#stecca

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https://ask.fm/maetaka/answers/153722671984

maetaka’s Profile PhotoMae Takahashi
La vita è come una partita a poker, 100% di abilità e il 50% di fortuna, e quando feci la prima mossa, notai con estremo piacere il suo stare al gioco, sapevo di aver dalla mia l'abilità, ora sapevo anche di aver tutta la fortuna necessaria per questa sfida, una sfida che non presi sotto gamba, tuttavia, ciò che iniziò come una provocazione divenne in pochi secondi un capovolgimento di fronte, perché se sulle prima ero partito come cacciatore, ora mi ritrovavo beata preda del suo savoir faire, non era di certo una ragazza alle prime armi, sapeva esattamente cosa fare, come farlo, sentivo la mia bassa stecca stuzzicata, stimolata, divorata dalle sua bocca e dalla movenza della sua mano che portarono in me i bollori a mille, una catena di reazioni che mi portarono a muovere il bacino con movenze intense avanti e indietro, sentivo che non ero più io a dominar la scena ma lei, che dal basso faceva di me ciò che voleva, rigirava la mia stecca nella sua bocca a piacimento, potevo sentire sia le pareti del suo orifizio orale quanto la sua gola, potevo sentir la morsa della sua lingua quanto le graffianti carezze dei suoi denti, e dio mio..quanto era sublime tutto ciò, l'arte del fallatio era dalla sua, ma il nostro gioco era appena iniziato, dovevo mantenermi calmo e così, decisi di versare direttamente sulle sue labbra il liquido frizzantino portandola a scostarsi da me, adagiai la bottiglia sul bordo della vasca e, l'aiutai a tirarsi in piedi per poi spingerla sullo stesso bordo, i nostri sguardi di sfida, accompagnati da ghigni divertiti suscitavano in me sensazioni mai provate prima. Presi a sfiorar le sue labbra con le mie dita, prima di portarmi in ginocchio di fronte a lei, divaricandole poi le gambe prendendo ad accarezzare le sue grandi lebbra inferiori, e non sono un medico ma, quell'intima cavità tanto umida e tanto bagnata non era di certo sol frutto dell'acqua della vasca, spiegato ora il perché si divertì su di me con una mano anziché due, e questo lato di lei, accendeva in me ulteriori spiriti bollenti. Non attesi dunque, e con capo chino mi addentrai col muscolo della mia bocca a scrutare, ispezionare, assaporare con forti lappate quella zona che ora sarebbe stata preda delle mie dita, della mia lingua, e senza vanto alcuno, porsi la mia più totale maestria in quell'arte orale su di lei, e la giovane apprezzava, lo capivo da quegli scatti improvvisi, da quei movimenti ventrali che accompagnavano i miei, da quei piccoli versi strozzati, dalla sua mano che cingeva i miei capelli tirando con forza sempre maggiore, poi, senza mai scostarmi da quella zona, afferrai la bottiglia di champagne e, lentamente, presi a passare nella sua cavità il collo alto della bottiglia, continuai a compiere leggeri movimenti, e mentre la mia lingua era preda del suo punto g, inserii di pochi centimetri l'oggetto in vetro in lei, ah..il suo corpo fremeva, ardeva, ma il suo piacere divenne il mio, il prossimo passo sarebbe stato il divorarsi delle nostre carni.

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