Albert Einstein nacque a Ulma nel Württemberg, in Germania, 100 km a est di Stoccarda. I suoi genitori erano Hermann Einstein, proprietario di una piccola azienda che produceva macchinari elettrici, e Pauline Koch. Si sposarono a Stuttgart-Bad Cannstatt. La famiglia era ebraica. Albert frequentò una scuola elementare cattolica e, su insistenza della madre, gli furono impartite lezioni di violino. All'età di cinque anni suo padre gli mostrò una bussola tascabile e Einstein realizzò che qualcosa nello spazio "vuoto" agiva sull'ago spostandolo in direzione del nord; descriverà in seguito quest'esperienza come una delle più rivelatrici della sua vita. Benché abbia sviluppato modelli e dispositivi meccanici per divertimento, il suo ingresso nel mondo della scienza ufficiale avvenne abbastanza tardi, forse a causa della dislessia. Più tardi egli stesso attribuì lo sviluppo delle teorie della relatività a questa sua lentezza, dicendo che pensando allo spazio e al tempo più tardi della maggior parte dei bambini, fu in grado di applicarvi uno sviluppo intellettuale maggiore. La circostanza che il suo profitto in matematica fosse scarso è contestata (v. a lato Emilio Segrè). Nell'agosto 1886 infatti Albert riferì alla madre l'ottimo profitto scolastico: "Ieri Albert ha ricevuto la pagella, che era brillante; è nuovamente il primo della classe"[2]. Einstein cominciò a studiare matematica insieme a un amico di famiglia, Max Talmud,[3] che gli procurò testi scientifici come gli Elementi di Euclide ma anche filosofici come la Critica della ragion pura di Kant.[3] All'età di dieci anni iniziò a frequentare il Luitpold Gymnasium ma si rivelò ben presto sofferente al rigido ambiente scolastico, seppur riportando comunque buoni voti sia in matematica che in latino Suo zio Jakob, inoltre, lo metteva spesso alla prova con problemi matematici che risolveva brillantemente "provando un profondo senso di felicità" A causa dei continui problemi economici la famiglia Einstein dovette trasferirsi spesso, sin da quando il piccolo Albert non aveva nemmeno due mesi di vita; prima a Monaco, poi nel 1894 a Pavia, dove scrisse il suo primo articolo scientifico, e, due anni dopo a Berna, in Svizzera. Quando la sua famiglia si trasferì a Milano, Einstein, quindicenne, restò in Germania per proseguire gli studi ma presto li abbandonò invece di diplomarsi e seguì la sua famiglia. fatto:)
Che quando cercano di arrivare qui si portano anche le mogli incinte, pensano di salvarle, invece molte muoiono :c e lo stesso per alcuni bambini.. è triste.. :c ma cambiamo discorso, Lampedusa è un'isola meravigliosa, non credi? :o)
ah ecco u.u porelli ahahahah sai la cosa che mi fa più pena qual'è? indovina... :C
Dimmi
dici sul serio? -.-
Ahahahaha
Si ma rispetto a 2 anni fa... vedere qualche gruppetto formato di 3 persone è davvero poco.
Nel 2011 erano più i clandestini [6 mila] che noi [poco più di 5 mila]! :)