Giorgi ✝

Ciao nonno,
Come stai? Che domanda buffa, forse nemmeno ha senso fare una domanda del genere. Sono sicura che stai bene, lissù. E’ tanto il tempo passato dall’ultima volta che ti ho scritto una lettera che tu non avresti letto mai. Eccone un’altra, ho bisogno di parlarti. Dicono che si scrive di qualcuno quando lo si aspetta, io in questo caso non ho nulla da aspettare, e allora ti scrivo per sentirti accanto, ancora una volta senza poterti vedere. In questi giorni mi manchi più del solito, nonno. Nei sogni non ci sei mai, non ci sei più.. Sai cosa mi manca in particolare di te? Sembrerà buffo, ma sono le tue mani. Ricordo che quando ero davvero piccola, con quelle mani grandi e morbide che avevi mi prendevi in braccio e poi mi buttavi sul divano e mi facevi il solletico. Vivevi per il mio sorriso, poi è diventato falso, e con lui sei morto anche tu. Se l’avessi saputo prima che te ne saresti andato avrei continuato a sorridere davvero solo per farti rimanere.
Le mani, dicevo. Ecco cosa mi manca di più di te. Quelle mani così morbide che col passare del tempo sono diventate secche, asciutte. Tu mi toccavi e lo sentivo sulla mia pelle che qualcosa stava cambiando, stava invecchiando per poi scomparire per sempre.
Sai, nonno, la nonna non riesce mai a pronunciare il tuo nome. A volte nella cassetta della posta arrivano ancora delle lettere intestate a te, io le prendo, e le porto via. La nonna il tuo nome non lo riesce a leggere, nemmeno sottovoce. Le salgono sempre le lacrime, le trema la voce. Nonno, non ce la faccio più a stare senza di te. In questi giorni vivo di ricordi, di frasi uscite dalla tua bocca quando ancora potevo ascoltarti. Tu che mi dicevi “Ti ricorderai del nonno quando non ci sarà più?” Ed io facevo finta di non sentirle quelle parole, perchè il cuore mi si allagava dentro alla sola idea che tu un giorno mi avresti lasciata. E quel giorno è successo. E fa male, cazzo, fa male vedere che tutto va avanti anche senza di te.

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Mi manchi. Stringimi questa notte. 💕

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Ogni volta che mi guardi mi sento a casa, mi sento come se tutto fosse al suo posto e come se niente dovesse finire.
Che poi chi l'ha detto che deve finire? E' appena cominciato, andiamo avanti ora, andiamo avanti come se una fine non ci dovrebbe essere mai, o anche come se dovesse essere domani. Decidi tu stavolta, lascio a te il comando di questa storia. Sei tu alla guida, sei tu che tieni il voltane, io al massimo posso sedermi accanto a te e guardarti sorridere, cambiare marcia, guidare, accelerare, frenare. E poi se non cambi marce e non premi l'acceleratore mi fai un piangere, che con te voglio fare tutto con calma, tanto c'è tempo, mica dobbiamo morire domani. O almeno, spero.
Tutte le volte che sorridi, mi sorridi, sento un vuoto allo stomaco. Il tuo sorriso è più bello di qualsiasi stella, sembrerò banale nel dirlo, ma non m'interessa. E' così, e basta.
La mia migliore amica mi dice che non mi ha mai vista così felice, tutto questo è grazie a te, ma penso che tu lo sappia già.
' Sarà un amore forte, vedrai. Uno di quelli che ti rimangono impressi nel cuore per sempre, uno di quelli che non si dimenticano. Si vede già da come vi guardate. ' mi dice.
Io voglio crederci, voglio credere che sarà perfetto averti nel cuore e tra le braccia, voglio credere che starti accanto sarà la cosa più bella del mondo. Voglio credere ai complimenti della gente. Che poi, sinceramente, a me li hanno già fatti.
Una delle tante cose che mi piacciono di te è che ridi, sorridi e scherzi sempre. E' questo che voglio, voglio accanto una persona con la voglia di sorridere al primo posto, una persona che sappia ridere di gusto, che sappia farlo sempre soprattutto. Voglio te, insomma. Con te si può discutere tranquillamente, non si litiga. Si parla e si chiarisce senza litigare. Tu hai testa, si vede lontano un miglio, me l'ha detto anche una persona che non ti conosce. E poi sai come prendermi, sai come trattarmi e come parlarmi, non mi ferisci mai, dici le cose, sei sincero più di qualsiasi altra persona. E' così che voglio sentirmi, è così che ti voglio, è così che ti ho.
Sei tutto mio ed io sono tua, te l'ho promesso. E mando a fanculo ogni persona che mi dice che è troppo presto, che devo lasciarti per loro, che non va bene così. Va benissimo, eccome, va benissimo.
Mi piaci, da matti. Piaci alle mie amiche, a mio fratello.
Ti piaccio, da matti.
Per me sei il migliore, sei quasi perfetto. Sei la persona che aspettavo e che non lascerò scappare via.
Sei la persona che in questo momento vorrei vedere qui nel letto con me, girandomi dall'altra parte. Sei la persona che voglio amare e per cui voglio fare pazzie, che in amore son sempre ben accette. Sei la persona con cui voglio stare.
Ti terrò qui, tra le braccia e nel cuore, amore mio. ❤️

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Nel mio blog, nell'ultima settimana ci sono più foto che post scritti perché è così che comunico quando sto male, quindi subentra la fotografia. Fin da piccola, mi sono piaciute le immagini, mi affascinava guardare, vedere i dettagli, vedere le molteplici emozioni che potesse suscitare e quanto mi piaceva che degli attimi di vita vissuta rimanessero immortalati per sempre. Era divertente, andare da papà e saltargli intorno finché non lo convincevo a farmi dare la macchinetta fotografica a rullino che io adoravo. Fotografavo di tutto, per lo più, per una come me che era alta quanto un nano da giardino i miei soggetti erano pavimenti, sassi, fiorellini, i piedi di mamma, gli amichetti e quello che avevo sotto tiro ma io smaniavo per svilupparle. Ricordo papà che mi spiegava che dovevo trattare bene il rullino, perché poi se si sarebbe rovinato quegli attimi sarebbero andati persi. Ancora adesso, mi capita come succedeva da piccola, di piangere guardando le fotografie perché vedere quei momenti vissuti ma già volati via, mi fa venire nostalgia tanto da voler tornare indietro per riviverli. Così sono cresciuta con la passione della fotografia, di riuscire a trasmettere qualcosa agli altri solamente con un'immagine. Non sono una di quelle ragazze, a cui i genitori comprano la Reflex per spararsi qualche selfie o il loro abbigliamento serale. Sono una di quelle ragazze che ha una Canon semplice e un cellulare dotato di una fotocamera molto buona che usa spesso e volentieri, perché mi piace condividere quello che fotografo in modo istantaneo. Quindi quando non riesco a trovare le parole o semplicemente le parole non escono, io fotografo e faccio palare le mie foto per me.

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