Alien.

Molti avranno risposto con la fatidica frase “Non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere” di Silente. Io amo rifugiarmi nei sogni, e mi ha rattristato un po' che proprio Silente abbia detto questo.
Purtroppo non riesco a scegliere una sola citazione, quindi ti metto queste cinque, arrivano fino al quarto, Il Calice di Fuoco.
“In fin dei conti, per una mente ben organizzata, la morte non è che una nuova, grande avventura.”
“Ma il guaio è che gli uomini hanno una particolare abilità nello scegliere proprio le cose peggiori per loro.”
“Bisogna sempre chiamare le cose con il loro nome. La paura del nome non fa che aumentare la paura della cosa stessa.”
“La verità è una cosa meravigliosa e terribile, e per questo va trattata con cautela.”
“Se vuoi sapere com'è un uomo, guarda bene come tratta i suoi inferiori, non i suoi pari.”

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A dire il vero le mie domeniche sono abbastanza “pallose”. Mi sveglio o mi svegliano, se è tardi, e dopodiché alterno la mattinata tra telefono e lettura. Pranzo, vado in bagno, mi lavo i denti, guardo i video caricati su YouTube, poi, se è il mio turno (io e mia madre ci alterniamo ad ogni settimana), vado a lavare i piatti. Se non l'ho fatta il giorno prima, mi faccio doccia e shampoo, mi asciugo i capelli, li piastro (veramente me li piastra mio padre perché sono pigra). Cazzeggio un po' finché non arriva il tardo pomeriggio, quando di solito usciamo per andare al cinema, o per fare una passeggiata in auto. Mi vesto, mi trucco, esco di casa e, se non dobbiamo andare al cinema, passiamo da mio nonno e stiamo lì una mezzora. Dopodiché ceniamo con un pezzo di rosticceria e torniamo a casa.
Evviva la mondanità!

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Storia di una ladra di libri – Markus Zusak
Io sono il messaggero – Markus Zusak

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Ho scelto due libri di Zusak, gli unici che abbia letto di questo autore. Mi sono innamorata del suo stile di scrittura. Mi ha rapito, mi ha stregata. La sua crudezza, la sua onestà, mi hanno fatto vedere il mondo attraverso occhi diversi, hanno aperto una finestra del mio cuore di cui non sapevo l'esistenza. Non ci sono parole per descrivere questi due libri, perché capirete soltanto quando li avrete letti.
Storia di una ladra di libri è uno dei libri per cui ho pianto di più, non perché fosse commovente, ma perché Zusak mi ha fatto capire ciò che è successo veramente, e io ne sono uscita distrutta.
Io sono il messaggero è, invece, il libro che mi ha fatto più riflettere. Dopo aver finito di leggere l'ultima parola del romanzo, l'ho chiuso e ho iniziato a pensare a ciò che volevo fare della mia vita. Perché, se quello non è un insegnamento, allora Markus Zusak è un povero pazzo. E vi assicuro che non lo è.
Consiglio di leggere entrambi i libri, ma bisogna essere coscienti di ciò a cui si sta andando incontro, altrimenti ne uscirete devastati, com'è successo a me.

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Anch'io ho una paura tremenda degli insetti, non temere!
Ho già parlato della mia più grande paura precedentemente, l'eternità, ti lascio lo screen qua sotto. Non volendo ripetermi, questa volta parlo di un'altra delle mie innumerevoli paure: lo stupro.
La sola idea di subire violenze sessuali mi terrorizza. Fortunatamente, non sono mai stata vittima di stupri o molestie di questo tipo, ma vivo nel terrore che possa succedere in qualunque momento. La paura si è intensificata da quando nella mia città hanno iniziato a circolare tizi pericolosi. Un uomo malato sulla cinquantina ha molestato una ragazza di 19 anni che ha portato denuncia, il tipo però è già stato rilasciato. Gli hanno solo dato dei calmanti, niente di più. So che, per via dei suoi problemi, non possono metterlo in galera, ma almeno tenerlo in una casa di cura! Invece no, le giuste decisioni si prenderanno solo quando avrà completato l'opera con un'altra ragazza.
Comunque sia, penso che lo stupro sia una delle peggiori violenze esistenti, e non riesco a mettermi nei panni delle persone che ne sono state vittime, perché io stessa non so come o SE reagirei.
Ho persino avuto due incubi dove venivo violentata. Sognarlo è ancora più brutto di pensare all'eventualità che possa accadere davvero. Uno dei due “sogni”, il primo, è anche uno dei miei peggiori incubi in assoluto. Il secondo, almeno, si è concluso meglio di quanto potessi sperare.

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Sarei assolutamente contro questa nuova “medicina”. Sono del parere che i ricordi fanno parte di noi stessi, sia quelli positivi sia quelli negativi. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare. Pensateci, i ricordi, di qualunque tipo essi siano, ci hanno aiutato a formarci e a diventare ciò che siamo adesso. Espellendo alcuni di essi dal nostro cervello, subiremmo un'alterazione del nostro essere, e chissà in chi ci trasformeremmo! Qualsiasi cosa, nella vita, ci insegna qualcosa e i ricordi sono i primi. Cancellando quelli negativi, dimenticheremmo anche le esperienze, e dimenticando le esperienze, ripeteremmo di nuovo quegli errori che abbiamo commesso in passato.
Per quanto sia doloroso ricordare, a volte, cedere e assumere questa ipotetica pillola, sarebbe un grande errore. Sì, sarebbe più facile per noi e per il resto del mondo, ma non sempre la strada più facile è anche quella giusta. Bisogna farsi coraggio, e affrontare i propri ricordi a testa alta, e sopportare, perché siamo forti.
Magari, si potrebbe fare uso della pillola per quelle persone con problemi assai gravi, in via d'eccezione, ma oltre ciò, sono totalmente contro.

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Uuh, vediamo! Mi piace/mi piacciono...
• L'odore di medicinali, quando entri in farmacia.
• Ascoltare le persone, ma non consigliarle, perché non sono brava.
• Fare palloncini con le chewingum e scoppiarli in bocca.
• La mozzarella.
• Guardare la luna.
• L'astronomia.
• La mitologia greca.
• I libri, ovviamente.
• I film (esclusi gli horror, pls).
• Gli Imagine Dragons.
• I Fall Out Boy.
• La Disney.
• Tutto ciò che riguarda l'inglese.
• Il tedesco.
• Scrivere.
• Cantare, ma sono stonata come una campana.
• Gli Oreo, li adoro.
• Qualsiasi tipo di magnum.
• Le croccantelle al gusto di pizza.
• Il tè alla pesca.
• Il tè caldo d'inverno.
• I ragazzi mori.
• La voce profonda dei ragazzi.
• Far ridere le persone.
• Fare la doccia d'estate.
• Robert Sheehan.
• Starbucks.
• Il mondo di YouTube.
• Il gelato al pistacchio, gnam.
• Andare al cinema.
• Entrare in una libreria.
• Il blu.
• Il rosso vinaccio, quasi bordeaux, per i vestiti, in inverno.
• Gli stranieri.
• Guardare fuori dal finestrino mentre ascolto musica con gli auricolari.
• Sapere il testo delle canzoni.
• Viaggiare.
• Le persone che si vestono da barboni.

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Ci sarebbero un altro miliardo e mezzo di cose, ma poi sfocerei nell'esagerazione, e penso di avervi già annoiato abbastanza così. Buona notte.

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Colin Firth, nonostante abbia già superato la cinquantina, rimane sempre un bell'uomo. Non una di quelle bellezze convenzionali, seducenti, attraenti. No. Penso che il termine esatto sia “affascinante". Ha l'aria di un uomo estremamente intelligente e pieno di cultura, che preferisce il silenzio alla confusione, la lettura allo sport. Inoltre, è bravissimo nel suo lavoro, recitare. Spesso interpreta il ruolo di uomini un po' goffi e riservati, e ciò mi ha fatto pensare che lui stesso assomigli ai personaggi cui dà vita.
Trovo improbabile che ci sia qualcuno che non conosca, almeno di vista, Colin Firth, dati i numerosi film famosi in cui ha recitato. Non ricordo la prima volta che lo vidi, direi quasi di conoscerlo da sempre! Tuttavia, c'è stata un'opera che mi ha aperto gli occhi più delle altre e mi ha fatto riflettere su Firth: Il Discorso del re. Film famosissimo, che mi ha fatto apprezzare enormemente l'attore. Tuttavia, non voglio parlare di quest'opera. Parlo, invece, di Hope Springs, che ho finito di guardare poco fa. Colin vive in Inghilterra, quando gli arriva l'inaspettata notizia che la sua fidanzata si sposerà con un altro uomo. In preda alla disperazione, Colin fugge in America, precisamente in una cittadina chiamata Hope, ed è qui che conoscerà delle persone un po' particolari, tra cui anche una ragazza che lo farà sognare. Un film carino, non da considerare un capolavoro, ma piacevole da guardare. L'elemento che ho molto apprezzato è stata la cittadina, Hope, su cui ruota tutta la storia. Colin si rintana qui proprio per il nome del paesino, perché ha bisogno di speranza per iniziare una nuova vita. Letteralmente. Mi piace anche il fatto che Colin sia un artista, disegna ritratti bellissimi degli abitanti di Hope, e mi piacciono le loro reazioni.
Penso che mi sia rimasto ben poco spazio, quindi per il quarto punto sarò breve.
Colin era in biblioteca.Dove poteva essere altrimenti, una fredda domenica mattina invernale?Mentre passava di reparto in reparto, sfiorava con le dita le coste dei libri, aspettando che con uno di quelli scoccasse la scintilla.Sapete, quel piccolo brivido che senti, quando ti capita tra le mani un libro che sai per certo ti piacerà.Colin ripeteva quel rituale ogni volta che si trovava in biblioteca, cioè spesso.Quella volta, però, la ricerca durò poco.Non perché avesse trovato subito il libro che cercava, ma fu attratto da qualcos'altro, o meglio,qualcun altro.Svoltato l'angolo del reparto di narrativa storica,Colin scorse una ragazza,e ne sentì la risata.Gli piacque,quella risata,e per qualche strano motivo,decise di rimanere nell'angolo ad osservare quella ragazza.Un minuto più tardi,scoprì che lei parlava con i libri.Sì, proprio così! Chiamava per nome i personaggi,chiedeva loro com'era andata la giornata,rideva alle loro battute,li rassicurava.Colin rimase a guardare la ragazza,senza farsi vedere,finché non ebbe finito.E la seguì anche quando lei si spostò all'altro reparto,con un sorriso tra le labbra.

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Come una foglia, ad un certo punto del tuo percorso, cadi. È inevitabile. Il vento ti spinge, ti urta, mentre cerchi di restare aggrappata al ramo con tutte le tue forze. Senti freddo, sei ricoperta da un sottile strato di brina, sei bagnata e tremi continuamente. Eppure resisti. Finché una raffica di vento più forte delle altre, segna la fine. Senti quel “cric” del gambo che si spezza e l'istante dopo ti ritrovi a volare nell'aria, in una lenta, lentissima caduta.
Poi, senti la terra sotto di te e sai di aver raggiunto la tua meta. Non puoi far altro che rimanere lì, infreddolita, incapace di muoverti, vittima dei capricci del vento. Senti dei rumori, prima lontani e poi vicini, e ancora. Hai appena il tempo di vedere l'ombra di qualcosa di grande che ti sovrasta, non hai nemmeno il tempo di spaventarti, prima che la scarpa piombi su di te e ti schiacci. Senti lo scricchiolio di te stessa spezzarsi, in tanti piccoli, sonori “crac” che svolgono il ruolo di colonna sonora della tua morte.

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The Fall – Imagine Dragons
http://youtu.be/013i5fQ0Xj4

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