Se questa risposta arriverà a 80 mi piace o se tu arriverai a 16500 entro la mezzanotte di stasera creerai un altro mondo ! ci stai? (scegli una delle due muahah) o se vuoi alza i numeri :)
Sono un caso disperato lo so,avrei dovuto scrivere questi inviti da tempo,ma ora finalmente,ci sono riuscita hahah. Caro/a amico/a,ti mando questa partecipazione per invitati ufficialmente alle nozze mie e di Peter Pan,il 30 di questo mese,ovvero dopodomani. Sarebbe per me un onore poter godere della tua presenza. Il punto d'incontro è la mia umile casa. La cerimonia si terrà di mattina e avrà luogo al lago,al quale potrete giungere,seguendo il sentiero addobbato da piccole candeline a forma di cuore. Detto questo,ti auguro una buona giornata. A presto spero ❤ Con affetto,Cupido.
Ok. Ci sono stati già troppo malintesi. Ora vi spiegherò l'equivoco venutosi a creare per quanto riguarda il mio sesso. Anni fa,i miei genitori,a voi meglio conosciuti come Ares ed Afrodite,decisero di avere dei figli. Dopo vari tentativi,ecco che misero alla luce me,Cupido,dea dell'amore. Prima che nascessi,tutto l'Olimpo viveva nella convinzione che io sarei stato maschio. Vennero allestiti grandi banchetti,e le città si ornarono a festa per la nascita del nuovo dio. I sudditi aspettavano ansiosi il nuovo arrivo. Erano tutti curiosi di conoscere il volto del piccolo angelo. Si profetizzava che costui sarebbe stato una creatura bellissima,esattamente come la (mia) madre,dea della bellezza. Il mio nome era stato deciso da tempo. Cupido,come appunto sapete. Gli araldi già appuntavano nelle loro pergamene,la storia e le gesta del futuro dio,benchè questo non fosse ancora nato. Ed ecco,che una nuova anima si rivela al mondo. Si era però verificato un equivoco. Il dio,non era un dio,ma una dea. Ciò venne comunicato dalle ostetriche e dalle fanciulle che aiutarono mia madre durante il parto. Nonostante lo stupore di quel momento,il popolo e gli stessi dei,diedero avvio ai festeggiamenti,che durarono per settimane. L'entusiasmo era stato talmente grande,che gli araldi scordarono di aggiornare i loro precedenti scritti,lasciandoli immutati. Molte voci girano sul mio conto,molte leggende,molte avventure,una storia,quella con Psiche,che è stata aimé malintesa,e sapete perchè? Perché ancora,anche a causa delle antologie,si crede che io sia un maschio. Ma in realtà,Cupido é femmina,e conservo ancora questo nome poiché nonostante tutto,i miei genitori decisero di mantenerlo. Ecco dunque svelato il mistero. Io sono DONNA. Detto questo,pace e amore a voi <3
”Bambine al mare” Joaquín Sorolla y Bastida.I miei ricordi d'infanzia raccolti in un'opera, in una stretta di mano, la stessa con cui adoravamo affrontare le onde, io e mia sorella, in quelle giornate estive trascorse al mare con i nonni. E tu, la conoscevi? ?
Giustamente a caso. Io vi immagino, in quelle vostre stanze vuote (te e tutta la schiera di fantastici che circolano su questo social), ad annoiarvi spalmati sopra ad un letto, fino a quando, di punto in bianco, arriva l'illuminazione. "Dato che non ho nulla da fare, scrivo ad X persona quel che mi passa per la testa". E lo fate, senza problemi, senza il minimo rispetto; vi copre l'anonimato, una facciata bianca dietro la quale nascondere le vostre perversioni. Godete nel dar fastidio, specie se la/il diretta/o interessata/o vi manda a fare un giro dove non batte il sole. Cascate male, in questo profilo. Come ho sempre detto, di pazienza ne ho tanta e conosco le buone maniere. Non avrete una parola di troppo, da parte mia. Buona serata.
La mia più grande soddisfazione corrisponde alla mia più grande vittoria, e porta il colore dell'alloro. Non esiste momento, in tutta la mia intera vita, in cui saprei ritrovare una fierezza simile, un'emozione tanto grande, che ha saputo accompagnarmi in quella giornata dal sole splendente e il tramonto color fragola. La mia laurea ha segnato la fine di un percorso, di un lavoro complesso, fatto di salite e di altrettante discese; in egual modo, ha segnato anche l'inizio, l'inaugurazione di una porzione di vita del tutto esclusiva. Ed io non vedo l'ora di affrontare nuove sfide. Ad maiora semper. ?
Chi mi legge sa quanto sia ricorrente l'ideale del bello tra le mie risposte. Amo perdermi nelle cose con estrema meraviglia, cogliere l'invisibile dai dettagli più semplici. Come descrivere il “bello”, senza risultare estremamente astratta? Difficile. Potrei partire col dire che non si parla di un aggettivo, quanto di un complemento oggetto. In inglese si usa l'espressione “state of mind” per descrivere un qualcosa che ci coinvolge in un dato momento, e che agisce in maniera quasi pervasiva. Per me il Bello rappresenta un modo di sentire. Provo a fare un piccolo esempio: 1. C'è un bel tramonto, stasera nel cielo. 2. C'è del bello in quel tramonto, stasera nel cielo.Si percepisce la differenza? Ecco, il Bello risiede in tante cose a mio modo di vedere. Ha un suono poetico, un colore simile a quello di un frutto, avvolge la realtà e ne esalta le forme - come l'incarto di un cioccolatino - ma solo per qualche istante. Tutto sembra farsi migliore, prezioso, emotivo. Il Bello sta in un paesaggio, in quegli sfondi per cui commuoversi un poco; sta nelle frasi, in quelle indelebili, in cui sentire di poter credere per davvero. Risiede nei manifesti, nelle insegne luminose, nelle foglie ai margini delle strade, nella frutta che matura e invecchia - come le banane e le sue macchie - negli avanzi di caffè sul fondo della tazza, in un anziano signore che dipinge il mare sulla riva di una spiaggia - che osservavo silenziosa, per non far rumore - nelle etichette di un abito nuovo, nei gesti spontanei, nella musica estremamente alta, nelle linguette delle lattine, in tante altre cose, infinite. Per ciascuna si riserva un'emozione, un minuto almeno di contemplazione. L'ultima volta che ho immortalato il Bello mi trovavo al mare, e ascoltavo il suono delle foglie oscillare. Il loro contrasto col cielo mi dava pace, avrebbero meritato un dipinto.
Si ricomincia semplicemente da capo, da dove ogni cosa ha preso origine, dal punto in cui nasce e si sviluppa ogni cosa, pensieri, pulsioni, desideri ed atteggiamenti che siano: la nostra anima. Per quanto posso sembrare banale, trovo che ripartire da noi stessi sia l'unica risposta fattibile, quella più vera, quanto faticosa. Rimettersi in gioco non è semplice, tantomeno fare i conti con quelli che son stati i nostri sbagli, le debolezze che ci hanno condotto a toccare il fondo, a maledire i nostri giorni, a svalutare quel che di buono abbiamo costruito. Siamo giudici severi, noi medesimi, i peggiori che potessimo mai incontrare, esseri pronti a colpevolizzare ogni nostra scelta. Eppure basterebbe soltanto raccogliere i cocci, chiudere gli occhi e meditare, affrontare un percorso di accettazione, in cui i limiti trasmutano in virtù, e i difetti in preziose peculiarità; bastarebbe ascoltare quel dolore, prenderne atto per poi porvi rimedio, senza alcuna fretta; accompagnarci al successo come si fa con un bambino durante i suoi primi passi, come chi ha affrontano il buio e ritrova la luce dopo tempo, intorpidito dal quel vuoto. Serve coraggio, serve pazienza, serve comprensione, per poter ripartire al meglio. Occorre trovar la pace in noi stessi, per poi poterla deviare anche all'esterno. Il cambiamento vien da dentro, dice il detto, e non si tratta di parole di conforto, non soltanto. Si tratta di un percorso, di alti e di bassi, di una storia di sacrificio, ma anche di un lieto fine, di un regalo immenso, voluto per noi stessi. Post fata resurgo - recita il motto della Fenice, una creatura capace di rinascere dalle proprie ceneri, da quel che è stato e che tornerà ad essere. Sempre in meglio.
Va bene il distanziamento sociale, ma quel punto di domanda non aveva fatto niente di male. Ad ogni modo, ho appena preparato i pop corn. Se Cupido non va il cinema, il cinema viene da Cupido. E via di serie TV.
Qual è nel tuo film preferito, la citazione che più ami?
«Mi sono innamorata così come ci si addormenta: piano piano, e poi tutto in una volta.» Banale, penserai. Banalissima, e non credo serva fare menzione del film in questione (oibò ho fatto anche una rima), ma non esiste frase più vera per descrivere il sentimento più potente alla quale sono attualmente (ed eternamente) legata.
Buonasera, non ho potuto fare a meno di dare un'intonazione romana alla tua domanda. È buffo poi, ascoltavo un pezzo di Carl Brave, sicuramente ne son stata influenzata. Sei fortunato/a, mi trovi a tua disposizione. Se preferisci, puoi anche togliere l'anonimo. Sono totalmente innocua ??
Da quali dolci suoni è piacevole lasciarsi accarezzare?
Potrebbe esistere suono più leggero e delicato di un sussurro? Amo le parole confessate piano sotto le coperte o nel bel mezzo del silenzio più totale, amo molto il suono di un 'ti amo', di un 'mi manchi' e di un 'ti voglio'. Adoro il suono del pianoforte, del vento e della pioggia, specialmente se ascoltata di notte. Amo talvolta le carezze e i massaggi lenti, che a parer mio hanno un suono tutto loro, capace di far tremare le membra e rilassare il capo, in grado di comunicare tramite i gesti molto più di un singolo sentimento.
Tornare qui dentro fa sempre un certo effetto. Se dovessi descrivere la sensazione servendomi di un'immagine, utilizzerei quella di un teatro, di un enorme palcoscenico al suo interno e di un camerino ricco di ricordi. Alle pareti appesi gli abiti di scena, quelli che ho indossato nel corso del tempo, in questi anni che mi hanno vista allontanarmi ma anche far ritorno molto spesso. Non cambiano poi molto, se non nei dettagli, nei colori forse, nel modo in cui fasciano il mio corpo, ora consapevole del suo posto nel mondo. Mi ritrovo a parlare di fronte ad una platea semivuota, davanti a quei pochi spettatori, i soliti amici di sempre, chi più recenti, chi invece mi incontra da anni, a presentarmi come fosse la prima volta, a mostrare una nuova versione di me. In fondo alla sala si intravedono alcune ombre, la cui forma mi porta a riconoscere gli accenni del passato, di quel che è stato e che non può tornare, se non per ricordarmi le gioie e le fatiche del percorso. In fin dei conti, non siamo mai gli stessi per due volte, e di fronte alla realtà scegliamo di agire sulla traccia degli obiettivi e dei desideri della persona che siamo al momento, fino a diventare un'altra cosa ancora. Ad oggi, sento il bisogno di tornare per poter esprimere il bello che mi scorre dentro, per poter raccontare a me stessa cosa accade tra le mura di quest'anima, per poi ritrovarmi tra un paio d'anni ancora a sorridere del passato in vista di un futuro tutto da costruire, di nuove vesti da ricamare, di nuovi ospiti da includere, di un copione che mai si ripete ma che, in pura sostanza, resta sempre quello a cui sono affezionata, sciupato appena sui bordi, riconoscibile come buona parte di ciò che mi appartiene. E un nuovo capitolo sia, allora, ampio o corto ancora non so. Sono pronta a descriverlo.Ore 01:58; 12 Maggio 2021
Talmente dolce, cara Annalisa, che se mi assaggiassi saprei di zucchero.🍭Fun fact: da bambina avevo la convinzione che la dolcezza di una persona dipendesse, di fatto, da quanto zucchero ingerisse. Io ho sempre adorato mangiare caramelle, accettare cioccolatini e biscotti, pertanto era un problema che non facevo mio, quello di essere poco dolce.
A due occhi blu cielo, labbra piene come rose, barba color autunno, mani calde, dita sottili, ad una schiena da graffiare, un animo di cenere, presenza stabile, al mio migliore amico, io sono interessata.
Sai che le domande restano in casella, e non serve ripeterle a distanza di giorni, vero? L'insistenza non mi piace proprio, inoltre non hai la confidenza tale da poter pretendere una risposta di questo genere. Non siamo amici, non siamo neppure conoscenti. Potrei sembrare brusca, ma su queste cose mi trovi parecchio pignola; corretta, anzi, trovo sia il termine appropriato. Tengo parecchio alla forma, come anche alla discrezione. Evita, cortesemente, di scrivermi ancora. Buona giornata.