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Sei uno dei pochi pv di Justin che seguo, devo dire che gestisci molto bene il tuo pv. I miei complimenti, davvero.

In realtà non si tratta semplicemente di gestire il profilo o addirittura Justin, nel senso che non ho una trama per il mio pv o chissà cosa. Utilizzo le sue foto sì, ma per il resto, caratterialmente e altro, sono io. Ti ho spiegato questo per farti capire che apprezzo a pieno questo tuo pensiero e mi fa più che piacere.

Le domande da solo le dovresti evitare.

Chiunque tu sia, non mi interessa nemmeno scoprire la tua identità siccome al solo pensiero mi si ammosciano già i coglioni, ti consiglio di porre rimedio ai tuoi gravi ed acuti problemi mentali, insieme alla scarsa autostima che ti ritrovi, dato che ti senti sollevato/a quando spari simili cagate dalla bocca. Non è di certo in questo ridicolo modo che riuscirai a farmi incazzare o altro, anzi. Direi che le mie risate le sentono persino in Cina. Ti informo da ora che la tua infondata opinione non è capace neppure di raggiungere l'apice del gran cazzo che mi frega, perciò se la tua malsana intenzione era quella di offendermi, hai sbagliato decisamente persona.

Alla fine ho costatato che chi ti ama non vuole cambiarti e non ti fa pesare le scelte che fai, anzi, ti sostiene e ti sorregge come dovrebbe fare un uomo con le palle. Purtroppo quella che ha dovuto cacciare le palle sono stata sempre io, e ne sono felice.

A volte non si tratta di voler cambiare, ma di migliorare. Quando sei in una relazione ci sono molte cose che vanno migliorate, questo solo per far andare bene la relazione e non avere problemi in futuro. Quello che per te è giusto per l'altra persona può essere sbagliato, per questo deve esserci l'aiuto reciproco e la consapevolezza di pensare all'altra persona prima di fare qualunque altra cosa. Per questo alcuni ti fanno pesare le scelte che fai, perché tu puoi vederle come scelte, ma loro possono vederle come sbagli o come un qualcosa che non avresti dovuto / non dovresti fare.

- Puoi rifugiarti dalla banalità delle parole altrui e conoscere te stesso ogni minuto di più, ed apprezzarti. Poi, quando tu sarai pronto ad amarti, ci sarà chi lo farà assieme a te. Essere soli, almeno per me, è un privilegio che non tutti hanno e per questo sono sempre sicura di ciò che faccio.

Le persone che sanno stare da sole, non si sentono sole. Sono più forti e coraggiose perché non dipendono da qualcuno, o dalle forze di un'altra persona. Tante volte anche chi ama la solitudine non arriva al punto di amarsi ed apprezzarsi, magari in parte odia anche questa sensazione, però sta di fatto che non riesce a farne a meno. Ho sentito molte volte la frase che devi amarti per primo, altrimenti nessuno riuscirà mai a farlo per davvero. È un'immensa cazzata. Chi ti ama per davvero lo fa pure se tu per te stesso provi un immenso odio, oppure qualche altro sentimento negativo. “Essere soli”? Non si è soli, si decide di esserlo e di chiudersi. La sicurezza che tu hai deriva dal tuo carattere, non c'entra niente conoscere sé stessi, perché se fosse così nessuno arriverebbe al punto di sbagliare continuamente e di pentirsene subito dopo.

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Secondo te perché le persone hanno costantemente paura di rimanere sole?

Perché in quel caso non hanno alcuna distrazione. Chi ha paura di rimanere solo, secondo me, si sente incompleto e cerca qualcuno, o anche qualcosa, per completarsi e riempire quel senso di solitudine. Ci sono soggetti che si sentono soli perché invidiano i sentimenti o le relazioni delle altre persone, infatti dopo sono i primi ad accontentarsi di chiunque pur di ricevere attenzioni simili. La paura nasce da questo, dalla mente, dalle paranoie e dalla sensazione continua di morire da solo. Poi naturalmente dipende dalle situazioni, cambiano sempre.

Perché il debole viene schiacciato, quindi dimostrarsi forti e felici è un vantaggio, un'assicurazione per la propria incolumità. Chi dimostra le proprie debolezze? Nessuno, sarebbe un suicidio. L'uomo è destinato a soffrire. E così anche tu, Dead, che tu sia morto o vivo.

Chi si accontenta non ha le palle sufficienti per andare oltre, altrimenti le cose, a parer mio, andrebbero tutte in modo completamente diverso. Le persone che sono disposte ad amare e condividere anni di sofferenza sono rare da trovare, poiché non è mai facile far nascere un rapporto solido, che riesca a oltrepassare la noia, la monotonia, la superficialità, le paranoie e l'inevitabile paura della solitudine. La relazione si cura, nel senso che ci si impegna per non trasformarla in una triste abitudine, come hai detto tu. Abituarsi, adattarsi, accontentarsi ed evolversi sono scelte. Un individuo è libero di decidere se rassegnarsi o meno, se vivere o meno, se fingere o meno. Essere deboli non è sinonimo di poter essere schiacciati, perché la maggior parte delle volte, è proprio l'individuo fragile a essere più forte dato che impara a sue spese a conoscere il dolore, a conviverci, a farlo diventare un punto di forza nella propria esistenza. Chi sa in parte cos'è il dolore, è forte. Chi combatte contro esso, è forte. Chi dimostra ciò che non è in realtà, è debole. Chi si nasconde, è debole. Ognuno decide di fingere di essere felice per le proprie motivazioni. La finzione è un'arma che viene spesso usata dalla gente, ma è proprio quest'ultima, a mio avviso, la sofferenza del mondo. Chi ha stabilito che si debba per forza diventare una finzione per sentirsi bene con sé stessi, per piacere agli altri o per ottenere successo e il significato della propria vita? L'uomo soffre perché vuole soffrire, soffre perché si pone dei limiti, si lascia condizionare dal proprio demone interiore, permette alla paura di controllarlo e manipolarlo. Se solo fossimo più capaci, me compreso, di desiderare davvero qualcosa, di non far diventare le persone, o le cose, temporanee, tutto sarebbe diverso e forse la felicità non sarebbe poi così lontana come crediamo.

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Language: English