sfacciata sfaccettatura

Notturn Alley. Posso iniziare da lì? E non per sbaglio, come quel deficiente di Potter che ci è finito per uno stupido errore di pronuncia (Cristo, che idiota). Credo mi ci perderei tra i meandri oscuri, letteralmente, di Notturn Alley. Vorrei entrare da Magie Sinister e dare un'occhiata a qualsiasi cosa, sfidare l'oscuro, sentire nel sangue l'adrenalina del proibito, sentire sulla pelle gli occhi porcini di maghi oscuri mentre giro avvolta nel mio mantello tra i vicoli sudici... Ora che ci penso, sarei talmente presa da Notturn Alley da dimenticare la lista per Hogwarts.
Diagon Alley. Altro sogno di una vita. Andrei sicuramente in compagnia di Sara il mio gatto che porterei anche ad Hogwarts, non ho bisogno di comprare animali. Scherzo, Sara è la mia compagna di casata, una Serpeverde, nonché amica di botte ma anche di coccole. Da brava curiosa mi farei Diagon Alley da cima a fondo proprio, senza risparmiarmi manco un angolo; mi leverei dalle scatole prima la lista, comprando ogni cosa in fretta per poi DIVERTIRMI totalmente. Passerei prima alla banca di quei cessi di elfi e poi il primo negozio che visiterei sarebbe... QUIDDITCH ✨
Mio. Dio. Portatemici subito. Da ossessionata sportiva quale sono ne sarei totalmente rapita e comprerei ogni cosa, soprattutto una tuta per gli allenamenti con tanto di protezioni annesse. Pagherei oro per provare tutte le scope e penso proprio prenderei un modello super veloce perché, andiamo, sono nata per sfidare il vento e la velocità e quel posto da cacciatrice deve essere mio, anche perché diventare capitano della squadra di Serpeverde non mi fa per niente schifo, anzi, un giorno quel posto sarà mio. Prima ho detto che Sara è il mio gatto, in realtà era una burla. Lei è il mio gatto ma prenderei comunque un gufo e boh, non ho particolari prototipi... Credo sceglierei al momento, magari a sensazione, ecco.
La mia bacchetta, lo ha detto Olivander /su Pottermore/ è di legno di quercia, leggermente flessibile, 10 pollici e qualcosa. Sono una tappa, okay? Ho capito che Olivander ha scelto la mia bacchetta dopo avermi misurato l'altezza. Brutto idiota di un vegliardo pure lui. Però sono contenta perché il nucleo della mia bacchetta è composto da una piuma di fenice, che mi rispecchia parecchio. Il suo design lo immagino... L'impugnatura dovrebbe essere piccola e facile da impugnare, ho le mani piccole, e poi non so perché, o forse sì, la immagino come un pennello: il corpo parecchio sottile rispetto all'impugnatura che sarebbe intagliata con motivi astratti, un po' come l'emisfero destro del mio cervello.

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Psicologia a parte: guardo gli horror per vivere un brivido che nella realtà a volte mi manca. Sono insana, posso sembrare inquietante (gli anon me lo hanno tatuato addosso a furia di ripetermelo qui su Ask) ma mi piace vivere l'ignoto e il mistero attraverso la storia di altri. Confrontarmi con le loro paure e misurare le mie. Guardare gli horror è un po' come guardare dentro se stessi, studiarsi, imparare a conoscersi attraverso la psicologia di altri personaggi. Credo sia lo stesso motivo che spinge alcune persone, me compresa, ad interessarsi in maniera, a volte quasi ossessiva, alla psicologia d alla vita di determinati criminali seriali che hanno segnato la storia dell'umanità. Non parlo in generale perché sinceramente non me ne frega di cosa spinga gli altri a guardare gli horror, io li guardo per capire fino a che punto si spinge la mia, di realtà, fino a che punto riesce a correre parallela a quella di tutte le storie raccontate nei romanzi/film dell'orrore. Giuggiola io devo ancora metabolizzare il tuo avatar, sparisci.

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Non penso proprio di essere la persona giusta a cui chiederlo. Tuttavia, per non deludere la tua attesa, mi servirò del mio disagio per risponderti. La formula è... Non c'è una formula. Bisogna lasciare che le parole corrano libere nella mente sino a far prudere le dita delle mani, cosicché quelle possano dar loro vita. Penso anche che bisogna inserire parecchio di se stessi in ciò che si scrive, molta della propria esperienza, della propria vita. Macchiando la storia e i personaggi con la vernice del proprio essere si rende il tutto più vero e concreto, meno idealizzato e stilizzato. Secondo me esagero in questo, lo riconosco. Anche se chi legge non saprà mai in che punto la finzione si intreccia alla mia realtà, il fatto che leggano, sbirciano nelle righe della mia vita mi fa sentire parecchio vulnerabile. Ragion per cui non riuscirei mai a pubblicare un romanzo. Ragion per cui non ho ancora mostrato le mie tele al mondo. Quindi ritratto tutto e dico che sì, una formula c'è! Scrivere liberamente di se stessi, del nostro vissuto, accollarlo ai personaggi, intrecciarlo alla trama fittizia che poi alla fine non si rivelerà essere tanto fittizia ma, onestamente, chi lo saprà mai eccetto noi stessi e chi magari è stato parte della nostra vita? Esorcizzare la mente, liberare le idee, mostrarsi in maniera sottile e subliminale a costo di pensare "sto sparando una marea di stronzate". Esattamente come me in questo momento.

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Buongiorno! La parola del giorno mi ha subito fatto pensare al Sabba delle streghe. Come immagine ho scelto un'opera di Francisco Goya, Il grande caprone realizzata nel 1795. Goya è tra i miei artisti preferiti per la sua noncuranza nel rappresentare in maniera sfacciata determinate scene, a volte, particolarmente "vissute", quasi sempre cruenti. Credo che sia una delle opere d'arte che meglio rappresenta la stregoneria, con tutti gli elementi che le girano intorno; dalle streghe, coloro che beneficiano della magia oscura, a Satana (la capra) che è il loro padre. Il Sabba è un momento fondamentale della stregoneria, senza di questo non ci sarebbe neppure, a discapito di ciò che si tende a pensare. Durante questo evento le streghe confermano la loro fede - rinnovando il loro battesimo al lato oscuro - e ringraziano il loro Padre che, al termine del banchetto (è una vera è propria festa il Sabba in cui si mangia, si danza a ritmo di musiche demoniache e ci si accoppia fondendo sangue e intenzioni) lascia loro ingredienti per le pozioni magiche, erbe per le fatture e poteri soprannaturali.

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Fate le brave bambine e non lasciatevi contagiare.

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