@DisonoreSullaTuaMucca

美王 ℳᴇɪ Wᴀɴɢ

Kyros camminava svogliato lungo il corridoio della biblioteca, arrancando disperato verso uno dei tavoli disponibili. Sopraffatto dalla stanchezza si lasciò cadere sulla prima sedia libera su cui si posarono i suoi occhi, incurante di chi occupasse l'altra parte del tavolo. Con un sonoro sbuffo -

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schiacciò la fronte contro la superficie liscia del tavolo, le palpebre terribilmente pesanti, prima che un viso confuso poco distante da lui non lo facesse sobbalzare per la sorpresa. ‹ H - Hey, c - ciao! Scusami non ti avevo vista, m - mi alzo subito! ›
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Per quanto appaia, per la maggior parte del tempo, una ragazza chiassosa, infantile e rumorosa, Mei ha i suoi modi per placare il proprio animo espansivo ed irrequieto; il teatro. E, quando si parla di teatro, non ci si riferisce solo ed unicamente ad un copione da imparare a memoria, nel suo caso; no, si parla anche di opere teatrali. Ed è per questo che ha cercato ristoro in biblioteca, quel giorno, un po' per allontanarsi dai pensieri indigesti che il suo ritorno sempre più imminente in Cina le procura, un po' per rilassarsi nell'unico modo che conosce ed apprezza: con in mano una copia di "Amleto" di William Shakespeare. E' un rumore sordo seguito da un sonoro sbuffo a richiamare la sua attenzione, scoppiando quella bolla incantata in cui si era rinchiusa; solleva il naso dal libro e scorge la figura sconsolata di un ragazzo, che non pare, invece, essersi accorto di lei. Nel giro di cinque secondi, però, lo sguardo altrui si concatena al proprio, confuso e spaesato. Tutto quel balbettare e chiedere scusa provoca il nascere di uno dei suoi più affabili sorrisi, sul volto dai lineamenti dolci. ‹ Ciao a te! Non preoccuparti, non mi disturbi affatto; puoi restare, se vuoi! › replica gentilmente Mei, che non disdegna la compagnia nemmeno nei suoi rari momenti di quiete; si prende qualche istante per osservare il viso del ragazzo, sperando di non risultare invasiva. ‹ Ti è successo qualcosa? Mi sembri un po' giù di corda... ›
Kyros camminava svogliato lungo il corridoio della biblioteca arrancando

Il semi-demone si ritrovò a sospirare sollevato quando l'altra gli disse di restare, proprio non aveva voglia di alzarsi e andare di nuovo alla ricerca di un tavolo libero. Il sorriso della sconosciuta, affabile e cordiale, riuscì a sciogliere parte della tensione provata dal ragazzo, il quale si -

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ritrovò a ricambiare timidamente, distogliendo lo sguardo. ‹ G - Grazie... Non è facile trovare posto a quest'ora. A me?! Oh, no! Soltanto qualche lezione noiosa durata fin troppo! › esclamò con uno sbuffo, prima di tirar fuori dallo zaino alcuni donuts appena sfornati. Era sul punto di addentarne uno, quando si voltò verso la castana con espressione vagamente a disagio. ‹ So che tra poco sarà ora di cena ma io avevo davvero troppa fame. Ne vuoi uno? Giuro che non sono avvelenati...credo. ›
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A Mei è sempre venuto naturale essere affabile con tutti, comportassi costantemente come se conoscesse le persone da tempo anche quando quest'ultime l'erano del tutto sconosciute; insolito che non abbia ancora alzato la voce, inondando la stanza, e travolgendo il povero malcapitato, col suo enorme entusiasmo. Forse la frena il fatto che sono all'interno di una biblioteca. L'atteggiamento altrui, così impacciato e timido, fa comprendere a Mei che si trova davanti ad un ragazzo estremamente pauroso ed insicuro; è empatica e, anzi, le sembra quasi di vedere lei anni prima. Probabilmente è dettato anche da questo, il suo tenue e caloroso sorriso. ‹ Figurati! Di sera la biblioteca è sempre molto piena, ti do ragione. La noia è veramente una brutta bestia; cosa studi, se posso chiedere? Oh! Non mi sono presentata; io sono Mei! › fa per porgergli la mano, quando, nel vedergli tirare fuori dallo zaino quelle ciambelle, le si illuminano gli occhi come due fari in piena notte; Mei / ama / il cibo con ogni fibra del suo essere, e ha, non ironicamente, costantemente fame. Non potrebbe essere più felice, infatti, quando il ragazzo le domanda se ne vuole uno; il suo viso è il ritratto della contentezza. ‹ --- Posso davvero? Ne prendo una volentieri! E tranquillo; credo che la mangerei anche se fosse avvelenata..... › la butta sul ridere, per evidenziare la sua golosità; accenna perfino una leggera risata, sentendosi immediatamente in colpa per il silenzio sacro che aleggia in quel luogo. ‹ Comunque io mangio quasi sempre fuori pasto, e ti posso assicurare che l'appetito non mi si rovina affatto... ›
Il semidemone si ritrovò a sospirare sollevato quando laltra gli disse di
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Mei era travolgente, esuberante, e Kyros decisamente fin troppo timido: si ritrovò ad arrossire come un pomodoro nell'udire il fluire delle sue parole, prima di porgerle delicatamente una mano. ‹ Io sono Kyros, uno studente di informatica e scienze... E tu? Cosa studi? › chiese, visibilmente -

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incuriosito, prima di concedersi una risata leggera nel notare la sua reazione alla vista di quel cibo. ‹ Prendi, fa pure. Ti capisco, poi queste sono davvero deliziose. Anche a me capita spesso di mangiare fuori orario, ma se potessi in realtà io mangerei sempre! ›
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Il sorriso sempreverde che stanzia sulle labbra di Mei s'allarga ulteriormente, nel notare il pigmento arrossato della cute di Kyros; assume delle sfumature intenerite. Raggiunge la mano con la sua e la stringe delicatamente, annuendo alle parole che il giovane usa per fornirle la sua presentazione. ‹ Piacere, Kyros! E' un nome singolare... Da dove vieni? Sembra che ti sto facendo un interrogatorio, scusa -- Comunque! Bella l'informatica, mi piacerebbe un sacco capirne di più in questo campo... Per le materie scientifiche, invece, sono assolutamente / negata /; sono più da materie umanistiche, infatti studio teatro! › le viene spontaneo affermare il suo corso di studi con un certo orgoglio; la recitazione è la sua più grande passione... Assieme al cibo. Di fatti, quando Kyros le da il permesso, afferra più che volentieri una delle ciambelle e le da un generoso morso; sgrana gli occhi nel percepirne il gradevole sapore scivolare sulle papille gustative, osservando la cibaria con rinnovata meraviglia. ‹ -- Hai ragione, sono buonissime!! Grazie!! Comunque ti capisco benissimo; mangerei sempre anche io, in realtà... Faccio una fatica immensa per trattenermi. E il mio ragazzo mi sgrida perché mangio per lo più cibo spazzatura... ›
Mei era travolgente esuberante e Kyros decisamente fin troppo timido si ritrovò

‹ Grazie-- anche il tuo nome è molto bello, s - suona davvero bene. Io- vengo dalla Grecia, e tu? L'informatica è molto intuitiva, è una passione che ho scoperto di recente ma basta seguire dei ragionamenti logici per farla funzionare. Per le scienze serve purtroppo la passione › ammise, le guance -

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arrossate da quell'imbarazzo che non gli dava mai tregua. Ad esso si sostituì del sincero stupore, mentre schiudeva le labbra meravigliato dalle parole della castana. ‹ Teatro? Davvero? Quindi un giorno diventerai un'attrice di Hollywood? Ohw, anche Duncan mi sgrida spesso, ma possiamo mangiare insieme di nascosto, qualche volta! Come si può dire di no al gelato? O alle patatine... o ai dolci... ›
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‹ Io vengo dalla Cina, invece! Beh, Mei vuol dire "bello, magnifico, stupendo"; come può non suonare bene? › riacquista per qualche istante quella sua tendenza a vantarsi scherzosamente, e vi è una certa fierezza nelle sue parole; ma il sorriso che continua a tenere sulle sue labbra suggerisce che non vi sia realmente superbia in ciò che dice. Annuisce in seguito alle parole proferite da Kyros; è vero, per l'informatica sono necessari dei ragionamenti logici. E lei, in logica, non è certamente una cima. ‹ Com'è nata questa passione per l'informatica? Io con la logica ci faccio a pugni, comunque; alle cose ci arrivo dopo decenni, sono troppo ingenua... Quindi, a parte le basi, non credo di essere brava a fare granché col computer in mano. E -- Per le scienze stendiamo un velo pietoso; come ho detto ad Isadora una volta, una mia amica, se mi dessi una provetta in mano probabilmente farei esplodere tutto! › da un altro, generoso morso alla sua ciambella, finendola quasi del tutto; le serve anche per reprimere a stento la voglia di tirare a Kyros una delle sue guance rosse. Le sembrerebbe inappropriato farlo, dopotutto si sono appena conosciuti! ‹ In realtà no -- Ti spiego, per quanto io ami il cinema... Beh, sono convinta che vi sia un ambiente piuttosto / marcio /, dietro le quinte. e non mi va di cadere vittima di una cosa più grande di me; preferirei avere sì fama, ma in modo moderato, e farlo perché amo recitare e non per i soldi. Non so se mi sono spiegata. Miro più a recitare nei teatri: musical, commedie, tragedie... Cose del genere, insomma. Il lato più tradizionale della recitazione; e poi l'impatto col pubblico è immediato, e io / vivo / per gli applausi! › si fomenta sempre, Mei, quando parla della sua grande, immensa passione per il teatro; le brillano gli occhi, e si vede lontano un miglio che è esattamente ciò che vuole fare nella vita. Ma, in quel momento, le sue iridi scintillano anche per un altro motivo; il cibo. E Kyros le ha appena proposto di mangiare di nascosto, insieme; è chiaramente entusiasta della cosa, come potrebbe rifiutare. ‹ GRANDIOS --- ! › uno "ssssh" prolungato parte in automatico, quando la draghetta solleva eccessivamente il timbro vocale; si volta verso la fonte dell'amonizione e lo sguardo della bibliotecaria la trafigge all'istante. Accennato un sorriso imbarazzato e di scuse, che fa scuotere in maniera sconsolata il capo della donna, Mei abbassa notevolmente i toni. ‹ Dicevo: grandioso! Trovo sia una fantastica idea... Devo sfuggire alle ramanzine di Jud, quindi dobbiamo organizzarci per bene!! ›
Grazie anche il tuo nome è molto bello s  suona davvero bene Io vengo dalla
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Il rammarico di Kyros per non aver viaggiato tanto, oltre che per tutte le esperienze che gli sono venute a mancare nel corso della vita, Mei lo percepisce forte e chiaro; scorre dal corpo del giovane al suo, quasi per osmosi, e la porta ad assumere un'espressione vagamente corrucciata, dispiaciuta. E' una ragazza fin troppo empatica, e benché non sia certo il tipo di persona che si spegne in seguito al malumore di qualcuno, quest'ultimo la sprona a distruggere le tenebre usufruendo del suo straripante entusiasmo. Ed è esattamente quello che sta cercando di fare, ora, con lui. ‹ Sai, in realtà tutti i viaggi che ho fatto sono stati grazie a Dan, il mio migliore amico... Altrimenti nemmeno io sarei stata chissà dove! Però mi sarebbe piaciuto andare in Grecia, è lì che è nato il teatro. › accenna una risata, però, nel sentire Kyros alludere a qualcosa che riguarda il Giappone, e non la Cina; non se la prende, ovviamente, sa quanto sia facile confondere le due culture. ‹ I samurai sono giapponesi! Ma qualche albero in fiore lo abbiamo anche noi... I draghi e le leggende ci sono. Insomma, ne hai uno di fronte --- Di drago, dico. Drago, poi --- Lucertola sarebbe più appropriato! Però il fuoco lo sputo comunque! › non si vergogna delle dimensioni ristrette della sua forma "animale", Mei; l'importante è possedere tutti i poteri di cui un drago dispone, e lei, decisamente, li ha. ‹ E' proprio per un discorso di predisposizione, che io e le materie scientifiche facciamo a pugni -- Poi sono proprio distratta, decisamente il mio è più un animo da artista. Sai che ero tanto timida anche io, prima di cominciare a fare recitazione? Il teatro ti aiuta tantissimo a scioglierti... Se la tua insicurezza è un grande problema, per te, potrei insegnarti qualche esercizio per combatterla. Che ne dici? Niente di impegnativo, promesso! › è una cosa che le viene spontanea, esporsi, proporsi per concedere il suo aiuto a chi ne ha bisogno; essere di una qualche utilità per qualcuno che si trova in difficoltà è una cosa che Mei ama particolarmente. ‹ "Mondo marcio" nel senso che ci sono un sacco di cose brutte, nascoste dietro l'apparenza... Il mondo dello spettacolo sembra tutto meraviglioso; tutti sono attratti da fama e potere, perché pensano che avere quelli equivalga ad essere amati. Però tu non hai idea di quante attrici vengano molestate dai produttori e/o dai registri sul set... Quante persone debbano far finta di avere storie con gente con cui non stanno realmente per far parlare di sé e del film, o fingere scandali... Certo, sono cose che possono succedere anche a teatro, ma secondo me capita meno. IL FATTO CHE TU NON ABBIA MAI VISTO UN MUSICAL E' UNA GRANDE PECCA , non lo accetto. Ne vedremo uno. › ormai decide tutto lei. E, in tutto questo, continua ad urlare. ‹ Guarda, Jud si arrabbia per tutto, quindi tranquillo, ci penso io a difenderti!! Questo e altro per le patatine. › beh che dire Kyros, sei in buone mani.
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Mei non è una persona incline al giudizio. Che si trovi dinnanzi il peggiore dei criminali non ha, per lei, alcuna rilevanza; è da sempre convinta che il bene si nasconda anche laddove, in apparenza, non riesca a penetrare nemmeno un singolo spiraglio di luce. Basti pensare che, quando Alistair le ha rivelato di aver messo fine alla vita di un uomo per aver fatto del male alla sua sorellina, non solo non si è scandalizzata, ma la prima cosa a cui ha pensato è stata come si fosse sentito lo stregone a prendere coscienza del fatto che qualcuno aveva osato toccare una persona a lui estremamente cara; Mei è così. Non giudica / mai /, non si sente in dovere di farlo, e, soprattutto, ritiene che ciascuno abbia le sue motivazioni per mettere in atto determinati comportamenti; ciascuno svolge quotidianamente una battaglia, e solo lui può sapere fino in fondo come ci si sente ad indossare i propri panni. Figurarsi se può puntare il dito contro a Kyros; non lo conosce così bene, è vero, ma, essendo estremamente empatica, ha avvertito una sorta di connessione dopo pochi scambi di battute: difatti, hanno la passione per il cibo in comune. E l'esaltarsi per le piccole cose. ‹ Davvero mi porteresti in Grecia? Che bello! Ho già la valigia pronta!! Sì — Però sono un drago molto piccolo, te l'ho detto... Potrei salirti sulla spalla!! › ignora volutamente i richiami della bibliotecaria, Mei, tanto sa che prima o poi si rassegnerà; o forse gli sbatterà fuori a calci, sono entrambe opzioni più che valide. Fatto sta che accennare un sorriso intenerito nel vedere Kyros imporporirsi le viene più che spontaneo; gli tirerebbe affettuosamente una guancia, ma non vuole risultare indiscreta. Si conoscono solo da qualche minuto, dopotutto; meglio tenere a bada la sua espansività, anche perché rischierebbe solo di farlo imbarazzare ancor di più. ‹ Ti capisco... Camera mia è un disastro, ci sono vestiti e scarponi sparsi ovunque!! E no, assolutamente no! Non devi esibirti davanti a nessuno, promesso; saremmo solo tu ed io. Quindi, è un sì? › come gli ha premurosamente rivelato, essendo stata anche lei timida in passato, sa bene come ci si sente ad essere in soggezione; metterlo davanti ad una platea piena di gente lo porterebbe soltanto a chiudersi a riccio ancora di più, per cui non le sembra il caso. Finita la ciambella, e infilandosi le dita in bocca per pulirsi dalla glassa residua con una nonchalance disarmante, Mei si ferma ad osservare il cambio d'espressione del suo nuovo amico; sembra essere particolarmente sensibile, innanzi a certe, dure tematiche. Come se avesse una sorta di propensione a percepire sulla sua pelle i sentimenti negativi delle persone; ma forse, questa è solo una sua impressione. ‹ Sì, è decisamente brutto... Però hai centrato il punto, voglio provare a mettere le cose apposto! Ciascuno di noi può fare la differenza. Comunque d'accordo, faremo così! Oh, io preferisco il dolce, di solito! Ma mangio anche i sassi volendo, quindi non farti problemi! ›
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