myers

sono andata a recuperare l'orario definitivo della seconda media (il primo che ho trovato), sentiti importante.

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A insegnare musica, ci sarebbe Sherlock. Entrerebbe in classe col violino, spiegherebbe in modo incomprensibile e passerebbe il resto della lezione a sfuriare contro gli alunni che non hanno capito una ceppa, passando a quanto siano stupidi i ragazzi e il sistema scolastico e poi l'intera umanità, e si appallottolerebbe vicino a una finestra a suonare.
A insegnare matematica, il Decimo Dottore, che vorrebbe a tutti i costi fare matematica ricreazionale dei Signori del Tempo, e si metterebbe a spiegare le ore scarabocchiando sulla lavagna con i suoi occhiali nerdissimi senza ottenere nulla.
A insegnare lettere, dovrebbe venire Loki, ma durante la sua ora bisogna solo inginocchiarsi e stare in silenzio mentre lui si autocommisera parlando di quanto Odino preferisca Thor a lui.
A insegnare ginnastica, viene Khan, ora temutissima da tutti perchè costringe gli allievi a sottoporsi a esercizi quasi insostenibili e a dar loro il resto se non li eseguiscono bene.
A insegnare tecnologia, Spock, durante la sua ora non si fa nulla perchè si sa che non si arrabbia e quindi tutti fanno casino.
Infine c'è Castiel che dovrebbe insegnare qualcosa, ma neanche si è capito cosa perchè all'inizio di ogni ora lo chiama Dean e lui scompare e non torna più.

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belle domande, tutte e due.
allora, per quanto riguarda le passioni, ne riporto due, scrivere e ballare. Scrivere è l'unica cosa che forse so davvero fare, appena imparai dalle elementari non smisi un secondo di scarabocchiare qualsiasi cosa mi venisse in mente. Non sono certo un talento naturale, ma ci provo e mi distoglie da tutti i pensieri, concentrandomi su un mondo di cui decido io le sorti, è una bella sensazione.
Ho provato a ballare due o tre anni fa, visto che mi ero stancata dello sport che facevo, ma sono stata costretta ad ammettere che è l'unica attività fisica che mi piace davvero, adoro sentirmi un tutt'uno con la musica, mi fa sentire leggera e alla fine neanche mi dispiace esibirmi sul palco (con tutti gli altri compagni, si intende). Non credo di essere nulla di speciale, però è sicuramente una mia passione.
Le abitudini. Allora, intanto mi tocco continuamente una ciocca di capelli sopra l'orecchio destro, quando leggo, scrivo, guardo la televisione o ascolto la musica, mi viene istintivo, e non riesco a tenere gli orecchini in casa, però mi dà fastidio uscire senza, e basta credo.

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scusa il ritardo, aspettavo di avere idee, bella domanda. E aww, vedo che ti è proprio piaciuta quella degli oggetti.

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Ri non era come gli altri bambini, non lo era affatto.
I suoi genitori se ne erano accorti, ma all'inizio facevano finta di nulla nascondendosi dietro quella incondizionata accettazione che fingono tutti genitori per il proprio bambino. Ri sembrava una bambolina di porcellana; quando camminava per strada era impossibile non fermarsi a guardarla. Aveva i capelli ricci, rossi, ogni boccolo era una piccola opera d'arte perfetta.
La sua pelle era bianca cadaverica, con riflessi rosati, e aveva occhi enormi, blu. Era una bella bambina, dicevano tutti, proprio una bella bambina.
Peccato, pensavano tutti, che nessuno l'avesse mai vista sorridere. Neppure sua madre.
Ri non giocava con gli altri, non lo faceva e basta. Si metteva in un angolo, ad osservarli inespressiva, così che ormai nessuno si sforzava più di invitarla e spronarla; era irremovibile.
Non solo non giocava da sola, Ri, lei non giocava mai.
Era piena, di giocattoli, ma lei si limitava a prenderli e guardarli. Poi, quando si era stancata, li rompeva.
Li spaccava sul pavimento, con forza, senza mutare d'espressione, e poi ne rimirava i cocci.
"Ri, tesoro della mamma, ne hai rotto un altro, ma perchè?" piangeva sua madre, raccoglieva i resti e li andava a chiudere nello sgabuzzino.
Una mente singolare, quella di Ri, che i suoi genitori proprio non riuscivano ad afferrare.
Così singolare da spingerli a rinnegare i sentimenti di tenerezza e amore che avevano provato quando l'avevano messa al mondo, a renderli incapaci di provarli ancora.
Mentre la notte scendeva, i dubbi si accumulavano nel loro cuore.
Perchè non vuole giocare con gli altri bambini? Perchè non parla? Perchè ci guarda sempre con quei grandi occhi tristi, perchè non sorride? E perchè, oh, perchè continua a rompere i giocattoli?
Perchè li rompe?
Forse non ha un cuore.
Forse, un giorno oltre che ai giocattoli, farà del male a noi.
E' la paura mista a disperazione, quella che spinge i due ad entrare nella sua stanzetta buia, quella notte. E' orrore, quelli che li percorre quando vedono il viso della bambina cominciare a perdere vita sotto le loro mani, è terrore, quelli che li colpisce quando prima di spirare emette un ultimo gemito strangolato. Non umano.
Cala il silenzio. Di Ri, non ci sarà più traccia. Nè sue foto. Nè ricordi.
L'unica cosa che rimarrà sarà il piccolo sgabuzzino, chiuso a chiave, che non sarà mai più aperto.
Pieno di giocattoli rotti.

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1. Aria, il nome dell'amica immaginaria che avevo da piccola. Sapevo che era inesistente, ma ero arrivata a volerle bene davvero. La facevo comparire solo quando mi sentivo sola, una cosa che da piccola mi capitava spesso.

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2. La gente mente perchè ha paura, della verità e delle conseguenze a cui porta. Inoltre mente perchè dopo che lo fai una volta e funziona, è come una dipendenza. Solo che nessuno lo ammette, perchè tutti mentiamo

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3. Una persona che ti vuole bene, ti conosce ed è leale.

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4. Quasi sempre, tranne in presenza della mia famiglia e delle mie migliori amiche, sono le uniche persone dalle quali mi sento completamente amata ed accettata così come sono. Il 90% delle volte mi sento come se non fossi davvero parte del gruppo.

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5. Di attori sceglierei o Tom Hiddleston, o Michelle Pfeiffer o Emma Stone. Se parliamo del personaggio, sceglierei una persona tormentata o insicura, qualcuno di realistico.

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6. " fai quello che ti pare" lo dico sia come consiglio che come risposta ad opinioni, penso che ognuno sia il giudice di sè stesso e deve poter fare quello che vuole, finchè non fa male a nessuno.

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7. quella a sinistra, assolutamente, mi sembrerebbe di primo impatto l'unica giusta.

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8. l'invisibilità, il riuscire a scomparire completamente agli occhi degli altri, la resistenza, intesa come incassare i colpi senza reagire. Questo non vuol dire che non mi rechino dolore.

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9. "Per questa libertà bella come la vita bisognerà dare tutto, anche l'ombra se necessario"
"Ho paura di non cogliere tutte le opportunità, di distrami un secondo e un secondo dopo vedere che tutta la vita mi è passata davanti"
"Se Dio esiste, allora mi odia davvero tanto"

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10. Emma Stone; è semplicemente perfetta.

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a far scendere la pioggia sono delle piccole donne, alte quanto uno stinco o giù di lì, con la pelle, le labbra, i capelli bianco candido, grandi occhi grigi e vestiti chiari. Sono quasi bambine, quasi adulte, sono come sospese nel tempo, sono ingenue e buone. Sulla schiena hanno due piccole ali trasparenti che crescono un po' ogni giorno; dalla carne invece di uscire sangue durante questo processo esce l'acqua, che fanno piovere volando. Le ali raggiungono il massimo della grandezza l'ultimo giorno di vita di queste creature, al termine del quale volano fino alla terra e si spengono, formando l'arcobaleno.
dentro le nuvole abitano delle bambine; hanno i capelli e lentiggini rosse, gli occhi dorati e la pelle diafana. quando trovano una nuvola dove abitare danno a questa la forma che più preferiscono, sono loro a dar la forma alle nuvole.

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non mi viene in mente altro, sono vuota di fantasia, oggi.

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