#solare

Da piccola si, poi a seguito di un periodo molto buio ho smesso di esserlo ma per fortuna sono riuscita da sola, a ritrovare la serenità.
Per arrivare ad amare una cosa, a volte devi arrivare ad odiarla, a disprezzarla, così è successo a me con la vita.
Ora, malgrado i dolori che mi fa ancora provare, ne sono innamorata.
Sono grata di svegliarmi ogni giorno, mi ritengo fortunata della vita che posso vivere, non do nulla per scontato e soprattutto mi meraviglio di ogni cosa, come fossi ancora bambina.
Un tramonto, un prato fiorito, un fiume che scorre, mi stregano come fosse la prima volta.
La vita mi ha messo di fronte a numerose sconfitte-perdite-problemi a non finire, a cui però do l’importanza che meritano, non permetto loro di prendersi il meglio di me, credo si possa imparare dal “cattivo” e trovarci un lato positivo, ad oggi li prendo con più leggerezza perché ho imparato che dietro ad ogni cosa c’è un insegnamento, e per diventare più maturi bisogna saper cogliere ciò che c’è di nascosto dietro ad ogni avvenimento.
Sono molto ironica, entusiasta e ho fame di vita, di vivere la vita che mi merito, e questa determinazione cerco sempre di trasmetterla al prossimo.
Detto questo, non credo di avere super poteri o di non sentire più il dolore e la tristezza, li sento e ci convivo senza dare loro il potere di offuscare la mia vista e il mio umore.
Un giorno no, un periodo triste non mi fa giudicare in negativo la vita, cerco sempre di tirarmi su, di innamorarmi il giorno dopo di qualcos altro, di ridere tra le lacrime anche per cinque minuti.
Bisogna saper ridere delle proprie “disgrazie”.

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Innanzitutto ti ringrazio per la domanda🍷.

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Vivo ad Ulm, ti lascio una foto giù.

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Se dovesse risponderti alla domanda, una me un po' più piccolina, ti direbbe che vorrebbe tornare in Italia senza pensarci due volte.
La me un pochino più grande invece ti dice che ad oggi, resterei qui.

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Vivo in Germania da quasi 12 anni e in questi 12 anni, mi sono sentita sempre un pesce fuor d'acqua.
Non mi sono mai sentita a casa, volevo tornare a Napoli.
A scuola mi prendevano sempre e solo in giro, amici non ne avevo, non uscivo mai, non sono stati per niente anni semplici e mi rifiutavo di accettare che la mia vita sia qui, in Germania.

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Poi c'è stato un cambiamento, finalmente.
Quest'anno mi sono creata il mio gruppo di amiche, esco, mi diverto, non vengo presa in giro, dall'anno scorso oltre allo studio, faccio un lavoro che alla fine mi piace.

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Ma ho capito anche che se sono qui, è perché i miei genitori vogliono che abbia la possibilità di crearmi un futuro come si deve.

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Io amo Napoli, immensamente.
Ma diciamocelo, qui sono più avanti e non di poco.
Ti parlo a livello scolastico, a livello medico, economico, civile, un po' tutto.
Ora, dopo tanto tempo inizio a sentirmi a mio agio in questo bellissimo paese e sì, l'Italia mi manca sempre, mi mancano i miei parenti, l'essere spensierata quando sono giù, mi manca il calore e l'essere solare delle persone.
Ma qui ho la possibilità di intraprendere la strada che vorrei e quindi perché non coglierla?

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Non è nei miei piani rimanere in Germania per sempre però, questo è sicuro.

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La vita è fatta di scelte, atto inopinabile. Anche decidere di non scegliere è una scelta. Nel caso specifico, la mia scelta cadde più per una ragione di dover fare ciò che era necessario a discapito di ciò che fosse giusto, o ovvio, o semplice. Avrei potuto lavarmene le mani, contattare Jared e rendergli noto dell'accaduto, infondo la giovane era la sua di figlia non la mia. Già..
"Ehi Jared scusa il disturbo, volevo solo dirti che il White Devil si è fatto soffiare da sotto il naso tua figlia, e nulla, ora dovresti andare a riprendertela"
Punto uno: che figura ci avrei fatto. Io, Liam Allen, boss della mafia americana, messo in ridicolo da sti pezzenti musi gialli, senza considerare che, molto probabilmente, far intervenire Jared non solo avrebbe significato la fine della Yakuza, ma molto probabilmente anche la fine della mia esistenza, e insomma signori, sono un uomo di trentacinque anni all'apice della carriera, vorrei godermi il meritato relax prima di tirare le cuoia.
Punto due: due indizi non fanno una prova, ma creano validi sospetti. Ed è forse un caso che, giusto giusto chiedo al mio amicone demoniaco di darmi una mano con sti mafiosetti, lui mi lascia sua figlia in custodia e op..qualche ora dopo me la soffiano da sotto il naso? Che sia forse un banco di prova?
Beh, ormai sono qui e ho una sola opzione plausibile. Mani alzate e ben visibili, presi a muovere lenti passi in direzione del boss muso giallo, voltai lentamente il capo a destra e poi a sinistra, in modo veloce potei contare circa una trentina di mirini puntati sulla mia nuca, l'ultimo sguardo, prima di dedicarmi al boss di casa fu per la giovane Katherine, scossi appena la nuca per poi elargire un piccolo ma rincuorante sorriso, ti porterò fuori di qui, è una promessa.
A cinque metri dal boss nipponico venni fermato, perquisito e disarmato, fu solo a quel punto che venni lasciato nuovamente libero di avvicinarmi.
-È ovvio che tu, e i tuoi omuncoli siate una manica di idioti, ma ora sono qui, e sono caxxi tuoi-
Il vecchio si alzò, indispettito e.."ukuhlasela".
Non appena sussurrai quella parole, un sibilo sordo e multiplo scattò rapidamente e, decine di dardi avvelenati colpirono tutti i presenti..tutti ad eccezione di Katherine. Caddero in un sonno profondo i pezzenti, non ebbero nemmeno il tempo di capire cosa o come stesse accadendo, accasciati al suolo, ordinai al mio uomo di entrare e raggruppare tutti i malviventi, il loro destino sarebbe stato deciso dai federali, io..avevo ben altro da fare.
Liberai la giovane e, in un gesto inusuale ma sentito la strinsi a me con forza.
-Mi spiace davvero tanto Katherine, non avrei dovuto abbassare la guardia. Ora è tutto finito, ti riporto a casa piccola-
La sollevai da terra tenendola saldamente a me, avevo paura di Jared certo, ma..avevo paura anche di non rivedere più il suo grazioso quanto solare sorriso, inspiegabilmente la giovane Bailey era divenuta l'arcobaleno nel grigiume delle mie giornate.

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Ma che razza di domande fai? e poi dite a me "sei ritardata" ...ma la coerenza oh
MA CA.ZZO RAGIONATE PRIMA DI FARE UNA DOMANDA O DI DIRE UN QUALCOSA..
comunque sono ETERO ed è normale che sono attratta dal genere "MASCHILE" se invece fossi attratta dal genere "FEMMINILE" o da entrambi non sarei mica etero .
Poi a me non me ne frega un caz.zo di quanto sia lungo il suo pe.ne, non me ne frega un ca.zzo se sia un modello o non, se sia ricco o non, se sia biondo o moro, brutto o bello ..QUANDO TI INNAMORI DEL CARATTERE BHE è LA FINE...
sembra una frase fatta ma è la verità, infatti dopo il mio ultimo ex avevo paura di innamorarmi un'altra volta, avevo paura di soffrire, avevo paura di trovarmi uno di quei ragazzi del tipo "non sei la mia tipa" o "scusa ma non sono pronto", uno di quei ragazzi a cui interessa solo il SESS.O e non una STORIA SERIA ma poi conobbi Fabio ed è l'esatto contrario.
Fabio è un ragazzo d'oro, a lui non gli interessa del SESS.O a differenza di molti di voi che fanno domande del genere mentre a Fabio interessa veramente di me.
Non è il classico ragazzo che "parla parla" e poi non dimostra, anzi lui dimostra ciò che dice...
DIMOSTRA DI VOLERMI, DI TENERCI...si anche lui è un pò geloso ma è troppo dolce, coccolone e un tipo molto solare cioè con lui è impossibile essere tristi e se lo si è riesce in qualche modo a farti tornare il sorriso.
Domenica prossima ovvero 3 ottobre faremo il nostro primo mesiversario e credimi sono davvero contenta di averlo come fidanzato ma soprattutto sono contenta di averlo nella mia vita.
Lui è la cosa più bella che mi sia potuta capitare in questo 2021 di merda.

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Riconosco di essere parecchio indietro con le risposte, cosa di cui mi scuso con chi mi segue, ma avevo anticipato che la mia non avrebbe costituito una settimana serena, tutt'altro, una matassa irrequieta, un groviglio di lampi e fulmini, sia fuori che dentro di me. Non amo scrivere con quel turbinio feroce nello sterno, mi strappa via ogni cosa, riduce a brandelli ogni fibra, dà l'illusione di far annaspare la luce solare – solo celata dalle nuvole gravide di nero –, di soffocarla, e senza terra ferma non vi è vocabolo abbastanza solido da fungere da appiglio o riparo.
Ad ogni modo, venendo a noi, per quanto desti maggiore scalpore l'orrore di accadimenti infelici, posso dire che qualcosa di simile accada con la loro controparte non malata. Sentiamo di gente che, nel suo piccolo, fornisce sostegno al prossimo, non lo inganna, non si approfitta di lui, e la cosa ci meraviglia al punto da restarne piacevolmente stupefatti. Se non straniti, sospettosi. È amaro constatare che sia qualcosa di talmente straordinario da necessitare di essere sbattuto in vetrina, perché sporca di ipocrisia quell'azione, quell'azione che dovrebbe essere reputata normale, e invece siamo così abituati al tossico che queste notizie ci smuovono, ci instillano briciole di fiducia in un'umanità che di umano ha sempre più solo il nome. È triste. Eppure il bene c'è, ma è più nascosto, più raro, si presta agli occhi più attenti. Basta poco per accorgersene, alla fine, e se ci facessimo maggiore caso non necessiteremmo di essere colpiti da gesti che dovrebbero costituire una prassi. Non ci spero che accada, perché il male ci tappa gli occhi, ce li inquina di cinismo, ma sarebbe bello.

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-Vero, ma non solo. Ci sono camioncini anche dei più classici panini USA, con cotolette di maiale o di manzo, senza contare quelli messicani, oramai sono ovunque-
L' America, il paese della libertà, il paese dei sogni, il paese dove tutto è concesso, a meno che non si sia dei radicati, per loro l'America è unicamente per gli americani, farebbero tranquillamente a meno di ogni tipo di etnia, ma non è un problema mio, amo il mio paese, ma non sono un radicale patriotico razzista, tutto ciò che per me conta sono gli affari, che siano messicani, cinesi, africani poco conta, l'unica lingua che conosco è il dollaro.
Ma per l'America c'è tempo, ora il tempo che contemplo è quella in compagnia di questa giovane dama, così intrigante, misteriosa, affascinante, e so di camminare lungo una lama di rasoio, ma caro Jared mi conosci, amo il rischio e le belle donne, e devo riconoscere che la tua amata figlia è ambe due le cose, quindi perdonami, oppure no, ma sento l'impulso di dover giocare questa partita a poker, al di là di ogni forte giocata, o di un abile bluff, voglio puntare forte, fare all in, rischiare, sperare, il resto sarà il fato a deciderlo.
Giungemmo infine in luogo appartato, lontano da occhi indiscreti, un luogo poco distante dalle vie più affollate, tuttavia, ebbi come la sensazione di essere in un luogo completamente distante dalla realtà, guardavo quei giochi pirotecnici colorare il cielo notturno, e ne rimasi affascinato, più i fuochi diventavano intensi nel cielo, più sentivo come la sensazione di nell'aria, e ci misi un po' per realizzare che in realtà, non era il cielo che stavo ammirando, no..ero totalmente perso negli occhi della giovane, così luminosi e cristallini da riflettere perfettamente i fuochi nel cielo, guardavo il suo viso, così solare, radioso, così divertito, così bello, da sentire impulsi accendersi in tutto il mio corpo, sentivo di dover, o meglio, voler fare qualcosa, e probabilmente in un contesto diverso lo avrei anche fatto, ma ero un uomo, in compagnia di una bellissima ma poco più che adolescente, qualsiasi atto inopportuno mi avrebbe fatto cadere nel limbo dell'essere un maniaco in tempo zero..e Liam Allen è tutto fuorché un maniaco.
I fuochi finirono, ma non lo spettacolo. Pochi istanti dopo si alzarono in volo centinaia di lanterne, una più bella dell'altra, ma a differenza delle più classiche delle lanterne, esse nel bruciare, lasciarono cadere coriandoli e petali di fiori, una vera e propria pioggia di originalità.
Mi avvicinai a lei, quanto bastava per sentire la sua frenesia, così contagiosa che mi portò ad alzare lo sguardo verso il cielo.
-È uno spettacolo bellissimo, non ho mai visto nulla di così bello-
Scusami America, e anche tu Giappone, ma non siete belle quanto la giovane Bailey.
-Ma tu..sei decisamente più bella-

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Effettivamente sì: mi piacerebbe molto scambiare un paio di chiacchiere visivamente con @HinataNarutoLove , mi sono sentita in sintonia fin da subito con lei. Mi è apparsa una ragazza solare e gentile in partenza, passerei sicuramente un bel pomeriggio con lei 🌼
E chiaramente non può mancare @he_rob_rine sarebbe un equo scambio di opinioni a tema anime e manga, ma non solo 👩🏻‍🎤 ahimè, quando attacco con un discorso sono come un Frecciarossa, non mi fermo (in più ho una domanda sul fatidico "pota" 🤔).

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Ci sono altre persone con cui mi piacerebbe fare conoscenza, in primis tu @recensoreseriale94 la tua vastità cinematografica e letteraria è coinvolgente e stimolante, e non si tratta solo di "ah ma tu hai visto quel film? Hai letto quel libro?", è di più e soprattutto è interessante!
In seguito: @SamanthaMarioli mi piace il suo modo di pensare e sono piuttosto sicura che ci sia molto altro dietro alle sue risposte; è una ragazza molto interessante!✨
Recentemente ho scoperto (sembra una caccia al tesoro LOL) @viassologiovanni55 e @FreeAnswers24 intriganti e per nulla scontati.

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Infine, ma forse un tocco superlativo dove mi sentirei attratta e imbarazzata al contempo @Myssidia

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Sembra una lista della spesa, chiedo umilmente venia. Non nego che mi piacerebbe poter conoscere tutte le persone che seguo (anche perché sono poche), ma qui sopra elencati sono coloro che leggo più attivamente e che soprattutto mi invogliano a dare il meglio di me nelle risposte! 🍓

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La sfida iniziò, e non parlavo di quella col pesce palla bensì di quella con la giovane Bailey, di certo non aveva uno scopo, era più una ragazza guidata dall'istinto, ciò che esso le suggeriva, lei lo metteva in pratica, un'arma a doppio taglio che nel medio/lungo tempo avrebbe sicuramente dato i suoi risultati, di certo fra i due, quello che doveva stare guardingo ero io, poiché la sua pura imprevedibilità poteva creare situazioni svantaggiose per la mia persona.
La cena iniziò, intavolando oltre al rischio della mia dipartita, conversazioni varie e generali, era come essere seduti al tavolo con una vecchia amica al primo appuntamento dopo anni di distanza, tutto sommato la compagnia della giovane era decisamente piacevole, potrei quasi dire superiore a qualsiasi aspettativa.
-Vedi Katherine, bisogna essere persone versatili, capire con chi poter esser trasparenti e con chi no, capire quanto lasciar trapelare di sé stessi e in che modo. Tu sei una giovane donna sveglia e in gamba, capire la mia diffidenza servirà più a te che a me-
Capire come prendermi è la chiave che ti serve per compiere le tue mosse, e le tue mosse saranno la chiave per permettermi di capire con chi ho a che fare.
Una chiacchiera tira l'altra, e tra conversazioni, risate e bocconi, la cena giunse al termine..e a quanto pare ne uscii completamente indenne.
-Ebbene si, White Devil ancora una volta batte la morte-
Asserii ridacchiando leggermente, probabilmente non ero minimamente in pericolo, questo pesce palla era stato preparato a dovere da mani esperte, ma si sa, nella vita solo morte e tasse sono certe.
-Lo riconosco, questa pietanza è tra le cose più buone che abbia mai mangiato, grazie per avermi reso tale omaggio signorina Bailey-
Finta la cena, pagato il conto, uscimmo dal locale, la città era completamente viva, piena di luci, suoni, di locali aperti e gente intenta a vivere la parte notturna della giornata, il mio essere guardingo non cessò un solo istante, tuttavia la sua presa mi lasciò piacevolmente colpito, forse, la giovane aveva iniziato ad abbassare le difese, forse ero io, forse lo eravamo entrambi, e anche se girare a braccetto con lei, sembrava più ricordare una passeggiata padre-figlia, ammetto che la cosa non mi creò disagio, anzi, chiunque sognerebbe una ragazza tanto meravigliosa al proprio fianco.
Era una creatura davvero bella, dolce, solare, imprevedibile..al punto che capii le sue intenzioni troppo tardi.
-Davvero Katherine..un kimono?-
No. A tutto c'è un limite, e io sono una persona orgogliosa con una dignità da difendere, non metterò mai un kimono, è fuori questione. Ma il sarto sapeva il fatto suo, e Katherine era più tosta del marmo. Bisogna saper riconoscere una sconfitta, e io ero stato battuto su ogni fronte.
-Sarai contenta ora-
Ero bellissimo, a disagio ma bellissimo, ma soprattutto curioso di sapere cosa avesse in mente per noi.
-E ora, che si fa?-

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Essere svegli, scaltri, astuti, può salvarti la vita o da situazioni scomode, e Kaede, nonostante i suoi parecchi limiti, era un giovane particolarmente astuto, non a caso appunto, conoscendo il temperamento della zia, non solo si era tenuto a distanza, ma aveva premesso un atto intimidatorio nei suoi confronti. Ma stiamo pur sempre parlando di Stella Reonhato, una che non solo tende a non ascoltare, ma che in quanto a furbizia sa il fatto suo..e quando Kaede realizzò sia la copia falsa -seppur ben fatta- sia l'arrivo della maggiore alle sue spalle, ormai era tardi, una frazione di secondo sufficiente che permise ella di koalizzare il minore, e quando il biondo pensò all'attacco da sferrare per liberarsene ella si era già divincolata per proiettarsi innanzi a lui, ben eretta, sorridente e solare, e con una semplice richiesta, e quella guancia ben esposta era molto più che un invito
-Tch..nana vigliacca!-
Kaede da anni si era allontanato da coccole e smancerie, come era consono ripetere suo padre "le carezze si danno ai cani", figurarsi quindi l'idea di lasciarsi andare a gesti d'affetto quali i baci ad un parente.
Tuttavia..alzando gli occhi al cielo e sospirando manco si stesse preparando ad esalare l'ultimo respiro, il giovane rilassò il proprio corpo e si avvicinò a lei, lentamente, portò il proprio viso accanto al suo, labbra a cuoricino e..con una lesta mossa afferrò il braccio della rossa piegandolo dietro la sua schiena, contemporaneamente colpì la gamba di ella facendola cadere su di un ginocchio, arginò quindi l'avversaria scavalcandola per poi passare la soglia di casa
-Piuttosto che baciare te preferisco baciare un cobra reale!-
Lasciata la rossa alle sue spalle, entrò nella dimora -come se fosse casa sua- iniziando a guardarsi attorno, abituato ai lussi di papà Damon o nonno Jared, alla modernità di zio Jay, quella casa sembrava davvero un qualcosa di rustico, rurale, ma era tuttavia una casa accogliente, che sapeva di buono, di famiglia, e forse tutto sommato, per lui era meglio una casa umile ma accogliente che una dimora sfarzosa ma fredda.
Camminò fino ad entrare nella sala per poi stravaccarsi sul comodo divano, una breve occhiata in giro e poi lo sguardo cadde di nuovo sulla rossa
-Immagino che lo zio sia a lavorare nei campi vero? Beh scordatevi che sia venuto qui a zappare la vigna-
~Cit Enrico Pasquale Praticò~
Ma tornando a loro, Kaede era lì per ordini superiori, era lì perché Stella era in grado di aiutarlo, ma come lo avrebbe fatto era ancora un mistero per lui
-Ana mi ha detto che sei in grado di aiutarmi a diventare un Dio. Dimmi come..e non mi raccontare cäzzatë!-
Ora, hai tutta la sua attenzione Stella, fanne quindi buon uso.

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Nella città di Gettysburg che si trova in Pennsylvania, negli Stati Uniti, esiste un parco chiamato Gettysburg National Military Park all’interno del quale sono custoditi i principali scenari di una delle più importanti battaglie che sono state combattute durante la guerra di secessione americana. Infatti, il grande parco comprende una parte del campo dove si è svolta la famosa battaglia, oltre a numerosi memoriali tra cui monumenti e statue. Tra queste statue ce n’è una in particolare che attira l’attenzione dei visitatori, i quali non mancano mai di lasciare un presente su di essa. La statua in bronzo è stata creata per onorare il coraggio di Sallie Ann Jarrett, una femmina di American Staffordshire Terrier, che ha accompagnato i soldati dell’11º reggimento di fanteria della Pennsylvania durante quasi tutta la guerra civile americana. La cagnolina giace tranquilla su una pietra con la testa appoggiata alle zampe anteriori e con lo sguardo rivolto verso il campo di battaglia sul quale ha combattuto eroicamente insieme ai suoi compagni più di 150 anni fa e, proprio per questo, ancora oggi le persone la omaggiano per la sua lealtà e per il valore dimostrato. La storia narra che Sallie Ann Jarrett si unì all’11º reggimento di fanteria nell’autunno del 1862, quando era ancora una cucciolotta, e i soldati decisero di chiamarla così in onore di una giovane donna che ammiravano e del loro ufficiale comandante, il colonnello Phaon Jarrett. Fin dal principio, per via del suo carattere allegro e solare, Sallie riuscì a conquistare il cuore di tutti i soldati, i quali, grazie al conforto e alla compagnia che offriva loro in quelle difficili condizioni, riuscivano a ricordare come fosse la loro vita prima della guerra. La bella e fedele cagnolina divenne un elemento indispensabile per i militari della compagnia e, noncurante dei pericoli, li seguiva letteralmente ovunque, anche sul campo di battaglia. Durante la battaglia di Gettysburg, come in tutte le altre, era presente anche lei, solo che in quell’occasione i soldati si videro costretti a ritirarsi prima del previsto e, proprio per questo motivo, la dolce Sallie Ann si perse e, chiaramente, tutti pensarono subito al peggio. Dopo tre giorni, alla fine della battaglia, i soldati riuscirono a ritornare nella zona in cui erano iniziati i combattimenti con l’intento di seppellire i compagni caduti e proprio lì trovarono la loro amica a quattro zampe, la quale, sebbene fosse molto debole, non aveva voluto abbandonare nemmeno per un istante i corpi dei suoi amici. In seguito continuò imperterrita a seguire il reggimento fino a febbraio del 1865 quando perse la vita durante la battaglia di Hatcher’s Run. Si racconta che i soldati la amavano talmente tanto che decisero di fermarsi nel mezzo della battaglia per poterla seppellire, nonostante si trovassero sotto al fuoco nemico. Da allora divenne una vera e propria eroina e, per questo, il monumento a lei dedicato venne riprodotto in base al suo vero aspetto.

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Lasciò le sue labbra rosse e gonfie per i troppi baci, dedicando la propria attenzione al profilo della gemella. Ne saggiò il mento, poi la gola. La disseminò di piccoli marchi scarlatti, frutto del desiderio verso quella ragazza dal carattere solare e scostante. La pelle di Astrid sembrava che scottasse o forse era lui quello febbricitante, non lo sapeva. Pelle contro pelle, mentre il corvino scendeva con straziante lentezza verso il suo petto, disseminando di piccoli baci e dolci morsi ogni centimetro percorso, soffermandosi poi al suo seno. La propria bocca si impossessò di quell'angolo di paradiso, dopo che riuscì a liberarsi di quel tessuto inutile. La lingua stuzzicò un capezzølo, rosa e sensibile, in un'irresistibile tortura. Il suo palmo scivolò giù, lasciando una scia infuocata sul suo addome piatto e tremante, scendendo con estrema lentezza fino alla sua intimità, dove due dita trovarono posto nel calore piacevolmente avvolgente. Risalì con lo sguardo verso il suo, quanto bastava per guardarla nuovamente negli occhi. Era magnifico potercisi specchiare ancora, averla così dannatamente vicina eppure desiderare di poter annullare una distanza - già di per sé inesistente - con tanta forza da far quasi male.
«Ti scongiuro non fermarmi.. lasciati andare, abbandonati a me, fidati di me.. Astrid» uno sfiorarsi di labbra timido e timoroso, quasi avesse il terrore che la sua àncora di salvezza potesse svanire in una coltre di fumo come in un sogno dalle tinte amare. Invece, quella carne era consistente e concreta, una scala verso il paradiso che non temeva più di percorrere.

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Ciao Melissa 🍓

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Per rispondere alla tua domanda mi baserò sul mio segno zodiacale, il capricorno, un segno di terra. Come elemento, la terra, mi si addice molto. Mi sento sicura, nella vita, quando ho stabilità sotto i piedi e concretezza. Non mi piace dover agire nell’incertezza, non sono abbastanza temeraria per compiere un passo laddove vi è il vuoto più totale. Non voglio farmi trasportare come farebbe l’acqua, non sono abbastanza focosa per un’avventura come il fuoco e nemmeno abbastanza libertina come l’aria. Necessito di fondamenta e sostegno, un innalzamento ferreo e perpetuo che solo la terra mi può concedere. Ragion per cui, anche incappando in qualche terremoto, flebile o distruttivo che sia, affronterei tale ostacolo con la consapevolezza di non venire abbandonata dal mio terreno e crogiolare nell’oblio del vuoto, bensì riceverei protezione e chissà, assisterei alla nascita di un germoglio e divenire la mia pianta accompagnatrice.

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Auguro anche a te una solare giornata e ti regalo un bel fiorellino 🌼

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