Ciao a tutti, ognuno di noi ha una grande paura che non riesce ad affrontare. Come condiziona la vostra vita?
Buonsalve a te!?
Ci sono giorni in cui la mia testa è completamente libera da ogni tipo di arginamento; non ci sono regole, non ci sono complicazioni. In quei giorni mi è semplice guardare il mare ad occhi chiusi se sono nella mia stanza, scorgere il sole in piena tempesta, ballare sotto la pioggia, perché non importa, semplicemente va bene così. Quei giorni però non sono quotidianità; la mia quotidianità è composta di ansia e di una paura costante verso ciò che non conosco. Sono una persona sfuggente, maledettamente insicura; voglio avere sempre il controllo su tutto ma, ahimè, non riesco a controllare neanche i miei sentimenti.
Ci sono giorni in cui le mie paure prendono il sopravvento in maniera spaventosa: scoppio a piangere perché è caduta una matita (apparentemente é quello il motivo), mi chiudo in stanza e non esco per tutta la giornata perché il pensiero di sentire voci, di vedere persone, mi spaventa.
Ultimamente, anche se non mi piace ammetterlo, si è inoltre amplificata la paura della solitudine: sono sempre stata una persona solitaria, spesso ho un bisogno atroce di allontanarmi da tutto e da tutti per riequilibrarmi; in questi giorni invece sto notando la mia grande fragilità. Mi aggrappo ad ogni brandello di speranza, ma la scena di una me futura sola, senza amore, isolata da tutti e da se stessa mi manda nel panico più totale. Il punto è che più quest'idea si fa spazio nella mia mente, più io mi chiudo in me stessa e mi allontano perfino da chi avrei la certezza che resterebbe.
Sto cercando di combattere le mie paure, da sola come ho sempre fatto, perché da sola devo farlo.
Voglio vivere e le mie paure non me lo permettono; non mi arrendo, l'ho già detto, voglio vivere.
Grazie dell'attenzione; ti dedico un percorso di fiori di glicine, usati come messaggio di benvenuto.
Ci sono giorni in cui la mia testa è completamente libera da ogni tipo di arginamento; non ci sono regole, non ci sono complicazioni. In quei giorni mi è semplice guardare il mare ad occhi chiusi se sono nella mia stanza, scorgere il sole in piena tempesta, ballare sotto la pioggia, perché non importa, semplicemente va bene così. Quei giorni però non sono quotidianità; la mia quotidianità è composta di ansia e di una paura costante verso ciò che non conosco. Sono una persona sfuggente, maledettamente insicura; voglio avere sempre il controllo su tutto ma, ahimè, non riesco a controllare neanche i miei sentimenti.
Ci sono giorni in cui le mie paure prendono il sopravvento in maniera spaventosa: scoppio a piangere perché è caduta una matita (apparentemente é quello il motivo), mi chiudo in stanza e non esco per tutta la giornata perché il pensiero di sentire voci, di vedere persone, mi spaventa.
Ultimamente, anche se non mi piace ammetterlo, si è inoltre amplificata la paura della solitudine: sono sempre stata una persona solitaria, spesso ho un bisogno atroce di allontanarmi da tutto e da tutti per riequilibrarmi; in questi giorni invece sto notando la mia grande fragilità. Mi aggrappo ad ogni brandello di speranza, ma la scena di una me futura sola, senza amore, isolata da tutti e da se stessa mi manda nel panico più totale. Il punto è che più quest'idea si fa spazio nella mia mente, più io mi chiudo in me stessa e mi allontano perfino da chi avrei la certezza che resterebbe.
Sto cercando di combattere le mie paure, da sola come ho sempre fatto, perché da sola devo farlo.
Voglio vivere e le mie paure non me lo permettono; non mi arrendo, l'ho già detto, voglio vivere.
Grazie dell'attenzione; ti dedico un percorso di fiori di glicine, usati come messaggio di benvenuto.
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Luca.