Shamandalie ~

Bene bene bene. Me l'avete chiesta in molti, anche se non su questo tema.

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Dopo il successo di quella su Harry Potter decido di riproporne una a tema Doctor Who. Non ho ancora trovato delle domande adatte per fare quella a tema GOT, per cui, per stavolta accontentatevi.

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Le regole sono semplici, e potete decidere voi come rispondere alle domande, vi do possibilità di scelta:
1- Potete scrivere una serie di racconti, in prima o terza persona, che narrino ciò che viene chiesto nella domanda. L'importante è che il personaggio sia sempre lo stesso e le storie coerenti. Una specie di racconti a puntate, insomma.
2- Potete rispondere senza necessariamente scrivere una storia.

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Chiaro?
Day 1- Il dottore si è appena rigenerato. Come appare? Qual è il suo carattere, il suo aspetto? Parlatemi del vostro primo incontro con il dottore (possibilità 1) o descrivetelo come meglio credete (2).
Day 2- E voi? Chi siete? Che tipo di companion siete? L'amante? Il migliore amico? Descrivete voi ed il vostro rapporto con il Dottore.
Day 3- Ogni DoctaH che si rispetti ha un TARDIS diverso. Come appare il vostro? Raccontatemi di questa bellissima cabina blu, delle stanze ch ha all'interno e come appare esteticamente.
Day 4- L'universo è infinito per un signore del tempo. Dove vi porta per la vostra prima avventura? Inventate il pianeta che avete visitato.
Day 5- Gli alieni non sempre sono verdi e dagli occhioni grandi. Parlami di una nuova razza aliena, parlami del pianeta in cui vivono, come appaiono, cosa mangiano, etc.
Day 6- Un eroe che si rispetti ha sempre un nemico da combattere. Chi è il nemico del vostro Dottore?
Day 7- Spesso e volentieri durante gli speciali il Dottore "entra" in alcune storie. Agata Christie, Canto di Natale, il Titanic. In quale storia entrereste con il dottore? Ed in che modo modifichereste la trama?
Day 8 BONUS - Non c'entra con la serie, voglio solo sapere se vi è piaciuta e se avete voglia, consigliarmene una nuova.
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Avete tempo per iscrivervi fino a giorno 17 Settembre 2014. Inviatemi una domanda ed io vi inserirò tra i seguiti (senza pubblicarla). Al termine della challange deciderò se continuare a seguirvi o meno.

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L'età del mio interlocutore influisce in minima parte. Certo, se la differenza è molta, trovare dei punti in comune può apparire difficile, ma non impossibile.
Andando al mare mi sono ritrovata un gruppo di animatori di tutte le età. Il più grande ha 30 anni, i due piccoli 17. Poi l'ultima animatrice che ha la mia età.
Ho notato che oltre al contatto lavorativo, i rapporti interpersonali erano minimi, perché cos'ha da dire un trentenne ad una diciassettenne?
Tutte le esperienze che lui ha vissuto, lei non se le immagina neanche. 13 anni sono un abisso ed io notavo molto la differenza tra loro due. Magari i due giovani possono insegnare al più vecchio a tornare bambino, ma fino a che punto?

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Superati i venti, la differenza d'età si sente di meno. Si è tutti adulti, ma prima? Ora come ora non mi sognerei di intrattenere un discorso con il mio vicino di casa, che di anni ne ha 12. Lo vedrò sempre come un bambino, quindi mi chiedo con che occhi un adulto trentenne possa vedere una sedicenne.
Ma sto divagando, sono pensieri ingarbugliati i miei, mi scuserai.

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Ask è il ritrovo degli adolescenti. Ho iniziato ad usare ask perché lo vedevo usare da molte conoscenze, ricevevano insulti in anonimo da persone che li conoscono e non li sopportano. Ho letto di gente che "mi sono iscritta/o su ask così chi non ha la faccia di dirmi le cose di presenza può farlo qui". Sono rimasta un po' perplessa, perché penso che se l'ask-mania fosse stata quando io andavo ancora a scuola, non penso che i miei compagni avrebbero perso tempo a farmi domande in anonimo. In giro invece vedo tanti ragazzini i cui profili sono pieni di vita privata.
Quando poi questi vedono delle persone troppo grandi, urlano alla pedofilia. Oppure cercano di attaccare mirando all'età.
Senza dubbio trovo strano che una persona adulta passi il tempo su ask, ma è anche affascinante. Ci si confronta con una realtà diversa da quella degli adolescenti, si leggono pareri di una persona che appartiene ad una generazione precedente alla nostra, mi mette in contato con chi è più grande di me. Dagli adulti si dovrebbe imparare, sempre, e non vedo perché un adulto non possa passare il suo tempo libero su ask, come su qualsiasi altro social, oppure giocando ai videogiochi o guardando cartoni animati.
Gli adolescenti vogliono crescere in fretta, gli adulti invece vogliono tornare bambini.

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Scusami, mi sono dilungata e forse non ho neanche centrato il punto del discorso. Mi dispiace.

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Sono sempre più infastidita dall'utenza di ask. Ovviamente non tutti, ma da alcuni si.
E' palese che queste persone stanno su ask solo per attirare consensi, per mettersi in mostra e parlare di se. Gettano l'amo ma poi non hanno il coraggio di tirarlo su.
Perché dovrei parlare di qualcosa, se poi non voglio rispondere alle domande che ne derivano?
Uso ask come rifugio dalla realtà, una zona neutrale dove posso parlare di quello che mi pare. Non vado a raccontare i miei problemi qui, perché so che scriverli comporterebbe attirare l'attenzione su di me e su quell'argomento, e se è una cosa che mi fa star male, perché parlarne?
Magari è un ragionamento troppo maturo, ma noto che molti adolescenti lanciano il sasso e nascondono la mano, raccontando di se e poi rispondendo alle domande che gli vengono poste con "è troppo personale". Se non vuoi che ti venga fatta la domanda sulla X cosa, perché ne parli?
Oppure, perché continuare ad avere un profilo ask, se poi alle domande si risponde in modo sgarbato, senza argomentare, e si predilige chattare con i soliti due utenti? Non sarebbe meglio chiudere la baracca e trasferirsi in altri lidi?

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Pensi sia un ragionamento tanto sbagliato, il mio? Oppure sono troppo idealista? Forse spero ancora troppo nell'umanità e fingo di credere che non sia solo esibizionismo. Io ci spero ancora, sai?

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Scrivo.
Sembrerà una cosa banale, ma io inizio a scrivere ugualmente. Giocando sul forum, con delle scadenze, diciamo che sono costretta a postare anche quando l'ispirazione manca. Allora che fare?
Inizio a scrivere partendo da una descrizione banale, e poi la storia viene da se. Descrivo quello che vedo, e penso, inserisco le mie emozioni, i miei sentimenti.

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Uso un programma di scrittura, si chiama Ohmwriter (circa. credo) praticamente si apre a tutto schermo, dandoti la possibilità di scegliere tra qualche sfondo, tra un paio di canzoncine strumentali rilassanti e ti aiuta ad immergerti nella scrittura. Con me funziona, tant'è che le mie cose più belle le ho scritte utilizzando quel programma. Il mio ragazzo parla di suggestione, magari è così, ma io lo consiglio!

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Quanto allo scritto, ti passo la storia più recente, faceva parte di un esercizio di scrittura organizzato da @wronghysteria eccolo qua, sebbene io non sia troppo soddisfatta del mio lavoro. http://ilcovodegliscrittori.blogspot.it/2014/05/cecile.html

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Conoscevo il video, l'ho visto tempo fa e mi ha fatto riflettere, sebbene io non mi trovi molto d'accordo.
Le mie conoscenze, le mie amicizie, alcuni miei amori sono nati grazie alla tecnologia, grazie a facebook che mi ha permesso di conoscere persone meravigliose.
Queste amicizie poi sono state portate nella vita reale, altre invece per questioni legate alla distanza, restano legate ad uno schermo.

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Comunque, sono d'accordo nella parte in cui parla di "isolamento sociale". Sai che ho assistito a scene di persone che si mandavano sms e stavano sedute a qualche sedia di distanza?
Chi è insicuro tende a rifugiarsi nel mondo di internet perché qui può mostrare la parte migliore di sé senza paura, può cambiare nome, può non mostrarsi in volto e la gente lo apprezzerà per come appare, non come è.

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Sono sempre stat convinta che scrivere e conoscersi su internet sia un bel modo per aprirsi e mostrare se stessi, ma in realtà mi sto ricredendo. Sono una persona molto impulsiva, è qualcosa che mi caratterizza nella vita reale, ma su un social? Come lo si evince? Posso leggere, rileggere, posso aspettare a rispondere, posso ponderare, una parte di me non viene annientata dal troppo pensare?

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Io mi muovo gesticolo continuamente. Se sono al telefono giro per la stanza, se sono di presenza mi muovo in modo esagerato, pensa che quando mi propongono di sedermi io preferisco stare in piedi perché stare seduta mi limita nei movimenti (e poi mi piace guardare in faccia le persone, cosa che non posso fare se sono seduta, magari al centro tra due persone).

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Gesticolare penso sia un comportamento normale e bellissimo. Per me rende completo il discorso. Se gesticoli, significa che sei emotivamente coinvolto in ciò di cui si sta parlando, almeno io la vedo così. Mi farebbe strano vedere una persona che sta perfettamente immobile mentre parla, mi darebbe l'impressione di essere un robot.

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Quando si è al telefono, penso sia la stessa cosa. Insomma, solo perché l'altro non ti vede, non significa che tu non possa muoverti. Mia madre quando è al telefono si siede sul divano e chiacchiera, io invece giro per casa. Non riesco proprio a stare ferma! Non so perché, magari ci sarà una spiegazione scientifica a questo fatto D:

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Ci sono persone che sanno già cosa voler fare della propria vita. Ci sono quelli che vogliono diventare dottori, architetti, ingegneri, ci sono quelli che conosco a memoria il loro percorso di studi ed hanno calcolato passo dopo passo ciò che li separa dal loro sogno.

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Poi ci sono io. Vivo alla giornata e non so cosa voglio fare del mio futuro. Non ho una passione, non ho un'aspirazione, non c'è mai stato un momento della mia vita in cui mi sono detta sicura di voler intraprendere quella strada. Mai.
E' un po' triste, non trovi? Non avere un obiettivo, continuare a camminare alla cieca nella speranza di imbattersi casualmente nel proprio futuro.
Studio per inerzia, con poca passione. Faccio ciò che mi viene detto e cerco sempre modi diversi per occupare il tempo, ma non c'è qualcosa che desidero fare perché l'ho sempre voluto.

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La pubblicità HA IL SACROSANTO DOVERE DI INFLUENZARE LA GENTE. Se non lo facesse, sarebbe una pubblicità scadente. Suvvia, i creativi servono a questo, ad invogliare il cliente a comprare, funziona così, è il suo scopo primario. Insomma.

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Comunque io guardo poca tv, quindi di pubblicità ne vedo davvero poche, e sono altrettanto poche quelle che mi attirano. Principalmente perché le pubblicità più in voga sono:
• Auto, ed io ho già la mia.
• Detersivi, ed io non so neanche qual è la differenza tra un ammorbidente ed un normale detersivo.
• Cibo surgelato, che mamma cerca in ogni modo di evitare.

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Quindi tutta roba che a me non interessa e per cui non mi sento influenzata.

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L'unica cosa che riesce ad influenzarmi sono le pubblicità dei fast food, magari quando al McDonalds presentano un nuovo panino ed io sono circondata da arcobaleni e unicorni. Si, quella mi condiziona assai.

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3 mesi. Sono una brutta persona.

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Comunque, la L di google rappresenta proprio ciò che è ovvio. Tra tutti quelli che seguono la massa, c'è quello che invece non lo fa, che agisce in ritardo, troppo concentrato su ciò che gli piace per rendersi conto di ciò che gli accade intorno.

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Seguire la massa è un modo come un altro per sentirsi accettati, non a caso appena qualcuno indossa qualcosa di diverso dal canone di moda attuale, scatta il putiferio.
Una volta ricordo di essere andata ad una festa e di aver visto due o tre ragazze con lo stesso vestito e le stesse scarpe, che si guardavano male a vicenda perché ovviamente erano tutte uguali. Io invece avevo un completo totalmente diverso, mai visto perché non rientrava nei canoni del momento, e per questo sono stata considerata "strana". Però a quel punto, meglio diversa che ritrovarmi con lo stesso vestito di altre due persone!

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Fondamentalmente, sono una persona che segue il proprio gusto senza pensare alla moda del momento. Mi piace indossare abiti particolari se non nei colori almeno nella composizione e nel modo in cui li mischio tra loro. E' difficile che trovi qualcuno vestito esattamente come me e questo mi rende felice perché so di aver rappresentato me stessa, e nessuno potrà copiare il mio essere.

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