Alessia Granelli

Mi chiamo Alessia e sono nata il 21 dicembre 1999. Ho un secondo nome ma quasi nessuno lo sa..questo nome è Lorenza, sembra un nome brutto ma a me piace molto e ha un grande significato... nell'agosto 1999, il 13 agosto 1999 morì mio nonno che si chiamava Lorenzo quindi decisero di chiamarmi come secondo nome Lorenza. Abitavo a Telgate e vedevo i miei genitori solo alla sera perchè avevano una fabbrica, allora io andavo da una baby sitter e insieme a me c'erano altri due bambini. Questa babysitter si chiama Maria, io la chiamavo zia Maria, a volte la chiamavo anche mamma... insomma vedevo sempre lei, ero sempre assieme a lei, dal lunedì al venerdì! Lei mi ha fatto iniziare a camminare.. avevo nove mesi e per mano mi faceva fare il giro della casa finchè non andavo da sola! Diciamo che mi ha insegnato maggior parte delle cose! Quando avevo due anni i miei genitori hanno chiuso la fabbrica e ci siamo trasferiti qua a Cividino ma io volevo ancora andare dalla zia Maria quindi sono andata da lei fino a fine asilo tutta la settimana e quando iniziò la scuola elementare andavo una o due volte alla settimana! Avevo restaurato un rapporto magnifico con lei e suo marito, un rapporto come tra nonna e nipote, io giuro che la amo. Ho iniziato la scuola elementare e vedevo che mia sorella stava a dormire nella mia cameretta, nella nostra cameretta, o il venerdì sera o il sabato sera.. mai un giorno della settimana! Mi domandavo sempre perchè e mia mamma mi spiegò che io e lei non abbiamo lo stesso papà... io all'inizio avevo un pò "paura" , non sapevo cosa pensare, ero piccola non capivo... poi nel crescere ho capito che siamo due sorelle normali con questa piccola caratteristica che non abbiamo in comune. Era l'estate della quinta elementare, dovevo andare in prima media.. era una mattinata calda come tutte le altre, ero in giro per il paese con mia mamma e incontrai la mia zia Maria.. aveva le lacrime agli occhi e mi abbracciò, da quell'abbraccio avevo intuito che c'era qualcosa che non andava.. voleva dirmi qualcosa ma non riusciva , sembrava che aveva un nodo in gola ma pian piano le parole uscirono dalle sue labbra che tremavano e che si bagnavano dalle lacrime che scendevano dai suoi grandi occhi marrono.. uscirono queste parole "lo zio sta male,sta veramente male, respira a mala pena, appena puoi vieni a casa a dargli un ultimo bacio". Iniziai a piangere, non parlavo. Nel pomeriggio mi sono diretta verso casa loro, sono entrata e vedo mia zia che mi venne incontro abbracciandomi e mi disse con un sorriso triste "vieni, ora ti porto dallo zio Pino" , lui si chiamava Giuseppe ma tutti lo chiamavano Pino, lo vidi, Era li, disteso sul divano, coperto da una coperta, respirava male, faceva strani "versi", gli parlavo. Non mi rispondeva. Lo baciavo, era freddo, gli misi la mano sul cuore, aveva pochi battiti. Gli sussurrai "mi occuperò io della zia, fai buon viaggio" sulle sue labbra ci fu un piccolo sorriso, il suo ultimo sorriso..i

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