#famiglia

Sono andata al pontile, sabato. Il sole caldo del pomeriggio prendeva tutto il cielo e la mia voce ovattata si perdeva nel vento. Lui sorrideva e mi teneva per mano, mentre mi lacrimavano gli occhi. Abbiamo passeggiato lentamente, senza fretta di arrivare da nessuna parte, e quando siamo poi giunti al margine tra terra e mare, lo spettacolo è stato impagabile: anche i momenti più semplici possono diventare indimenticabili se condivisi con chi amiamo.

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In serata, il mio ragazzo ha preparato le pizze - la mia preferita: vellutata di zucca, provola, salsicce e patate. Abbiamo cenato con la sua famiglia, all'aperto, in compagnia del solito gattino grigio.

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Domenica, ho iniziato la giornata dipingendo un alberello spoglio in cima ad una montagna. A pranzo ho (finalmente) cucinato per me i vermicelli di riso con il pollo marinato in salsa di soia, miele e paprika. Nel pomeriggio, ho giocato di nuovo a burraco dopo tanto tanto tempo.. ed ora non riesco più a smettere!

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Two is megl’ che one?

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Ascolto, decisamente.
Tante, troppe persone si sono “adagiate” su di me.
Ed io ci sono sempre stata con la mia sciocca “sindrome della crocerossina”.

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La tipica persona che doveva rincollare pezzo per pezzo il vaso rotto.
E sai come si dice «la gentilezza ripaga?»… mmh, no, non proprio.
Anche quando, oramai, non potevo più dare nulla - e forse il momento per aiutare me una volta nella vita stava arrivando -, sono scappati.
Anzi, no, bugia.
Un messaggio l’ho ricevuto: una compagna di scuola che piangeva perché il suo ragazzo l’aveva piantata e chiedeva consiglio… io ero a casa, passata da fare arrampicata sportiva alla sedia a rotelle. Ci intendiamo?
Da quella volta, ho allontanato tutti. Ero gelosa, invidiosa, arrabbiata e frustrata. Brutto mix, direi.

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Ho allontanato anche chi non se lo meritava, purtroppo. Ferendo loro e me.

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Ad oggi penso ancora tanto a quanto sarebbe stato tutto diverso se avessi avuto affianco a me una persona amica.

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Sarebbe stato egoista, però, no? Da parte mia intendo.
Non avevo vita, ne ho pochissima ancora adesso, ma all’epoca ero completamente rimossa dalla società. Chi ero io per boicottare l’esistenza di un altro? Nessuno.
Meglio che sia andata così, ho abbastanza senso di colpa quando penso alla mia famiglia. Basta e avanza.

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Passo e chiudo,
Notte. 💤🌻

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P.s. di amici ne incontrerò di nuovi e questa volta non me li farò sfuggire. ♥️

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Dipende dai periodi, ci sono stati periodi in cui amavo disegnare, lo facevo di continuo(anche sui banchi di scuola ☠️☠️), leggere stessa cosa, ci sono periodi in cui leggo tantissimo e mesi lunghissimi in cui già è tanto se leggo le email che mi arrivano
Ci sono però alcune cose che non mi hanno effettivamente mai lasciato, anzi si sono evolute e trasformate con me, la scrittura e le lingue straniere e lo sport, in generale.
Quando ero piccola, ti parlo di quando avevo 5/6 anni, ero solita annotare pensieri(che poi quali?), storie inventste su un piccolo diario segreto, scrivevo finti giornaletti, quaderni pieni di "poesie" e storie piene di fantasie.
Poi col tempo ho completamente perso la fantasia, ma continuavo ad annotare i miei pensieri da qualche parte e all'età di 21 anni ho ripreso e svrivere poesie e a scrivere roba criptica (principalmente perché erano cose che nascondevo anche a me stessa) su un'agenda. È bello rileggerle, l'altro giorno una mia amica mi fece notare il cambiamento di scrittura, a livello grafico si intende, fra quando stavo male e quando ho ripreso a stare bene
Le lingue straniere invece non mi hanno mai abbandonata, sono una mia passione da quando ero piccola, è una cosa genetica poiché diverse persone della mia famiglia hanno questa inclinazione, idem per lo sport
Ah e le donne 🐈‍⬛, ups

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Eliminerei il "sia" e il "che" in quanto ritengo che ciò che diventa indispensabile è soltanto ciò che rappresenta la vera sopravvivenza. Per quanto mi piacciano i bambini, costruirsi una famiglia non è indispensabile nel senso stretto del termine. Socialmente potrebbe apparire come un obiettivo cruciale, ma questa percezione spesso deriva dalle pressioni esterne e dai dettami culturali, piuttosto che da una vera e propria necessità individuale.La realtà è che, per noi della generazione attuale, la concezione tradizionale di famiglia è stata profondamente scossa e non possiamo ignorare il fatto che molte famiglie si siano trasformate o abbiano subito fratture significative. In questo contesto, parlare di costruirsi una famiglia può sembrare quasi folle o, almeno, una prospettiva molto complessa e carica di incertezze. La nostra generazione si trova ad affrontare sfide e dinamiche familiari molto diverse da quelle delle generazioni precedenti, e questo inevitabilmente influisce sul modo in cui percepiamo e valutiamo la necessità di formare una famiglia. D'altra parte, il trovare un lavoro è spesso visto come un passo fondamentale verso l'indipendenza economica e il benessere personale. Anche in questo caso, però, la prospettiva è cambiata. La precarietà del mercato del lavoro e le mutate dinamiche dell'economia globale pongono sfide significative per i giovani che cercano di inserirsi nel mondo del lavoro. Pertanto, sebbene trovare un lavoro possa essere considerato essenziale per garantire la propria sopravvivenza e autonomia, la realtà è che questo obiettivo è spesso difficile da raggiungere e può richiedere tempo e sacrifici considerevoli. Mentre il trovare un lavoro e costruirsi una famiglia possono essere considerati obiettivi importanti nella vita di molte persone, non possiamo dare per scontato che siano indispensabili per il benessere e la realizzazione individuale. Le aspirazioni personali variano da individuo a individuo.

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@itsaudreybitch__: today is a good day🌈, perché mi sono accettata. Non è stato un percorso facile e se ripenso alla me del passato ne è sempre stata consapevole, ma i pregiudizi e la paura di sentirmi sbagliata mi hanno sempre impedito di essere semplicemente me stessa.
L'eteronormatività impedisce un sacco di persone - giovani e non - di esprimersi, di essere se stessi per paura di perdere la famiglia e la carriera. Purtroppo succede, io ne sono in primis la testimone, non dobbiamo essere ipocriti e pensare che sono semplicemente dei fifoni. Fare coming out è difficile, ma è estremamente liberatorio.
Il mio personalmente non è avvenuto per mano mia, ma ne sono stata estremamente grata. E' stato come abbracciare una parte di me ed accoglierla, nel profondo. Ho pianto, ho pianto tanto perché ho perso tutto ciò che ritenevo fosse più caro per me ma ho anche guadagnato tanto, tanto amore sconfinato da persone che neanche conoscevo.
Quindi sì, today is a good day.

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#. è la prima volta che Audrey ammette apertamente davanti a tutti di essere lesbicä. Mi sembrava doveroso farle fare un coming out per mano sua e non solo per colpa di persone esterne. Ormai non ha più paura di nessuno: sua madre lo sa e non le va più di nascondersi per la carriera. Quindi, diciamo di prendere questo post come il fatto che Audrey abbia ufficializzato la sua omosessuälità <3

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Cʜʀɪs' POV.
Non mi andava di fare il parassita: se dovevo dei soldi a questo qua, così come a Duncan e Phoenix, glieli avrei dati. In fondo mi sentivo ancora in colpa per quello che era accaduto a casa dei Tarun, anche se, se dobbiamo dirla tutta, non avevo fatto niente di male. Sì, è vero: era come se avessi gettato una granata in mezzo al rapporto tra Courtney e la figlia. Ma che potevo farci se la prima era ōmofobä come la merda? Non potevo entrare nella sua testa e cambiarla. Che poi avessi voluto farlo per rendere felice la mia ragazza, questo era un altro conto.
Quando il padre di lei disse in un modo simpatico che non dovevo preoccuparmi di eventuali costi, sorrisi. In lui notavo la preoccupazione di un uomo che, nonostante le mille difficoltà, era ancora innamorato della propria consorte.

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〈 Dopo tornate lì. Non è vero? 〉

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Avrei tanto voluto rimanere sola soletta con Audrey, in quel bnb. Ma a parte questo: per quanto reputassi la Tarun senior un'autentica bästardā, mica volevo che si togliesse la vïtā. No, okay, non lo avrebbe mai fatto, ma in ogni caso starsene soli in un mega villone non era bello; metteva preoccupazione anche a me.

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Aᴜᴅʀᴇʏ·s POV.
I due uomini della famiglia Tarun si guardarono complici e diedero un cenno di assenso. Erano entrambi preoccupati ed avevano capito che anche le altre due ragazze lo erano, così come avevano capito l'antifona: volevano restare da sole e lo capivano, avevano tanto di cui parlare e non solo.
Il pranzo passò con tante risate, prese per il cūlö nei confronti di Audrey visto che Chris si era alleata con i suoi due uomini e tanto cibo.

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( . . . )

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Aᴜᴅʀᴇʏ·s POV.
Si lasciò baciare, regalandole un piccolo bacio imbarazzato. Non era dovuto tanto alla sua omosessualità, anche perché i due uomini della famiglia Tarun non sembravano importarsene più di tanto, anzi. Sembrava quasi che fossero più felici di avere Chris a casa più di qualunque altro uomo di bell'aspetto che avrebbe voluto sua madre al suo fianco.
Il viaggio in macchina andò veloce, anche se col pensiero correva sempre a sua madre ed al suo sguardo deluso. Per quanto restasse ancora risoluta sulla sua scelta, le sarebbe piaciuto riavere un altro confronto: più calmo da entrambe le parti, magari senza Chris.
Arrivate alla tavola calda, Audrey ordinò la sua caesar salad con lo sguardo un po' confuso e di rimprovero degli altri commensali.

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« Un mio amico ha un bnb, potreste stare lì. » commentò sottovoce Phoenix, addentando il suo panino. Audrey guardò Chris con un cenno di assenso, una stanza tutta per loro andava più che bene. Avrebbero avuto la privacy di cui avevano bisogno e non sarebbero dovute andare da Trent, perché spiegare cosa era successo era fin troppo difficile.

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〈 Sì, ci potrebbe stare. Ma dobbiamo pagare una somma, immagino; mica ci ospiterà gratis. 〉

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Duncan sentendo quelle parole della giovane rockstar quasi si strozzò con la tagliata di carne che aveva ordinato. Non le avrebbe mai fatto pagare nulla. Si parlava pur sempre di sua figlia con la sua fidanzata e se tutto fosse andato per il verso giusto avrebbero dovuto dormire a casa sua, ma lui con la moglie non poteva imporsi e questo Audrey lo sapeva bene, quindi c'era un solo modo per sdebitarsi.

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« Christine continua a mangiare il tuo panino prima che ci metta io i denti sopra. » le avrebbero accompagnate lì dopo quel pranzo improvvisato, anche perché ad essere onesti anche lui era abbastanza preoccupato per sua moglie visto che non sapeva cosa stava facendo ed il pensiero che in quel momento era da sola lo stava tormentando.

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Chiese semplicemente spiegazioni e l'appoggiò, conosco del fatto che Chris non l'avrebbe mai avuta.
Si imbarazzò quando Chris l'apostrofò come la sua più grande fan, odiava far vedere le manifestazioni di affetto davanti alla sua famiglia anche se a loro sembrava importare poco.

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« Sei sempre stata brava, poi hai fatto avvicinare Audrey al genere cosa che io invece non sono mai riuscito a fare. » fece un mezzo occhiolino, prima di riguardare la strada e rimproverare Phoenix. Sembrava tutto normale, tutto sotto controllo.

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Cʜʀɪs' POV.
Lessi del lieve imbarazzo nello sguardo da cerva di Audrey e me ne compiacqui. Sembrava sempre così riservata e sulle sue, anche su una cosa normalissima come le manifestazioni d'affetto. Per farle capire che non c'era nulla di sbagliato, e che anche l'amore tra due donne in presenza di altre persone era una cosa normalissima, le strinsi la mano. Feci intrecciare le nostre dita e la baciai di nuovo, a stampo. Il mio obiettivo era lavare via dalla testa altrui le parole della madre, evitando che potesse continuare a manipolarla e circuirla proprio ora che eravamo ad un passo dalla felicità.

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Durante il tragitto verso la tavola calda, parlammo tanto, io e Duncan. Furono conversazioni gradevoli, sulla storia del punk e del rock; poi passammo alle ragazze e mi beccai un'occhiataccia (meritata) da parte di Audrey. Phoenix scoppiò a ridere, divertito: aveva preso bene la friendzone. Con tutto il rispetto per lui, ma sua sorella era mille volte meglio. Lo avevo sempre pensato. Il mio tipo di uomo era più mite, più dolce.
Scendemmo dalla macchina e ci dirigemmo dentro al locale. Io presi un cheeseburger, che era uno dei miei panini preferiti, e una lattina di Coca-Cola. Non dietetica, però: faceva schifō.

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〈 Per dormire, poi come facciamo? 〉

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Cʜʀɪs' POV.
Sapevo che mettere piede nella casa dei Tarun, dopo decenni, sarebbe stata un'idea di mërdā. Tuttavia, non avevo voluto spegnere l'entusiasmo di Audrey: sembrava così felice, dopo che mi aveva sentito dire che l'amavo. E l'amai ancor di più in quel momento, visto che si era messa a prendere le mie difese. Aveva reciso il cordone ombellicale che l'aveva tenuta attaccata alla madre sin dal primo vagito. Dentro ero un turbinio di emozioni, mentre fuori avevo provato a contenermi, a mostrarmi indifferente. Ma era stato tutto vano. Niente mi feriva più di essere comparata a mia madre: era il mio più grande tallone d'Achille. Chissà come l'avrebbe presa mio padre, Trent, se avesse saputo che la donna che aveva sempre ammirato per essersi rialzata da sola, aveva appena insultato la sua unica figlia femmina; ad essere sincera, non so se gliene avrei mai parlato. In quel tragitto verso la macchina, sentivo solo di voler sparire.

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〈 Non è colpa tua ... 〉

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Mormorai, appoggiandomi con il viso contro la sua spalla per piangere. E questa volta, senza trattenermi. Come lei avesse fatto a rimanere con i nervi saldi, per me rimaneva un mistero. Quando vidi Duncan e Phoenix raggiungerci, mi tirai su e mi asciugai le lacrime sulle guance: dovevo darmi un contegno. Ed essere felice per ricevere almeno il loro supporto.

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〈 Siete stati molto carini. Vi ringrazio. Quindi, tavola calda? 〉

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Aᴜᴅʀᴇʏ·s POV.
Era bello vedere che almeno una parte della sua famiglia l'avesse accolta. Suo padre aveva sempre adorato Chris, ripeteva sempre quanto fosse simile a lui in quanto a gusti e si erano sempre trovati sulla stessa linea d'onda; la Audrey bambina era sempre stata un po' gelosa di quel rapporto, perché lei e suo padre non avevano mai saputo comunicare.
Poi Phoenix aveva sempre avuto una cotta latente nei confronti della bionda ed eppure quando venne fuori il segreto di Pulcinella non sembrò arrabbiarsi.

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Aveva sentito tremare la voce della sua Chris, quell'esitazione e quella delusione. Non si sentiva tanto male per le parole che le aveva riversato la madre, perché nei suoi confronti se l'aspettava quanto piuttosto quelle che aveva riversato nei confronti della giovane rockstar. Chris aveva sempre vissuto male il giudizio degli altri, fin da quando era bambina e vedere una donna che l'aveva vista letteralmente crescere sputarle tutto quel veleno addosso non doveva essere facile. Audrey si sentì come se il cuore le si fosse rotto due volte: una volta per lei ed una volta per Chris, facendosi sua anche quella delusione.
Lasciò che Chris si allontanasse raccogliendo le sue cose senza dire molto, ma puntò semplicemente lo sguardo su sua madre. Il sangue le stava ribollendo dentro, perché la delusione aveva lasciato spazio alla rabbia.

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Aᴜᴅʀᴇʏ: « Su di me puoi dire tutto quello che vuoi, ma azzardati a dire soltanto un'altra parola su Christine e ti giuro che non metterò mai più piede in questa casa. Ora goditi questo pranzo di Pasqua e mi raccomando, ringrazia sempre Dio per la famiglia splendida che hai. » fu come masticare il veleno che aveva buttato su di loro Courtney, ingoiarlo e rivomitarlo. Non era stata dolce, avrebbe voluto dire altro e dire che era meglio la sua Christine autentica piuttosto che quel matrimonio che aveva cercato di ricostruire con tutte le forze.
Ma c'era suo padre Duncan vicino alla porta che aveva poggiato una mano sulla spalla di Chris e fu la prima volta nella sua vita che si sentì di tutelarlo.
Audrey si strinse nella sua giacca, diede un ultimo sguardo alla mamma e semplicemente se ne andò. Uscì dalla porta, seguita a ruota dalla sua fidanzata e gli unici due familiari che le erano rimasti.
Non aveva neanche la forza per piangere, aveva il cuore che le batteva a tremila e la testa che le batteva forte, forse a causa dell'innalzamento di pressione.

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Aᴜᴅʀᴇʏ: « Non avrei mai dovuto portarti qui. » e subito abbracciò Chris che, a causa dei tacchi, si ritrovò ad accarezzare la testa sulla sua spalla. Vorrebbe bere tutte quelle lacrime in un sorso, cucire quelle ferite che le aveva procurato sua madre. Si sentiva dannatamente in colpa, non doveva farle vivere tutto questo.

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Intanto Duncan e Phoenix avevano preso anche loro le giacche, perché si: non avevano intenzione di passare quella Pasqua con Courtney e volevano conoscere la ragazza che aveva fatto perdere la testa alla piccola Tarun.

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« La mia proposta è di buttarci nella prima tavola calda che troviamo e guidi tu, mezza calzetta. » buttando le chiavi della macchina in mano a Phoenix.

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#. Questo "moment" (che deriva da una role) ha subito tanti tagli ed è venuto comunque lunghissimo. Ringrazio il mio amore @ziggymoondust per le bellissime emozioni e sul suo profilo, presto, potrete vedere la seconda parte!

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Cʜʀɪs: Eravamo arrivate da meno di cinque minuti e già me ne volevo andare via. Mi sentivo profondamente in imbarazzo e per nulla benvoluta, anche se me lo aspettavo già; viverlo in prima persona, però, era diverso. Faceva più male. Ora capivo quello che provava Audrey nei riguardi di sua madre da quando aveva capito di essere omosessuale. La mia aveva mille difetti, aveva compiuto una marea di errori, ma mai si sarebbe permessa di ripudiarmi come figlia per i sentimenti che provavo verso un'altra donna. Ignorai, non so nemmeno io come, quello starnazzare da oca giuliva e ringraziai sottovoce Duncan per essere venuto in nostro soccorso ad aprire la porta. Provai un tuffo al cuore quando Audrey, finalmente, mi presentò ai due in qualità di fidanzata. Phoenix era rimasto immobile, con un mezzo sorriso sulle labbra, che però aveva una nota amara: si stava già preparando al peggio. Io mi schiarii la voce, facendomi più vicina. Cordiale, gentile, con tutte le buone intenzioni.

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〈 So di essere l'ultima delle persone con le quali vorreste che vostra figlia sia impegnata, però, ecco ... io tengo moltissimo a Audrey. La conosco meglio di quanto possa conoscere me stessa. Non scherzo. Credo | e spero | di potermi prendere cura di lei, di riuscire a renderla sempre felice. Se ho imparato ad amarmi di più, a capire come stare al mondo, è anche e soprattutto merito suo. Mi ha fatto del bene, così come io ho fatto del bene a lei. Vero ... ? 〉

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Cᴏᴜʀᴛɴᴇʏ: « Immagino vuoi prenderti cura di lei esattamente come ha fatto tua madre, vero? Hai traviato mia figlia, l'hai resa un mezzo uomo esattamente come te. E per quanto può durare questa cosa? Non fatemi ridere. --- Audrey sappi che ti sei messa con la fotocopia della donna che ha cercato di distruggere la nostra famiglia. » sputò il veleno come una vipera, perché Courtney sentì di nuovo che la terra sotto i piedi stava tremando. Vedeva Christine non come una ragazza che amava davvero sua figlia, ma come una nemica. Le stava rubando sua figlia. La voleva rendere come lei, era cieca dalla rabbia.

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Cʜʀɪs: 〈 Io non sono mia madre. E non sono un mezzo uomo. Sono una donna. Una donna innamorata di sua figlia. 〉

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Ci tenni a mettere in chiaro tutte queste cose, evitando di farmi scalfire più del dovuto dalle parole di una persona rinchiusa nella sua bolla di fantasie. Se lei era convinta che avessi “plagiato” Audrey, beh, non me ne fregava un cäzzō. La verità la sapevamo io e la diretta interessata, in fin dei conti. Mi tolsi la giacca dell'uniforme e la appesi all'appendiabiti con nonchalance, come se fossi a casa mia. Era da anni che non entravo nella villetta dei Tarun e mi sembrava come se fosse rimasta congelata nel tempo.

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〈 | Amore |, dove posso lasciare lo zaino? Tutta la roba nella valigia non entrava. 〉

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Ekzus era già cosciente da mesi del fatto che Chris non sarebbe mai potuta essere sua. Non come lui avrebbe voluto, almeno.
Ma quando ebbe la conferma effettiva che lei e Audrey stavano insieme, fu quasi come se il mondo gli caddesse addosso. Lo vedeva da come la minore gli parlava della sua amica d'infanzia, che quello era vero amore. Quello che lui cercava invano da secoli.
Lo aveva trovato, e non era lui.
Ancora una volta i suoi sogni gli si sgretolavano fra le mani, e lui era incapace di raccogliere i pezzi.
La persona in cui poi avrebbe cercato un minimo di conforto, era la stessa che in quel momento non poteva permettersi di vedere.
In cuor suo sapeva che Chris ci sarebbe sempre stata, perché erano legati da qualcosa di diverso dal vero amore.
Quello della famiglia, ecco che tipo di legame si era instaurato fra i due.
Ma al momento Ekzus lo doveva ancora accettare.
E doveva affrontare i suoi sentimenti e le sue emozioni da solo, come ormai era abituato a fare.
L'alcol per queste cose, era il suo migliore amico.
Un drink, due, tre, quattro.
Aveva perso il conto di quante volte il barman gli aveva passato da bere.
Cercava in qualche modo di far smettere i pensieri, anche se invano.
L'alcol nel frattempo era entrato in circolo ormai e i suoi nervi avevano iniziato a distendersi. Non poteva liberarsi di tutte quelle voci in testa che gli dicevano che nessuno lo avrebbe mai amato, ma da ubriaco riusciva a metterle da parte.
Per fortuna la musica alta del Calloway aiutava.

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Nel corso dei miei alti e bassi, l'amicizia è stata la roccia su cui ho potuto contare. Le difficoltà hanno spesso messo alla prova il legame, ma è proprio in quei momenti che ho capito il vero significato della fratellanza. L'amicizia va oltre la semplice compagnia, è la capacità di sostenerci reciprocamente nelle tempeste della vita, di comprendere senza giudicare e di essere presenti anche quando tutto sembra crollare. È quel legame indissolubile che ci fa sentire parte di qualcosa di più grande di noi stessi, una famiglia che abbiamo scelto. È anche vero che io purtroppo mi sono anche circondata da atteggiamenti che mi hanno portato a non esporre molto di me e a smettere di credere che un legame del genere possa esistere, e invece è giusto pensare che qualcuno con degli stessi valori esiste, anche lontano da noi.

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La mia stagione preferita è l'autunno, un periodo incantevole che porta con sé una magia unica. Adoro l'autunno per il suo spettacolo di colori mozzafiato, con le foglie che si tingono di tonalità calde di rosso, arancione e giallo, trasformando il paesaggio in una vera e propria opera d'arte naturale. Le fresche mattine autunnali mi accolgono con un senso di freschezza e vitalità, mentre le giornate sono ancora piacevolmente temperate, ideali per esplorare la natura o semplicemente passeggiare tra i sentieri coperti di foglie cadute con lo scopo di nascondere dei gustosi funghetti. Ciò che rende davvero speciale l'autunno sono le sue tradizioni e le sue atmosfere accoglienti. Mi piace immergermi nelle festività autunnali, come Halloween, con le sue decorazioni spettrali e la gioia dei bambini travestiti che vanno di casa in casa in cerca di dolcetti. Amo anche il ringraziamento, un momento per riunirsi con famiglia e amici, condividendo cibo delizioso. Inoltre, l'autunno mi ispira a rallentare il ritmo frenetico della vita quotidiana e a dedicare del tempo alla riflessione e all'introspezione. Mi piace avvolgermi in morbidi maglioni e coperte, mentre sorseggio bevande calde e sperimento gusto nuovi, lasciandomi trasportare dal dolce profumo di cannella e spezie nell'aria e un libro appoggiato all'angolo del comodino vicino al letto. In conclusione, amo l'autunno per la sua bellezza mozzafiato, le sue tradizioni accoglienti e la sua atmosfera magica che invita alla gratitudine e alla contemplazione. È una stagione che mi riempie il cuore di gioia e serenità, e non vedo l'ora di vivere ogni nuovo autunno con la stessa meraviglia e gratitudine, cambiamento climatico permettendo...

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necessitava della vicinanza di Chris. Sapeva che sua madre non avrebbe retto ed aveva bisogno che la sua fidanzata le stesse vicino, che la sostenesse.

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... 🎸...

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Audrey era partita per la tangente. Mi faceva così tanta tenerezza che non potei risparmiarmi dallo sciogliermi in un sorriso scevro di tensione. La baciai lungo la clavicola, passando poi la punta del naso sul collo dalla tonalità bruna, in segno di affetto incondizionato. Per me, le cose non erano mai state tanto difficili ( i miei mi avevano sempre supportata ed ero immersa in un ambiente che normalizzava comportamenti omosessuali ), mentre per lei, sì. Mi sentivo anche in colpa a metterla maggiormente in difficoltà al college, ma dovevo ancora metabolizzare il tutto. E capire come fare a far conciliare la nostra storia con la mia carriera.

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〈 D'accordo. Allora verrò con te a Pasqua, ignorando le mille maledizioni che mi lancerà tua madre. ... Dovremmo asciugare questo lenzuolo. 〉

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Ho un rapporto molto complicato col concetto di famiglia.
La mia famiglia(se ci riferiamo ai legami consanguinei) si è sfaldata, da che era numerosa mi sono trovata con solo un paio di persone e credo che questo abbia influito sull'idea generale che ho a riguardo; non ho mai fantasticato sull'avere una famiglia, figli o quel che sia in realtà nemmeno quando ero piu piccola a dire il vero, chissà.

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Però una delle cose più importanti della mia vita, essendo cresciuta anche come figlia unica, sono gli amici. Alcuni di loro risalgono alle scuole elementari, altri alle superiori e curare il rapporto con loro per me è una priorità rispetto a tante altre; sono la famiglia che ho scelto, non so se rimarranno per sempre, non so cosa avverrà in futuro, è una cosa che metto sempre in conto considerando il discorso iniziale sui miei legami di sangue e poi le persone cambiano, spesso non è più possibile proseguire all'unisono. Tuttavia, spero che questa famiglia che ho scelto rimanga per sempre, mi sento voluta bene e sento di avere un posto al mondo in cui tornare (abitando lontano è un punto fermo veramente fondamentale, soprattutto perché questo modo di vivere fara parte del mio futuro) Abiterò probabilmente sempre lontano e sapere di avere qualcuno che ti aspetta sempre dà una grande forza, ci si sente meno persi
La mia famiglia mi ha permesso di lasciare il nido, mi ha insegnato a lasciare andare, che le cose terminano, che non bisogna dipendere da nessuno, se non da se stessi(e forse anche a non fidarsi di nessuno, ahimè)
I miei amici mi hanno fatto sentire a casa, mi hanno dato una parte di amore che mi è mancato, supportato nei momenti brutti, mi hanno alleggerito l'anima negli anni più difficili della mia vita, senza che se ne rendessero conto.

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Quindi boh, per concludere, non so che tipo di famiglia voglia, però per ora questa mi basta a dire il vero 🏻

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Dai su..
Ho capito, cito l'ennesimo aneddoto sbadato e comico della mia vita. Verso la fine di gennaio arriva il diciottesimo di mio fratello, volevo mettere delle decorazioni in giro per la casa, così senza pensarci due volte andai a comprare tutto a tema inclusi dei palloncini che andavano a sostituire il numero che mi aveva chiesto di non volere. Al momento della preparazione notai qualcosa di molto diverso e non proprio a tema compleanno, a un'ora dall'evento in cui sarebbero arrivati tutti inclusa la mia famiglia e il festeggiato che stava rientrando da scuola notai di aver comprato tutto per un baby shower, mi misi a ridere così tanto che avevo le lacrime agli occhi. Il mio sforzo rimase l'aneddoto della giornata, perché nonostante sistemai il casino ri-comprando il materiale, quei palloncini rimasero in giro per casa e non si parlò d'altro. Divertente perché l'unico sopravvissuto per giorni fu proprio quello gigantesco che faceva il tifo per il maschietto, gli altri esplosero durante la giornata facendo confondere mia madre con uno dei miei danni svolti in camera.

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