@KeruMihaeruDeathNote

Mello メロ

Ask @KeruMihaeruDeathNote

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Quanto fa schifo l'app di Ask, non riesco a fare domande senza anonimo. Beh people, guess who's back?? Faccio la domanda per farvi sapere che siete sopravvissuti all'eliminazione di un sacco di gente che seguivo. Besos~

« è unicamente uno spreco di energie nervose, vi sono cose ben più meritevoli di un social network popolato perlopiù da adolescenti deboli e patetici. MI sorprendi, sai? Nonostante la mia lunga assenza, in cui la mia vita è stata costantemente messa a repentaglio *le parole si fanno via via più attente e riflessive, accompagna uno sguardo di ghiaccio, impenetrabile agli attacchi altrui* hai avuto la geniale trovata di non lasciarmi da parte *lo sguardo è ora posato sulla di lei interlocutrice* ebbene: perché? »

Stasera la solitudine mi spinge a mandare la buonanotte a tutti quanti, anche se non sono certa di dormire... Buonanotte a te che leggi.~

"osservo con disprezzo il contenuto del messaggio, non risparmiando tant'è un gesto di stizza"
« devo dedurne la tua negativa visione della solitudine, da queste parole? L'essere umano raggiunge l'essere nella sua solitudine, è necessaria, nonché è l'unica componente realmente accanto a te nel bene e nel male, e cosi sarà sino alla fine. »
"parole pronunciate in tutta la loro pienezza, accompagnate da un tono di voce quieto, penetrante; portando una mano sui mie lunghi capelli, infine assumo una posizione spigliata. Contemplando un punto vuoto, mi diletto pensando a cose come i problemi della umanità, i miei obiettivi, e ciò si potrae per un cospicuo ammontare di tempo"

Chi è la persona che riesce sempre a farti ridere?

« gli ambienti da me frequentati annessi i loro frequentatori, non sono esattamente ciò che nel vostro gergo definireste «uno spasso» e comunque, vi sono cose ben più importanti. »
"terminata la conversazione, ho voglia di una tavoletta di cioccolata, ma il periodo estivo non facilita di certo la mia propensione «cioccolatesca» percui pazienza, mi toccherà attendere il ritorno al mio rifugio, dove vi è peraltro la mia riserva personale, fresca e solida al punto giusto"

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Avete svolto un ottimo lavoro tu e Near. Da soli non avreste mai superato il mio livello. Ma insieme mi avete superato e completato il mio caso in nome della giustizia.

Ryuzaki567’s Profile PhotoElle Lawliet
(sto forse sognando? Non può essere lui L. Roger ci informò della sua morte per mano di Kira)
"incredulo, leggo il messaggio presente nella mia posta eletteonica, fattomi pervenire a nome dell'uomo che presi ad esempio alla Wammy House; strabuzzati gli occhi a più riprese, solo dopo diverso tempo riprendo il contegno e la lucidità mentale, e nello stesso istante, decido di rispondere"
(non può essere la stessa persona, né il caso Kira s'è ancora concluso. Voglio comunque stare al gioco. Un po' per sfizio, un po' per desiderio... noi della Wammy House avremmo fatto carte false pur di ricevere un suo complimento)
« L, che mi fa un complimento. Non so cosa dire, e allo stesso tempo vorrei dirti tante cose. »
"un misto di sensazioni si accavallano in me, col risultato di lasciarmi sul posto ammutolito, come uno di quei ragazzini incontranti il loro idolo per la prima volta"

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*La fanciulla pian piano perse il sorriso, guardandolo quasi con malinconia. Poi fece un altro sorrisetto, stavolta un po' forzato* Ah, io non ho niente da nascondere.

« di questo me ne dispiaccio. Contrariamente, mi sarei dato da fare al fine di fare emergere ogni angolo recondito del tuo animo. »
"la chiacchierata con questa misteriosa donna si svolge a tu per tu, circondanti tuttal più da una certa intimità. Nel discorrere, oltre a mostrarmi brillante ed interessato al parlato, non posso fare a meno di notare un contrasto fra sentimenti, cui sollevano in me alcuni interrogativi"
« qualcosa ti preoccupa? Azzardo: forse la mia compagnia poco raccomandabile? »
"vado dritto al sodo, non facendo mancare un sorrisetto circostanziale"

hai mai mangiato la merda?

« no, ma ne sto guardando una proprio adesso, decisamente poco invitante »
"rispondo sarcasticamente,tirando al contempo verso l'alto la cerniera della mia giacca estiva"
« sai, non meriti nemneno di essere schiacciata, merdina, si, ho deciso di lasciarti sotto questo sole estivo ad essiccare. »

buon natale~

giuggiolaz’s Profile PhotoGasai Yuno
« ho avuto altro da fare, cose decisamente più importanti, a questo è dovuta la mia assenza qui »
"preciso sin dal principio, tengo a non essere mal compreso né tantomeno contraddetto. Successivamente, va palesandosi sulla mia tenuta comportamentale un filo d'imbarazzo nonché un rimando al mio passato da eterno secondo alla Wammy House"
« beh, si insomma, grazie. »

*Lo fissò per qualche secondo, prima di scoppiare a ridere* Io ti incuto timore? Ma davvero? Quanto mi dispiace. *continuò a ridacchiare fra sé, mostrando una risata che non aveva ancora dato spettacolo in quelle mura*

« oh, non sai quanto dispiaccia a me. »
Faccio su e giù con le spalle, come vittime d'una risata astenuta e rigettata verso altri punti del corpo.
« il tuo sorriso è a dir poco misterioso. Non vorrei che attraverso di lui mi stessi nascondendo qualche brutta sorpresa. »

Due contro una donna, hm... *soppesò lei, guardandolo con la coda dell'occhio* Suvvia, non avrai paura di una femmina.

Ammicco, come volessi dare il mio consenso, prendendo poi parola.
« sai, non vorrei restarmene buono a subire, caso ci provassi. Le donne come te mi incutono un certo timore. »
Assumo un comportamento da finto debole, come a voler incitare una sua reazione. Passandomi una mano sulla cicatrice facciale, infine, rimango immobile, incrociando la mia vista alla sua.

Se dovessi aggredirti non ti chiederei certo il permesso. Ma non ne sento il bisogno, puoi star tranquillo. *lo informò, accavallando nuovamente le gambe come aveva fatto prima sul tavolo*

Passandomi una mano fra il mio caschetto castano, riprendo la parola.
« oh come sei malvagia. Mi aggrediresti pertanto senza alcun preavviso? Forse sono ancora in tempo a richiamare il mio socio, magari due contro uno la situazione tornerebbe ad essere favorevole, per me. »
Scherzo ma non del tutto, provo sempre più piacere nel metterla alla prova, ritenendo nonostante tutto, ormai, di conoscerla fin troppo bene; dopodiché, poggiando il gomito sul tavolinetto, mi mostro falsamente offeso, ed in me vado divertendomi sempre più col passare dei minuti.

*Si sistemò ancora un po' ma non tirò su il top. Era fatto per rimanere così.* Trattieniti, su. Non la trovo una cosa così ardua da fare.

Pronto subito sono a ribattere la sua affermazione, con la solita trita e ritrita ironia aggiunta alla nonchalance.
« dovrei poter resistere, spero solo che non sia io a venire aggredito, per giunta senza alcun preavviso. Dopotutto, sono solo un sequestratore attraente, non dovresti incontrare difficoltà caso volessi vendicarti... la pistola non è più alla mia mercé, ormai. »
Parole alquanto cariche di significato misterioso, magari nemmeno così tanto. Riscontro un certo piacere in questa continuata punzecchiatura.
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Me ne farò una ragione *fece spallucce, come se fosse una cosa da niente. So sistemò i lunghi capelli, che si erano leggermente arruffati in quella sottospecie di "aggressione"*

La osservo con fare divertito nonché interessato, mentre si dà una sistemata. Decido di tornare alla carica, volendo non so bene cosa nemmeno io. Forse un momento di divertimento, forse qualcosa di più non ancora pervenuta alla mia attenzione.
« sistemati attentamente, vedo ancora decisamente troppo. Non vorrai che ritorni alla carica saltandoti addosso, no? Poverina, non oso pensare a come potresti reagire se ci provassi. Urleresti dalla disperazione. »
O magari urlerebbe per altre ragioni, pensai fra me e me, senza staccare lo sguardo dalle sue forme ancora scomposte ed in bella vista.
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Non mi concedo a sconosciuti *replicò seccamente lei, che nel frattempo aveva recuperato il guanto per rimetterselo.* Nemmeno a quelli attraenti.

Trattengo una gustosa risata, non mancando però di ridacchiare tenendo labbra ed occhi sbarrati. Porto le gambe sul tavolo adiacente il divano, allargando al contempo le braccia sulla parte più alta dello stesso.
« ma davvero. Ci saremmo potuti conoscere molto profondamente, se tu ti fossi concessa a me anziché al tuo falso senso di moralità; è un vero peccato. Saresti stata la prima ad avere questo onore. »
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*Il primo moto fu di repulsione. Dovette aspettare che staccasse le labbra dalle sue per protestare, cercando di liberarsi dalla morsa delle sue mani* Oh, fantastico. Levati *ordinò, spingendolo giù*

Sorrido come se avessi saputo sin dal principio la conclusione. Avrei potuto prevaricare, se solo lo avessi voluto, ma decido di non farlo. Ricomponendomi, siedo compostamente occupando una posizione distante della sua d'una manciata di metri; indossando gli occhiali da sole poggiati sul tavolinetto, scarto una tavoletta di cioccolata, cui immediatamente scarto, mordendola.
« un ostaggio decisamente ribelle. Il tuo casuale sequestratore non ti garba abbastanza? Avresti preferito ci fosse stato il mio compagno? »
La osservo col mio solito fare indagatore nonché ironico, e si rifà alle caratteristiche precedenti le mie parole appena enunciate.

*La ragazza scese dal tavolo, il che provocò un sonoro rintocco dei tacchi a spillo che portava e che a malapena la rendevano alta come lui. Si sfilò il lungo guanto, liberando la mano pallida, e la alzò all'altezza del viso, aperta, come a mostrargliela* Devo venire fin lì a porgertela?

Passa un brevissimo istante... la sua mano non fa in tempo a terminare il suo scopo, che la mia va afferrandola, facendo ruzzolare la donna sul divano adiacente il tavolo. Una volta uniti, il mio sguardo indagatore partendo dal basso, interessando l'intera sua formosa figura, conclude infine nei suoi occhi; mantenendo il contatto visivo, la mia sinistra va sollevando la sua coscia destra, stringendola in una morsa. Infine, avvicinandomi al suo viso, quasi unendo le labbra in più facendo pressione col mio corpo...
« oh, non stancarti troppo. »
Con queste parole enunciate, vado unendo le mie labbra di fuoco alle sue, riscuotendo la sua reazione fremente e desiderosa.
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La mia mano...? *perplessa sollevò la mano aperta e guantata di nero. Nonostante la pelle dell'indumento si poteva capire che esso nascondeva una mano esile e fine. Non stava capendo molto di ciò che stava accadendo, ma poco importava*

Noto la sua indecisione, poco importa se fasulla o reale. Ritraggo la mano con molta curanza, procedendo a brevi passi verso il divano presente all'interno della stanza; inclinando lievemente lo sguardo, infine, lo stesso torna puntante il suo, marmoreo e solerte.
« un ostaggio un tantino indeciso, o forse... l'ostaggio vuole mettermi alla prova? »
Attenuando lievemente i miei tratti facciali, con uno sguardo profondo vado a rinforzare infine la mia domanda.
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No *fece lei, guardandolo con un sopracciglio alzato. Forse non poteva vederle il volto da girato, ma certamente poteva sentire il suo tono di voce e l'assenza di paura in esso.* Perché dovresti?

Ancora di spalle, il mio volto fiero ma ferito punto alto, facendomi avvolgere infine dal mio passato... lo stesso presente come non mai.
« ebbene, dammi la mano. »
Imperativo. Il mio volto si mostra candido, nonostante le profonde bruciature impossibili da tralasciare a contatto visivo.

Ricordi com'era la tua vita senza la tecnologia?

« ricordo solo una vita di preparazione, una sfida continua collo scopo di succedere ad Elle... e lui, sempre un passo avanti a me. »
Rimembro il tutto con rabbia, in me va crescendo spropositatamente il desiderio di superare definitivamente colui che mi ha umiliato in tutti questi anni; vado stringendo il pugno destro con una forza immane portandolo infine sul petto, come a voler dare nuova linfa alla mia promessa.
« supererò Near a qualunque costo. »

*Emise un verso a metà tra uno sbuffo e una risata* Troppo tardi, mi sono già montata la testa ... *Ora il cielo era ricoperto di nuvole scure, al contrario di prima che sembrava risplendere* Sta per piovere. *Constató senza espressione* //No problem ^^

« eh, attenta a non montarla troppo. Non vorrei ti sforzassi troppo, vedendoti non si direbbe. »
Dando vita alla solita ironia di sempre, lascio infine incompleta la stessa volendo constatare le sue facolta' intelletto/comportamentali; all'udire la sua constatazione sul tempo, aggiungo.
« non mi dispiace affatto. E' una condizione atmosferica in cui, in un certo senso, mi ci rivedo. La pioggia ti infastidisce, forse? »
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*La ragazza non si scompose, sostenendo quello sguardo ipnotico e affascinante e ricambiandolo con una certa curiosità* Oh, devo ritenermi fortunata allora.

Dopo un intenso incrocio di sguardi, balzo in piedi in maniera pacata e decisa. La mia giacca nera come la pece vado scoprendola sul lato destro, mostrando volontariamente le ferite ottenute nell'esplosione del mio vecchio quartier generale, dove fui costretto al peggio dagli uomini del secondo Elle; nella mano adiacente stringo in un pugno la mia inseparabile collana,.poi senza voltarmi, con una voce calda e interrogatoria...
« ti faccio paura... sei terrorizzata? »

Io metterti alla prova...? *chiese quasi con velata curiosità e malizia.* Se non erro in questo momento sono io l'ostaggio, e pure disarmato. Mi aspettavo che fossi tu a mettermi alla prova... *dicendo tali parole smise di dondolare le gambe e accavallò la destra sulla sinistra*

Squadro dall'alto al basso la sua allettante figura. Ascoltato il tutto senza minimamente scompormi, a seguire mi libero dell'oggetto (pistola) da lei citato con movimenti richiamanti l'ironia; successivamente e con un fare lento ma stiloso, mi avvicino alla giovane donna con passo moderato.
« ebbene si. Solitamente, sono gli altri a recitare la parte delle vittime... però - »
Interrompo lo scorrere delle mie parole, volendo dare risalto alla mia attuale figura, decisamente maschia ed attraente. Infine, vado a piazzarmi a pochi metri dalla sua postazione.
« - nel tuo caso, potrei anche decidere di fare una piccolissima eccezione. »
In conclusione, a discorso terminato, mi limito ad osservarla coi miei occhi cristallini, profondi ed ipnotici.

*Ignorando il commento poco carino e le risate, a cui tanto era abituata, continuò a guardarsi intorno. Aveva sentito parlare di quel posto, ma erano solo voci, chi poteva pensare che l'avrebbe davvero trovato, insieme a quei loschi figuri?* Non credo ti interessi sapere gli affari miei, o sbaglio?

Noto il suo fare indagatore, pienamente giustificato. Pochi, hanno avuto la possibilità di potervici accedere in questo luogo, tutta gente d'un certo tipo; lei, è quella persona costituente l'eccezione, rara eccezione.
« perché non mi metti alla prova? I risultati potrebbero anche sorprenderti. »
Mi rilasso distendendo tutte le articolazioni del mio corpo 'affondando' nella mia attuale postazione (divano)
la mia figura infine appare scomposta nonché lasciante trasparire una parziale parte del mio corpo causa i succinti abiti da me attualmente indosso; nel frattempo, il mio compagno con me facente parte d'una pericolosa associazione giapponese (Matt) s'allontana causa ignote ragioni non rivelate ai presenti.

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