19 ottobre.
Ho incontrato delle persone stranissime in questi giorni, e se non fosse per la mia avversione per il touch vi racconterei tutto, ma devo rimandare a quando avrò una tastiera. Intanto però devo assolutamente scrivere che l'ultima persona che ho incontrato è un poeta ubriaco che scrive poesie sulla guerra. Gli ho detto "dai, scrivo anche io, ma solo roba d'amore" e lui mi ha guardata e mi ha risposto che va bene, va bene scrivere d'amore. "Non sminuire quello che fai". Poi gli ho chiesto come mai non avesse mai inviato a nessuno i suoi componimenti, e lui a quel punto è diventato quasi duro:
"Ma come, scrivi e non lo sai? Scrivere ti insegna a non avere fretta, a non essere impaziente".
Io ed il poeta abbiamo concluso che non ci leggeremo mai, perché io scrivo su internet e lui su pezzi di carta trovati qua e là, ma ci siamo promessi che non avremmo mai smesso di scrivere. Anzi, ce lo siamo chiesti a vicenda: "non smettere mai di scrivere", che sembrava come dire "non smettere di mangiare" o, nel suo caso, di bere. Tutte cose necessarie.
"Ma come, scrivi e non lo sai? Scrivere ti insegna a non avere fretta, a non essere impaziente".
Io ed il poeta abbiamo concluso che non ci leggeremo mai, perché io scrivo su internet e lui su pezzi di carta trovati qua e là, ma ci siamo promessi che non avremmo mai smesso di scrivere. Anzi, ce lo siamo chiesti a vicenda: "non smettere mai di scrivere", che sembrava come dire "non smettere di mangiare" o, nel suo caso, di bere. Tutte cose necessarie.
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Chissà❤️
La Gabbianella