Mʏᴛʜᴏʟᴏɢʏ ﹣ ᴅᴀʏ ᴏɴᴇ ﹣ Nøᴋᴋᴇɴ.
━ ✘ Oɢɴɪ ᴍᴀᴛᴛɪɴᴀ sɪ ᴀᴘʀᴇ ᴇ sɪ ᴇsᴘᴏɴᴇ ʟᴀ ᴘʀᴏᴘʀɪᴀ ᴍᴇʀᴄᴇ ᴘᴇʀ ɪɴɢᴀɴɴᴀʀᴇ ʟᴀ ɢᴇɴᴛᴇ; ᴇ ᴀ sᴇʀᴀ sɪ ᴄʜɪᴜᴅᴇ, ᴅᴏᴘᴏ ᴀᴠᴇʀ ɪɴɢᴀɴɴᴀᴛᴏ ᴘᴇʀ ᴛᴜᴛᴛᴏ ɪʟ ɢɪᴏʀɴᴏ. ✘ ━
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Una bellissima creatura stava appollaiata su una roccia, poco sotto la cascata d’acqua proveniente dal monte; un ragazzo, un giovane uomo dalla pelle candida come la neve, con il corpo glabro e nudo esposto agli occhi avidi degli umani che, incauti, si nascondevano per ammirarne la grazia. Stava lì, con il suo violino, a suonare melodie così dolci da far sciogliere il cuore, accompagnato da una voce melodiosa e seducente, tanto da far sospirare d’amore. Accanto a sé, immerso fino alle spalle, stava un giovane identico per aspetto e forma, con uno sguardo rilassato e perso nel suono lieve e armonioso dello strumento; era chiaro, persino ad uno stolto, che fossero due gemelli e che possedessero qualcosa di magico.
Alla vista davano quella piacevole sensazione di purezza virginea, persino quando si poteva ammirarli sfiorarsi in carezze leggere, con sorrisi velati, con le ciglia lunghe a sfarfallare e nascondere delle iridi d’incanto di un ambra fusa, rimembrante il miele. Le dita affusolate, abbellite da qualche riflesso d’oro rispecchiato, poi, nell’acqua, erano la prova che niente delle loro figure fosse terreno, ma la grazia e l’eleganza sembrassero provenire dal regno dei cieli.
Un uomo più coraggioso degli altri, o forse solo più stupidamente impavido, era riuscito a superare la folta boscaglia che separava la vegetazione dal fiume, lasciando che le creature lo vedessero e scrutassero.
I sorrisi gentili, quelli che gli avevano rivolto, l’avevano rassicurato così tanto da credere di poter osare ed avanzare un passo dentro l’acqua limpida, increspandola appena. Quasi macchiandola.
E lì, in quell’esatto momento, il più dolce dei due aveva iniziato a suonare, mentre l’altro gli aveva porto la mano, quasi come un invito.
Un suono simile ad un grido distorto si era levato nel cielo quando, un passo alla volta, l’uomo era arrivato al masso; delle zanne affilate avevano preso il posto delle belle bocche di rosa, cibandosi delle sue deboli carni.
Si narrava che Derek fosse annegato nel fiume e che solo le ossa fossero rimaste a testimoniarne la morte.
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Una bellissima creatura stava appollaiata su una roccia, poco sotto la cascata d’acqua proveniente dal monte; un ragazzo, un giovane uomo dalla pelle candida come la neve, con il corpo glabro e nudo esposto agli occhi avidi degli umani che, incauti, si nascondevano per ammirarne la grazia. Stava lì, con il suo violino, a suonare melodie così dolci da far sciogliere il cuore, accompagnato da una voce melodiosa e seducente, tanto da far sospirare d’amore. Accanto a sé, immerso fino alle spalle, stava un giovane identico per aspetto e forma, con uno sguardo rilassato e perso nel suono lieve e armonioso dello strumento; era chiaro, persino ad uno stolto, che fossero due gemelli e che possedessero qualcosa di magico.
Alla vista davano quella piacevole sensazione di purezza virginea, persino quando si poteva ammirarli sfiorarsi in carezze leggere, con sorrisi velati, con le ciglia lunghe a sfarfallare e nascondere delle iridi d’incanto di un ambra fusa, rimembrante il miele. Le dita affusolate, abbellite da qualche riflesso d’oro rispecchiato, poi, nell’acqua, erano la prova che niente delle loro figure fosse terreno, ma la grazia e l’eleganza sembrassero provenire dal regno dei cieli.
Un uomo più coraggioso degli altri, o forse solo più stupidamente impavido, era riuscito a superare la folta boscaglia che separava la vegetazione dal fiume, lasciando che le creature lo vedessero e scrutassero.
I sorrisi gentili, quelli che gli avevano rivolto, l’avevano rassicurato così tanto da credere di poter osare ed avanzare un passo dentro l’acqua limpida, increspandola appena. Quasi macchiandola.
E lì, in quell’esatto momento, il più dolce dei due aveva iniziato a suonare, mentre l’altro gli aveva porto la mano, quasi come un invito.
Un suono simile ad un grido distorto si era levato nel cielo quando, un passo alla volta, l’uomo era arrivato al masso; delle zanne affilate avevano preso il posto delle belle bocche di rosa, cibandosi delle sue deboli carni.
Si narrava che Derek fosse annegato nel fiume e che solo le ossa fossero rimaste a testimoniarne la morte.
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