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Ci sono certi stili che ci piacciono molto, ma a causa di qualche "inesistente difetto fisico" oppure per colpa del giudizio altrui non li compriamo. Ti è mai capitato di rinunciare a qualche abito per poi ripensarci? Inoltre sei una persona che segue il proprio stile o sei spesso influenzata?

Fare shopping con me é la cosa più facile e meno stressante del mondo. Sono molto concreta e quando mi piace tanto una cosa la compro senza mille ripensamenti o riflessioni psicologiche strane. Dato che conosco perfettamente tutte le mie misure, spesso neanche mi fermo a provare nei camerini gli indumenti che prendo.
Non ho uno stile preciso, non mi piace avere etichette né seguire un prototipo fisso. Sono molto fantasiosa nel modo di vestire, metto quello che mi fa sentire a mio agio e me stessa senza considerare se é di moda o no, se è guardabile o meno.

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JasmineSolimeno’s Profile Photo Bluntette.
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domanda della sera: com'è la tua casa ideale?

Vicina al mare, circondata da fiori profumati che accompagnano l'entrata nell'abitazione. La immagino non grandissima ma accogliente, con un piccolo giardino, un albero di limoni e un orticello costruito da me.
Una casa che fa subito sentire a proprio agio, con mobili in legno e il caminetto all'angolo. La vorrei personalizzata e non asettica, a mo' di cristalleria. Un posto dove le persone vengono volentieri, per una cena insieme, una chiaccherata sul divano o addirittura per rimanere a dormire.

Buongiorno cari, state bene? (Mi auguro di si) Domanda/proposta: descrivetemi il vostro ipotetico "Paradiso all'improvviso"

lampadaaladino305’s Profile PhotoLa lampada di Aladino
Quando il traghetto attracca al porto e io scendo un po' rincoglionita perché non mi sono ancora del tutto abituata a questo mezzo di trasporto, e poi lo vedo che sbuca tra la folla e io gli corro in braccio, quasi uccidendolo: ecco, per me, quello è il paradiso all'improvviso.

Buon inizio settimana! Oggi, causa impegni, non ho ponderato alcuna domanda quindi dovrete accontentarvi di tale quesito assai frivolo: avete mai avuto un primo appuntamento disastroso? Vi va di raccontarlo? La cosa si è conclusa lì o non vi siete fatti scoraggiare? Se non vi aggrada, cestinate.

In realtà io non vivo mai il "primo appuntamento" come fosse il primo appuntamento.
Ogni volta prendo la situazione molto alla leggera, senza nessuna aspettativa particolare se non il passare una giornata piacevole con una persona che reputo interessante.
Per questo sono sempre andati molto bene, perché al limite si instaura un'amicizia oppure rimane un pomeriggio passato in compagnia, imparando qualcosa di diverso da quello che già sapevo.

Qual è il vostro libro preferito? Di cosa parla?

MaraColombo’s Profile PhotoSybil.
"Il Piccolo Principe" è in assoluto il mio libro preferito, non smetterei mai di leggerlo.
E' un racconto unico che ci spinge ad andare oltre le apparenze, a spingerci al di là di ciò che i nostri occhi vedono, a cogliere la reale bellezza delle persone, delle cose.
Mille rose in un giardino sono simili a quella che il Piccolo Principe ha lasciato sul suo pianeta, ma la sua è unica in quanto l’ha innaffiata e protetta. E' l'amore che mettiamo nei legami, è il tempo che spendiamo per essi, è la cura che riserviamo alle cose per noi importanti che le rendono così speciali.
In questo libro vengono anche criticati gli "adulti" perché crescendo perdono di vista ciò che veramente è essenziale: giudicano le persone da come si vestono, valutano la bellezza a seconda del prezzo e si preoccupano solo del loro tornaconto.
Eppure tutti, ma proprio tutti, conservano sempre il bambino che è in loro, nascosto in qualche angolo dello spirito, mezzo o del tutto addormentato che aspetta soltanto di essere tirato fuori, magari con l'aiuto di una personcina straordinaria come il Piccolo Principe.

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care seguite domandina improvvisa: dopo un colpo basso della vita, quanto ci mettete a ritrovare il sorriso? :)

Non mi piace macinare nel dolore e quindi mi adopero fin da subito per cercare di star bene e sorridere di nuovo. Ovviamente il tempo che ci vuole dipende dalla situazione, dalla ferita ricevuta, dal colpo incassato, ma nulla è insuperabile se non vogliamo che lo sia.

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