Ludovicæsposito

Poi, andai a casa di Martina e piazzai lo striscione in camera sua. Mi misi d'accordo con silvia. Quando Martina sarebbe dovuta tornare da da scuola lei l'avrebbe dovuta portare in camera, io dovevo nascondermi dietro lo striscione e quando sarebbe entrata io mi sarei dovuta alzare. Martina tornó, ma ci fu un problema: lla menomata di Silvia entró in camera prima di Martina, così io uscii fuori e subito dopo entró Martina. Cioè tu entri in camera, ti vedi uno striscione enorme davanti e poi un impedita là in piedi che ti fissa con la faccia da ebete. Lei comunque mi fece uno striscione e mi regaló la collana.
Io iniziai a non mangiare, a risparmiare soldi ecc e mi misi d'accordo con la mamma di Martina per comprarle l'iPhone, così da mettere un po'di soldi io e un po'di soldi lei. Ah, sapete che telefono ha Martina ora? L'IPHONE.
Direi che sono fiera di Me stessa.
Nonostante tutto comunque, nonostante le litigate siamo ancora qua dopo più di un anno. È la mia migliore amica, da come avrete capito ci tengo tantissimo e ormai mi so affezionata: sto nella merda. Ma che poi no, se ci penso, a me Martina sta sul cazzo. Cioè non la posso vedè, mi infastidisce anche quando respira, gli vorrei menà qualunque cosa fa, però gli voglio un bene dell'anima. Tutto ciò non va bene, poi ha anche quasi ucciso il mio pesce rosso, quindi ho tutte le ragioni per potergli menare. È stata l'unica, comunque, che mi ha dato così tante dimostrazioni in un anno. So già che il nostro per sempre non è un per sempre vero, perché ormai ho imparato che niente è per sempre, neanche io e lei. Ma spero duri il più possibile, perché con lei sto bene davvero. Ha reso il mio 2014 perfetto, davvero.
Bene, ora dopo aver scritto un papiro (e mi sono anche ristretta tanto, per parlare di Martina non basterebbero neanche i rotoloni regina, avete presente? Quelli che non finiscono mai) potete andare a mangiare felici senza rompervi i coglioni di leggere. Ciaociao

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Uscii di corsa di casa, scalza tra l'altro, e l'abbracciai fortissimo, avete presente, come nei film. Da quel giorno credo non ci siano stati più litigi (il che è assurdo, dato che io e Martina ormai litighiamo anche per una caramella).
Il 6 novembre è stato il nostro anniversario.
Allora, era tanto che mettevo da parte dei soldi, perché volevo comprarle un iPhone per quel giorno. Ero arrivata a tantissimi soldi, ma ovviamente no, io devo sempre fa le cose da idiota. Pensai di nascondere quei soldi (che poi non capisco perché, non ce ne stava manco bisogno) e indovinate un po'? Mi scordai dove li avevo messi (e ancora oggi non li ritrovo eh AHAHAHAH), quindi addio IPhone.
Il 6 pensai di fa cup, e Silvia venne con me perché doveva aiutarmi. Tornammo a casa mia, io stavo finendo di scrivere una lettera a Martina quando Silvia mi disse: "Oh, dove sta lo striscione?"
Cazzo, m'ero scordata lo striscione!
Allo prendemmo un lenzuolo dall'armadio, la bomboletta ce l'avevo già e decidemmo di fa sto striscione. Quel genio incompreso di Silvia mi disse: "Facciamolo in casa. Tranquilla non si sporca, anche Martina quando ti fa gli striscioni in casa non sporca per terra." Iniziammo a fa sto striscione in cucina (per fortuna che era in cucina, che se lo facevo nelle altre stanze dove ci sta il parquet stavo veramente nella merda). Lo alzammo e indovinate un po'? Il pavimento era tutto macchiato. Sembrava che avessimo scritto direttamente sul pavimento per quanto era calcato. Mischiammo lo Svelto per i piatti, l'ammoniaca, lo sgrassatore.. Iniziammo a strofinà con lo straccio, è un po' se ne andava (ma di poco, diciamo che si scoloriva un po). Veramente era da caccià tutte le madonne in quel momento. Chiamammo la mamma di Silvia, gli spiegammo il problema e lei ci disse che dovevamo usà la retina. Iniziammo a usarla e un po' se ne andó, ma di pochissimo. Improvvisamente misi il piede sopra la retina, e mi accorsi che se ne andava se strofinavo col piede (perché praticamente ci mettevo tutto il peso del corpo). Dalle 8 alle 11 stemmo a pulire la casa. Ovviamente, come ogni MIO cup che si rispetti, mia mamma mi sgamó. Me ne fregai e continuai il mio piano. Misi lo striscione nella borsa, presi il poema che le avevo fatto e andai dal fioraio a comprà i fiori (che poi silvia fece una figura di merda col fioraio, perché voleva comprà i fiori che si portano al cimitero). Chiamammo la mamma di Martina (dato che non c'erano pullman) e ci facemmo portare a scuola sua. Là, incontrai la preside, che non solo mi si incazzó, ma non mi fece proprio entrà. Restai mezz'ora là a cercà di portà i fiori a Martina. Improvvisamente mi venne l'idea di dare i fiori ad un ragazzo (tra l'altro bello. Ragazzo che stava là, se stai leggendo sappi che sei bello) in giacca e cravatta e di farli portare nella sua classe. Cioè comunque voi immaginate la scena: Entra uno in giacca e cravatta BELLO in classe tua, viene da te, ti fa "Questi sono per te" e ti da i fiori. Continuo, non odiatemi

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