The nineth lion ate the sun.

Ho varie ansie e ieri mi hanno fatto innervosire non poco per una certa questione che pare si sia risolta (spero definitivamente).
Mi piacciono tantissimo gli acchiappasogni e pure io come te ho una grande passione per le cose indiane, hai fatto benissimo!

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-Quanto tenete ai vostri spazi?

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Tengo molto ai miei spazi e cerco sempre di darne abbastanza a chiunque mi stia vicino. Tutti quanti abbiamo bisogno di sentirci in pace e non soffocare.

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-Qual è il confine che non vorreste fosse mai valicato?

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La proibizione di una uscita o altre cose che limitano la mia libertà.

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-Perché oggi, in un rapporto di coppia, si ha la strana convinzione, che si debbano condividere le password dei vari account social o dei cellulari?
-Secondo voi è giusto controllare le e-mail/chat/messaggi del partner?

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La possessività mi piace poco. In una coppia solida ci sta che i partner possano sapere la password dell'altra persona per compiere azioni in vece dell'altr* impossibilitato, ma non dovrebbero mai fare uso dell'account in questione per altri scopi, è sbagliato.

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-Perché c'è così tanta tolleranza verso la gelosia morbosa?

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Ad oggi penso ce ne sia un po' meno, comunque nasce dall'idea (malsana) che senza gelosia non c'è interesse.

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-Vi è mai capitato di essere invadenti, ma di accorgervene solo dopo? Che effetto ha avuto tale invasione sul rapporto in questione?

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Onestamente non ricordo mi sia mai capitato, anzi, credo di aver lasciato fin troppi spazi alle persone.

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Sono stanco senza apparente motivo e preoccupato per l'esame. Mi dispiace molto per te, stai studiando solo per il test di psicologia o anche altro? Cerca almeno di stare al fresco.

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-Quali situazioni vi rendono nervosi?

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Mi rendono nervoso gli esami, le discussioni, i mancati pagamenti e le grane varie.

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-Come cercate di rimanere tranquilli?

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Bella domanda. Sono successe diverse cose spiacevoli lo scorso mese e ora sto cercando di cambiare approccio. Normalmente se ho un po' di tempo tendo a distrarmi guardando qualcosa, giocando o leggendo; negli ultimi tempi sto adottando tecniche calmanti che coinvolgono la respirazione, immagini serene (ad esempio per me può essere farsi cullare dalle acque di un fiume in un bel bosco o un mare calmo) e la concentrazione su parti specifiche del corpo. Guardo/ascolto anche video ASMR.

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-Avete mai sofferto di attacchi di panico?

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Sì, ne ho sofferto e non li auguro proprio. Manca il fiato, ci si sente intrappolati e strane sensazioni ti avvolgono aumentando di molto il battito cardiaco. Nonostante razionalmente sia cosciente che ciò che mi sta succedendo non mi sta uccidendo non è comunque facile riprendere il controllo...

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-Siete persone tendenzialmente razionali e lucide o andate facilmente in ansia?

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Nonostante possa apparire razionale in certi contesti, in realtà sono una persona molto ansiosa.

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-Vi siete mai trovati in difficoltà a causa della vostra ansia?

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Sì, soprattutto durante la preparazione degli esami e nelle litigate.

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-Avete mai litigato con qualcuno perché sentivate sminuite le vostre preoccupazioni?

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Tante volte sentendomi pure dire che i miei problemi non erano importanti e che quelli altrui sono più gravi.

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-Secondo voi è giusto minimizzare i problemi degli altri?

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Per niente, a meno che il problema in questione non sia del tipo "è meglio il rossetto color pesca o rosa?".

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-Qual è la vostra oasi di pace?

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Un luogo tranquillo, privo di frastuono, senza insetti, con l'acqua e una piacevole brezza.

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-Perché in molti pensano che soldi e fama comportino necessariamente la felicità?

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C'è la convinzione in chi non ha nulla che quel genere di cose sia in grado di colmare ogni vuoto, nonostante ci siano tanti esempi del contrario.

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-Secondo voi, perché molti artisti finiscono per cadere vittime di queste dipendenze?

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Perché sono lasciati soli in balia del sistema. Quello che in tanti non comprendono è che i personaggi famosi sono persone proprio come noi e anche l'andare a tampinarli ogni due secondi quando li si vede tranquilli a svolgere la propria vita per strada è sbagliato. Non bisogna mettere in gabbia questa gente anche al di fuori del proprio lavoro.

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-Come si può aiutare qualcuno ad uscirne?

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La presenza e il supporto sono tutto in ogni tipo di rapporto umano. Senza una figura simile che può eventualmente chiedere un aiuto concreto a psicologici e medici non se ne esce. Il malato si rende conto di esserlo solo quando è arrivato sul fondo del barile e rischia la vita. Dave Gahan, il cantante dei Depeche Mode, nel '96 addirittura morì per due minuti. Da quel giorno ha smesso con le droghe e si è riabilitato, ma ancora adesso porta i segni degli abusi di sostanze. Per fortuna ha trovato persone che gli sono state vicino, non sono tutti così fortunati.

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-Conoscete qualcuno con problemi di dipendenza? O ne avete mai sofferto in prima persona? (Siete liberi di non rispondere se non vi sentite pronti a parlarne).

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Non bevo, non ho mai fumato né mi sono mai drogato. Ho sempre saputo che tutte queste cose sono sbagliate e rovinano soltanto, inoltre sono molto critico su ognuno di questi vizi malsani. Non conosco nessuno con questi problemi.

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-Quando c'è un contesto di disturbi della personalità, o di famiglie difficili, secondo voi la droga è più la causa o l'effetto?

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Questo dipende molto dalla forza e dal carattere della persona che subisce questi problemi. Una persona forte non cadrebbe mai in tunnel simili, ma molti non sono così resistenti e ci finiscono pensando di trovare una scappatoia; niente di più sbagliato.

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-Se ne può uscire per davvero, o sarà sempre una tentazione?

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Anche in questo caso dipende dalle circostanze. Se non arriva una botta forte che ti fa capire di star rischiando la vita secondo me non ne esci. A volte anche se capitano cose simili una persona che non ha un forte attaccamento alla vita continuerà fino alla morte.

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-Avete mai provato a riempire il vostro vuoto interiore con qualcosa di materiale? Come vi ha fatto sentire?

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Lo faccio da quando sono piccolo. Mi sono sempre circondato da tanti giochi, cassette e ogni genere di intrattenimento per rifugiarmi in un mondo sereno da solo. Durante l'adolescenza in particolare non ho mai avuto nessuno, nei rari momenti in cui non studiavo fino a notte mi distraevo giocando a Pokémon, guardandomi qualcosa, leggendo o facendo puzzle. Sono utili distrazioni per non pensare ai disagi della vita.

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-Vi siete mai trovati di fronte ad una decisione difficile?
-Come ne siete venuti a capo?

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Millemila volte, non c'è un modo specifico per giungere ad una decisione. Dipende molto dal tipo di problema, dal numero di opzioni disponibile e dal tempo a disposizione per attuarle.

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-Avete mai lasciato che il tempo decidesse per voi? Lo rimpiangete?

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In situazioni troppo aggrovigliate ove il tempo poteva aiutare sì. In un caso devo dire di sì perché potevo evitare di perdere tempo inutilmente, ma in generale penso che avrei dovuto prendermi più tempo per altri tipi di decisioni, soprattutto quelle che riguardano la mia vita a lungo termine. Ci sono cose che a 19 anni puoi fare e a 22 no ad esempio, ma un pischello questo non lo sa e se nessuno lo invita a riflettere attentamente è facile sbagliare per la vita.

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-Avete mai sacrificato qualcosa o qualcuno, per realizzare i vostri obiettivi? Pensate che il fine giustifichi i mezzi?

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Sì, soprattutto cose che ora rimpiango dato che il gioco non ha valso la candela.
Sono il tipo di persona che spesso e volentieri pensa che il fine giustifichi i mezzi, ma ci sono situazioni in cui non è così: inesperienza per dare giudizi o atti immorali.

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-Insomma, parlatemi di qualcosa che vi ha tenuti svegli la notte.

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L'ho già detto diverse volte su questo sito ma lo ripeto ancora: prendetevi TEMPO quando dovete scegliere la strada da seguire per costruire il vostro futuro perché se fate una scelta alla leggera poi la potete pagare cara come è accaduto a me con l'università; rimasto bloccato in un corso che non faceva per me e quando mi sono accorto di ciò era troppo tardi per poter cambiare (non mi è stato permesso) e pure per ricominciare da 0 qualcos'altro (non ce l'avrei mai fatta).
Ho desiderato molto mollare ma anche questa opzione è stata scartata per le situazioni familiari/lavorative del paese.
Non credete a quello che vi dicono stage e incontri vari con gente del settore, quello che vedete non corrisponde mai alla realtà e fate scelte accurate sia sulla base delle vostre passioni che sulle vostre capacità; mai considerare solo uno dei due aspetti, bisogna essere realisti per combinare qualcosa di buono.

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Non so quale sia il tipo di decisione che devi prendere ma se hai bisogno di un confronto sono lieto di offrirtelo.

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Mentre sto scrivendo questa risposta sta passando un sacco di tempo e visto che non mi sta venendo in mente nulla inizio a raccontare i ragionamenti che sto facendo: non voglio riscrivere cose di cui ho già ampiamente parlato in passato e vorrei parlare di qualcosa che possa essere compreso da chi mi sta leggendo. Non desidero nemmeno dire cose banali in realtà, anche perché non penso che alcune di queste mi abbiano reso davvero davvero felice. Ho già detto in passato su questa piattaforma che il termine "felice" nel mio caso è una parola grossa, più che altro posso essere contento. Sono sempre pervaso da preoccupazioni e malinconia.
Forse mi hanno reso felice i ricongiungimenti con quei pochi cari che ho. Non parlo di qualcuno lasciato per gravi problemi, bensì di persone perse di vista, perché la vita ci può portare su binari differenti senza riflettere più di tanto sulla questione quando avviene e perché. Incomprensioni che nel deserto del tempo non sono altro che un granello di sabbia disperso e privo di valore, l'importante è sostenersi in questo viaggio.
Il mio ricordo e il mantenimento di esso in chi mi sta vicino mi rende felice. Forse alla fine ho scritto davvero qualcosa di banale, mi dispiace.
https://youtu.be/ghb6eDopW8I

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Salve. Mi sto ancora riposando nonostante tra un mese abbia un esame difficile e sono ancora a livello 0. Ho passato gli ultimi giorni a recuperare Orange is the new black e Food Wars (oltre che a infuriarmi perché non trovo uno straccio di avversario per fare lotte pokémon 6 vs 6 su 3ds rafforzando ancor di più l'idea di lasciare definitivamente il brand).
[fine del preambolo a cui non frega niente a nessuno]

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-Vi piace l'estate?

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No. Non sopporto il caldo e il fatto di aver avuto soprattutto in passato periodi molto vuoti che coincidevano con l'estate. Di solito rimango in camera a nerdare non potendo fare altro.

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-Che sensazioni vi trasmette?

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Fatica e malinconia

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-Preferite il mare o la montagna?

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Sono stato qualche ora al mare giusto questo mese dopo anni che non ci andavo e sono stato molto contento. La montagna purtroppo la vedo ancor meno del mare, ma la apprezzo, soprattutto per il clima più mite.

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-Avete mai fatto un falò sulla spiaggia? Se sì, com'è stato? Se no, vi piacerebbe?
-Avete mai fatto il bagno di mezzanotte?

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Mai fatti non andando mai in vacanza, però mi sarebbe piaciuto molto, stesso discorso per un'immersione notturna.

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-Che piani avete per Ferragosto?
-Avete qualche tradizione particolare?

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Penso che starò a casa come al solito. Stamattina ho finito Food Wars, forse ricomincio a studiare proprio oggi pomeriggio.

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[canzone quasi in tema col periodo] https://youtu.be/0rGiz1NfD50

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Buonasera. È un piacere risentirti! Spero tu stia bene.

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-Avete mai dato un nome al vostro Predatore Interno?

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No, ma lo ritrovo in particolare nelle insicurezze che ho per i giudizi altrui.

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-Quali sono i momenti in cui è più forte?

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Quando mi devo confrontare con altri individui.

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-Qual è la frase che vi ripete più spesso?

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Che faccio schifo.

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-Come lo tenete a bada solitamente?

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Cerco di non pensarci troppo e tendo ad essere più individualista.

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-Ha mai preso il sopravvento? Se sì, cosa è accaduto e come avete fatto a riprendere il controllo della situazione?

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Spesso. Mi chiudevo/chiudo ancora di più in questi momenti. Mi 'riprendo' concentrandomi su opere di fantasia.

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-Avete mai fatto sogni con un uomo nero o senza volto?

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Non ho sognato esattamente queste entità, ma altre figure spaventose sì: a volte mi uccidevano o uccidevano un mio caro.

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-Secondo voi, qual è la funzione del predatore interno?

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Penso abbia più funzioni e il suo reale ruolo vari da individuo a individuo. Serve prima di tutto come monito per rendersi conto delle conseguenze; poi le sue azioni possono vertere alla demolizione di noi stessi - probabilmente come opposizione a dei costrutti sociali che non hanno niente di naturale e che ci provocano disagio - o come un malcelato desiderio di cambiamento.

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