Micaela

Quel giorno a Londra nevicava. A lei piaceva tanto la neve. Diceva sempre di volersi sposare in inverno, sperando che nevicasse. Voleva fare le foto mentre ci baciavamo sotto i candidi fiocchi. Secondo lei la neve portava solo tanta gioia. Ma allora perché io ero così distrutto? Perché per me la neve poteva significare solo "fine"? Portai lo sguardo dal cielo bianco a lei, e rimasi folgorato dalla sua bellezza. I lunghi capelli neri erano ricoperti di neve, nonostante indossasse un cappellino bianco che la faceva sembrare una bambina; i suoi occhi, che a causa della particolare luce apparivano di un azzurro chiaro, quasi color ghiaccio, nascondevano la tristezza e le lacrime mal trattenute dietro quel finto sguardo deciso; la sciarpa, anch'essa bianca, le copriva il volto fino a sopra il naso ed era incredibile quanto apparisse bella ai miei occhi. Non riuscivo a credere che una ragazza così bella fosse davvero mia. Ma poi ci pensai: lei non era più mia. Sospirai, cercando di ricacciare indietro le lacrime, poi mi avvicinai lentamente a lei. -Hai deciso? Vuoi davvero andare?- Annuì leggermente con la testa, poi fece un passo verso di me. Tolse le mani coperte dai guanti dalle tasche del cappotto e afferrò saldamente le mie. -Lo sai anche tu che è la cosa migliore, Harry. Ci stiamo tarpando le ali a vicenda e non è giusto, ne per me, ne per te- Strinsi le sue piccole mani tra le mie e me le portai sul petto. -Non è giusto, Natalie. È solo la strada più semplice. Potresti restare qui, troveremo una soluzione insieme- Lei scosse la testa e mi guardò dritto negli occhi, supplicandomi di smetterla e non rendere tutto più difficile. Forse, dopotutto, mi amava ancora. -No Harry, è giusto che ognuno vada per la propria strada. Poi se il destino vorrà ci rincontreremo tra un paio d'anni- Annuii sconfitto, sapevo che era cocciuta, era inutile insistere. -Amare una persona vuol dire lasciarla libera. Per cui, se vuoi andare vai- Lei sorrise, anche se gli occhi le si stavamo riempiendo di lacrime. -Mi dispiace- Sorrisi tristemente, ma poi scossi la testa, come per dirle di non preoccuparsi. -Non importa, ma prima di andare devi fare un'ultima cosa per me- -Cosa?- -Mi devi un ultimi bacio- Natalie sorrise, potrei giurare che stesse pensando "sei sempre il solito", ma poi avvicinò il suo viso al mio e delicatamente poggiò le sue labbra sulle mie. Erano fredde, screpolate, e sapevano di lucidalabbra. Ma erano le sue labbra e quello era l'ultimo bacio che ci scambiavano. Misi le mani sulle sue guance e l'avvicinai a me, baciandola con ancora più trasporto. (Continua)

View more