Alien.

Permettimi di fare qualche critica, sempre costruttiva e mai offensiva, ovviamente. Innanzitutto vorrei farti notare un errore molto banale che sicuramente avrai fatto per distrazione, ma mi sembra giusto informarti. Verso la fine del prologo, a Victoria viene detto che soggiornerà temporaneamente in un albero. Nel primo capitolo, invece, la nostra protagonista risiede in un condominio.
A parte questo, trovo eccessivamente veloce la narrazione, nel senso che i fatti e gli eventi si succedono con così tanta rapidità, che il lettore (o almeno io) non riesce a concentrarsi sulla scena. Ti consiglierei di rallentare un po' e di aggiungere qualche dettaglio in più, in modo da rendere più piacevole la lettura.
Non trovo nient'altro da dire, se non che, come già sapevo, scrivi davvero molto bene e ti esprimi con un linguaggio che trovo...armonioso. La storia, in sé, non è di solito il mio genere, ma sarò felice di darti qualche altro parere quando l'aggiornerai.
Buona serata?

View more

Primo punto: La felicità è un sentimento che, a parer mio, molti danno per scontato. Se andassi in giro chiedendo alla gente “tu sei felice?”, ci saranno quattro categorie di persone:
1)quelle che ti diranno di sì, ma solo perché è la risposta più ovvia.
2)quelle che ti diranno di sì, perché sentono davvero di esserlo.
3)quelle che ti diranno di no perché pensano che la loro vita faccia schifo.
4)quelle che ti diranno di no, semplicemente perché sentono di non esserlo al momento.
Io, personalmente, appartengo alla quarta categoria. Non perché “il mondo mi voglia male”, ma perché, appunto, non sta succedendo niente nella mia vita per cui possa dire di essere veramente felice. È una linea retta orizzontale, che continua ad avanzare sempre sulla stessa onda. Monotonia. Questa non è felicità.
Ma chi è che sa davvero cos'è, la felicità?
Felicità è avere una bella famiglia, con un partner che ti ama, dei figli di cui vai fiero, una carriera, una casa, benessere economico, prosperità e salute?
Felicità è stare seduta sul sedile scomodo di un treno, accoccolata tra le braccia del tuo ragazzo mentre leggi un libro e il paesaggio fuori dal finestrino che ti scorre davanti, portandoti alla meta che hai sempre sognato?
Felicità è ridere ad ogni battuta dell'amico accanto a te, mentre bevi una birra di fronte ad un falò e l'acqua mare nero che ti lambisce i piedi?
È questa la felicità?
Io non lo so. E tu?

---

Secondo punto: gran bella citazione. Quanta verità in così poche parole! Eppure, sappiamo tutti quant'è difficile. “Più facile a dirsi che a farsi”, è ciò che mi viene in mente. Tendo a soppesare sempre le mie azioni, prima di compierle, per paura dei giudizi della società. Il perché non lo so nemmeno io. Ma Chaplin ha ragione da vendere, ci sarà sempre, SEMPRE, qualcuno a cui non andrai bene, e mi pare pure giusto dato che nessuno è perfetto. Il problema sta nelle persone, che si aspettano la perfezione dagli altri, non capendo che, come loro non possono raggiungerla, non potrà farlo nessun altro essere umano. Per cui, godiamoci la vita, dannazione, e faccio quel che diavolo vogliamo perché, dice Charlie, un giorno tutto questo finirà e noi piomberemo nel dimenticatoio, rimpiangendo ciò che avremmo potuto fare. E queste parole riecheggeranno per sempre nella nostra mente “avrei potuto, avrei potuto”. Quindi, qual è la sigla che va tanto di moda al momento?, YOLO cari ragazzi, YOLO.

View more