Gwen

Sono a un bivio. O meglio non so se sono felice, ma dicendo questo evidentemente non lo sono e al tempo stesso non sono depressa. Non sono felice per tanti motivi legati a quello che ultimamente mi sta succedendo. Innanzitutto due persone con le quali l'anno scorso ho parecchio legato tanto da arrivare a considerarle amiche vere, mi hanno abbandonata sulla strada tortuosa della vita e mi stanno rendendo tutto molto più difficile. Con loro mi confidavo spesso e mi divertivo quando uscivamo insieme, le consideravo quasi come sorelle ma loro non riescono più a trovare nemmeno un'ora della loro vita per passare del tempo insieme quindi no, mi sono resa conto che dovevo smetterla di illudermi così, che mi facevo solo male e aprendo gli occhi mi sono resa conto che ho perso un anno della mia vita dietro queste due persone che valgono zero. Ulteriore delusione. Ci sono abituata comunque. Quindi da una parte se vogliamo sono infelice perché mi mancano queste due ragazze che credevo fossero mie amiche e invece si sono rivelate più false dei falsi. In secondo luogo se vogliamo sono infelice perché sto cercando da un po' cose da fare (come se non fossi già abbastanza impegnata) per questa estate, vacanze da programmare, posti da visitare, cose del genere insomma ma per la disponibilità (questa ristretta) economica che mi hanno dato i miei mi sa che non posso permettermi il tanto agoniato viaggio in Grecia che avevo programmato nella mia mente già da gennaio. La felicità comunque per me sta anche nelle piccole cose, e da questo punto di vista sono felice e in pace con me stessa. Sono felice quando vedo un bimbo sorridere, quando il cielo è azzurro e quando posso ascoltare il rumore della pioggia perdendomi tra i miei pensieri. Sono felice quando il vento soffia nella mia direzione scompigliandomi i capelli, quando vado a ballare e a scatenarmi, quando posso staccare da tutto ciò che mi rende appunto triste. Quando leggo e quando scrivo sostanzialmente. Quest'immagine per me rappresenta la felicità :) Pessima giornata anche a te 👋🏻

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Ho fatto tante figure di merda e chissà quante ancora ne farò. Sinceramente adesso che ci penso io faccio almeno una figura di merda al giorno. Mentre sono in treno, a casa, in università, in giro con gli amici, persino per messaggio. Cioè penso di essere quella persona che mantiene il record di figure di merda da sempre e per sempre avrò questa sfiga. Tipo quando un ragazzo mega figo ti guarda mentre cammini per strada e tu sei vestita da barbona perché quel giorno no non avevi voglia ne di vestirti ne di truccarti e ti sei messa addosso cose a cazzo oppure quando entri in negozi chic e il tipo che ti apre la porta è mio dio un modello e tu sei con tua madre per citarne alcune tra le più ovvie che mi sono successe. La più grande figura di merda non so nemmeno io quale sia stata perché ne ho fatte parecchie e non sto scherzando. Anzi ora che ci penso chissà quando bevo in discoteca che figure di merda faccio. Beh una volta ho salutato uno tutta convinta e lui non sapeva chi fossi ma lo avevo scambiato per un altro che conoscevo e sono rimasta con la mano a mezz'aria ferma a fissarlo per poi chiedergli scusa e scappare ormai bordeaux in faccia. Una volta invece volevo fare la figa in piscina con dei miei amici, ho fatto un tuffo e non so bene come ma sono tipo rimasta paralizzata per mezz'ora e oh una volta sono scivolata prima di tuffarmi e mi sono sbucciata tutte le ginocchia. Una cosa alla paperissima insomma. Una volta ho vomitato per le strade di Londra e mio zio il giorno dopo quando siamo tornati da quella strada ha fatto una foto al punto preciso nel quale io avevo vomitato la sera prima per poi dirlo a tutti i parenti. Mmm penso di essermi già dilungata abbastanza.

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Di professori veramente portati per il mestiere e che sappiano davvero insegnare ce ne sono veramente veramente pochi al giorno d'oggi, in particolare nella scuola italiana. La maggior parte dei professori che ho avuto io durante gli anni scolastici e che ho ancora oggi sono li giusto per rubare lo stipendio come direbbe qualcuno, perché concretamente insegnare non sanno insegnare la materia o le materie di studio nelle quali insegnano perché diciamocelo: di leggere da un cazzo di libro e fare due commentini sono capaci anche i muri. Inoltre sono molto freddi e distaccati, non ci tengono a socializzare con i propri alunni, non ci tengono a creare un rapporto basato certamente sul rispetto ma anche sulla condivisione e il libero scambio di opinioni. No perché sono troppo concentrati sull'anno scolastico e sul fatto che loro DEVONO AVER FINITO IL LORO CAZZZO DI PROGRAMMA ENTRO LA FINE DELL'ANNO. E di conseguenza sbuffano quando uno gli dice che non ha capito un determinato argomento e con gentilezza chiede al professore se glielo può rispiegare. Vanno veloci come treni e leggono appunti a cazzo che hanno sicuramente copiato da siti internet (e poi vengono a dirci di non utilizzarlo per fare compiti e cose varie perché loro hanno la capacità assurda di rendersi conto se noi abbiamo copiato o meno). La cosa divertente poi è che si lamentano dei loro alunni che appunto come è stato detto a te 'non capiscono un cazzo' e non mettono in dubbio neanche per un'istante che forse sono loro che sono dei bradipi impediti che saranno anche dei grandi eruditi ma dal punto di vista pratico e dal lato umano fanno cagare! Mi spiace per quello che ti è stato detto oggi comunque. La scuola italiana è un problema enorme che l'Italia non vuole risolvere perché innanzitutto i decreti dovrebbero farli persone che sono a contatto con l'ambiente scolastico e non ministri che sui banchi di scuola ci sono stati nel 1800. Finché ci sarà questo metodo di merda le cose non cambieranno mai. MAI. E mi dispiace solo per gli italiani perché fossi miliardaria comprerei a tutti un biglietto aereo e li porterei tutti in America a vedere un po' come si svolgono le lezioni li. Anzi ci porterei i professori per far fare loro un bel corso su come si insegna in una scuola e su come ci si comporta con le persone perché loro, che sono a contatto ogni giorno con adolescenti fragili comunque perché stanno attraversando un periodo che li cambierà, sembra se lo siano dimenticato.

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