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"Smettila di comportarti come se tutto questo non ti importasse, dimmi che cos hai? Dimmi cosa ti sta facendo spegnere il tuo sorriso? Io voglio rivedere il tuo sorriso sulle tue labbra, perché è la cosa più bella che abbia mai visto".... frase di un manga che io adoro... volevo porvela a voi...

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“Sei più bella di un fiore”.
“E più velenosa di un serpente”.
-Princess, Lauren Kate
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Nuova pulizia della lista amici, rispondete per essere "tenuti" non rispondete per il contrario.

Laria
Vorrei essere “tenuta”, se non è un problema :)
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Scrivete voi... carta bianca

NadezhdaLauricella’s Profile PhotoNaz
Ne approfitto per raccontare ciò che mi è successo oggi.
Poco tempo fa avevo parlato della mia paura dello stupro, e del tizio pericoloso che per ora circola in città. Oggi l'ho incontrato. Ero sola, e mi sono fatta prendere dal panico. Stavo attraversando la strada, quando ho visto che lui era proprio sul marciapiede sul quale ero indirizzata. Ho cambiato immediatamente direzione, per poco non facendomi investire. Quest'uomo ha la tendenza a seguire le sue “vittime”, perciò lo controllavo con la coda dell'occhio dall'altra parte della strada. Mi sono subito infilata in un emporio lì vicino. Credetemi, tremavo come una foglia. Ho estratto il telefono dalla tasca e non riuscivo a tenere ferma la mano. Sentivo male allo stomaco e il mio cuore batteva freneticamente, minacciando di uscire dal petto. È stata una sensazione orribile, che credo di non aver mai provato prima. Dopo cinque minuti, ho dato un'occhiata intorno, notando con sollievo che non c'era più traccia dell'uomo. Sono tornata a casa in fretta e furia, cercando di calmare i tremori.
Il punto è che mi faccio prendere dal panico troppo in fretta, quando invece dovrei pensare con razionalità a ciò che potrei fare. Eppure, non credo che in casi come questo, il terrore possa essere dominato, non pensate?

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http://ask.fm/iwantubaekhyun/answer/131465134977 ecco a voi miei angioletti!

I sogni sono un tasto dolente, per me. Li ricordo quasi sempre, da sveglia, il ché è un dramma. Faccio sogni assurdi, credimi, dico sempre che con essi potrei farci un libro, e non scherzo! Ho sognato volte che venivo stuprata, che mio padre tradiva mia madre, che investivo mio cugino, terremoti e tsunami, tragedie nel vero senso della parola! Sono molto spaventata dai miei sogni, ma oggi vorrei parlare di uno che ho fatto tanto tempo fa e che probabilmente non scorderò mai.
Non vede me come protagonista, infatti c'è questa ragazza che si trova a casa, con sua madre. È sera, sono serene, guardano un film e poi decidono di dormire sui divani. Al mattino, quando la ragazza si sveglia, sua madre non è più sul divano. Al suo posto c'è un ragazzo mai visto prima, e insieme a lui un'altra ragazza, anche lei sconosciuta, ma entrambi suoi coetanei. La “protagonista” si spaventa, ma poi ricorda di aver sognato quella ragazza baciarsi con un altro ragazzo che non era quello lì. Suonano improvvisamente alla porta e lei va ad aprire, trovandosi davanti un gruppo di giovani con circa la sua età. Quello davanti la saluta come se fossero vecchi amici, ma la protagonista non ha idea di chi sia. Entrano in casa e lei si rende conto che quel ragazzo alla porta era lo stesso che nel sogno baciava la strana ragazza. Non appena lui vede il tizio che era già in casa, si arrabbia, poi accusa di tradimento la tipa, facendo notare che ha lasciato le sue cose lì in casa dalla sera prima. La protagonista è terrorizzata, non capisce niente di quella situazione, ma subito la sua attenzione viene catturata dalla ragazza strana. È esile e minuta, ha i capelli marroni rossicci e gli occhi velati rossi, senza iride. Ad un tratto si avvicina al ragazzo appena arrivato. Il suo occhio sinistro diventa completamente bianco, con piccole parole scritte in inchiostro nero.
Il sogno finisce qui e probabilmente non ne avrai capito nulla, dato che è molto confuso. Ti posso assicurare che questo sogno mi ha messo i brividi e, sebbene l'abbia fatto il 4 maggio 2013 (sì, me li appunto), ancora oggi lo ricordo molto bene.

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Summer day 14: http://ask.fm/sofiacivello/answer/129541251573

Elisewin.
Innanzitutto sto vivendo quest'estate con estrema noia, le mie giornate consistono nel nulla assoluto, ma grazie dell'interessamento. Passiamo alla prima parte del day.
Il colore che sceglierei sarebbe probabilmente il blu. Tralasciando il fatto che mi piaccia proprio come colore, m'infonde un senso di tranquillità e pace di cui mi ricoprirei volentieri. Hai presente il blu dell'oceano? Ecco, quello. Esserne circondata mi farebbe provare la sensazione di trovarmi a decine di chilometri sotto la superficie dell'oceano, il ché sarebbe meraviglioso e raccapricciante al tempo stesso. Colorata la stanza, inizierei a ballare e a volteggiare, sfiorando la pareti, ridendo, immedesimandomi in un pesce. Il monocromatismo mi ha sempre fatto pensare a qualcosa di stabile, fermo e deciso. Lo preferisco rispetto ad un'esplosione di colori, perché io stessa sono stabile e seria.
Sì, conosco Picasso e ho letteralmente adorato il suo periodo blu. Tra le sue opere di questa fase, ho scelto “Il vecchio chitarrista cieco”, che mi affascina moltissimo per qualche motivo a me sconosciuto. Sì, se potessi comprerei l'opera e l'appenderei in casa in modo da guardarla ogni giorno, d'appena sveglia, m'infonde quasi...speranza.
Per quanto riguarda la seconda parte. La morte è un argomento tabù per la mia mente, inconsciamente evito di pensarci, perché so che, se iniziassi, sarebbe difficile fermarmi. A volte immagino come sarebbe la mia vita se morisse qualcuno che amo. So per certo che non ne uscirei in forma, ma lì per lì, quando un pensiero del genere mi raggiunge, non provo niente. Dovrei provare paura, no? E invece non sento la benché minima emozione. Questo è perché non ho mai vissuto la morte da vicino, perché non so cosa significhi veramente perdere qualcuno di caro. Perciò vedo la morte come una sorta di entità surreale, la guardo da lontano e la indico, come uno strano fenomeno, ma in realtà non mi hai toccata.
Se venissi a conoscenza della data della mia morta, passerei i giorni più brutti della mia vita. Mi dedicherei alle persone, in generale, a quelle che odio e a quelle che amo, a quelle che mi odiano e a quelle che mi amano, e perché no?, anche agli sconosciuti. Direi loro ciò che penso veramente, mi libererei di tutti quei pensieri soffocati in tanti anni di vita, mostrerei loro quanto li ho amati, li abbraccerei e direi loro grazie. Oppure sputerei loro e li manderei a quel paese. Ma non sprecherei mai quel poco che mi resta uccidendomi prima, perché la vita e preziosa e va vissuta tutta, prima che sia troppo tardi.

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Dimmi pure cosa vorresti sapere

Laria
Non so. Come funziona la cosa? Ho dato un'occhiata alla pagina, ho anche lasciato un commento ad un racconto che mi è piaciuto particolarmente.
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La traduzione di una delle mie canzoni preferite dice «Chi sei quando non sono nei paraggi? Quando la porta è chiusa a chiave e non hai alcun occhiale da sole per nasconderti?» Vorrei porti la stessa domanda: in queste circostanze, tu chi sei?

Dare una risposta è più difficile di quanto pensassi.
Sono un'altra persona, un'altra Dalila. Ricordo che una volta scrissi “sono tutto e niente” e penso che sia la descrizione più adatta.
Perché non sono bianco o nero, e non sono nemmeno grigio. Non c'è un colore per me, o almeno, se c'è, non ha un nome.
Sono a metà tra questo e quello, tra vicino e lontano, tra bene a male.
Sono un numero infinitesimale tra 0 e 1, tra 0,1 e 0,2.
Sono tutto e niente.

Hai mai sentito la necessità di avere punti di riferimento adulti nella tua vita? Una persona adulta con cui parlare, confidarti, dalla quale ricevere attenzioni, gesti d'affetto? Se sì, come ti comportavi/comporti rispetto a questa esigenza?

Ho sempre avuto i miei genitori, soprattutto mia madre, pronti a parlare con me di qualsiasi cosa. Io, piuttosto, mi allontanavo –e tuttora mi allontano- quando si tratta di doversi confidare. Tengo tutto per me stessa e, se proprio ho bisogno di sfogarmi, scrivo. È l'unico modo che ho per parlare delle mie cose senza rivolgermi ad altre persone, senza che qualcuno mi giudichi. Perché è questo il mio problema, ho paura del giudizio delle persone, compreso quello dei miei genitori, e proprio non ce la faccio ad aprirmi a loro.
Di solito è sempre mia madre a cominciare discorsi un po' tabù, come il sesso. Lei parla, mi dà consigli, avvertimenti, ma io sono terribilmente imbarazzata, quindi lascio parlare lei, senza intervenire a mia volta.
Per quanto riguarda le attenzioni e i gesti di affetto, non ne ho mai sentito la mancanza, poiché innanzitutto sono figlia unica, e poi i miei genitori mi hanno sempre messa al primo posto.

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Per le ultime persone aggiunte in lista: sono sempre alla ricerca di persone che abbiano la passione per la scrittura (lettura idem), se vi ritenete tali date uno sguardo alle FAQ nella mia bio, più precisamente l'ultima parte delle "info". Grazzie.

Laria
È un progetto molto interessante e, sì, mi piacerebbe partecipare, in qualche modo. Se tu potessi darmi qualche informazione in più, te ne sarei grata.
Per quanto riguarda la richiesta dei collaboratori, io sono proprio negata in queste cose, quindi non saprei come aiutarti.
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Potrei ricevere le tue domande, quando le farai?

μ
Come dicevo poco fa, le mie domande non sono regolari, quindi al momento non so dirti quando saranno e con quale frequenza verranno poste.
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buonasera seguiti, scusate se non rispondo alle domande che mi avete inviato, e scusatemi se non mi sono fatta sentire, ma sono appena tornata dalla piscina e ho la febbre. spero passiate delle belle giornata, io dovrò anche studiare!

Tranquilla! Guarisci presto :)
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Mi faccio perdonare per i mancati days e vi lascio con la domanda "del pomeriggio". Se avete letto il regolamento sapete cosa fare: "I vinti, mai hanno fortuna." Tutta vostra. ?

Elisewin.
Non sono del tutto d'accordo.
Vinti una volta, non significa vinti per sempre. Abbandonarsi alla negatività e al pessimismo equivale a buttarsi tra le braccia della sfortuna, e la colpa quindi non sarà da attribuire all'essere “vinto”, ma a se stessi.
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Ultima domanda ragazzi, su non odiatemi ^-^ : una domanda che mi sono sempre posta, qual è, o qual era stato, il vostro metodo di studio? Vorrei attingere nuovi metodi perché è un mio cruccio di una vita... grazie e buon pomeriggio :)

NadezhdaLauricella’s Profile PhotoNaz
Me lo sono sempre chiesto anch'io. Sebbene sia sempre stata la “secchiona” della classe, devo ammettere di non essermi mai impegnata troppo nello studio. C'era, ad esempio, un mio compagno delle medie che studiava tutto il giorno, fino a tarda sera, anche mezzanotte. Ciononostante, aveva la media dell'8 e raramente riusciva a superarla. Io, che studiavo (e studio) un paio d'ore al giorno, avevo voti più alti.
Penso sia una predisposizione, e perciò non ho un metodo di studio preciso. Ciò che faccio consiste nel: leggere la lezione in questione, evidenziare le parti più importanti, rileggere soltanto ciò che ho evidenziato e ripetere. Generalmente ciò mi basta per memorizzare l'argomento, ma ci sono materie in cui prendo anche appunti durante la lezione in classe, ad esempio con scienze e chimica. Nel caso della geostoria e dell'italiano, invece, mi aiuto con mappe concettuali, schemi e riassunti.

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Ragazzi, penultima domanda, su resistete: che origini avete? Da parte di madre e di padre... e a loro volta che origini hanno loro? :) a voi

NadezhdaLauricella’s Profile PhotoNaz
Origini del tutto italiane, purtroppo, così come i miei genitori. Ho alcuni lontani parenti sparsi per il mondo, come USA, Messico e Francia, ma anche loro in realtà sono italiani.
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