#poppy

Das, was mich an Ghibli-Filmen berührt, ist die Vielschichtigkeit der Geschichten, die erzählt werden. Von unbeschwerten Themen wie beispielsweise einer Hexen-Kurierin, die auf ihrem Besen mit ihrer Katze Lieferungen ausführt (Kiki's Delivery Service) bis zu ernsten und erschütternden Sachverhalten, in denen die Spuren von Kriég und Húnger zu tragen kommen (Grave of Fireflies), ist alles dabei. Das Ganze wird dann von liebevoll handgezeichneten Animationen und einem wundervollen Soundtrack begleitet. Jeder einzige Film ist auf seine Weise einzigartig, obwohl sich ein immer wieder erkennbares Muster durch diese zieht: Menschlichkeit, Fantasie, Liebe, Mystik, Freundschaft, Natur und starke, aussagekräftige Charaktere mit Träumen, Zielen, Wünschen und Hoffnungen, die wir auch hegen.

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Ich persönlich würde da jedem einfach die komplette Reihe ans Herz legen, aber wer einen "leichtherzigen" und eher fantasievollen Start haben möchte, sollte vielleicht mit "Mein Nachbar Totoro" beginnen, sich dann an "Arrietty" entlang hangeln, "Kiki's Delivery Service", "Howl's Moving Castle" und "Das Schloss im Himmel" schauen, dann mit "Kingdom of Cats" weitermachen und im Anschluss "Chihiros Reise ins Zauberland" anschauen.

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Wer sich dann mit ernsteren und happigeren Exemplaren befassen will, sollte bei "Prinzessin Mononoke" anfangen. "Grave of Fireflies" würde ich am liebsten niemandem empfehlen, weil es mich extrem emotional gemacht hat, allerdings besitzt der Film einen unfassbaren Mehrwert in Sachen Menschlichkeit, Nächstenliebe und Krisensituationen. Es ist gut, um sich zu sensibilisieren und weiterzubilden.

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Wer sich für Realismus, Geschichte und Politik interessiert, kann bei "How the Wind Rises" und "From up on Poppy Hill" einen Abstecher machen. Bittersüße Gefühle um Freundschaft gibt es bei "When Marnie was there" sowie "Stimme des Herzens" und wer etwas komplett Eigenes will, sollte sich "Nausicaä" und "Porco Rosso" ansehen.

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Die Dokumentationen zu Hayao Miyazaki, Toshio Suzuki und Isao Takahata sind auch sehr schön und aufschlussreich. "Starting Point" und "Turning Point" thematisieren als Bücher dann noch Miyazakis Werdegang als Regisseur mit besonderen Einblicken zu den einzelnen Filmen. (.❛ ᴗ ❛.)

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Żebym ja miała tylko jednego... 😭😂 No cóż, trudno, zarzucę wam sporą listę! Jedziemy pierw z tureckimi: Serkay Tütüncü, Alperen Duymaz, Çağatay Ulusoy, Aras Bulut İynemli, Engin Öztürk, Mehmet Günsür, Erkan Kolçak Köstendil, Burak Özçivit, Kaan Urgancıoğlu, Burak Deniz, Kerem Bürsin, Ekin Koç, Merve Boluğur, Dilan Çiçek Deniz, Hande Erçel, Bensu Soral, Fahriye Evcen, Esra Bilgiç, Damla Colbay. A teraz reszta... 😂: Daniel Sharman, Paul Wesley, Theo James, Ian Somerhalder, Dylan O’Brien, Brad Pitt, David Oakes, Max Irons, Jamie Dornan, Henry Cavill, Zayn Malik, Matthew Daddario, Thomas Doherty, Ben Barnes, Claire Holt, Jodie Comer, Natalie Portman, Adelaide Kane, Emilia Clarke, Rachel Weisz, Monica Bellucci, Caitin Stasey, Natalie Dormer, Sai Bennett, Jenny Boyd, Candice King, Poppy Drayton, Blanca Suarez i Bruna Marquezine. Pewnie o kimś zapomniałam, ale trudno, edytować nie będę. 😂😂

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Cara Poppy, oggi sarò polemica.
Entro ormai veramente poco su questo sito, eppure trovo sempre nella mia bacheca le risposte di una persona che non seguo, che mi infastidisce e della quale puntualmente -ogni volta che torno- mi tocca leggere robe indecenti. Egocentrico, per nulla elastico di mentalità, un vero e proprio narcisista patologico. E sai cosa mi sconvolge? La quantità di apprezzamenti nelle sue risposte. Tutte ragazze, per la maggior parte; quelle che non vanno mai bene perché si dividono in due categorie: sante e putt*ne. In quest'ultima categoria ce le fa rientrate ad ondate, proprio senza pensarci due volte. E queste qui non se ne accorgono, leggendo fra le righe della sua deliranza, che sta proprio lì l'insulto per loro, che sta proprio parlando di quelle povere criste.
Chissà perché gente così ha pure il diritto di voto, io gli toglierei anche quello di parola.

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Poppy, che piacere trovarti qui. Non capita spesso.🌷
Queste son richieste servite su vassoi d'argento, per una come me. E giuro, ho provato a pensare ad altro, ad una via alternativa, ma i mali ed i tormenti trovano pace tra le mani di chi li sa comunque apprezzare, e dall'Amore arriva questo tipo di cura. La musica, il buon cibo, un tramonto, possono portar sollievo, sì, ma il cerchio non si chiude senza interazione, senza il calore di un gesto, se non coinvolti i sensi nel loro ricco ventaglio d'essere: le note trasportano per via unidirezionale; un piatto ben fatto risveglia il palato, ma non può parlare; il cielo commuove ma non ha mani per raccogliere quel pianto. Una persona ne ha potere, e si tratta del posto che ho scelto di abitare. Capita di star male, di perdere la rotta molto spesso; a me succede, troppe volte succede, e dimentico quanto di buono sia in grado di fare la forza che mi accompagna. In queste ultime settimane, il valore di quel “chi” si bagna di necessità, di un bisogno ridondante, viscerale, che mi porta a desiderarne la presenza in modo costante, tanto il bene che ritrovo nel condividere i miei spazi, l'energia che spegne i timori più grandi. Il weekend, in casa mia, si attende come i marinai fanno con le stelle. Come quell'incontro, la pace che l'Amore soltanto riesce a dare, e lo fa ogni volta, di cui non posso fare a meno. Sono fortunata, di questo non mi scordo mai, e mi sento al sicuro quando nel silenzio di un abbraccio sussurra “adesso sei a casa”. Lo fa con ferocia eppure non nuoce; come il veleno, ripara quel che prima uccide, e perfino le dichiarazioni migliori sono in grado di scuotere l'anima. E menomale lo fanno, che altrimenti se ne starebbe tutta sola, impantanata tra le sue paure, quei terribili tormenti. Lui riesce a curarmi; riporta la luce dove manca speranza.

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Son cotta dal sonno e la filosofia mi sta dando alla testa. Non rileggo quel che scrivo e se sembra un pasticcio allora va bene. Ringrazio per la pazienza e per l'occasione di poter parlare d'amore, che fuori non lo si fa abbastanza.

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Ciao Poppy, si va avanti ✨.
Due frasi mi hanno fatto stare davvero male, sulla prima ho capito col tempo e con le esperienze, la seconda invece ogni tanto riecheggia nella mia mente e mi fa ancora tanto male.
Quando andavo ancora al Liceo, una ragazza che conoscevo e con cui ero amico voleva invitarmi a una sua festa, ma poi una sua conoscente si avvicinò e le disse: ”no, non invitarlo. Si isola da solo”.
Sono cosciente di essere sempre stato abbastanza timido, tuttavia quella frase mi ha spiazzato e ancora oggi a volte ci penso e non capisco cosa faccio per “isolarmi da solo", come disse quella persona.
So che a sentirla così sembra una cosa di poco conto, ma non è stata piacevole da sentire.
La seconda, molto più pesante, si presentò dopo una relazione malata di circa due anni fatta di parecchie manipolazioni mentali.
Un giorno si svegliò e mi beccai un bel: “non ti trovo più attraente”.
Ed, effettivamente, lo ero.
Completamente prosciugato di ogni energia vitale.
Non è stato tanto il giudizio in sé che mi ha distrutto, ma il fatto che me l’abbia detto una persona che pensavo mi amasse e che, evidentemente, non aveva alcun rispetto per me, quando io non avrei mai pensato di dirle una cosa del genere.
Lo so, avrei dovuto dirle quanto fosse stata str0nza, ma il dispiacere mi ha bloccato.
Ora però lo farei, ora risponderei e soprattutto non continuerei a vederla come feci al tempo

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Salve Poppy, una lieta serata 🌟
Diciamo che dire tutto bene è un po’ troppo: vivo di intense tensioni, recentemente, in ogni campo, e cerco di liberarmi la mente dal dubbio patologico che mi attanaglia da tutta la vita. Sicuramente, però, ho moltissime ragioni anche per sorridere e stare bene, e sarebbe immancabilmente irriconoscente non rendermene conto.
Riflettendo sulla cattiveria, invece, sono arrivata ad una conclusione particolare, ed un po’ triste: ritengo cattiveria, reale, quella che più che ferire le proprie emozioni, manchi di rispetto, piuttosto. Ed è per questo che mi rendo conto che, probabilmente, le più grandi cattiverie che io abbia subito, sono quelle di coloro che mi hanno deanimizzata in favore del mio solo corpo, trattandomi solamente come tale, senza arrivare nemmeno a pensarle, le mie emozioni, e per questo molestandomi, spingendosi fin troppo oltre. Sensazioni di triste disagio, di cocente delusione e quasi sensi di colpa ne son provenuti, per fortuna superati, poiché non sono disposta a perdere la mia vita per persone o fatti che non lo meritano.
Da parte mia, posso invece dire di essermi fiiiiiin troppo spesso trovata a ferire le emozioni altrui in modo volontario, al punto tale da considerarmi io stessa una strønza, e forse riconoscendo di averlo fatto ben più di quanto sia stato fatto nei miei confronti, ma posso almeno garantire di non aver mai una volta mancato di rispetto nessuno, nemmeno chi non l’ha portato a me, e di questo vado fiera, poiché lo voluto come l’enorme successo di non essermi lasciata mai davvero conquistare dalla cattiveria, nonostante avrei potuto averne ragione: son superiore e no, non ho alcuna paura di peccare di immodestia a riconoscerlo.

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Ammetto che ogni volta che leggo tale domanda mi viene da ridere, visto che la mia risposta non è sempre uguale - e infatti, questa volta non faccio eccezioni, rido. Ora come ora, posso dire di sentirmi in pace con me stessa. Ho i miei consueti tormenti, dubbi e pensieri che talvolta non mi lasciano tregua, ma ultimamente credo di aver preso proprio una bella boccata d’aria. Ho deciso di mettere da parte le emozioni che più mi feriscono e che mi rendono vulnerabile al limite del sopportabile; non credo di aver ancora raggiunto quella leggerezza di cui avrei tanto bisogno, ma sono molto meno critica con me stessa e ho notato di vivere queste giornate con più forza, allegria e determinazione. Ciò mi rende incredibilmente orgogliosa di me, insomma, un evento piuttosto raro, date le vecchie circostanze. Mi sto godendo una Poppy che sinceramente avevo trascurato così tanto da non credere più nella sua esistenza. E invece sono proprio io, come mai mi ero vista. Questo rapporto che sto instaurando con me stessa mi dona una luce nuova. E detto molto sinceramente, mi piace risplendere. È come se fosse una mia piccola rivincita.

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*ahogy a képébe hajol az óriás, hatalmas háromfejű kutya, ajkai is megremegnek hiszen nem véletlenül nem merészkednek ide az Istenek sem, de ő most megtette hiszen szerelme többet ér az életénél is* Hátrálj ha nem akarod hogy kisüssem a sz... *mordulna rá a kutyára erélyes hangon, de ekkor felcsendesül Perszephoné éles hangja mire rögtön odakapja a fejét unokatestvérére. Tudja, hogy az Isteneknél a gének és a vér nem sokat számít, ám ő és Perszephoné mindig is családként tekintettek egymásra, nem pedig potenciális szeretőre - még ha a lány szépsége sok földi halandóét, de még sok Istennőét is meghaladja. Ennek ellenére meglepetéssel sújtotta le a hír őt amikor megtudta hogy a mindig mosolygós, derűs és virágokat varázsoló, növényeket ápolgató Perszephoné lett az Alvilág királynője, egy olyan helyé ahol nincs sok hely a színpompának vagy a boldogságnak, s most hogy látja őt ébenfekete ruhában, fején tüskés, szintén fekete koronában, az ajkai is résnyire nyílnak* Poppy... *böki ki hirtelen döbbentsége miatt felvont szemöldökkel, hiszen azóta nem látta a lányt mióta királynő vált belőle*

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Che piacere ritrovarti qui, ciao!
Sono passati mesi, mi sento più persa di prima. La mia vita non è che sia cambiata così tanto da quando questo inferno è scoppiato: trascorro le mie giornate chiusa in casa sotto una copertina calda, cercando di capire cosa voglio fare della mia vita, del mio futuro. Anche se ho tempo per pensarci, quest'ultimo sembra scorrere più velocemente del solito quasi a farmi un dispetto, come se non avessi già abbastanza ansia in circolo. Sono costantemente stanca, senza voglia di combinare qualcosa e dare un senso alle mie giornate. La verità è che sono colma e anche la mia pazienza vacilla; vorrei una pausa da tutto e tutti, anche se non è possibile, soprattutto ora. Vorrei prendermi del tempo da passare esclusivamente con me stessa, dal momento che rispetto a mesi fa, son tornata ad avere a che fare con vecchi fantasmi che non mi lasciano stare e che non sono in grado di scacciare da sola. Quindi, siamo al punto di partenza: vorrei stare da sola ma non posso farcela da sola, che ridere, mi prendo quasi in giro da sola. Mi sono ricostruita attorno quel muro che avevo buttato giù da tempo, peccato che me ne stia seduta a fare niente. Non è pigrizia, è consapevolezza di aver esaurito completamente le forze, è sentirsi spaesata senza un punto di partenza dal quale ricostruire tutto, di nuovo.

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