Marika Pagliaro♚

Tum tum tum.
Chiudo gli occhi e ballo.
Tum tum tum.
Ogni colpo è come il battito del mio cuore.
Tum.
Mi raggiunge lo stomaco come un'onda e sale fino ad arrivarmi alla testa.
Tum tum tum.
Vibro ad ogni colpo della batteria.
Il corpo si muove da solo, la testa è vuota, i pensieri sono sparsi.
Solo una cosa conta.
Il ritmo.
Qualcuno mi urla qualcosa in un orecchio, ma io scuoto la testa e continuo a ballare con gli occhi chiusi.
Lasciatemi stare nel mio ottundimento.
Nel mio nulla fatto di pulsazioni e battiti.
Tum tum tum.
Non voglio aprire gli occhi, perché se lo facessi, vedrei quello che mi circonda e sarei costretta a pensare, a ragionare.
Ed io non voglio.
Mentre ballare così, con gli occhi chiusi, facendo finta di non avere un corpo, di non essere una presenza organica e materiale, è facile.
E mi piace.
Caldo.
Corpi contro corpi, odore di sudore, miscele di profumi diversi, deodoranti, lacca per capelli.
Alzo le braccia al cielo e continuo la mia danza, urto qualcuno, urlo delle scuse, sempre ad occhi chiusi, mi chiedo se mi abbia sentito.
All'improvviso la musica cambia.
Diventa lenta, acuta, quasi fastidiosa.
Mi ricorda un violino scordato che qualcuno cerca di suonare ad ogni costo.
Abbasso le braccia e mi metto a dondolare, il benessere inizia a fluire via, questa musica non mi piace, questa musica non tiene i pensieri lontani, anzi, sembra li chiami.
Sto per aprire gli occhi, sto per rompere l'incantesimo e ritrovarmi nuovamente in una discoteca affollata di persone che sono corse qui, tutte in cerca della stessa magia.
Sospiro.
Socchiudo gli occhi.
“Non farlo.”
Una voce alle mie spalle, direttamente sussurrata nel mio orecchio.
Mi blocco, paralizzata, a metà tra la paura e l'eccitazione.
“Balla.”
Ancora la voce, una voce bassa, maschile.
Non mi muovo, sono indecisa se voltarmi e dire a chiunque sia questo tipo di andare a farsi un giro o provare a giocare questo nuovo gioco.
Lasciarmi catturare da questa nuova magia.
“Per piacere.”
Sussurra la voce al mio orecchio ed io sento la sua presenza, il calore del suo corpo, contro le spalle.
Un leggero odore di bagnoschiuma e menta mi avvolge.
Più di ogni cosa è quell'odore a convincermi a continuare a ballare.
Mi piace.
Con gli occhi chiusi riprendo a dondolare su me stessa, abbandono la testa all'indietro e la lascio oscillare da un lato all'altro, mi concentro sulla sensazione dei capelli che mi scivolano sulla schiena sudata.
“Non ho mai visto nessuno ballare come te.”
Ancora lui, alle mie spalle,così vicino da poterlo respirare, ma abbastanza lontano da non permettermi di sfiorarlo.
“È come se non te ne importasse niente di quello che ti circonda, sembri persa in un mondo lontano, sei solo tu e la musica. Mi piace.”
Punto i piedi per terra e mi volto lentamente, lui è davanti a me.
Sempre ballando allungo lentamente un braccio nella sua direzione, voglio toccarlo.
Capisce, prende la mia mano nella sua.
Intrecciamo le dita.
Mi avvicino a lui e mentre la musica cambia nuovamente, poso una

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