è, sinceramente non è del tutto sbagliato. E' sbagliato quando però fisicamente non ti ci trovi, cioè mi spiego meglio; Oggigiorno siamo abituati ad essere giudicati per l'aspetto fisico e quindi ci sentiamo sempre insicuri, ma ognuno è quello che è, e se ha le qualità elencate sopra, lapalissiano che sia starci insieme, ma quando stai con una persona, e la ami con tutto te stesso ami anche il suo fisico, la vedi meravigliosa anche nell'aspetto esteriore, perciò se non riesci a vederla così bella anche fuori, magari non la ami, e se non la ami ha qualche difetto che è incompatibile con te, e perciò a tratti ti può rendere anche infelice.
Questo perché se non sei disposto ad amare qualcuna che ami dentro, anche fuori e perciò non sei disposto né pronto ad accettare i difetti e a elogiarli e metterli in luce come pregi, mi sa tanto che tu... non la ami neanche dentro, tutt'al più trovi che ha un carattere meraviglioso, o che esteticamente per te, per il tuo modo di vedere è incantevole, ma non vai più di lì perché concretamente nonostante tu ci condivida le emozioni, i sentimenti non sono per lei.

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C'è una nuova teoria però che sta stravolgendo il modo di percepire e dimostrare gli universi come scollegati o irraggiungibili, che anzi pensa il contrario. E non solo!
Piccolo appunto, la radiazione di hawking è una radiazione termica emessa dal buco nero, questa radiazione fa si che di due particelle una riesca a scappare dalla forza di gravità e venga spinta via, questo consuma il buco nero e dopo un lunghissimo periodo di tempo si va a rimpicciolire fino a "chiudersi" o comunque collassare. In poche parole il nostro universo non è collegato con quello anteriore perché il buco nero che li collegava è collassato, d'altronde il "nostro" cosmo esiste da quasi 14 miliardi di anni. l'inizio dell'espansione spazio-tempo, che per quanto ne sappiamo può esistere da molto più tempo, ma ancora molta della luce non ci ha raggiunto, e inoltre è in continua espansione sempre per lo stesso primo motivo.

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La teoria dei loop a farla breve è un buco nero che crea un'altra dimensione, una realtà dalla quale inghiottendo materia e luce fa si di creare altri mondi paralleli, e quindi bolle. Possono esistere miliardi di universi prima del nostro che ci hanno dato vita. Universi anteriori di quadrilioni di anni, magari con civiltà non solo antichissime ma primordiali, che hanno ormai capito l'esistenza della materia, dell'energia e dell'essenza.
E magari in questo momento nel nostro universo si stanno generano buchi neri che creeranno altri universi. Si chiama teoria del loop perché ogni buco nero genera universi che generano buchi neri che generano universi e così via. Alla fine si congiungeranno tutti? Cosa succederà? Cos'è e soprattutto perché?! Magari siamo solo un neurone nella testa di un gigante che a loro volta sono neuroni nella testa ecc... Oppure siamo parte di un iper-computer quantistico iper-evoluto che genera l'essenza di esistere?
Tutto ciò è così grande e sconsiderevolmente inconcepibile. Ma io lo adoro questo modo di pensare. Mi fa perdere negli universi che riesco a immaginare, nell'essenza fisica dell'energia. (Aha gioco di parole, essenza fisica dell'energia)

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Una teoria dell'astrofisica esprime come è possibile che il nostro universo non sia il solo, che ne esistano a miliardi ripiegati sul nostro, da particelle apparentemente non solo invisibili ma non rilevabili e ancora ignote alla nostra conoscenza e consapevolezza di ciò che esiste realmente.

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Ci sono varie teorie e tutte riportano alla stessa cosa, l'altrove inviolabile.
La teoria del multiverso, la teoria delle bolle, la teoria dei mondi paralleli, chiamata in molteplici modi ci sono varianti di descriverla, che ora vi dirò.

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Quella del multiverso è quella che vi ho appena descritto sopra. La teoria delle bolle è una teoria che ci dice che c'è qualcosa di più grande di una "semplice" rete di miliardi di miliardi di miliardi di galassie, è la teoria sulla quale il nostro universo sarebbe una piccolissima bolla con origine a una sorta di big bang che ha dato inizio alla creazione. Ora, le radiazioni cosmiche di fondo ci rivelano insieme alla teoria del multiverso che la creazione a forma di bolla (in continua espansione) Può non essere l'unica in uno spazio pressoché infinito, e che esistano a migliaia di miliardi di altre bolle perse nello spazio-tempo. Da qui la teoria dei mondi paralleli di miliardi di mondi ripiegati sul nostro effettivamente uguali al nostro, ma esistono (sempre ipotizzando) talmente tanti universi e quindi "bolle" da co-esistere miliardi di mondi più indietro del nostro o più avanti, in termini di progresso naturale o tecnologico. Oppure persino universi leggermente differenti o completamente differenti, con inizi o finali molto più disparati e impensabili. Ma la teoria delle bolle non finisce qua, se si volesse immaginare di qualcosa di ancora più grande avremmo miliardi di bolle fino a formare un blocco di bolle, che a loro volta compongono blocchi sempre più grandi di sempre più bolle, fino a formare una "sola" e grandissima rete di universi. Ma ci sono esperti e scienziati che si chiedono cosa ci sia ancora di più grande, se esistono altre reti di blocchi di bolle di miliardi di universi e cosa in più grande lì congiunge tutti. Ci sono universi che si stanno creando, che si creeranno, che si sono creati, che progrediscono e quelli che muoiono o sono già morti. Sempre però limitandoci al pensiero di morte naturale, per quanto ne sappiamo il nostro universo si spegnerà fra trilioni di miliardi di anni luce, ma chissà al contempo avrà generato abbastanza materia da crearne altri, a decine, oppure saremo noi come specie iperevoluta a personificare Dio e co-crearne di nuovi per le nuove specie.

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#Altrimondi #Esistenza #Realtà #Possibile #L'esistenza #Verità #Consapevolezza #Trascendenza #Universi #Universo #Vita #Vitaovunque #Siamoqui
danielpachettithelordoflight17La morte è la vera libertà in un mondo dominato dalla schiavitù, in essa risiede la verità, tutto finisce così e tutto inizia da lì.
La morte è la comprensione delle consapevolezze che i tuoi sensi si azzereranno.
Per sentirti veramente libero non c'è altro modo che vivere là dove non c'è vita, e forse non ce ne sarà mai. Per sentirti veramente libero, forse devi scendere a patti con il fuoco, perché si è veramente liberi quando la schiavitù finisce di far male. Ma lo siamo davvero? In un certo senso si.

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La comprensione, l'amore, la compassione, l'appagamento, l'ispirazione e il perdono e il vizio, sono emozioni che danno morte alla vita e vita alla morte.

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Stiamo veramente andando nella direzione giusta?
La verità è verità solo quando sentiamo dentro fin nel profondo che è una cosa giusta al di là di ogni emozione e schema mentale, ma come fare a capire allora cosa sia vero e falso? La morte. Là dove non esiste né vero né falso, dove tutto è e tutto rimane, dove tutto c'è e non se ne va.

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Ma di cosa stiamo parlando? Non lo so nemmeno io caro lettore, perché la morte è semplicemente la fine di ogni cosa, oppure è l'inizio di un'altra, per quanto ne so il dubbio è effimero in un mondo dominato dalle certezze, ma se non ne avessimo non saremo qua. E allora sapete che vi dico? Vivete, viaggiate, consumatevi la mente impregnandola di ogni ricordo, emozione, sentimento, vitalità, assaporate ogni attimo e respirate l'aria nostalgica e leggiadra che sentirete sulla vostra pelle, perché quando tutto ciò si azzererà saprete di aver fatto la cosa giusta, e forse di aver perseguito anche un piccolo pezzo di verità che per certo, vi porterà alla grandezza.

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Quindi la morte è da intendersi la vita, solo quando accetterai che esiste, sarai pronto a viverla, e dammi retta... ogni singola cosa sia giusta che sbagliata fanno la grandezza, che non è altro che un composto di esperienze sia fisiche che mentali, spirituali ed energetiche, pronte a co-creare l'esistenza e la non-esistenza insieme a te.
Solo quando ti accorgerai che sei la morte, vivrai coraggiosamente volando oltre i confini dell'universo, che anche qua per quanto ne sappiamo... non ne ha.

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Ho bisogno d'amore.
MA non ho voglia di faticare per impegnarmi, non voglio soffrire... e poi diciamolo... non sono quel che. In più ora sto progettando aspetti della mia vita che prima non controllavo affatto, sto attuando una rivoluzione di me stesso.

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La luce è in me, la luce sono io. L'amore è qui, devo solo trovare quella persona che mi stravolga completamente riguardo la volontà di voler affezionarmi e amare quel qualcuno. Di donare quel prezioso tempo alla reale verità che è l'amore cosmico assoluto.

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Desidero sondare gli arcani della consapevolezza, o tu individuo che sei disposto a vivere, vivi con la materia che può edificare insieme a te la scelta della creazione dell'energia.

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Sono complicato, tutto qua. E tu? Come la pensi? Che ne sai di tutto ciò, quali le tue consapevolezza e quali le tue scelte?

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Che cos'è in principio la vita?
Si parla di ambivalenza della creazione, dovuta e causata dalla distruzione dell'esistenza, donando l'essenza che edificherà un nuovo essere.
La vita è quell'esistenza dell'essenza che ci permette di costruire, prosperare, progredire e trascendere.
Tutto è quando nulla è, ma se nulla è tutto può.
Afferriamo quell'attimo di felicità che abbiamo, molte delle vite degli esseri sono brevi in confronto all'universo, in confronto alla vera vita. Noi non siamo altro che un effetto collaterale del cosmo, che con le sue sfere di energia che noi chiamiamo stelle diffondono saggezza e saccienza a chi della vita ne fa una mera follia, forgiando e fondando nuovi ed incredibili mondi alla quale la vita di certo non sfuggirà.
Ogni debolezza è inutile, ogni problema è superfluo, la morte è tutto, la vita è una causa. Tu puoi importi all'origine del tutto attuando la stessa e fievole causa.
Non per altro va avanti forse all'infinito, dove la luce va, la brillantezza non svanisce e elargisce nuove pluralità nelle loro univocità.

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Riflessione: Il futuro della grandezza dell'umile amore

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La grandezza, quella che fa dell'umanità la sua definizione, la grandezza quella che è la verità dell'essere interiore, quella che un giorno sarà la salvezza, sarà un giorno e ci porterà alla scoperta dell'infinito universo, ci guiderà perché sarà colei che ci darà la forza necessaria, quella dell'amore e del progresso che ci guiderà, che ci porterà avanti, che ora che siamo qua non ci fa mollare e ci fa dire: "Un giorno finirà, e quel giorno sarà un nuovo inizio"
Ma sapete perché ho accomunato progresso e amore? perché se vogliamo far finire tutto questo dolore e edificare un nuovo mondo deve esserci qualcosa di potente che ci può guidare, solo l'amore può ma che cos'è l'amore? e che cos'è il progresso? Semplice, l'amore è il progresso dell'uomo e il progresso è il futuro dell'umanità.

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-Codice [Daniel Pachetti]

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Riflessione digressiva: La grandezza di un abbraccio

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Abbraccio, dolce caldo, vero e spirituale universo.
Creato vivo, credenza scettica, domande pregne di visioni, visioni allacciate dal caldo abbraccio.
Vita, sperata virtù di luce, scendi, inonda di sete l'essere, fallo cedere alle tue forze, diffondi la saggezza.
Universo, pura follia, mani su grate di ferro accarezzate dalla scelta, che con rammarico osservano il tramonto dell'evento, vortice spazza ogni debolezza, ogni baratro lo guardano ora con lucidità, reale è quanto è anche falso.
Essere o no l'abbraccio guarda, vede con la propria anima partita la sociale e civile durezza, tutto pare lontano quando si pensa senza esprimere, quando esprimere diventa il proprio pensiero, il deserto diventa il proprio mare, delicato e rosa, dell'amore divino.
Parti ora o parti dopo, il tempo è quello che non sembra, non parlare ma guida col cuore il colore del disegno, del progetto: L'umile grandezza.

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-Codice [Daniel Pachetti]

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Si diceva la chiesa non si sarebbe mai adattata al capitalismo, la chiesa avrebbe rispettato i valori umani e i voleri di un Dio e della sua ambivalenza. Si diceva volesse insegnare a vivere con il più alto grado spirituale, insegnasse l'amore verso il prossimo e il rispetto reciproco.
Non abbacinando mai, senza dicotomia favellando a tutti l'essere ignavo che è il capitalismo e quanto questo sia inanime comprando inutili orpelli pletorici e pleonastici, preconizzando le leggi divine, prodromarono stoltiloqui, solipsisti subitanei. Pensavano lapalissiano granciporro tutto questo, non volevano buonamano, ma tutto è cambiato... Per adattarsi a una società capitalista, hanno gettato tutti i loro valori, i loro insegnamenti, i loro pensamenti e le giustizie divine, sono andati contro loro stessi, coloro che predicavano, sono andati contro i voleri divini e le sacre leggi. Perché ancora gli si crede?

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"Possibile che al suo manchesterismo sia sfuggita l'esistenza di una teoria sociale che rappresenta l'umano superamento dell'economia, con principi e mete identici a quelli del cristiano stato di Dio? I padri della chiesa hanno chiamato dannose le parole "mio" e "tuo", e dichiarato che la proprietà privata è un'usurpazione e un furto. Hanno condannato il possesso di beni, perché secondo il diritto divino naturale la terra è comune a tutti gli uomini e perciò produce i suoi frutti per il comune uso di tutti. Insegnarono che soltanto l'avidità, conseguenza del peccato originale, propugna il diritto al possesso e ha creato la proprietà particolare. Furono abbastanza umani, antiscambisti, da considerare in genere l'attività economica un pericolo per la salvezza dell'anima, cioè per lo spirito di umanità. Odiavano il denaro e gli affari e chiamarono la ricchezza capitalistica il combustibile del fuoco infernale. Disprezzarono cordialmente la fondamentale legge economica per cui il prezzo risulta del rapporto fra domanda e offerta, e condannarono l'utiizzazione della congiuntura come cinico sfruttamento delle strettezze del prossimo. Secondo loro esiste uno sfruttamento ancora più delittuoso: quello del tempo, la mala consuetudine di farsi pagare per il solo scorrere del tempo un premio, cioè l'interesse, e di abusare in tal modo del tempo, istituzione universale e divina, a vantaggio dell'uno e a danno dell'altro."
La montagna incantata, discorso di Naptha.

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Inoltre vi dirò che l'espressione di Dio per me assume vari significati e identità. Un pensiero di un Dio alieno ma di pura essenza consapevole della realtà fisica ed energetica. La citazione: "Ti avverto chiunque tu sia. Ohi tu che desideri sondare gli arcani della natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il tesoro degli Dei. Oh uomo, conosci te stesso e conoscerai l'universo e gli Dei." Lo trovo suggestivo, scientifico e filosofico.

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