Raccontaci come hai perso tuo fratello (se ti va).... Mi dispiace...
Non ne ho molta voglia, ma se proprio vuoi saperlo, allora te lo racconto..
Era il giorno in cui mia madre doveva partorire, ed ero felicissima. Non potete immaginare quanta felicità c'era dentro di me, quanta ne provavo in quel momento.
Per me era emozionante che un bambino, il mio futuro fratello, sarebbe entrato nella mia vita da bimba ingenua di 9 anni. Pensavo 'chissà quante cose potrò fare insieme al mio fratellino, gli insegnerò ad essere un bravo ragazzo, lo aiuterò se ne avrà bisogno e giocherò con lui, finché non si stancherà'.
Mia madre non stava molto bene e quindi io e mio padre decidemmo di portarla in ospedale.
Li, la visitarono e ci dissero che l'avrebbero portata in sala parto, cosi', se si sarebbero rotte le acque, il dottore sarebbe subito intervenuto.
Ero emozionata, ma allo stesso tempo preoccupata, perché mia madre mi raccontava sempre di quando ero nata io, e diceva che il parto naturale faceva molto male, e io non volevo che mia madre soffrisse. Ma visto che con me era andata bene, pensavo, che anche con Tommaso (questo era il nome) sarebbe filato tutto liscio.
Ma i miei piccoli pensieri furono subito cancellati da l'inaspettato.
Il dottore chiamo mio padre in sala parto e dopo averlo fatto entrate, mi guardò con aria triste.
Ero preoccupata, non sapevo cosa stesse accadendo, mi chiedevo cosa fosse successo, se la mamma stesse bene, insomma la mia piccola testolina era piena di preoccupazioni, e non capivo più nulla..
Vidi mio padre, uscire dalla sala parto.
Veni' verso di me, si mise quasi in ginocchio per arrivate alla mia altezza, mi prese le manine e mi disse 'Hey piccola, la mamma sta benone ok? È il nostro piccolo Tommaso, che oramai.. Non c'e' più.. Non essere triste, lui è sempre con noi anche se tu non riesci a vederlo.. Sta nel tuo cuore piccola, e non uscirà mai più da li'
All'inizio non capivo bene cosa volesse dire con 'se ne è andato' ma poi realizzai tutto quando sentii i lamenti e il pianto di mia madre.. Ero sconvolta, davvero. La mia unica ragione di vita se ne era andata, scomparsa, morta. Il dottore continuava a dirmi 'non preoccuparti' ma come potevo non preoccuparmi.. Non ce la facevo nemmeno a piangere. Ero solo arrabbiata. Arrabbiata e ferita dentro. Arrivata a casa, pensai quanto sarebbe stato bello se fra un paio di giorni lui sarebbe stato li con me, magari sul divano nelle mie braccia. Ero piccola per capire bene la situazione, forse era per questo che non piangevo.
È da 4, quasi 5, fottutissimi anni che lui non c'é più con me, con noi. Ora é solo un pensiero, un ricordo felice ma allo stesso tempo orribile. Vorrei averlo visto almeno una volta, per avergli potuto dire 'quanto ti amo, fratellino mio'.
Era il giorno in cui mia madre doveva partorire, ed ero felicissima. Non potete immaginare quanta felicità c'era dentro di me, quanta ne provavo in quel momento.
Per me era emozionante che un bambino, il mio futuro fratello, sarebbe entrato nella mia vita da bimba ingenua di 9 anni. Pensavo 'chissà quante cose potrò fare insieme al mio fratellino, gli insegnerò ad essere un bravo ragazzo, lo aiuterò se ne avrà bisogno e giocherò con lui, finché non si stancherà'.
Mia madre non stava molto bene e quindi io e mio padre decidemmo di portarla in ospedale.
Li, la visitarono e ci dissero che l'avrebbero portata in sala parto, cosi', se si sarebbero rotte le acque, il dottore sarebbe subito intervenuto.
Ero emozionata, ma allo stesso tempo preoccupata, perché mia madre mi raccontava sempre di quando ero nata io, e diceva che il parto naturale faceva molto male, e io non volevo che mia madre soffrisse. Ma visto che con me era andata bene, pensavo, che anche con Tommaso (questo era il nome) sarebbe filato tutto liscio.
Ma i miei piccoli pensieri furono subito cancellati da l'inaspettato.
Il dottore chiamo mio padre in sala parto e dopo averlo fatto entrate, mi guardò con aria triste.
Ero preoccupata, non sapevo cosa stesse accadendo, mi chiedevo cosa fosse successo, se la mamma stesse bene, insomma la mia piccola testolina era piena di preoccupazioni, e non capivo più nulla..
Vidi mio padre, uscire dalla sala parto.
Veni' verso di me, si mise quasi in ginocchio per arrivate alla mia altezza, mi prese le manine e mi disse 'Hey piccola, la mamma sta benone ok? È il nostro piccolo Tommaso, che oramai.. Non c'e' più.. Non essere triste, lui è sempre con noi anche se tu non riesci a vederlo.. Sta nel tuo cuore piccola, e non uscirà mai più da li'
All'inizio non capivo bene cosa volesse dire con 'se ne è andato' ma poi realizzai tutto quando sentii i lamenti e il pianto di mia madre.. Ero sconvolta, davvero. La mia unica ragione di vita se ne era andata, scomparsa, morta. Il dottore continuava a dirmi 'non preoccuparti' ma come potevo non preoccuparmi.. Non ce la facevo nemmeno a piangere. Ero solo arrabbiata. Arrabbiata e ferita dentro. Arrivata a casa, pensai quanto sarebbe stato bello se fra un paio di giorni lui sarebbe stato li con me, magari sul divano nelle mie braccia. Ero piccola per capire bene la situazione, forse era per questo che non piangevo.
È da 4, quasi 5, fottutissimi anni che lui non c'é più con me, con noi. Ora é solo un pensiero, un ricordo felice ma allo stesso tempo orribile. Vorrei averlo visto almeno una volta, per avergli potuto dire 'quanto ti amo, fratellino mio'.