#bordeaux

Questa chiacchierata sta diventando un'intervista, rido. Mi fa piacere risponderti, in ogni caso.
Allora, per quanto riguarda il make-up ti rispondo: non necessariamente. Adoro giocare con il trucco, sebbene non abbia mai imparato i segreti del mestiere, come si suol dire. In passato, ai tempi del liceo in particolar modo, ero solita portare tonalità forti sulle labbra - viola, bordeaux, rosso - e accompagnarle ad ombretti altrettanto impattanti. Non capitava spesso, di fatto abbondavo solo per le uscite del sabato sera, ma mi piaceva collezionare rossetti per il gusto di averne di vari. Crescendo, ho iniziato ad apprezzare le colorazioni della terra, predilendole perfino sulle labbra. A ben pensarci, i miei gusti si sono evoluti di pari passo con i miei capelli. Di fatto, ho sempre adorato sperimentare in tal senso. Ho portato il cioccolato, ho provato il rosso vinaccia, il ramato, ho anche aggiunto del biondo alle mie ciocche. Il tutto mi ha portato agli illuminanti, e con l'arrivo del mio “periodo fiorito” ho ufficialmente familiarizzato con le tinte pastello: rosa, pesca, lilla. Mi ci vesto nel quotidiano, e le porto sul viso in modo molto naturale. Con l'aggiunta del rosa tra i capelli ho inserito, peraltro, matite ed eyeliner al mio repertorio. Quindi, per concludere, ti dico che al momento sono tutta un gloss a destra ed un ombretto viola a sinistra, ma non per via esclusiva. Mi piace essere tante cose insieme. Seguo la mia ispirazione, e in tal modo riesco a sentirmi autentica.

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Perdona il discorsone, mi andava di estendere per non dover rispondere con due semplici righe soltanto. Inoltre, l'avrai capito, discutere di stile mi appassiona parecchio. 🍑

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Ha un buon quoziente intellettivo e lo utilizza in tutti i suoi aspetti della sua vita, e proprio per questo da quando si trova al college tiene "dormienti" tutte le sue abilità e capacità; ritiene che questi due mondi non abbiano necessità di collimare. L'unica che utilizza date le diverse nazionalità presenti al college è la sua conoscenza delle lingue.

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┇ʟɪᴋᴇs ᴀɴᴅ ᴅɪsʟɪᴋᴇs:
› Favorite color: Verde
› Hated color: Bordeaux
› Favorite food: Fish & chips
› Hated food: Cetriolini e olive
› Favorite drink: Birra
› Hated drink: Caffè
› Favorite animal: Gufo e Quokka
› Hated animal: n/a
› Favorite holiday: Bonfire Night
› Hated holiday: n/a

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┇ʜᴇᴀᴅᴄᴀɴᴏɴs:
› In modo di affrontare il lutto ha adottato una Golden Retriever di soli pochi mesi, è in grado di riportargli il sorriso in tutte le situazioni, l'ha chiamata Lady. Inoltre una volta a settimana parla con un tirocinante di psicologia per cercare di assimilare il tutto.
› Durante la sua infanzia e adolescenza ha conosciuto diverse famiglie reali, potendo vantare amicizie in tutto il mondo. Molte di queste però non sono state coltivate, soprattutto per il suo incarico al MI6.
› Anche se ha una formazione da agente, è comunque un ragazzo che rispecchia a pieno la sua età. Gli piace uscire con gli amici e divertirsi, soprattutto nei weekend, e non si preclude nessuna esperienza. Cerca di recuperare un po' anche gli anni di spensieratezza passati in missione, insomma.
› Per anni ha deciso di non legarsi sentimentalmente a nessuno per via del suo lavoro, ma da quando è arrivato al college ha iniziato a rivedere questa sua convinzione. Dopotutto non è sicuro nemmeno di quando e /se/ tornerà ad essere una agente del MI6, quindi vuole lasciarsi la libertà di frequentare qualcuno e perché no, magari innamorarsi.

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┇ғᴀᴄᴇᴄʟᴀɪᴍ:
Lucas Till

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Ohhhh Yes XDD ich hab immer, wenn ich an Persönlichkeiten denke Farben im Kopf, was ich mir eventuell für die Webseite für Sanguis zu Nutzen machen XD von daher hab ich auch sofort irgendwelche Farben für meine OCs im Kopf...
# NoN
- Reyna Aceso Sánchez: weinrot
Reyna ist für mich einfach ein dunkles Rot, welches ins bordeaux geht. Ich weiß nicht wieso aber bei Reyna muss ich immer an einen Dornfelder denken, welcher welcher einen kleinen hint of sweetness besitzt
- Cassio McCain: silber
Wenn seine Schwester Callie das strahlende Gold ist, welches jeden und alles verblenden kann und ständig im Mittelpunkt steht so steht Cass eher im Hintergrund. Dennoch hat er seinen Wert und es gibt auch genügend Personen, die ihm Aufmerksamkeit schenken, wenn auch aus anderen Gründen als seiner Schwester.
- Theodosia Romero: pastellrosa
Generell muss ich bei Theo im allgemeinen an "Pastell" denken. Kein Wunder immerhin ist sie mein kleiner Pastel-Goth der generell zwei Gegensätze in ihrem Stil vereinigt. Einerseits liebt sie niedliche kleine Dinge, Schleifen und Botanik, gleichzeitig kann man auch beobachten wie sie einen Narren an den Satanismus gefressen hat, da sie die Thematik an sich interessant findet.
- Isak Blævar: hellgrau
Isak war für mich immer ein Charakter der sich sehr im grau-Spektrum aufhält. Es war aber immer ein eher helleres Grau, da es verschiedene Aspekte an Isak gibt, die je nach Licht anders wirken. Er ist eine graue Springflut, die von weiten vielleicht ganz hübsch anzusehen ist und niemanden etwas antun würde, doch je näher man ihr kommt desto wilder und gewaltvoller wird die Flut bis sie einen gnadenlos mitnimmt.

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#Soul Fragments:
- Njáll Helmson: Silber
Auch wenn Njáll in meinem Kopf ebenfalls die Farbe Silber besitzt, so ist es doch ein anderes Silber als bei Cassio. Cass hat dieses glänzende Silber, was man auch in Schmuck findet, während Njáll eher das sanfte, silberne Licht des Mondes repräsentiert, welches stetig anwesend ist ohne jemanden zu blenden.
- Cattleya Evelyn Knox: feuerrot
Cathy ist pures Feuer. Anders kann man sie einfach nicht beschreiben. Alles an ihr ist wild, ungezügelt und sie würde einen eiskalt in Flammen setzten und genüsslich Marshmallows über einen braten als wäre es das normalste der Welt. Demnach ist ein kräftiges, sattes feuerrot die perfekte Farbe für unsere Gremling-Queen.
- Koutarou Miyagawa: Orange
Kou.... ist anstrengend. Er ist ein Kind im Körper eines 23 jährigen Mannes, der zwar ein echter Fan von Mystery und Rätseln ist, aber nicht wirklich weiß wie man sich als ein verantwortungsbewusster Erwachsener verhält. Daher passt zu ihm auch eher eine verspielte und energiereiche Farbe, was orange immer für mich dargestellt hat. Ich muss bei ihm immer an einen knall-orangenen Gummiball denken, den man am liebsten so weit von sich wegschmeißen möchte wie man werfen kann.

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[Fortsetzung Folgt]

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figura del riccio, salutandolo con un occhiolino e lasciandolo alle sue faccende. Fu quando si girò che gli occhi cerulei finirono sulla figura accanto a sè. Quella doveva essere la sorella di Shay! Le sorrise leggermente, notando di esser osservato. « Sei la sorella di Shay, vero? »

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☆☆☆

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Come ogni giorno, finite le lezioni mi diressi al Cinema Fantasia, per iniziare il mio turno di lavoro. Stavo ormai lavorando da qualche ora senza sosta, quindi decisi di prendermi una piccola pausa. Notificai a Noah, poi mi diressi verso l'uscita di servizio. Appena uscita dal gabbiotto della biglietteria però, notai un ragazzo che avevo già visto qualche volta. Stavo per continuare per la mia strada ma quando lo vidi scambiarsi un'occhiata con Noah mi bloccai subito per osservarlo meglio. Non ebbi abbastanza tempo però, poiché si voltò verso di me e mi rivolse la parola poco dopo, a quanto pare sapeva chi ero.
❝Si, sono io, Evelyn, ma chiamami pure Evie. Tu sei?❞

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Kyros aveva da sempre avuto bisogno di certezze; quando da bambino veniva preso in giro per i suoi modi di fare decisamente bizzarri, quando da ragazzo era alla disperata ricerca di qualcosa che lo facesse sentire apprezzato.
Tra le braccia di Duncan, scosso da un singhiozzo e l'altro, il semi-demone sembrava essere in grado di ritrovare alcuni di quei frammenti di sè che da solo rischiavano di andare alla deriva; la stretta del pirata era in grado di avvicinare i cocci di un cuore che troppe volte era stato calpestato e ridotto in mille pezzi, e fu in quell'abbraccio scomposto - con le gambe allungate sul pavimento e il viso affondato nell'incavo del suo collo - che il castano riuscì finalmente a darsi una calmata. Pian piano prese coscienza di sè, del luogo in cui si trovava, ritrovando come un marinaio in mezzo alla burrasca la luce del faro che l'avrebbe condotto nuovamente sulla terraferma.

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Sotto il tocco delicato del compagno di stanza le lacrime cessarono di rigare le sue guance, il respiro assunse un ritmo regolare, e le gote si tingevano nuovamente del loro consueto rosso bordeaux nel sentire le labbra altrui posarsi contro la propria tempia, e le sue parole giungergli terribilmente vicine alla conchiglia uditiva.
Fu grato di aver assunto quella posizione, che era in grado di celare il rossore che spiccava sulle sue guance; nonostante fosse visibilmente più calmo, non aveva ancora la forza di sottrarsi a quel contatto.
‹ L - Lo rifaresti davvero? P - Perché? › domandò in un moto di innocenza, tirando su col naso e allontanandosi di mala voglia dal suo collo per guardarlo in viso.
‹ I - Io... › si ritrovò a balbettare, e desiderò ardentemente di potersi nascondere nuovamente contro il suo petto pur di non mostrare le proprie insicurezze in maniera tanto trasparente.
‹ S - Sarei spaventato, è vero, p - perché ieri-- perché ieri ero più leggero, m - ma...credo di sì, credo che lo vorrei anche io. N - Non so spiegarti perché, nè come sia successo, ma io-- io mi sentivo nel posto giusto, ieri ›.
Ed era vero, perché per quanto annebbiati ed attutiti fossero stati i suoi sensi, non si sarebbe potuto liberare di quella sensazione di leggerezza e pace che gli aveva avvolto il petto nel proprio tepore.

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‹ Io-- io non so come fare, però.. Non so proprio come gestirle queste cose › ammise con un sospiro rassegnato, socchiudendo di riflesso le palpebre sotto il suo tocco delicato sul volto.
I polpastrelli del pirata bruciavano a contatto con la propria pelle, sembravano infiammare ogni centimetro da essi solcato come le fiamme degli Inferi; il semi-demone sollevò poco dopo le palpebre, puntando gli occhi - illuminati di quella luminosa sfumatura di giallo e velati da una patina di incertezza e languore - sulle iridi chiare del compagno di stanza. In quel frangente il sole al tramonto parve incontrare il blu del mare, e qualcosa dentro il ragazzo si smosse, suggerendogli di essere nel posto giusto.

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Guten Morgen liebe Ursula.
Ich habe jedes Jahr und das seit 13 Jahren, 😅 immer denselben unechten Baum. Ich brauche keinen neuen, denn mir sind die Bäume zu schade. Den Schmuck habe ich auch denselben. Ich habe mir paar Kugeln in Bordeaux und weiß (ca. 15) gekauft und die anderen bunten und weißen hab ich von den Schwiegereltern geschenkt bekommen. Der Schwiegervater ging früher durch die Straßen und hatte diese Angewohnheit alles heim zu schleppen. 😶 Viele Sachen sahen wie neu aus und auch noch im Originalkarton verpackt. 🙂 Hab schöne Dinge behalten und den Rest weggeschmissen, um meiner Schwiegermutter leichter zu machen. Es ist anstrengend mit den Menschen, die diese Krankheit haben. 🙄 Liebe Ursula ich wünsche dir einen schönen Tag und gute Laune. 🤗☕🍀😘❤

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La porta del bagno si aprì e mi ritrovai d'innanzi la figura di Archepos completamente nuda, ricoperto solamente da un asciugamano alla vita e da uno sopra la testa. Queste cose che solitamente facevano fremere le ragazze che incontravo lungo la città non avevano alcun effetto sulla mai figura, così risposi semplicemente che lo avrei aspettato in salone e mi congedai con un debole saluto da parte della mano destra, oscillandola lentamente nell'aria. Scesi nuovamente le scale e per poco non inciampai nel mio stesso vestito, pronta a far di testa i gradini rimanenti, ma fortunatamente, ancorata per bene al corrimano, ciò non accadde e, sollevando i lembi della gonna, terminai la mia discesa, con un lieve imbarazzo in corpo. Vero era che sapevo essere aggraziata, ma anche molto, molto sbadata e questa era una cosa che tentavo di nascondere in ogni modo possibile; fortunatamente il giovane uomo non mi aveva vista o almeno così speravo.
Mi sedetti su un divano lungo tre posti, color bordeaux, con accanto ad entrambi i lati dei tavoli piccoli e rettangolari, con sopra delle deliziose lampade rosee, che emettevano una luce del medesimo colore quando venivano accese e riempivano la stanza di una dolce atmosfera. Ritirai le mie ali dentro il corpo, ormai stanza di tenerle all'aperto senza poter volare via per un po' e presi tra le mani il libro che stavo sfogliando prima in biblioteca, studiandolo nei minimi dettagli e cercando di apprendere quante più cose potevo sul sigillo di Athanos, un vero mistero per la sottoscritta. La mamma, senza che io comprendessi, mi aveva sempre tenuta lontana da questo libro, perché dotato di una sua coscienza e quindi vivo, ma ancora non si era manifestato a me o al giovane uomo e questo mi faceva dubitare un minimo su quello che mi raccontava mia madre. Ma non intendevo darle della bugiarda, forse non era ancora il tempo adatto.
Le mie dita scorrevano veloci sulle pagine ingiallite dal tempo del tomo, soppesando ogni frase con cura, memorizzandola per bene nella mia mente, nulla mi sarebbe sfuggito ed appresi che il sigillo riposava in un luogo buio ed umido, sotterrato e protetto da una magia arcana ed oscura, ma il dove precisamente non era dato saperlo.
Proprio mentre finivo di legger un capitolo entrò Archepos nella stanza ed io richiusi il libro di scatto, poggiandolo su di un tavolino lungo e rotondo e basso d'innanzi a me, fatto completamente di vetro, un vetro speciale e magico.
-Spero tu ti sia riposato a dovere, mio re.-Dissi, semplicemente, accogliendolo con un dolce sorriso luminoso.
-Stavo leggendo un po' questo libro, è un vero mistero per me, ma prego puoi prenderlo, forse a te qualcosa che a me è saltato ti salterà agli occhi.-Conclusi, spingendo debolmente il libro nella sua direzione.
-Gradiresti del tè? O sei un tipo da caffè? Sai io vado matta per quest'ultimo, una bevanda umana del tutto sensazionale e che mi tiene sveglia la notte. Ma non posso farne a meno, strano eh?-

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Mavie ist gebürtige New Yorkerin (Lower East Side), aber durch eine unvorhersehbare Wendung in ihrem Leben musste sie im Alter von acht Jahren nach Bath, England umsiedeln, wo sie bis zu ihrem Hogwartsabschluss gelebt hat. Sobald sie dann langsam aber sicher ihre eigenen Brötchen verdient hat, hat sie sich schnellstmöglich die erstbeste Wohnung in Soho, London geschnappt, die sie finden konnte, und dort lebt sie bis jetzt.

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Elise ist geboren und aufgewachsen in Funkenau, einem beschaulichen Dorf an der pommerschen Ostseeküste, und obwohl sie ihr gesamtes Leben lang schon ein gewisses Fernweh hatte, hatte sie nie sonderlich grosse Ambitionen, ihr Elternhaus hinter sich zu lassen, so wurde sie z.B. zuhause unterrichtet und hat sich im Gegensatz zu ihrer Schwester Gerda dagegen entschieden, ein magisches Mädcheninternat in der Schweiz zu besuchen. Inzwischen musste sie aber mehr oder weniger unfreiwillig das Deutsche Reich verlassen und befindet sich nach einem Zwischenaufenthalt in London mittlerweile in St. Davids, Wales.

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Neve wurde in Frankreich geboren, irgendwo in einem winzigen, namenlosen Fischerdörfchen ungefähr auf Höhe Bordeaux an der französischen Atlantikküste, allerdings ist sie bereits im Alter von wenigen Wochen nach Lavenham, England gekommen, wo sie ihre komplette Kindheit und Jugend verbracht hat, bis sie vor wenigen Jahren nach Bristol übergesiedelt ist.

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