#cibo

Assolutamente no.
Ma non perché siano insetti, sia chiaro.
Non li mangerò perché mi fa ridere che, ancora una volta, invece di assecondare scelte di vita semplici e già perfettamente consolidate e attuabili, si vada a cercare una ipotetica "soluzione", per cosa? Per placare una probabile crisi sul piano alimentare perché non ci sarà abbastanza cibo per tutti? Le alternative già esistono e sono molto più etiche, economiche ecc del mangiare grilli. Chissà quanto ci marceranno su questa storia, è solo puro profitto che giova alle tasche di chi possiede il potere. Mangiare grilli. Alimentazione che ha già destato allarmi sul piano salutare per probabili nuove allergie alle quali forse non si può manco far fronte. Grilli sì, però poi dicono di no alla carne sintetica. Ma per favore... imbarazzante.

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Per rispondere a questa bellissima domanda, parto dal presupposto che in natura non esiste il “bene”, il “male” ed il “merito”. Sono concetti creati dagli umani e dalla loro coscienza, come risposta ad un mondo dove “degenerare” perché tutti si ammazzano a vicenda, è contro-evoluzionistico. Se tutti si uccidessero a vicenda senza pietà, non molte persone rimarrebbero sulla terra. In natura, non è così. Gli altri animali si uccidono a vicenda continuamente per sopravvivere, per il cibo, per litigi, per accoppiarsi, ma è pur vero che nella maggior parte delle specie ci sono tantissime nascite per ogni morte, salvo eccezioni quali specie a rischio d’estinzione. Ora, per rispondere alla tua domanda, bisogna capire un po’ di storia dell’uomo. Perché l’uomo ha creato una società, con delle regole precise? Ovviamente, per non generare quello che per noi sarebbe il caos. Se non avessimo un concetto di “giusto” e “sbagliato”, di “bene” e “male”, fin troppe persone farebbero del “male” perché non ci sarebbe una punizione che ci fa soffrire. Anche molte religioni premono molto su questo tasto dolente: “se non fai così, sarai punito per sempre all’inferno”. Adesso, come esiste una punizione perché fai qualcosa di “sbagliato”, esiste anche un premio quando fai qualcosa di “giusto”, altrimenti, perché farlo? Moltissime persone hanno bisogno di un tornaconto per compiere azioni “benevole” affinché possano avere la soddisfazione di aver fatto qualcosa di “corretto”. La verità è che senza questo meccanismo, la società che abbiamo costruito per tanto tempo, comincerebbe a vacillare, e pesantemente anche. Quindi per darti una risposta definitiva, penso sia una strategia di adattamento dell’umanità per preservare la specie.

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È una domanda molto controversa in un certo senso. Tanti aspetti della nostra vita sono legati a diritti che ci vengono concessi senza guadagno, ad esempio nascere o vivere
Per tanti altri invece , che i più danno per scontato, dobbiamo lavorare sodo o qualcuno lavora sodo per noi per metterci in condizione di:
avere una casa (non è un diritto, è un bene)
del cibo (che sarebbe una necessità)
l'istruzione (un diretto esercitato come obbligo , che poi diventa una scelta per chi può permetterselo)
E potrei andare avanti, ma ci fermiamo qui
Penso che noi come esseri umani dovremmo avere la possibilità di sperimentare tutto per capire meglio
Usare la parola diritto , rimanda fin troppo ad una regola e le regole per quanto servono non possono determinare uno stato d'animo
Pensare di poter esercitare il diritto di concedere la felicità o la tristezza a noi stessi o agli altri , è un filo troppo
Le persone dovrebbero difendere il diretto reale di potersi sentire come vogliono e avere una libertà in questo, assolutamente
Noi siamo partecipi del nostro stato oltre che fattori , tante volte ci rendiamo tristi una inezia o ci torturiamo con un ricordo
Quindi potremmo anche scegliere di essere felici
Ma per sapere cosa può lenire la nostra anima, farci gioire ,sentire in pace e arrivare ad una felicità (che per ognuno è diversa) bisogna conoscersi, fare esperienza, provare e ritrovare, in parte lavorare e guadagnarselo
Non per diritto o merito (e queste due cose vengono strumentalizzate, ribaltate,contorte in modo allucinante)
Ma perché possiamo e dovremmo

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Non mi ci sono mai sentita tale ma nonostante questo, venderei l’anima per tornare indietro. Ogni tanto mi piace tirare fuori gli album-i ricordi dell’asilo, mi innamoro ogni volta della bambina che vedo, sento proprio dentro di me un forte senso di orgoglio, non sono stata impeccabile ci mancherebbe però sono stata grande, mi ci sento tale ogni volta che qualcosa mi porta a ricordare quella che è stata la mia infanzia. Sono cresciuta con molta libera, a sette anni avevo già un telefono-le chiavi di casa, stavo già da sola a casa, ho imparato a “cucinare”, dalla quarta elementare il sabato era il giorno fisso per andare a fare la spesa sotto casa, quando rientravo a casa mettevo a posto i vestiti stesi, la domenica mattina aiutavo mia madre a pulire casa. Il lunedì ovvero il giorno di commissioni mi portava sempre con se, in banca-dal commercialista-alle poste-a comprare le cose per il suo negozio, il sabato andavo a casa della mia nonna seppur non tanto distante ma ci andavo da sola, i pomeriggi quando finivo scuola passavo a prendere Megghi al negozio e per tutte le ore seguenti lei era sotto la mia responsabilità, non c’è sera che mia madre non ha trovato la tavola apparecchiata-il cibo in tavola. Da queste piccolissime cose, mi sono costruita presto la mia “indipendenza”, fino ad acquisire completamente il comando se così si può dire di tutte quelle faccende domestiche e non.
Mi sono privata di alcune cose si, ne sento il peso?
In passato molto di più, ora sono consapevole che non devo avere il rimpianto, non c’è un modo universale in cui un bambino cresce, per me le priorità erano altre e io sono stata all’altezza di ciò che mi è stato chiesto.
Non mi sono sentita protetta, l’assenza di una figura maschile l’ho sentita molto,
dentro casa le mie sere erano per di più infernali ma non mi va di scendere nel dettaglio, mia madre mi ha distrutto l’anima in quegli anni, così posso riassumerle.. però comunque riuscivo grazie alla libertà di cui disponeva a ritagliarmi i miei momenti di spensieratezza, a livello materiale non mi è mai mancato nulla. Sono stata molto fortunata, e sono tuttora grata alla vita. Ho giocato a calcio, avevo l’abbonamento a Mediaset-a Disney, sono stata nella scuola migliore del mondo per me, e quando ci passo davanti sento che mi manca, era la mia casa, ne conoscevo ogni angolo e ogni persona mi aveva preso sotto la sua ala.
È il luogo che mi ha formato e segnato, devo tanto a quelle persone che faranno sempre parte del mio cuore.
Potessi dire loro grazie, lo farei mille volte.
È stata dura crescere perché non ho avuto il tempo che dovrebbe avere un bambino per capire, è stata come una corsa, e anche gli anni seguenti dove avevo qualche anno in più non sono stati semplici ma in questo ci ho messo del mio però ti dirò, non so se sarei diventata quella che sono oggi quindi va bene così.
Mi prendo i meriti e i demeriti.

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- Quindi mi sembra sia una questione interamente psicologica e di autostima Cioè penso ad un caso estremo ad esempio di una persona che si trova ad avere un fisico perfetto in questo momento ma molto a disagio perché in precedenza era in forte sovrappeso -

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vorrei riuscire a parlarne in modo tale da far arrivare certi concetti ma non ce la faccio proprio, non voglio essere compatita, non voglio rassicurazioni di nessun genere, solo che non riesco, riemergono nella mia testa troppe immagini, troppe parole che ho sentito e non ho la forza di spiegare per filo e per segno.
nel corso di tutta la mia vita, non ricordo un momento in cui io abbia avuto autostima, mai.
né una volta in cui io mi sia guardata allo specchio e abbia pensato qualcosa di positivo.
ho sviluppato, nel corso degli anni, un rapporto davvero nocivo a seguito di problematiche più grandi, con il mio corpo, a scopo autolesionistico si può dire.
riversavo tutto, qualsiasi cosa, sul cibo e ci sono stati vari estremi come conseguenze.

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essendo stata tutta la vita così, con repentini estremi, ho perso la concezione della realtà e sebbene ora fisicamente la bilancia segna un numero adeguato per essere in salute, c’è qualcosa che continua a non andare ed è appunto tutta la parte psicologica che c’è dietro.

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Ultimamente di tempo libero ne ho poco, di conseguenza lo dedico esclusivamente alle persone che amo - cellulare spento, solo tante conversazioni davanti a del cibo buono o a una birra. O sotto una copertina, visto l'arrivo della nuova stagione.

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Quando invece mi prendo momenti liberi da dedicare esclusivamente a me stessa, mi piace guardare documentari sui viaggi: il mio Google maps è ricco di bandierine verdi sparse per il mondo. Per ora mi accontento di viaggiare attraverso le avventure e gli occhi di qualcun altro. Oppure mi siedo comodamente sul divano (perché una poltrona da lettrice non la possiedo ancora) e mi godo completamente un altro tipo di viaggio.

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E poi adoro cucinare, ascoltare la musica e ballare lasciandomi completamente coinvolgere dalle emozioni e dai testi musicali. Tanto altro ancora - non mi annoio mai - o quasi.

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Urcaa.. allora partiamo dal presupposto che il cane, a differenza del lupo, non è proprio una specie biologica naturale, dal momento che l’uomo ne ha influenzato l’addomesticamento per migliaia di anni.. se bisogna buttare giù le razze di cane con gli “steroidi” c’è il Dogo argentino oppure il Kangal (penso si scriva così).. che sono belli massicci, ma nonostante tutto la vedo dura.. sono d’accordo sul fatto che non si può mai sapere, ma.. fun-fact: il morso generale di un lupo adulto è 2 volte più forte di quello di un Pastore Tedesco e 3 volte più forte di quello di un Pitbull e dal momento che quest’ultimi sono agiati da una vita meno “scombussolata”, un lupo ha l’allerta alle stelle dovendosi procacciare il cibo in continuazione.. quindi a velocità pure non c’è storia.. in sostanza non si può mai sapere completamente al 100% .. diciamo che un cane ha 3/4 di possibilità di restarci secco… e se invece di un solo lupo solitario ci fosse un branco.. beh, non serve neanche che io lo dica.
🐺

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Si, finora non è proprio stato un passato idilliaco, ma penso sempre che ci sono state persone meno fortunate di me. In realtà ogni volta che non riesco ad essere lucida penso sempre a chi sta più male di me, malgrado tutto io sono grata alla vita che posso permettermi.
Detto ciò, questo lo capirà solo chi è cresciuto senza una figura maschile, soprattutto se si è femmine è pesante non avere la protezione di un padre, nel mio caso mio padre non mi ha voluto riconoscere, con mia madre non ho mai avuto un bel rapporto.
E pensa che quella che sono oggi, ovvero che mi divido tra commissioni d’ufficio per lei-pulizia della casa-mantenimento dei miei cani, lo ero anche prima, eppure ho subito violenza psicologica ogni giorno da parte sua, a volte purtroppo anche fisica motivo per cui ad oggi, solo da un annetto siamo riusciti a stabilire un rapporto civile, ma dentro di me non la perdonerò mai. O meglio, l’ho perdonata per me stessa, per vivere più serenamente. A dodici anni è venuta a mancare la mia nonna, colei che è stata tutto, e tutti i parenti hanno avuto un grande litigio che li ha portati a non parlarsi più, che ci porta a non guardarci più in faccia se ci si vede per strada. Ovviamente, non potevo non mettermi il bastone tra le ruote e quindi quel dolore lo affogavo nel cibo il che mi ha portato a diventare in forte sovrappeso, negli anni successivi attraverso un tunnel buio chiamato depressione, sono riuscita a piccoli passi a ricostruire e a ricostruirmi.
Amo la vita. Credo nell’amore, grazie ai miei cani. Ho ripreso a studiare. Da tre anni ho trovato un lavoro che mi occupa mezza giornata. Non sono entrata nei dettagli perché sinceramente non ne vale la pena, sono la donna che avrei voluto essere da bambina, malgrado tutto e malgrado quello che sto passando ultimamente, sono consapevole di essere tutto quello che ho.

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Ho vinto una coppa e una medaglia quando giocavo a calcio, vale qualcosa?
A parte gli scherzi, credo che la maggior parte delle persone vinca e perda nello stesso giorno, personalmente perdo quando mi rendo conto di non essere dove voglio essere e questo mi provoca malessere, oltre che ad essere altrove, ma vinco quando parzialmente non accetto questo senso di sconfitta ma ripongo fiducia e aspettative in me stessa, ogni giorno mi fa pensare che sia meno uno dal traguardo.
Non che io abbia tanti sogni, ne ho uno ed è grande.
Sicuramente perdo ogni volta che mi uccido con i sensi di colpa, ogni volta che piango a causa del mio rapporto con il cibo che non mi fa essere serena e lucida, ma spenta e irascibile.. ma anche qui “vinco” perché non la do vinta alla testa bacata che mi ritrovo ma comunque torno a mangiare.

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Andavo in prima media, e uno dei miei compagni di classe era abbastanza più grande di me, essendo stato bocciato molte volte. Un giorno, portò un preservativo nel suo portafoglio e lo mostrò fiero alla classe. Chiesi ad una mia compagna cosa fosse, e lei mi disse “per non avere figli quando fai fiki fiki”, io fui estremamente confuso e perplesso da cosa ciò potesse significare, ma non chiesi ulteriori spiegazioni o dettagli. Una volta arrivato a casa, chiesi a mia madre “mamma, cos’è un preservativo?” e lei mi rispose “chiedilo a tuo padre quando viene da lavoro”, così quando eravamo tutti e tre a tavola, pongo a mio padre la fatidica domanda: “papà, cos’è un preservativo?”. Mio padre quasi soffoca con il cibo, mia madre ride. Poi con tanta pazienza mi venne spiegato che le persone fanno sesso, e che senza il preservativo potresti o finire per avere un figlio, o delle malattie, o entrambe le cose. Ancora non ero convinto dalla modalità in cui ciò accadesse per cui sempre più incuriosito (in quanto sapessi che le donne potessero rimanere incinte e partorire bambini e sapevo anche come fisicamente partorissero, ma non sapevo come i bambini effettivamente finissero dentro il loro corpo), chiesi più spiegazioni, e così mi è stato spiegato come avviene, in modo letterale. Quando ho chiesto il perché ciò accade oltre a fare i figli, dato che si potesse usare un preservativo per non averli e quindi fare figli non era sempre il fine ultimo dell’atto sessuale, mi è stato detto che “è piacevole”. Il problema nel dire ad un bambino che qualcosa è bello e piacevole, ma dirgli che non può farlo, è che lui proverà a farlo molto probabilmente. Ci pensai per mesi a farlo e l’unico motivo per cui non l’avessi fatto era perché non mi sarei mai mostrato nudo di fronte ad un’altra persona. Il mio pudore dei miei 12 anni mi ha portato a non perdere la verginità da bambino per una cavolata. Evviva il buonsenso! Non ho fatto sesso fini a molti anni dopo, contento che la cosa sia arrivata con il suo tempo e non forzata dalla mia estrema curiosità. Grazie per aver letto.

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Ho un tetto sotto cui vivere, un letto su cui dormire, cibo in abbondanza, una macchina che mi permette di spostarmi ogni weekend. Ho la possibilità di viaggiare, di tatuarmi ogni volta che voglio, ho un armadio che straborda di vestiti, ho la possibilità di continuare a studiare, lavoro con bambini e questo mi permette di fare ogni giorno un passo nel passato sia per conoscenze didattiche, sia per abitudini. Si, mi manca la pace nel cuore, stabilità e certezze e il fatto che io viva di queste mi fa vivere in bilico e soprappensiero quotidianamente però sarebbe stupido dire che mi manca qualcosa. Ho tutto, e c’è chi non ha niente di quello che ho sopra citato.. per quanto riguarda se mi manca qualcuno, io credo che le vere mancanze sono quelle che vorresti urlare per quanto facciano male, sono quelle che non puoi dire perché la vita non vi ha dato modo di vivere altri giorni insieme, queste sono le vere mancanze. Quelle a cui quando pensi, puoi provare solo rabbia e odio, vorresti correre verso quella persona, abbracciare-piangere insieme. Le mancanze non sono quelle derivate da uno stupido orgoglio o da una persona che ha deciso di prendere una strada diversa, queste qui passano, con il tempo, con la vita che vi darà modo di andare avanti, quelle vere non passano mai, possono passare anche vent’anni ma avranno lo stesso peso, ti senti sanguinare dentro se qualcuno lo/la nomina.

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Io ritengo di vivere nel paese più bello del mondo, in nessun altra nazione c’è così tanta cultura e bellezza. L'Italia offre impareggiabili tesori artistici, storici e architettonici, piccoli borghi e cittadine quasi sconosciute accanto alle grandi città, a convincere i viaggiatori non sono solo le meravigliose città d’arte italiane, come Firenze, Roma, Venezia ma anche realtà più intime, che gli stessi italiani hanno imparato ad apprezzare in questi ultimi tempi. Si parla di piccoli comuni e di borghi dispersi nella natura più incontaminata o tra stupende vallate o monti. Un modo nuovo di fare turismo, scoprendo realtà nuove e lontano dalle folle e senza assembramenti, ammirando l’originalità di ogni luogo e scoprendo la sua storia, inoltre si mangia benissimo. Il cibo più buono è senza dubbio quello italiano, per quanto si possa amare le novità culinarie sushi-indiano ecc; siamo pieni di tradizioni. Io sono innamorata del mio paese, me ne innamoro ogni giorno ma purtroppo sostengo che ci siano un infinita di persone che non riconoscono la bellezza che hanno intorno, sporcandola-non dando valore ai monumenti storici non prendendosene cura come sicuramente succede altrove, i ragazzi di oggi per la maggior parte non vedono l’ora di evadere e io non me ne capacito. Sicuramente c’è ancora tanta disumanità e cattiveria tra noi, ma queste sono caratteristiche che appartengono ad ogni stato, purtroppo la crudeltà al giorno d’oggi è un fatto quotidiano.
Detto questo, non mi sono mai interessata alla politica uno perché sono una capra, due perché ho sempre ritenuto le persone al potere narcisiste ed egocentriche. Sono stata fiera di come sono stati affrontati gli ultimi anni perché ho sempre sostenuto che è facile parlare da dove siamo noi, ma se una maestra non riesce a tenere a bada una classe figuriamoci qualche persona se riesce a tenere in regola un popolo intero con idee diverse tra loro, basti pensare a tutti i coglioni che hanno cercato di raggirare la legge, una vergogna. Le persone al governo non sono all’altezza è vero, molto spesso e soprattutto con le ultime uscite da rabbrividire ma anche “noi” non scherziamo in quanto non essere all’altezza del nostro paese. Per quanto riguarda le ultime uscite che hai citato, mi è difficile esprimermi in quanto io soffro di DCA… credo sia scandaloso avere prima di tutto una persona che abbia un pensiero di questo genere, non guardo la posizione che ricopre ma la persona che manca di sensibilità-empatia-un minimo di intelligenza… però sai quante persone la pensano come lei?

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