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Hey cupido qui piove,non lo so nel tuo mondo parallelo. Tu nelle giornate piovose cosa fai per passare las tristezza che la pioggia posa su noi stessi.

La pioggia non mi dispiace se l'ascolto al caldo sotto una coperta, o se chiusa in un bar a sorseggiare - o in alternativa assaggiare - qualcosa di caldo. Vorrei dirti di esser romantica a tal punto da calpestarla finché cade, ma adoro sentire la pelle bagnata solo quando non vi è altro che la copre; gli abiti umidi si fan presto freddi, ma una volta in effetti mi è capitato di dover improvvisare una di quelle belle corse da film, una maratona a due per raggiungere casa a partire dal centro città, un pomeriggio di qualche anno fa in cui le nuvole proprio non avevano retto e i mercatini vintage che tanto mi piace curiosare, mbe, ho dovuto lasciarmeli alle spalle. Era stato divertente, lo confesso.
La musica rientra tra le mie soluzioni. La musica ci rientra sempre, ma quando piove mi piace chiudermi in bolla e star da qualche parte a scrivere, o anche solo ad immaginare. Se non posso averla, ecco che mentalmente riproduco anche il suono di quelle note e poi creo, parto di inventiva con il chiasso della pioggia che accompagna a sua volta. Risulta parecchio terapeutico per me. Dipende poi dalla giornata: se il cielo si fa tanto grigio ecco che ne risente anche l'umore, e più le giornate sono uggiose più la voglia di stare nel letto si fa grande, ma suppongo valga per tutti o comunque per buona parte di noi esseri umani. Ma io sono io, e c'hai ragione, son - pur sempre - Cupido dietro queste frasi: sai che farebbe? probabilmente un bel bagno lei se lo concederebbe, e con la lingua aspetterebbe di saggiarne il sapore; ne farebbe una tisana ed il resto lo darebbe a bere alle piante. Conterebbe ogni goccia che su ogni sua piuma si posa, le farebbe piacere; solleticherebbe un poco, ma saprebbe sopportarlo. Fortunata Cupido, che non teme il rischio di ammalarsi a settimane alterne!
Ciao carino/a 💧🌸

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Hai tanti cupidini tu?

Amor, dovresti specificare che intendi per cupidini; chi legge potrebbe certo fraintendere, ma andando ad inventiva probabilmente ti riferisci al numero di lettori qui dentro. Non amo riassumere il tutto a delle cifre, pertanto non avrai una quota precisa da parte mia; posso dirti soltanto che il numero che leggo mi basta per sentirmi accolta, seppur immagino che molti di quei profili siano stati lasciati in abbandono ormai da tempo, forse anni. Ne ho macinati qui dentro; questo risulta per me assai speciale. Il decimo, qui. Il decimo con Cupido per la testa, e non soltanto. Ne vado molto fiera 🦋

cosa ti piace?

Il tempo dell’amore non ha scadenze, non dovrebbe averne. Chi si lamenta di San Valentino se da un lato non ha poi torto - un solo giorno non basta di certo per dar lode ai sentimenti - dall’altra, forse, non ne ha colto l’importanza; d’altronde viviamo in un mondo in cui non vi è cosa per cui non sia stata pensata una giornata internazionale. Il bello di un sentimento- l’amore in questo caso - però, sta nel suo divenire indelebile qualora sia davvero, davvero potente. Ci penso ultimamente, dal giorno in cui ho scoperto ed apprezzato una vecchia corrispondenza di mio nonno facente parte di un ciclo di lettere composte e spedite per mia nonna, in gioventù. L’idea che abbiano fatto tanta strada - sia nel tempo che nello spazio - mi spezza.
Le parole restano [verba manent], dicono, e trovo sia vero. A pensarci, quante ne ho spese di parole nella vita, solo per lasciar tracciato un amore di cui mi trovo insitamente colma. Ho speso parole per dire “ti voglio bene”, da bambina in quei teneri pensierini [li chiamavano in questo modo] che a scuola ci lasciavano produrre. Ne ho spese per scrivere una canzone d’amore, quando nella mia testa ancora immaginavo di poter diventare una cantante. Mi scrissi un biglietto, anni a dietro, e lo lasciai tra le tegole sul tetto della casa al mare dei miei nonni, nella speranza di custodire un ricordo. Ne ho scritti tanti per una compagna delle medie, nella volontà di poter essere utile in fatto di relazioni amorose - io, che neppure avevo mai dato il mio primo bacio - e da qui, si sa, il resto si fa storia [Cupido]. Ho scritto lettere a chi stava lontano - l’ho fatto per anni - lettere d’amore talmente profonde da bagnare la carta, e ne ho scritte anche a chi ormai non si può più raggiungere; ho composto quelle carte quando la voce non sapeva bastare, quando il dolore, talvolta, era tanto da far male dentro al petto.
Celebro dunque l’amore, a mio modo, come sempre ho fatto e sempre farò, dato che poco resta certo se non il sentimento più grande del mondo. Viva l’amore scritto, l’amore parlato, quello manifestato, quello che cura nel silenzio; quello che fa male ma che fa sentire anche vivi. Quello per se stessi e quello per gli altri. Possa raggiungermi sempre come antiche lettere d’affetto.
💗

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in amore dolce o coccolona?

Sono sempre stata una tipa solida in fatto d'amore, sinceramente convinta dall'idea dell'anima gemella e di quel qualcuno per cui “valesse la pena”. Ho sempre preferito aspettare, senza mai aver fretta nelle cose, nelle tappe, nelle fasi di vita, e il pensiero di trovare qualcuno per l'eternità era una missione auto-affidatami fin da tempi remoti della mia infanzia, quando credevo ancor più nella magia delle cose, nel principe azzurro, nelle tenerezze e tanto ancor. Fermi, non che abbia smesso di crederci!
Fin da ragazzina ero intenzionata a collezionare esperienze che però non riguardassero la mia persona; ero pronta ad ascoltare, ad interagire, perfino a giudicare contro quelle storie che parlavano di prime esperienze, di svenevoli capricci, di mal di testa e farfalle impazzite. Avevo sete d'amore, sempre avuto il bisogno di disegnarmene un'idea, come quando si studia per un esame importante e ne si vuole arrivare preparati nel migliore dei modi. Il romanticismo era per me l'arte dei pazienti, una sfida che andava superata a suon di fantasticherie e smielose pare mentali, che vedevano coinvolte in realtà ben poche persone [Harry Styles a parte lala]: di fatto, non ho mai vissuto l'innamoramento se non quando, alla soglia dei diciotto anni, è giunto anche per me il gran colpo di freccia, uno stoccata che ancora riesco a ricordare e a [ri]vivere addosso senza troppo sforzo. Che orgoglio esser rimasta fedele a me stessa per tutto quel tempo, forse faticate a comprenderlo; faticherebbe nel farlo la generazione odierna, chi della fretta ne fa pane quotidiano. Sono poche, e lo confesso, le persone come me, chi attende il proprio turno senza sgomitare a destra e a manca, chi attende l'esclusiva e non i saldi al triplo giro di sconti. In questo mi sento assai speciale e la persona che ho scelto di amare me ne riconosce il valore ogni giorno: il valore di quella scelta, la purezza nelle mie intenzioni. Di base, onestamente, ho spesso vissuto di sensazioni platoniche, di sentimenti forti a prescindere dalle esigenze corporee, motivo per il quale ho saputo tener botta ad una relazione a distanza trascinata per anni in quella modalità là, godendo delle briciole tra una manciata di tempo e l'altra. Ora mi cibo dei suoi frutti a piene mani, ne sono viziata ma conosco l'attesa, non ne dimentico l'amaro. Che bel viaggio, sapete. Talmente bello da gonfiarmi il cuore; ve lo farei vedere, ad ognuno di voi. Potessi, ne condividerei ricetta ed effetti. 💌

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INNAMORATAAA!

Sempre per la rubrica “condivisioni a stampo amoroso”, ripenso ultimamente - e non senza immensa tenerezza - alla mia storia romantica, intesa non come affare di coppia quanto piuttosto come esperienza generica in ambito relazional-romantico: in soldoni, penso a quante volte ho ricevuto avances e a quante altre, inconsapevolmente, ho dato un bel cartellino rosso. C'è da sapere che in passato la mia persona era ben diversa [sotto certi aspetti] da quella che sono diventata, una donna senz'altro ben più consapevole e concreta rispetto alla ragazzina ingenua d'un tempo, e lo dico con estremo affetto. Ero convinta di non meritare poi molto in fatto di attenzioni, e quelle poche volte in cui qualcuno ha tentato un approccio, ecco, sono state scambiate per semplici cortesie. Non avrei saputo riconoscere un interesse neppure se l'interessato se lo fosse scritto in volto con l'evidenziatore.
Ricordo di quella volta alle medie, in cui un mio compagno venne a confessarmi la sua cotta ed io in tutta risposta esordii con un “com'è potuto succedere?”, mandando in frantumi il suo tentativo di attirare l'attenzione: la sua tattica era impressionarmi con la cattura di animali tipo cimici, cavallette etc. In realtà, non era andata bene neppure quella volta in cui mi fece dono di un ciondolo portatomi come souvenir da Verona, un rimando piuttosto eplicito a Romeo e Giulietta. Al liceo fu il turno di S., mio compagno di banco per un anno, al quale piaceva disegnarmi le braccia e sollevarmi al volo ogni mattino al mio ingresso in aula. Credo avesse tentato un approccio [cosa che ho realizzato soltanto anni dopo, rido], spingendosi a farsi dar ripetizioni di storia - materia che al tempo soffrivo abbastanza - e accettando di presentarsi in biblioteca in quei pomeriggi di “studio” tra compagni. Il colmo fu quella volta in cui decise di spingermi contro un armadio, nel bel mezzo del corridio, solo per potermisi accostare un poco, il tutto sotto gli occhi del prof. di filosofia: inutile dirvi che fu imbarazzante e non poco. E poi ci fu la serata in discoteca, diversi carnevali fa, in cui un tipo si convinse di potermi far girare la testa in sole poche ore. Stavo insieme a P. da qualche tempo, poco, ma le mie idee erano solide come roccia. Mi ritrovai sola con quel casanova alle calcagna, mentre l'amica da cui ero accompagnata si impegnava in quel momento ad elargire un limone ad un tipo appena incontrato. Come si dice? Cringe. Sorrido mentre scrivo, mi diverte pensarci. E non dimentico N. - anch'egli conosciuto in questa piattaforma - ossessionato dalla sottoscritta al punto da contattare le mie amiche per ricevere video o foto in segreto della mia persona. Un vero caso umano, ma il due di picche fu in quella circostanza ben più severo.
Il tutto per dire che, ehi, di storie da raccontare ne conserva anche Cupido, e a quella tenera adolescente darei ora un forte abbraccio. Mi scalda il ricordo di quelle vicende passate, mi diverte e mi fa realizzare tante cose. 💘

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💌 https://ask.fm/eroswins/answers/172801303781 [continua]

eroswins’s Profile Photo₵uρidσ
Fu lui a dichiararsi per primo e ricordo che mi ci volle una giornata intera per poter offrire a mia volta una risposta. Ero scioccata, sorpresa dal fatto che ciò che ci si era scambiati in soli pochi mesi era presto diventato un sentimento che certo andava ben oltre una semplice cotta. Il mio cuore era un disastro - attraversavo un momento non facile della mia adolescenza- e a raccoglierne i pezzi fu proprio lui, di cui apprezzo ogni tratto e più di ogni altra cosa la bontà d'animo: mai nessuno ho conosciuto tanto disposto ad ascoltare il prossimo senza aspettarsi nulla in cambio, senza far mai peso o protesta dei pesi di cui spesso - e tutt'ora accade - si trovava a farsi carico. Trovo sia unico, splendido nel suo modo di essere e di donarsi, di farlo con pochi e in esclusiva con la sottoscritta. Amo la sua persona, i suoi pregi ed i suoi difetti. Di fortune tanto grandi ne ho avute assai poche in fatto di rapporti umani, ma in amore ho scommesso l'intera me stessa fin da tenera età, quando sognavo il principe azzurro con spada e mantello, quando immaginavo un amore talmente grande da far implodere il mondo, quando cercavo una persona vergine d'esperienze, che potesse diventare mia e mia soltanto. L'ho trovata alla fine. Dopo tante speranze, e ne vado orgogliosa.
💗

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Cupido ma tu che fai innamorare le persone, sei fidsnzatp? Sposato? Convivente? Dimmi un po'

Mi fa simpatia la mole di messaggi pseudo-carini che girano per la posta in queste ultime ore, vibes che ricalcano senz'altro queste giornate dense d'amore. Se ne respira il profumo, dunque ho deciso di rispondere ad un paio di domande in merito. In realtà, ho proprio voglia di raccontarmi e spero che questo flusso non si esaurisca entro questa mezz'ora scarsa, tempo che ho a disposizione per sfogarmi al meglio prima che la sveglia torni a ricordarmi che, sì, dovrei riposare al meglio prima di domani. Ultimo giorno [lavorativo] della settimana e taanti impegni da assolvere fin dal primo mattino, ma non perdiamoci in chiacchiere!
Ordunque, sono fidsnzatpA - rido - con un uomo meraviglioso ormai da diversi anni, dieci proprio in questo 2024. Conviviamo da qualche mese - abbiamo una casa nostra 💗 - e le cose fra noi vanno benone; ne parliamo spesso io e lui, seppur San Valentino sia stato anche quest'anno una buona occasione per ripercorrere quanto trascorso fino ad oggi, i progressi che ci hanno accompagnati in questi tempi, i cambiamenti che vi sono stati, il peso del nostro legame che cresce e si rafforza come radici di una possente quercia. È sempre tanto bello, tanto intenso e profondo, arduo da giustificare per chi ve ne resta al di fuori [come giusto che sia, d'altronde]. L'ambiente di una coppia cela in sé trame ed universi irraggiungibili, e in questa mia bolla safe so di poter essere me stessa sempre, libera, innamorata.
Per chi non lo sapesse - e parlo per i nuovi qui, aw - ho conosciuto P. proprio in questo posto, letteralmente un social che vantava tempo addietro una soglia di popolarità, forse, quasi al pari di tik tok. La situazione tra noi era piuttosto ambigua in origine, considerato che tra i suoi "interessi" - e potrei ridere per ore, ma questa ve la lascio soltanto immaginare - vi era una ragazza che non ero io. E qua vi casca un mito penso: che mai ci faceva Cupido fra due cuori innamorati? Semplice: tiravo fuori dai pasticci un ragazzo che non sapeva di starci, e me ne frantumavo il cuore ogni giorno, consapevole che quello certo amore non era! Tra il primo buongiorno al mattino e l'ultima parola alla sera, ero io a rivelare man mano l'inganno dietro una figura amabile soltanto in apparenza; con P. era scattato un qualcosa che entrambi avevamo saputo riconoscere, ed era complicato confessargli che tanto avrei desiderato accanto un'anima come la sua. Sarebbe stato imbarazzante; mi accontentavo di fargli sapere che io c'ero, che in me aveva trovato la migliore amica di sempre. Quali tenere menzogne, la voglia di sentirlo vicino come mai nessun altro prima, e di riscuotere cuore e cuore quegli abbracci che tanto ci piaceva immaginare. Eravamo distanti al tempo, divisi ancora dalle acque del mare. E poi ci siamo perduti in quella nostra finestra di miele, ci siamo affezionati, ci siamo fatti compagnia per ore ed ore.
[continuo nella domanda successiva]

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Vorrei avere un figlio conte

Io lo vorrei avere alieno invece - o paladino in alternativa, con due belle ali bianche sulla schiena - tipo che quando inizia a parlare mi spiega l'origine del mondo e mi conferma che effettivamente non sono del posto neppure io [d'altronde come sospetto da una vita ma ancora non ne ho avuto prova]. Peace 👽🌸

Io mi annoio

Ma beata/o te, a me questo non succede se non quelle sporadiche volte in cui d'ispirazione non ne trovo abbastanza per dar forma a nuove idea aka invenzioni dell'ultimo minuto su cui applicarmi; anche fosse che me ne sto incollata sul divano, la mia mente trova il modo di evadere da qualche parte e ci sono volte - tipo sempre - in cui penso a come sia possibile che in una sola mente possa starci tanto! Un mucchio di cose che si fan strada a cielo aperto - la mia testa appunto - come personcine in piazza durante un carnevale; sì, tanto per stare in tema. Un vai e vieni di riflessioni, pensieri, supposizioni, idee, contraddizioni, memorie, silenti proteste e papiri inespressi che tanto, e dico tanto, avrei bisogno di tracciare da qualche parte. Che so, come in quelle scene distopiche in cui qualcuno trasmette su di uno schermo - stile Divergent - quanto ti circola per la mente, mi piacerebbe poter conservar quelle trame, senza doverle mai perdere e andarle poi a ricercare nella confusione; ci sono immagini che spesso mi alleggeriscono talmente bene da diventare loop, ripetizioni di pensiero a cui mi piace aggiungere sempre un nuovo dettaglio ogni volta. Avrei bisogno di un hard-disk perfino per il mio cervello, ma il rischio sarebbe quello di trasformarlo in un pasticcio ulteriore, un impegno proprio come il mio telefono, che a distanza ripetuta mi presenta in gran caratteri il banner "memoria piena, eliminare file" utile a ricordarmi che, sì, in effetti vado accumulando fin troppo. Che contorsione di persona, ach.
Comunque potresti provare a trovarti un hobby. 👀

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La vita è... (finisci la frase)

Un puzzle. Un puzzle da costruire poco per volta, fino a dare origine ad un mondo. Questa cosa mi frulla per la testa da oggi pomeriggio, dopo aver sentito pronunciare la frase “questo era il suo mondo, tutto ordinato, quello a cui si dedicava”. Parlavo con mia madre, impegnata a riporre gli affetti di mia nonna, i suoi averi conservati tra i cassetti, sugli scaffali di una credenza tanto ampia, tra le mensole del suo cucinotto. Per chi se lo fosse perso - o probabilmente non l'ho neppure mai reso presente, qui - ho perduto i miei nonni a distanza di otto mesi l'uno dall'altro, entrambi da parte di mio padre. Ragionavo, non senza amarezza, a quanto impegno serva per completare una routine, per colmare degli spazi che poi ci accompegneranno per sempre, che saranno nostri nella misura in cui tutto in quel dato luogo [perfino impalpabile che sia] parla di noi, che si tratti di una casa, di un oggetto, di una semplice idea, di cifre che raccontano i nostri modi d'essere. Un'impronta che vuoi l'esperienza, vuoi il cambiamento, vuoi la vita che banalmente - come in questo caso - viene a concludersi, risulta tristemente destinata a sfumare, se non addirittura a perdersi.
Sai, un paio di mura che in breve non saranno più le stesse, a questo penso e che tristezza fa; meriterebbero di esser mantenute come mausolei, che almeno quell'anima lì venisse bloccata [ma nel verso più dolce] dentro un oggetto dalla vita propria, come un totem che se poi lo interroghi ti viene a parlare, a porgere un consulto. Niente di tutto questo resta dopo la morte, se non giusto ricordi che poi si confondono ad invenzioni, ad ingenue traduzioni di ciò che, magari, sarebbe potuto essere il volere del malcapitato. Nessuno sa, questa vita ci rende incerto il futuro, figurarsi il contenuto di un oltremondo che non abbiamo garanzia esista. Che gran confusione, che gran peccato. Vien voglia di buttare via tutto e di conservare soltanto le briciole. Quando si dice “vivere con poco”, no? Forse ha senso perchè tanto poi va lasciato tutto indietro e saranno gli altri a provvedere per te in modi che non sempre sono quelli giusti. Fa riflettere, ma di sicuro questa vita è molto, molto altro che semplici frammenti. Un puzzle che, forse, sarà destinato ad una bella cornice.
Lo sapremmo mai per certo?

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Cupido se tu sei cupido, per Carnevale da cosa ti mascheri?

Indovinalo tu, gli indizi stanno tutti qua: capelli blu, un impermeabile giallo, un paio di lentiggini su un viso che non puoi vedere. Ne aggiungo degli altri: una porta magica, bottoni, un amico di cui nome inizia per W.
Dai, ti ho detto tutto 👀
Cupido se tu sei cupido per Carnevale da cosa ti mascheri

Tu sei quello che conduce primo appuntamento su realtime?

Maaagari, penso che non potrei stare ferma un attimo nel sapere che, dall'altra parte della sala, partono inciuci a non finire. Mi piacerebbe molto, son sincera, ma a rischio e pericolo di chi si ritroverebbe a partecipare. Posso diventare rumorosa - sì, rumorosa - nell'osservare persone che si piacciono, o magari che si amano!
Immaginalo nel silenzio, un mio ipotetico, intrusivo e genuino “OoWwwwhhH”. Roba da sgamo assicurato. Ma senti, che bello l'amore, viva il sentimentalismo e il miele che ne porta, le cose carine, i gesti, le smancerie e mettici quel che ti pare che tanto non guasta. 🍭
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Tu cupido che scrivi Poesie d'amore?

Scrivo, ma le poesie non le ho mai sapute fare.
Prediligo i discorsi, le conversazioni destinate a durare per sempre, impresse su carta magari o dentro una manciata di pixel. Le note del telefono sono alveari di parole, ad esempio.
Colta dalle suggestioni Souls [Miyazaki], immagino questo posto come un falò in cui potermi accomodare, seppur virtualmente, seppure non spesso come un tempo. Conscia della mia parziale solitudine - non posso negarlo, siamo rimasti in pochi ormai - torno a più riprese soltanto per potermi “tracciare”, per far conto ogni volta dei periodi che vado attraversando, nella speranza che un giorno - memoria permettendo - io possa ritrovare le credenziali di questo meraviglioso universo. Compongo discorsi per me stessa, fondamentalmente, e se qualcuno se ne nutre ancor meglio. Mi piace pensare di poter diventare il ricordo di qualcuno, sebbene sfuggente, tra le chiacchiere casuali di una giornata come tante. Io di ricordi, in qua e per di qua, ne custodisco tanti; che poi, strano a pensarla quella capacità che abbiamo di ridurre le persone a ricordi. Letteralmente, discorsi destinati a permanere nel tempo: vita, no? Da qua potrei far partire fili e gomitoli di pensiero a non finire: mi sono arresa all'idea di calpestare quelle trame, di non dar conto al casino e di dar bado invece allo stretto necessario, al mio attuale punto croce [metaforicamente parlando]. Sta venendo fuori un quadro che fino ad ora non avevo mai osservato: sappilo, futura me, e rammenta il calore - il freddo, talvolta - di questo periodo incerto e apparentemente superficiale. E' un gesto d'amore, ricordare. Ci aiuta a non perderci.
💌

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Se fossi un supereroe, quale sarebbe il tuo punto debole più fastidioso?

letiziacasagrande’s Profile PhotoLetizia Casagrande
Il cuore tenero, suppongo.
Pro e contro, ci devo convivere; la mente, d'altro canto, fa da traino in quelle occasioni in cui il perdono non sempre risulta necessario. Talvolta, si bilanciano in maniera perfetta.
❤️🧠
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Cupido ma tu che rapporto hai con l'amore. 2)Quante forme possiedi per darle a chi ami? 3)Vale la pena innamorarsi per poi soffrire per amore?.?. Adesso tocca la risposta a te....

Un rapporto piuttosto intenso direi; ci ragiono spesso in queste ultime giornate, quando mi trovo a far fronte al dolore e al peso eccessivo di una perdita. Mi domando, “come mai soffro tanto?”, e la risposta si fa semplice se penso al mio modo di fare, di amare: io mi spendo intensamente, senza riserva. Quando amo, amo nella maniera più pura possibile, e per ogni affetto perduto qui nel mio petto si fa spazio un buco nero, una voragine che in apparenza porta via tutto quanto. E che male fa, rinunciare a quella parte di me, lasciare andare quando il tempo lo impone.
Sai, fatico a prestarlo quest'amore che coltivo, diffidente come son diventata. Tante volte l'ho visto scartare come rifiuti in un cestino, tante volte l'ho ritrovato debole, perfino in brandelli. Ne conservo le forze soltanto per chi sa meritarlo, e in questo momento la famiglia si aggiudica tutto l'amore che so fare. Sì, fare l'amore, costruire qualcosa di vero e di intenso. Val la pena spenderlo sapendo di non poter sbagliare, seppure poi si soffra, seppure poi la vita prima o tardi ci allontana. I sentimenti - quelli proprio no - non muoiono mai. ❤️‍

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Se voi foste un argomento, che tipo di argomento sareste? Un argomento di discussione? Di confronto? Di unione? O che altro?

TheLastMattoUrlante’s Profile PhotoTheLastMattoUrlante
Più che un singolo argomento mi sentirei di associarmi ad un discorso, ad uno di quelli infiniti, sinceri, fatti a tarda sera - o meglio ancora, nel cuore della notte - sotto una coperta, in riva sul mare, oppure anche solo di fronte ad un bic mac. Un discorso infinito, che cambia toni e forma al passare di ogni minuto, di quelli belli ma che fanno ragionare un sacco, di quelli che un poco stropicciano il cervello. Sorrido nell'immaginarmi. Quel discorso, poi certo, non lo si finirebbe in una volta soltanto, richiederebbe la cura del confronto, una curiosità costante, il piacere della condivisione. Ecco, un qualcosa del genere suppongo.
💭🍓💗
Liked by: Alessia Morgana.

Ciao! Hai mai avuto paura di non aver iniziato a vivere?

fallinthedark’s Profile Photorillirilli
In vero spesso mi accade il contrario, ovvero sentire - credere forse - di star vivendo fin troppe cose insieme, a partire da emozioni per cui, veramente in rari casi, potrei dire di essermi risparmiata. E' un fenomeno che non mi spiego: questo mio vivere e talvolta subire in maniera tanto intensa le emozioni che mi dominano, come succede ultimamente col dolore, dentro al quale ho scoperto potenza e anche tanta bellezza. No, non certo nel verso masochistico del termine, quanto piuttosto esistenziale. Sai, mi ritorna a mente una scena del film [Pixar] Inside out, nella quale si comprende l'importanza di Tristezza solo nel vederla precedere Gioia, come a significare che non vi è luce senza prima aver sperimentato il buio e, insomma, il concetto si fa semplice. Ecco, nell'affrontare tanto a pieno le mie cose ho capito di star vivendole nella loro interezza e spesso proprio questa consapevolezza fa paura. Tante volte ho desiderato di poter essere leggera, di sapermene fregare al pari di tanti altri, ma così facendo non farei che perdere la complessità di cui sono composta e proprio non potrei sopportarlo. Quindi, ben venga - seppur non senza fatiche - il vivere forte, ricco e sincero di ogni mia esperienza. Nel mio piccolo mi basta per sentirmi parte del mondo.

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Cosa ti fa sentire a disagio? C'è qualcosa che ti blocca? Quali sono le tue paure?

JDreyer’s Profile PhotoBetty
Ultimamente, la paura del non-controllo. Ho il timore di quanto non posso sistemare, di quello che la vita ha reso inesorabile. Devo accettare - e ci sto lavorando parecchio - che a tutto non posso arrivare, che non tutti posso salvare, che le cose vanno come devono andare, che devo accettare il bene come anche il male. Ho paura di crollare, spesso, e quando succede ho paura di perdere il senno, di soffocarmi con le mie stesse illusioni. Quindi combatto ed affronto, ma il pensiero dell'ignoto mi rende ad ogni modo vulnerabile. Ogni tanto vinco, ogni tanto perdo, ma poi mi rialzo e ripeto il tutto come esperienza mi ha insegnato.
Esiste bellezza in tutto questo, nonostante tutto.

A che ora vai a dormire?

Quando i miei spiritelli interiori decidono di porre fine ai loro party. E se la godono di gusto, sapessi che invidia!
Mea culpa alla fine poi, che mi lascio sempre tirar dentro e li fomento fino all'ultimo con la musica rock. Sono passata al lato oscuro, che dire, ma non temete! Cupido se ne tiene ben alla larga * hippie vibes *. 🌸🤘
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Cosa ti aspetti da questo 2024?

Portando avanti il mio percorso su Elden Ring ho scoperto un luogo ricolmo di misteri, noto con il nome Nokron, nascosto agli occhi del mondo e reso palese soltanto dalla caduta di una meteora; alle sue porte, un cielo ricolmo di stelle illumina un paesaggio tinto di viola e di nero, e rivela man mano un catasto di colonne, pareti e torrette che ricadono curve l'una sull'altra, quasi a dare l'idea di una distorsione, di un posto effettivamente fuori da ogni linea temporale. A difenderla, abitanti magmatici dal manto corvino e piccoli esserini dotati di magia, rincarnatisi da lacrime d'argento simbolo di rinascita e di nuove speranze. Ad un certo punto - plot che mi ha esaltata e non poco - mi son perfino trovata a combattere il mio stesso pg (possibile spoiler ops). Ecco, alla vista di quel luogo ho pensato “questa cosa potrebbe somigliare alla mia testa”. Quell'immagine in qualche modo mi descrive, non so come; in minima parte almeno.
Continuo a percorrere la vita con queste particolare fluttuanze - esiste come termine? - interiori, alla ricerca di un briciolo di stabilità. Mi sento come quelle stelle appese, immobili su di un cielo che cerca senza fretta una propria dimensione. Scavo tra quelli che ora somigliano a ricordi, ora a pensieri dalle consistenze massicce; mi interrogo su tante cose, consumo musica e routine come formiche con le briciole. Cerco di resistere in questo rimasuglio di duemilaeventitre e spero, con tanta fiducia, che dell'ormai passato anno restino i residui sotto le scarpe e nulla più, per poter dar vita ad un nuovo capitolo ancora, ad una fase ancora inedita della mia persona. I miei 27 anni ancora caldi si stiracchiano sotto cieli di incertezza, ma confido in qualcosa di migliore, di bello, di appagante dopo tanta fatica svolta, fisica, emotiva, esistenziale. Un viaggio di scoperta, ecco cosa mi aspetto; ogni anno la stessa storia che cambia ogni volta; ad ogni tempo il suo sapore, il suo colore: il viola - ora - il mio. Mi aspetto di rinascere ancora come lacrime d'argento.
In effetti tutto sembra simpaticamente tornare; a capodanno, sotto ai miei occhi, piccole stelle e lacrime luccicanti vi ho impresso. Un simbolo di responsabilità: se piango, che siano - solo - glitter. Solo cose per cui vale la pena. Ma ora, amici, vi mostro quanto è bella Nokron.💜

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Cosa ti aspetti da questo 2024

È quasi finito l'anno hai un ricordo speciale di questo anno?

Di quest'anno io porto in spalla un carico massimo, ad essere onesti. Credo che il 2023 mi resterà impresso all'anima fin quando avrò fiato: decisamente tra gli anni più ricchi e complessi che io abbia mai vissuto. Tra risvolti belli e brutti, ho vissuto questi ultimi tempi come si affronta un percorso sulle montagne russe, con l'adrenalina di chi ha voglia di partire e l'angoscia di chi spera di tornare a terra tutto intero. È stata tosta percorrerne le fasi, gestire di mese in mese quanto il destino ha scelto di affidarmi, ed ora altro non aspetto che poter voltare pagina, ricominciare partendo dal buono e da quel che, d'altro canto, hanno lasciato in me i momenti di sconforto.
Un passo per volta.
Liked by: Morgana.

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