Domanda particolare: se ti rimanessero pochi mesi di vita per via di una malattia, vorresti che te lo dicessero o preferiresti non saperne nulla?

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Ciao Red!
Beh fossero pochi mesi (anche solo 2/3), sì, vorrei saperlo.
Molto probabilmente i primi giorni e forse anche le prime settimane, starei steso sul letto a disperarmi e piangere, ma poi conoscendomi, credo farei veramente di tutto per godermi i pochi giorni di vita rimasti, cose che tendenzialmente non farei.
Sicuramente proverei tutti quegli sport estremi che mettono in serio pericolo la mia vita, per il resto comunque credo che la mia routine giornaliera cambierebbe di poco. Cercherei di evitare di arrabbiarmi per le piccole cose, apprezzerei maggiormente ciò e chi mi circonda quotidianamente.
Anche se poi sono tutti scenari ipotetici, magari con la mia ipocondria, abbinata ad un cuore fragile, mi dicono che ho pochi mesi di vita e schiatto immediatamente.

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Si lo vorrei sapere assolutamente l’ho anche già detto ai miei familiari da molto voglio potermi godere gli ultimi istanti e concludere qualsiasi cosa debba concludere che ne so passare del tempo con qualcuno o lasciare un testamento o dire qualcosa a qualcuno di importante e preparare il prossimo e soprattutto me stessa che non ci sarò più
Cara Red, poni sempre domande che mi mettono in conflitto (e forse anche per questo mi piacciono così tanto). Se si volesse preservare la sanità mentale di una persona che, come me, è ipocondriaca e terrorizzata dall’idea di mettere piede in ospedale, allora forse sarebbe il caso di lasciarle vivere in pace gli ultimi mesi della sua vita. Ma le malattie non sono indolori, prima o poi se ne accorgerebbe da sola, anzi, inizierebbe così tanto ad allarmarsi che finirebbe col non vivere più serenamente, guardando ogni giorno su internet i vari sintomi e chissà cos’altro (probabilmente i prezzi delle bare). Renderebbe addirittura un inferno la vita delle persone che le stanno accanto (questo lo dico perché non hai idea di come mi comporto quando ho qualcosa che non va, sono un vero incubo, soprattutto per mia madre). Ma sai che c’è? Chissene frega della paura, chissene frega della malattia. Vorrei saperlo eccome. Probabilmente dopo aver passato qualche giorno chiusa in casa a piangere e a disperarmi, vorrei mettere un punto a quella perdita di tempo e godermi quello che mi resta. Se non fossi a conoscenza della mia malattia, probabilmente trascorrerei i miei ultimi giorni come se nulla fosse, senza concludere nulla. Invece, se sapessi di dover morire, mi butterei in qualche pazzia che solo chi è in punto di morte, sceglierebbe di fare così, di punto in bianco. Cercherei di riassumere in quei pochi mesi o giorni tutto quello che non ho fatto prima e chissà, potrei anche morire con il sorriso sulle labbra.

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Cavoli, certo che devono dirmelo!
Partendo dal fatto che il medico è obbligato a dire al paziente che possiede una malattia terminale, in ogni caso👓
Successivamente è il paziente a dover chiedere (se vuole) quanto tempo, nello specifico, gli\le rimane da vivere.
Comunque sia, nel caso mi trovassi in tale situazione, sì chiederei quanto tempo nello specifico mi resterebbe, in modo da portemi organizzare su come adattarmi alla fine dei miei giorni📋
Il non saperne nulla (in generale) equivale ad una violazione professionale da parte del medico.
Personalmente mi sentirei un'egoista nei confronti di chi mi è vicino\conosco nel non dare voce a tale situazione.
Poi, ovviamente, ognuno di noi agisce in base alla propria coscienza\privacy, senza dubbio. Io non riuscirei ad evitare d'informare i diretti interessati (famiglia, amici, lavoro) di ciò.

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