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Erica G. (Echoes)

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Tu ti vedi troppo magra, io troppo grasso. Facciamo la fusione?

Mmh, possiamo fare che tu mi dai i chili che ritieni d'avere in più, volentieri.

Scusami; ma la foto che hai messi poco fa è tua? rappresenta un'altra persona, una persona che conosco bene; ma quanti anni hai ora ? puoi dirmi almeno in quale Regione vivi ? grazie.

Ora ho 18 anni e mezzo e quella persona posso giurare di essere io.
Veneto, comunque.

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Muahaha sui piedi ti farò crepare :P ❤❤❤❤❤❤

E chi ti dice che te ne darò l'occasione? o.o'

Sei molto brava a dare consigli. Sono Roberto e mi hanno chiesto il perché sto con una ragazza che a loro sembra brutta. Tu cosa gli scriveresti? Grazie

Perdonami, caro Roberto, per il ritardo.
Di' loro che sono ciechi, perché la tua ragazza è la più bella che esista al mondo. Ha quel sorriso che ti contagia, che ti fa innamorare di lei sempre di più ogni volta in cui la vedi. Ha un cuore grande e probabilmente anche una simpatia unica e la bellezza interiore - l'unica che conta - che possiede è incalcolabile. Come possono vederla brutta? Sono sicura che tu hai mille e più motivi per ritenerla una ragazza stupenda. Spiegali uno ad uno, elencali e non trascurare neanche il più piccolo particolare.
L'aspetto fisico conta assai poco. Hai una ragazza che ami, che - ne son certa - ha dei sentimenti, un cuore, una testa, delle passioni; una ragazza che apprezzi per quel che è.
Chi si sofferma solo sull'aspetto fisico di una persona non ha capito nulla di quale sia il vero amore.
Se tu sei certo dei tuoi sentimenti per lei e la vedi bellissima, allora non ti curar di loro e delle loro parole.

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Scrivi veramente bene :) sei stata molto d'aiuto per il mio tema in classeXD

Ahah, oddio! Grazie mille, sei molto gentile e - ehm - mi fa piacere d'averti aiutato inconsapevolmente in qualche modo. ;)

Cosa fai quando sei interessato a conoscere una persona? E cosa serve per poter affermare di conoscere davvero qualcuno?

Io, purtroppo, essendo abbastanza timida, faccio molto molto raramente il primo passo. Di solito, anche se muoio dalla voglia di conoscere qualcuno, tendo sempre a lasciare a lui/lei il compito di farsi avanti se vuole, poiché temo sempre di non essere "gradita", diciamo.
Cerco comunque di trovare dei modi per parlare un po' o di sfruttare amici in comune per entrarvi in contatto. Mi limito a questo, però; non riesco mai a dire: "Vorrei conoscerti meglio."
Per conoscere una persona, oltre che sapere un po' del suo passato, delle sue passioni, dei suoi pensieri, credo che serva la consapevolezza di riuscire sempre a capire cosa vuole dire, in ogni caso. La sensazione di riuscire a capire da uno sguardo se qualcosa non va, se un argomento lo disturba. Riesci a conoscere una persona, secondo me, quando percepisci le sue emozioni e le sue intenzioni nell'aria.
Quando il suo nome non è più un semplice nome, ma una serie di gesti, passioni, immagini, emozioni che gli appartengono. Quando credi di poter riuscire anche a intuire quali sarebbero le sue risposte a determinate domande.

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Si dice che ogni cosa possa essere distrutta dal tempo,che anche il piu' antico tempio non possa resistere alla furia della natura e degli eventi perdendo giorno dopo giorno il suo splendore,sgretolandosi pian piano fino a diventare rudere in ricordo che fu. Ci sono cose di cui sei sicuro/a ?. Cosa?

Purtroppo le sicurezze facilmente si sgretolano, con il passare del tempo, delle delusioni, della vita.
Sono attualmente sicura - e spero che queste certezze rimangano - che la mia vita si realizzerà a Roma. Che se continuerò a scrivere potrò dirmi sempre viva, in qualche modo.
Ho queste due certezze. Forse sono poche, ma sono le più importanti della mia esistenza e ci credo fermamente. Se crollassero non saprei più nemmeno chi sarei.
Per fortuna sono certa che non accadrà - non può, non può. Non può.
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Una discussione bilanciata comporta il dire la propria e lasciar dire la sua, rispettando reciprocamente il pensiero dell'altro. In alcuni casi però capita di non poter accettare il suo pensiero e di insistere ciecamente sul nostro, in quanto convinti di avere ragione. In quale caso ti è successo?

Mi è successo quando ero fermamente convinta delle mie idee. Sapevo d'aver ragione; è accaduto proprio in questi mesi mentre tentavo disperatamente di far valere la mia opinione in proposito al mio benessere personale e le altre persone non parevano capaci di ascoltare e di comprendere ciò di cui avevo bisogno.
Alla fine pur di far valere le mie idee ho fatto su un casino, ma poco m'importa.
In futuro, forse, tenterò d'ascoltare meglio.
Ma ci sarà un altro momento, sicuramente, in cui non accetterò altri pensieri fuorché il mio. Accadrà di qui a un mese, quando comincerò a salutare tutti e preparare le cose per andarmene: senz'ombra di dubbio cercheranno di dissuadermi in molti, con tutte le scuse possibili e immaginabili. Ma poco m'importa: partirò e non vorrò sentire altre ragioni. Quando sono certa che qualcosa mi fa del bene, lo rincorro senza compromessi. Questa è la mia nuova filosofia di vita, dopo aver passato tanto tempo ad accettare le volontà altrui senza battere ciglio.

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“Quando non c’è più rimedio è inutile addolorarsi, perché si vede ormai il peggio che prima era attaccato alla speranza” (Il Doge- Otello)- Sei mai arrivato al punto di aver perso del tutto la speranza? come ti sei sentito? altrimenti come pensi ci si senta perdendo completamente la speranza?

Sono arrivata, sì, a non aver speranza. Nemmeno un po', per il futuro che mi aspettava. Ero scivolata dentro a un vortice di disperazione e credevo non ne sarei più uscita.
Pensavo che ormai non ci fosse più nulla da fare. Volevo solo abbandonare, abbandonare tutto, abbandonare me stessa. Non pensavo infatti che ci sarebbe più stato qualcosa per cui valesse la pena lottare. Ero completamente svuotata; non solo di speranza, ma anche di vita e passioni. Semplicemente esistevo e continuavo a farlo per automatismo, non perché credessi fosse importante.
Come ho fatto a reagire? Credo d'essermi aggrappata a un'idea. A una persona. A un piccolo sorriso. Ho cercato di trarre profitto dalla mia normalità e di cercare di ritrovare i miei sogni in essa. Ho conosciuto qualcuno che ha saputo ridarmi un sorriso sincero e che mi ha fatto capire che c'era ancora qualcosa per cui valesse la pena lottare. Per recuperare la speranza ho rubato la forza a qualcuno che mi era vicino e finalmente sono tornata ad avere non solo molta speranza, ma anche tanta determinazione per conseguire i miei sogni.

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C'è qualcosa che hai prestato e non ti è stato ancora restituito?

Dei soldi, tre libri, un fumetto, due cd e tanta pazienza.
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Oggi mi sento molto pigra per questo vi chiedo di postarmi solo un immagine. Ispirandomi a una vecchia domanda di Ask, vi chiedo chi o cosa vorreste vedere in questo preciso istante fuori dalla finestra.

Meegara’s Profile PhotoMeg
Quanto sarebbe bello guardare fuori dalla finestra e ammirare una cotanta meraviglia?
Pazza Navona, Roma.
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i miss you.

CarotaBOH’s Profile Photodany
CAFFÈ! Scusami, sono stata molto poco su Ask ultimamente, ma ti ho pensata molto; sei mancata anche a me. Come stai?

ti capita mai di sentirti vuoto/a,apatico/a,neutro/a? in che occasioni? e cosa fai quando ti succede?

Una volta mi capitava spesso.
Specialmente dopo una grande delusione da qualcuno a cui volevo molto bene, diventavo completamente indifferente a ogni cosa. Al tempo esterno, ai voti a scuola, alle uscite del sabato sera, ai "ti voglio bene" di chi cercava di riportarmi un po' di dolcezza.
Quando mi succedeva, d'istinto mi fiondavo sui libri. Le letture mi salvavano: erano le uniche cose che mi facevano provare qualcosa. M'immedesimavo nel personaggio e riacquistavo i miei sentimenti e le mie emozioni a mano a mano che lui stesso le provava.
A volte era più difficile. E allora, semplicemente, lasciavo scorrere il tempo. Mi fissavo un obiettivo e mi impegnavo per raggiungerlo - di qualsiasi tipo, anche solo imparare bene a suonare una canzone. Una volta che riuscivo nell'intento, mi sentivo più realizzata e aperta al mondo.
Reagivo così: cercavo di riacquistare la mia pienezza rubandola a ciò che mi circondava.

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Ti capita mai, fissando un punto davanti a te, di "incantarti"? Sono momenti in cui pensi a troppe cose contemporaneamente o in cui la tua mente si libera da qualsiasi pensiero?

Quando mi incanto a guardare un punto vuoto, solitamente, è perché sono piena di pensieri che collidono tra loro. Non riesco a svuotarmi, anzi: lascio percorrere ogni singolo problema, ogni singolo punto della mia vita attraverso i miei pensieri.
Ricordo nomi, persone, luoghi, fatti, canzoni, speranze, illusioni, disillusioni, ferite, gioie. Uno dopo l'altro questi sentimenti si fanno largo in me e mi impediscono di reagire attivamente al mondo, lasciandomi con lo sguardo fisso in un punto senza in realtà mai guardarlo.
Mi succedeva spesso, una volta; ora un po' meno. Riesco a controllare un po' meglio i miei pensieri e tento sempre di non lasciarmi sopraffare così pesantemente in un unico attimo.
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Necessità di risposte. Necessità di stabilità. Necessità di adattamento. Necessità di avere le ali per poter guardare dall'alto, senza mancare di obbiettività. Necessità d'amore, di un amore puro e sincero. Necessità di dare,ricevere. Necessità di luce,di protezione. Quali sono le Necessità? Amplia.

Necessità di osservare. Di guardare il mondo e non lasciarmelo sfuggire, cercando di coglierne la bellezza anche quando sembra impossibile o inesistente.
Necessità di sperare. Di non arrendermi alla tristezza e alla malinconia, ma di poter credere in un futuro migliore, ove i sorrisi risplenderanno e illumineranno la mia esistenza.
Necessità di andare avanti. Di non guardarmi continuamente indietro, di non rivolgermi costantemente al passato, ma di restare ferma con gli occhi rivolti alle strade del futuro.
Necessità di esistere. Ma esistere per davvero, intendo. Di prendere in mano la mia vita, tutte le forze che ho e anche quelle che non ho, e resistere attraverso il tempo e i problemi di ogni giorno.
Necessità di aver fede. Di tornare a fidarmi delle persone come una volta, perché ora sta diventando più difficile; sento di chiudermi, spesso, e di lasciare l'accesso a pochi.
Necessità di arte. Di scrivere fino a quando le mani risponderanno dei miei comandi e di cibarmi della musica che mi circonda finché avrò orecchio per sentire.
Infine, più importante, necessità di partire. Di andarmene da questo posto, da questa vita, e ricominciare tutto daccapo. Volti nuovi, speranze da realizzare, luoghi da scoprire, futuro in cui credere. Lontano da tutto e tutti.

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