@Robmarrowfake

Robert Marrow

Ask @Robmarrowfake

Sort by:

LatestTop

@racky_soda 2

Quella non ti ha staccato gli occhi di dosso per tutta la serata, fai uno strappo alla regola." Ma attenzione, perché dietro alle sue parole c'era un timore più che fondato, visto che Danielle - già piuttosto nervosa con entrambi - dopo essere venuta a conoscenza della scommessa aveva giurato di alzare le mani su entrambi se avessimo proseguito con quella che aveva definito 'l'ennesima bambinata'.
Giravo con la cannuccia il mio bicchiere d'acqua fresca, con un sorriso sornione addosso, ignorando le parole di quel serpente tentatore. Nessuno sfida Robert Marrow e ne esce incolume, e questo lo sapevano tutti. Danielle cominciava a rassegnarsi, le aveva provate tutte per convincere Liam a ritirarsi dalla scommessa, aveva persino ripreso a parlarmi nel tentativo di convincermi a fare un passo indietro. Si era persino ubriacata ed aveva promesso al fidanzato cose irripetibili, aveva contattato Camryn per tentare di fare ragionare il fratello, ed ora provava a giocare le ultime carte che le erano rimaste, la principale era in mia direzione:
"Robert. Avrai bisogno di una amica per provare a riconquistare Rachel, e si dà il caso che io sappia essere un'ottima amica. Liam è appena tornato da un viaggio di una settimana, ed io DEVO sfogarmi. Uniamo le due cose, facciamo pace e chiudiamo la faccenda"
Presi un sorso d'acqua e le diedi un bacio sulla guancia, per poi abbracciarla. Ero stupido, ma fino ad un certo punto: " Danielina, puoi anche propormi di andare in macchina e di avere una cosa a tre con te e la mia querida, ma c'è un problema. Alle parole bisogna far seguire i fatti, e tu, al momento, mi odi. Non posso fidarmi."

View more

@racky_soda 1

A malapena avevo i soldi per pagarmi il viaggio di ritorno, il che significava chiaramente che dovevo vincere la scommessa. Ero l'unico a conoscere l' attuale situazione finanziaria, non avevo condiviso i dettagli neppure con Liam. Il mio mecenate Olandese pagava vitto e alloggio, ma non ricevevo un vero e proprio stipendio; i soldi sarebbero arrivati solo con l'uscita del libro e per questo mancava sicuramente più di qualche mese. Ricevevo un rimborso mensile per uscite, sigarette, taxi e quant'altro, ma non potendo infilare nella richiesta di rimborso anche le d.roghe (perlomeno tutto ciò che non fosse cannabis), durante il mio momento di debolezza avevo sfiorato la miseria.
L'eredità dei miei genitori era andata bruciata in questi anni, ed il poco che avevo accumulato con l'avevo sempre speso. Viaggiare per il mondo non è economicamente sostenibile quando la durata massima nello stesso posto di lavoro è di sei mesi. E dunque eccoci qui, al momento presente, a dover lottare contro l'uomo che ero diventato, per poter continuare a fingere che fosse tutto ok.
Si trattava di una vera e propria terapia d'urto, ancora più complicata di quella sostenuto presso la clinica di Amsterdam. La mia dipendenza dalle donne e dal flirting in generale era ben più radicata rispetto a qualsiasi altra.
L'unica vera relazione stabile era stata quella di Rachel, dove i massimi tradimenti erano stati quelli con lo sguardo, ma per quanto riguarda il resto delle frequentazioni il rapporto con il genere femminile era complicato quanto quello con i soldi. Spesso non si trattava neppure di sbandate dovute all'innamoramento. Non era nemmeno dovuto all' incontrare donne più belle, più intelligenti, o per volerla dire con termini decisamente rivoltanti ad 'upgrade'. Accadeva e basta, mi annoiavo e andavo a cercare altro, qualcosa che potesse svoltarmi la vita. E in questo senso mi sentivo ora ancora più stupido; avevo forzato la mano al massimo pur di trovare una ragione per fare lo stesso con Rachel.
La discoteca era l'ambiente che accomunava il me tossicodipendente al me… donnadipendente. Lì era così facile accedere alla materia prima, che sembrava di aver inserito i codici per sbloccare i trucchi della vita reale. E poi parliamo di una discoteca di Los Angeles nel pieno dell'estate: giovani, mature, bionde, rosse, more, americane, latine… era come far entrare in un safari un appassionato di savana. Per non parlare di pasticche e fumo. Non era il luogo dove andare, considerato tutto ciò che vi era in ballo, sia per quanto riguarda il percorso intrapreso grazie agli sforzi di Liam, sia per la nostra scommessa.
Un'ex tossicodipendente che non può fumarsi una sigaretta, che non può nemmeno bere per tenere fede ad una stupida promessa e ad una ancora più stupida scommessa. Ecco chi ero. E Liam sapeva come stuzzicarmi:
"Ehi Rob, dai lo sappiamo benissimo che non durerai nemmeno una notte. Sei proprio sicuro di voler rinunciare a fare pratica con lo spagnolo?

View more

@racky_soda 3

E mi hai giurato che questa volta non saresti corso dietro a nessuna, perché sei un vero uomo che rispetta i propri sentimenti, ed ora il tuo corazon batte per Rachel… O qualcosa del genere” Liam si avvicinò a me e mi tese una mano per aiutarmi a rialzarmi, non so se fosse realmente preoccupato quanto dava a vedere, era piuttosto bravo a tenere il broncio. L’afferrai e mi riportai in piedi, era il momento di smetterla di piangermi addosso. “Riuscirai a tenere duro per questa volta e a non deludere te stesso? Dai cavolo devi controllare il tuo amichetto lì sotto, cerca di mantenere il collegamento col cervello per queste giornate e scoprirai che a volte può valere la pena di provare a riempire il vuoto con un qualcosa di diverso. Per esempio quando ti ricapita di fare quattro tiri sulla sabbia? Dai fai il bravo, per queste poche giornate niente donne, niente droga. Se riesci ad arrivare in fondo indenne giuro che al tuo ritorno ti troverai in casa una Krups VB700800.”
Si trattava del sogno di entrambi, una spillatrice per la birra professionale, 500 dollari di pura tecnologia, lo strumento supremo di controllo della vita sociale. Potersi permettere una macchina del genere voleva dire organizzare feste private da capogiro, era lo step successivo per raggiungere il Valhalla. Avevamo fantasticato per anni di avere una di quelle, per poi trovarci a ridere di un sogno tanto stupido: era troppo ed eravamo spiantati.
“Me.rda. Fai sul serio? Insomma… Si ecco mi ricordo tutto quello che ho detto, e ricordo anche di essermi presentato agli altri, e ricordo anche il viso di Célia. Però fratello, lo sai come funziona, l’abbiamo inventata io e te questa frase no? Non conosci bene una donna finché non l’hai vista sia davanti che dietro. E in guerra ed amore tutto è lecito no? Tu mi stai dicendo che dovrei rinunciare a mostrare il mio savoir faire per godermi tre giornate in cui guardare, ma non toccare nulla? E’ tosta Liam… Però hai ragione, ho promesso di impegnarmi, di mettere tutto me stesso per migliorare e iniziare a ragionare con il cervello. Facciamo così, giochiamocela come ai vecchi tempi. Io vado in squadra con gli spagnoli, tu con gli altri. Alziamo ancora un po’ la posta in gioco, non è giusto che sia l’unico a soffrire per queste giornate. Se vinciamo noi, mi accompagnerai in queste giornate di redenzione, e dovrai sottoporti ad astinenza, oltre ovviamente a dovermi comprare la spillatrice. Mentre se sarai tu a vincere, se dovessi fallire nell’obiettivo di resistere sarò io a comprarla.”

View more

Related users

@racky_soda 2

Effettivamente, forse sarebbe stato più semplice se lei fosse stata davvero incinta, perché queste notizie rendevano impossibile il nostro incontro prima di dover tornare ad Amsterdam per concludere il libro. “Questa volta Robert mi sa che non c’è veramente nulla da fare. Non hai fatto altro che correre per poi fuggire, per poi correre ancora cercando di rimettere assieme i pezzi, per poi ricominciare a disfarli. Non può andare sempre bene, e direi che questa volta ti ha abbandonato anche la tua buona stella. Ho passato mesi a tentare di convincerti per tornare sui tuoi passi, e puoi darmi la colpa se vuoi per non averti aiutato prima, ma adesso fatico proprio a credere che cadrai nuovamente in piedi.”
Aveva ragione su tutta la linea. Riprendevamo questi discorsi a intervalli irregolari nella nostra vita, per poi riderci sopra e far finta di niente. Ma questa volta non mi veniva da ridere molto. Dovevo ascoltare i segni che la vita mi mostrava, come mi aveva detto la terapeuta. Dovevo aspettare che il mondo mi mostrasse la via per rimettermi in marcia e non sbagliare bivio per l'ennesima volta. Non stavo scegliendo di abbandonare Rachel, sia chiaro, ma questa era una follia troppo grande anche per me. Questa non era la mia strada. Non oggi. Me ne sarei pentito forse per tutta la vita.

Il resto della comitiva si era dato al beach volley, io non ero ancora dell’umore per lanciarmi. Avevo l’amaro in bocca e per una volta mi mancavano le parole, mi sentivo snaturato e un po’ solo. E sì che erano lì per me, avevano organizzato quell’uscita tutti assieme solo per il mio ritorno, e persino Danielle si era convinta a venire. Aveva annunciato uno sciopero, ma alla fine l’idea di potermi prendere per il cu.lo per l’intera giornata era stata troppo allettante per potervi rinunciare. Ma niente, nemmeno la sabbia ed il profumo del sale marino avevano saputo darmi un colpo di defibrillatore sufficientemente ben assestato. “Chi è quella?” C’erano un paio di new entry all’interno del gruppo, qualche defezione ovviamente, e poi il solito gruppo che avevo lasciato nemmeno un anno prima. A dirla tutta i nuovi sarebbero rimasti lì per poco, ancora qualche serata; erano un gruppo di quattro amici spagnoli e si erano incrociati con Liam e gli altri al bar un paio di sere prima.
Bastarono quelle poche parole a far apparire sul volto di Liam un’espressione estremamente divertente: pareva che gli avessero appena comunicato una notizia terribile, e ci mise poco a portarsi la mano al viso. Scosse il capo e mi colpì facendomi cadere all’indietro. “Rob… vi siete presentati poco fa, ti prego, è Célia ricordi? Le hai strappato un sorriso parlando in spagnolo e poi incredibilmente non le hai chiesto se fosse single. Pensavo che fossi deciso a lasciar perdere le relazioni per un po’ di tempo, questo me l’hai detto solo mezz’ora fa.

View more

@racky_soda 1

"Senti, Robert, perché non lasciamo perdere e raggiungiamo gli altri a Santa Monica?" Liam mi aspettava fuori, aveva lasciato Danielle a casa in modo che potesse prepararsi per il prosieguo della giornata e mi aveva accompagnato al negozio senza battere ciglio. Non ci voleva un genio per capire che aveva scoperto il motivo per cui Rachel non si trovava lì. Non avevo detto nulla e lui aveva capito; secondo i miei calcoli, Danielle mi aveva lasciato fare quella figuraccia e aveva messo al corrente il fidanzato per farci sembrare due completi idioti.
Ma alla fine, non ero tornato a Los Angeles solo per lei. Cosa potevano essere quei mesi passati insieme in confronto all'amicizia che mi legava a Liam? Nel bene e nel male, c'era un'unica costante ed era lui: la prima sigaretta, la prima canna, il gioco della bottiglia, le feste insieme, le partite di basket al liceo... La nostra compagnia era la cosa più fluida al mondo, ma le sue fondamenta erano che noi facevamo parte di essa, ovunque ci trovassimo nel mondo. Ero sparito più volte nei miei lunghi viaggi, ma se qualcuno avesse mai temuto per le mie sorti, gli sarebbe bastato rivolgersi al dottor Evans. "Quanto è grave la situazione, amico? E quanta benzina hai in macchina?" Ora si trattava solo di capire se sarebbe stato possibile coinvolgerlo nell'ennesima impresa impossibile o se la situazione fosse veramente irrecuperabile. Dovevamo valutare su che scala di impossibilità ci trovassimo, che andava da una situazione in cui Rachel fosse semplicemente fuori città con le amiche, fino al caso opposto in cui fosse rimasta incinta di due gemelli. No, ok, quest'ultima ipotesi era da escludere. Era diventata famosa o qualcosa del genere, e i siti scandalistici non si sarebbero certo lasciati sfuggire uno scoop del genere... Ma certo, per capire dove si trovava bastava aprire un qualsiasi social network e cercare gli hashtag che la riguardavano. Magari non avremmo trovato il luogo esatto, ma almeno avremmo potuto restringere l'area di ricerca... La faccia di Liam mi fece capire che stavo parlando ad alta voce, ma non sapevo bene da quando. Avevo perso la cognizione di quello che mi stava accadendo intorno per qualche istante, e ora potevo finalmente vedere che Liam mi aveva portato la risposta che cercavo, e gli era bastato un attimo. "Penso che tu sia atterrato sulla costa sbagliata, fratello, e per raggiungere New York in tempo dovremmo vendere un rene."
Cosa c'era di peggio in quel post della mia vecchia azienda? La WORTH aveva annunciato la propria presenza all'evento dell'anno con le promesse più allettanti dell'ufficio, e ovviamente tra queste non poteva mancare Rachel Wilson, con al suo fianco quel figlio di buona donna di Mark Holmes, il capo, un po' troppo vicino ai fianchi a dire il vero. Mi faceva incazzare da morire, così come il messaggio che accompagnava l'immagine. Poco sotto, Danielle aveva aggiunto un 'OPS' che diceva tutto sulla sua opinione in merito.

View more

@racky_soda 3

Alzai il viso per incontrare lo sguardo di Ethan, il quale mi riconobbe più o meno istantaneamente, come testimoniò la sua mano che si fece subito più stretta.”Robert Marrow, non sapevo che fossi tornato in città. Non ti facevo poi troppo sveglio, ma almeno pensavo che avessi imparato che non si corre nei corridoi. Immagino che tu non sia qui per recuperare del materiale per fare un bel lavoretto a casa, giusto?” Ecco, imbattermi nel fratello o nel padre di Rachel era uno dei due scenari peggiori, avevo fatto attenzione nel muovermi per evitare questa situazione, ma alla fine il destino aveva deciso che dovesse andare in quel modo. Non sembrava aggressivo, semplicemente pungente, il che sarebbe stato un buon segno se non si fosse trattato del ragazzo più tranquillo dell’universo. “Uhm… No, hai ragione, in verità sono venuto qui per Rachel, sarò sincero. Ho bisogno di parlarle, sai ci sono stati degli eventi che mi hanno fatto comprendere quanto…” venni stroncato sul nascere, ed anche lui assunse l’espressione divertita che avevo visto addosso a Danielle solo qualche minuto prima. “Ehi, frena cowboy, non ti ho chiesto di raccontarmi la storia della tua vita. Per quanto sia estremamente avvincente, mi spiace deluderti, qui ci siamo solamente io e papà. Lei è fuori città per qualche giorno, non che la cosa debba interessarti. Faresti meglio a tenerti lontano da lei, da qui, e specialmente da Mike. Io sono pacifico, e solitamente pure lui, ma se ti dovesse vedere da queste parti credo che ti farebbe il cu.lo in mezzo secondo. Ah, posso comunque recapitarti un messaggio che sono convinto lei vorrebbe darti al più presto: Vai a farti fott.ere Marrow.” Detto questo, riprese il carrello tra le mani e si allontanò dietro gli scaffali successivi, lasciandomi confuso ed abbastanza abbattuto. Era fuori città, ma con chi? Se Danielle era lì, doveva esserci un’altra motivazione a spingerla lontana, ma su questo era meglio indagare una volta usciti di lì. Mike non doveva vedermi per alcun motivo, e su questo Ethan aveva ragione.

View more

@racky_soda 2

Con Liam c’era qualcosa di diverso: se Danielle e Rachel erano sorelle, io e lui eravamo fratelli, ed il ruolo di maggiore in questo senso era sempre stato ricoperto da lui. Rosicavo all’idea che fosse toccato ancora una volta a Liam il compito di tirarmi fuori dai guai, al pensiero che in fin dei conti avesse avuto nuovamente ragione su ogni fronte, ed ammiravo il fatto che non mi avesse lasciato solo neppure in questa circostanza, nonostante per ragioni d’amore avrebbe avuto ogni motivazione per lasciarmi a cuocere nel mio brodo.
“Pensavo di andare a trovare Racky, credo di aver bisogno di fare ammenda, e non vorrei dovermi portare dietro per tutta la vita il pensiero di averlo fatto troppo tardi.” Mormorai interrompendo il nostro gioco del silenzio e rendendo Danielle partecipe del piano, d’altronde era l’unico modo per sondare la situazione a fondo prima di fare la mia mossa. Il suo sorriso sardonico però non prometteva nulla di buono, così come il suo adagiarsi completamente in maniera rilassata sullo schienale del sedile. “E dimmi un po’, sei riuscito a pensare a questa idea geniale tutto da solo in questi mesi? Complimenti Robert, ti ricordavo ben più immaturo. Ottima scelta, sicuramente la troverai a piangersi addosso, d’altronde l’hai mollata il giorno prima di partire, su due piedi, senza darle opportunità di replica, e non ti sei fatto sentire neppure una volta, scommetto che non appena ti vedrà ti correrà incontro per un abbraccio, oh cavaliere salvatore. Pft.” Che fosse ironica mi era evidente, ma credevo che avrebbe opposto una resistenza decisamente maggiore verso questa scelta. Doveva esserci sotto qualcosa e l’avrei scoperto presto, di certo Liam non sospettava di nulla.

Questa volta non avevo dei fiori con me, nemmeno un cioccolatino, non mi sarei servito di un regalo per addolcire la pillola, dovevo dirle ciò che sentivo e farlo tutto in una volta, a costo di costringerla a starmi ad ascoltare. Liam e Danielle attendevano in macchina, fuori dal negozio; l’attività andava a gonfie vele, e lo dimostrava l’andirivieni di gente. Dovevo solo farmi coraggio e muovere i passi uno dopo l’altro per raggiungere l’ingresso, destro e sinistro, senza timore. Attraversavo gli scaffali con passo rapido, muovendo lo sguardo ovunque con la speranza di incrociarla, ma non ricordavo che quel posto fosse tanto grande. Avevo il cuore in gola, la paura avanzava, e sebbene avessi chiaro il fatto che lei mi odiasse e che mi sarei beccato nei migliori dei casi un’altra dose di colpi, avevo bisogno di alcune risposte che non potevo ottenere in altro modo. Svoltai l’angolo, ora stavo correndo, e questa non si rivelò un’ottima scelta: da lì stava arrivando un altro individuo di corsa, alla guida di un carrello, che finì con lo sbalzarmi a terra e coprirmi di ridicolo. Non mi ero fatto praticamente nulla, ma prima che nella foga potessi rialzarmi, il ragazzo mi raggiunse porgendomi la mano e scusandosi.

View more

@racky_soda 1

“Ehi ferma aspetta ti posso spiegare.” Il rapporto tra Rachel e Danielle era più simile a quello tra sorelle che a quello tra due amiche, quindi era normale che la fidanzata di Liam si lasciasse andare ad una reazione tanto violenta nei miei confronti, specialmente visto che lui aveva deciso di tenerla all’oscuro relativamente al mio ritorno fino all’imbocco della strada per l’aeroporto. “Tu sei un verme schifoso e putrido, avresti fatto meglio a trascorrere il resto della tua vita ben lontano da questa città, e per quanto riguarda te mio carissimo Liam Evans, sappi che questo tuo scherzetto ti costerà caro, e non parlo delle borsettate che hai ricevuto in testa. Hai avuto una brillante idea a farmi una sorpresa tanto gradita, penso proprio che organizzerò un bel viaggio in battello e vi spedirò entrambi in fondo ai canali di quella stupida città…” Provai ad interrompere il monologo di Danielle, ma ovviamente non mi fu concesso di portare alcun tipo di argomentazione, non appena aprii bocca la borsa di Danielle riprese a roteare in mia direzione. Si, credo che fosse una fortuna che non avesse un’ arma tra le mani, quella era già sufficientemente dolorosa. “ Non ti devi azzardare ad aprire bocca tu, hai capito? E Liam se credi che stasera verrò a ballare con il gruppo al Tiki Club, penso che ti occorra una visita da uno psichiatra. Ti dirò di più, vai e riporta il tuo amichetto a L.A., io mi prendo un taxi, e questa sera mi organizzo con le altre nella speranza di dimenticare quanto sia stu.pido il mio fidanzato.”
Si, era stata una scelta parecchio estrema quella di farsi accompagnare da Dani, non la comprendevo fino in fondo, ma immagino che se lui fosse venuto a prendermi tenendola all’oscuro la reazione sarebbe stata ancor peggiore. Forse sperava che facendola sfogare direttamente nei miei confronti potesse smaltire prima la rabbia, o semplicemente aveva sottostimato il carattere irascibile di lei. Le era subito corso dietro, abbracciandola e cercando in ogni modo di farla ragionare; sapevo che in qualche modo sarebbe riuscito miracolosamente a convincerla a tornare quantomeno con noi.
Ci vollero venti minuti buoni di rincorse e preghiere per portarla ad accettare di entrare nella nostra stessa macchina, ma dovetti promettere di non fiatare fino a quando non l’avessimo riportata a casa. Già, casa, Los Angeles era l’unico vero luogo dove riuscissi a sentirmi pienamente in me, ed era stato questo il motivo che mi aveva spesso allontanato da lì. Significava dover badare all’abitazione un tempo dei miei genitori, avere un appoggio fisso, dover sistemare i pagamenti arretrati e riprendere in mano diverse responsabilità. Voleva anche dire amicizie, perché avevo lasciato lì le più solide, le altre al confronto non erano che delle bandierine sparse per il mondo su cui appoggiarsi per trascorrere una serata piacevole.

View more

@racky_soda 2

Sarebbe bastato poco per ritornare indietro, c’era stata l’occasione di parlarne fin da subito con la terapeuta: i progressi di una vita, si possono buttare in un secondo; ma con l’aiuto di Liam, sentivo di poter tenere a freno le dipendenze, che si trattasse di allucinogeni, donne e quant’altro. Mi sarei concesso al massimo una birra ed una sigaretta al giorno, in casi estremi ( o questa era l’idea iniziale).
Con lui avevamo organizzato tutto da tempo, non avevo idea di cosa avrebbe fatto il gruppetto per accogliermi una volta arrivato all’aeroporto, ma successivamente sarei andato al negozio dei Wilson per presentarmi a porgere le mie scuse a Rachel. Non mi aspettavo nulla, le speranze c’erano, ma sapevo che ci sarebbe voluto tempo. Non sarei stato pressante, ma non volevo che mi dimenticasse. Ora mi apprestavo ad imbarcarmi, non sapevo se avere più paura di lei o di Danielle; Liam aveva detto che si sarebbe messo in macchina con la fidanzata per venirmi a prendere, desiderava chiudere la questione una volta per tutte, voleva che facessimo pace e che ci lasciassimo alle spalle quanto successo, perché lui non si sarebbe mai schierato da una parte o dall’altra. Io ero certo che lei mi avrebbe colpito in qualche modo, che fosse con cinque dita o con la borsetta, e che avrebbe fatto lo stesso col poveretto, ma sapevo anche che in quella mezz’ora di macchina che ci aspettava per il ritorno avremmo avuto modo di sistemare le cose. Il mio sorriso era irresistibile d’altronde

View more

@racky_soda 1

Avevo preparato ogni cosa al meglio per il mio ritorno a casa. Col senno di poi non sarei stato a valutare con tutta quell’attenzione i prezzi, e sarei tornato con l’aereo del giorno prima come da programma, ma purtroppo la mia inaspettata maturità in tal proposito fu fatale. Non che la storia potesse prendere seriamente una piega diversa ritornando prima, ma comunque si tratta di un rimorso che porto ancora dentro; andiamo però con ordine.
Avevo sostenuto le visite di routine prima di poter partire, ero ancora un paziente sotto osservazione per la mia dipendenza e la struttura voleva assicurarsi che fossi pulito prima di lasciarmi andare. Avevo scoperto a mie spese che finire in quel luogo e non possedere il passaporto della nazione ospitante poteva portare a diverse problematiche, come per esempio per l’appunto la necessità di risultare pulito all’uscita ed al ritorno in caso di viaggi all’estero. A parte una parziale positività relativa all’assunzione del tabacco, le analisi erano risultate soddisfacenti, basti pensare che non avevo alcun tipo di contatto né con le dr*ghe né con le donne praticamente dal giorno della mia uscita. A tal proposito ero sul punto di esplodere; se da un lato riuscivo a capire che si trattasse della scelta giusta, e talvolta riuscissi persino a sentirmi fiero per il percorso che avevo intrapreso, dall’altro dovevo convivere con tutti i miei fantasmi, senza alcuna possibilità di fuggire. La scrittura era l’unico porto sicuro, come lo era conversare al telefono con Liam ed organizzare quella vacanza, ma prima di addormentarmi ero solo, io e le paranoie.
Cominciavo sempre più a capire quanto fosse stato sciocco correre durante la partenza da L.A., trattare in quel modo una ragazza che aveva saputo convivere con me per tanto tempo, una ragazza che amavo e che era innamorata di me. Eppure era stato così semplice farlo, quasi naturale. La botta sembrava essere arrivata a spizzichi, ed ora più andavo avanti tanto più sentivo il dolore che mi ero inflitto da solo. Avrei potuto intraprendere un percorso di terapia da prima, parlare con lei di quelle sensazioni, dell’invidia che provavo per il suo successo, ma mi ero chiuso nella convinzione di sapere chi fossi e di cosa avessi bisogno. Non che ora fossi sano, anzi mi risultava quasi impossibile ammettere apertamente l’errore, e riuscivo a trovare le ragioni per accusare anche Rachel per l’esito della relazione, ma qualche passo verso l’uscita dal buio nel quale ero andato ad infilarmi l’avevo iniziato a muovere.
Fatto salvo il caso di Alyss, stavo cominciando a controllare lo stupido impulso di vedere in ogni essere femminile una possibile partner, così come avevo sistemato la condizione legata alla ma.stu.rbazione compulsiva. Era stato molto più semplice nel periodo in cui avevo avuto una coinquilina, ma proseguire stava portando a dei risultati evidenti.

View more

@racky_soda 3

L’aspetto positivo della faccenda era che l’ispirazione mi aveva folgorato, ritagliandosi lo spazio nei momenti che prima dedicavo alle attività più distruttive, e da quando ero uscito dall’istituto non mi ero mai trovato in necessità di far uso di nulla, se non di bibite gassate. Quelle potevo permettermele, dato che l’altro sfogo era la palestra, e visto che avevo preso l’abitudine di usare la cucina a disposizione nella camera e non più esclusivamente la mensa dell’edificio. Eh cavolo, ero stufo di mangiare patate e carne della consistenza di cartone. Non che io fossi chissà quale cuoco, ma mi bastava poter cucinare di tanto in tanto del riso in bianco per soddisfarmi.
Non mi si deve credere in solitudine e recluso, quattro chiacchiere con gli altri dell’hotel le si scambiava ogni giorno, in più ormai alla sera era diventata un'abitudine quella di chiamare Liam per prepararsi al mio ritorno. Avevo poco tempo e dovevo riuscire ad incastrare tutto, compresa la sorpresa che avevo in serbo e che lui mi stava aiutando a confezionare. Stavo chiedendo tanto al mio migliore amico, e gli sarei stato debitore in eterno; se Danielle non avesse deciso di ucciderlo una volta saputo ciò che avevamo in mente, ero deciso a saldare la mia parte. Rachel non aveva lasciato mai completamente i miei pensieri, era sicuramente l’argomento più scottante e complicato, perché non sapevo come riuscire nell’impossibile. Quanto tempo era passato dall’ultima volta che l’avevo vista? Troppo.

View more

@racky_soda 2

“L’ultimo acino” non avrebbe avuto una conclusione aperta ed animata da parole altisonanti, non sarebbe stato un arrivederci al personaggio, si trattava di un addio amaro, ma senza rimpianti. Nel libro sarebbe stato uno scagnozzo qualsiasi a puntare la pistola alla tempia dell’uomo e a far fuoco senza esitare, e non vi sarebbe stato spazio per le lacrime delle persone a lui care, o ad un ultimo pensiero sulla vita che fluiva via da lui rapida come il liquido scarlatto che ne sgorgava dalla testa; no, Ethan Spencer era pronto a sparire per far spazio ad altro, sarebbe morto come lo sciocco che era stato nel resto della propria breve vita, ignaro dei propri errori e convinto di avere accesso all’eterno perdono.
Forse tra le poche centinaia di persone che avevano letto la prima parte, qualche decina si sarebbe dispiaciuta di un epilogo così triste e macabro, ma era necessario distaccarmi da quella trama. Quella ovviamente era la fine, ma non certo della stesura; avevo ancora qualche mese davanti a me per riempire i numerosi vuoti lasciati tra un capitolo e l’altro, ma di certo questo non avrebbe cambiato in alcun modo l’epilogo. Più proseguivo nell’aggiungere una parola dietro l’altra, e più mi convincevo che dietro il colpo di fulmine di David Wildemors per le mie capacità di scrittore si nascondesse dell’altro, ma preferivo non pensarci. Ero contento di avere vitto, alloggio e uno stipendio decente, e vista la fine fatta da Ethan non conveniva farsi poi troppe domande nella vita.
Mi voltai istintivamente dopo aver battuto le ultime parole, ricercando nel vuoto il sorriso di Alyss o persino quello di Sara, ma nella stanza non c’era traccia di donne ormai da… Quanto tempo era passato? Due settimane. Il trasferimento della mia figlia adottiva - e fa ancora molto ridere chiamarla in quel modo - era avvenuto con una rapidità estrema, era stato davvero facile trovare un monolocale poco distante dal centro di Amsterdam. Avevamo deciso di prendere un po’ di distanze, specialmente dopo il mio stupido tentativo di baciarla. Era stato spontaneo, stupido, e terribilmente da me, ma quantomeno avevo aspettato di non essere più sotto il suo stesso tetto per fare il passo. Lei non aveva reagito neppure troppo negativamente, credo che un po’ se lo aspettasse, e visto tutto ciò che avevamo passato insieme nell’ultimo mese, trovammo ambedue normale il fatto di aver raggiunto un certo grado di intimità che mi avesse portato a fraintendere i segnali. Grazie a Dio mi aveva respinto. Come avrei spiegato la faccenda a Liam altrimenti? E per fortuna mi fermai quella sera dal bussare alla porta di Sara, forse stavo cominciando a imparare a gestire il mio amichetto lì sotto, forse avevo trovato il modo di connettere il cervello anche durante l’astinenza. Perché si dai, era astinenza ormai, il letto era vuoto da tempi più che biblici, non avevo mai passato tanto senza concedermi certi piaceri.

View more

@racky_soda

Quanto tempo era passato? Al club del libro mi era stato detto che solitamente la prima opera dovrebbe finire dritta nel cestino, ci si dovrebbe fare il favore di non leggerla se non in tarda età; un qualcosa da tenere nel cassetto e da condividere unicamente con la famiglia e qualche amico stretto, per farsi una risata in compagnia. Ma Dio solo sa quanto fossi gasato all’epoca dopo aver scritto i ringraziamenti, proprio non me l’ero sentita di privare il genere umano di una trama che trovavo così dannatamente moderna ed illuminante. La maggior parte delle copie vendute la dovevo alla mia testardaggine, ma si trattava comunque di numeri da scrittore locale di piccolissimi paesi provinciali, e questo, oltre che al mio essere acerbo, lo si doveva anche alla balzana idea di pubblicare il libro prima nei Paesi Bassi, tradotto in Olandese.
La mia vita, come quella del protagonista, Ethan Spencer, aveva vissuto i suoi momenti più emozionanti nella serie di continue scelte sbagliate. E la domanda che mi sono posto più su, sicuramente si rivelerebbe adatta nel voler scandagliare ogni sponda delle nostre esistenze, ora più che mai. Perché sì, quanto tempo era passato da quando Ethan - il prodigioso artista eclettico con la passione per le scene del crimine - aveva messo piede per la prima volta in un commissariato di polizia? Quanto tempo da quando il romanzo non era altro che un racconto soft p*rn*, intervallato tra descrizioni superficiali di efferati delitti ed am*plessi nei luoghi più disparati con ogni personaggio del gentil se*sso incontrato? C’è troppo di noi nel primo romanzo, troppo per poter scrivere un sequel, specialmente se ad occuparsene è lo stesso ragazzo che non è mai cresciuto poi molto da quei famigerati diciotto anni.
Almeno Ethan un’evoluzione l’aveva avuta, seppure si trattasse di tutto meno che di un gran colpo di scena: alla fine la sua storia d’amore con la detective del distretto era sbocciata, e quella che era stata la prima delle tante storie da una notte, ma perché no anche solo da un pomeriggio e via, si era trasformata nella relazione in grado di curarlo dai mali della vita e delle sue esagerazioni. Oh se solo lui avesse saputo che cosa lo aspettava, di certo avrebbe bevuto un ultimo drink prima di uscirsene di casa, si sarebbe fumato una sigaretta ed avrebbe convinto l’ormai prossima moglie a consumare un rapporto pieno di aspettative, ma svuotato dall’ansia. Quanto tempo era passato da quando aveva avuto la brillante idea di portarsi a letto la moglie del principale sospettato per il caso di omicidio sul quale stava lavorando la detective Howness? E ancora, quanto da quando si era rivelato fondamentale per il suo arresto? Probabilmente era passato poco da quando il boss Jack Falcone era venuto a saperlo, così come poco era il tempo che rimaneva a Mr Spencer prima di vedere la parola fine scritta in modo indelebile con il sangue sul marciapiede di Marylin Street, New York.

View more

@racky_soda

Ero certo che se non fosse stato per gli ultimi avvenimenti, nonostante il mio ricovero sarei riuscito a concludere il libro ormai da una settimana, ma ogni giorno sembrava nascondere un qualche tipo di insidia. Eravamo ormai sempre più vicini alla partenza per la mia gita in America, avrei rivisto un po’ delle mie vecchie conoscenze, ed auspicavo di poter rivedere persino Rachel. Serviva un pizzico di fortuna, nulla più, dovevo solo sperare che non fosse ormai troppo tardi. Avevo organizzato tutto con la complicità di Liam, lui doveva solamente ottenere il perdono di Danielle per poi riuscire in qualche modo a coinvolgerla. Il piano era semplice: dovevamo convincerla ad uscire e lì io sarei sbucato dal nulla, e con il mio savoir faire l’avrei riconquistata. Trovai nelle foto di Rachel e nel commento di Josh una sorta di premonizione, ero certo che non fosse tutto frutto del caso, era il momento di tornare alla vita normale e di dare un taglio alle ca**ate, e quelle foto erano un messaggio dell’universo: vai e riprendila. Sentivo le giuste sensazioni, una volta consegnato il libro e sistemata la situazione a casa avrei finalmente recuperato la giusta serenità, avrei potuto cancellare l’ennesimo errore e far finta di nulla. “E senza lampadine è ancora meglio” Commentai sotto il post, Mark non aveva ancora commentato e la situazione doveva ancora esplodere, ero stato tra i primi a vedere.
“Ora che hai scritto la tua str*nzata spero che ti senta realizzato. Se non hai voglia di scrivere perché non andiamo al parco oggi? Qui le giornate di sole si contano sulle dita di una mano, sarebbe stupido stare rinchiusi a fare avanti e indietro su quel post.” Alyss aveva ragione

View more

Liked by: Rachel

@racky_soda 2

di lei e Mark… Ed il peggio è che avrei dovuto convivere con quel pensiero fino a quando lei non avesse rivelato il vero flirt. Perché non poteva essere lui no?
"Devi usare il pitone Liam, fai pace con Danielle ed interrogala, dobbiamo scoprire di più. A partire da nome e cognome." Alyss sbuffava, ed a questo punto mi spostò la testa per poi schiaffeggiarmi. "Voi americani avete delle noccioline al posto del cervello. Proprio non riesco a comprendervi. Poi tu Robert, sei un bambino, ti stanno prendendo il giocattolino e ora ti stai arrabbiando. Svegliaa! E impara ad usare le protezioni, non voglio fratelli o sorelle"
Liked by: Rachel

@racky_soda

La situazione non era delle migliori, Christina Aguilera urlava dalla cassa bluetooth Say something, ed io avevo sempre trovato patetica sia la canzone che la cantante, ma ora stavo piangendo come un bambino mentre Alyss mi teneva la testa sopra le cosce tentando di consolarmi. "Ecco cosa succede a non sco.pare per un giorno intero" singhiozzai ed alzai lo sguardo verso di lei. "Non deve uscire nulla da qui capito!? Voi due mi siete testimoni, e se vi azzardate a farne anche solo mezza parola… Liam mi dispiace così tanto" avevo coinvolto anche il mio migliore amico, anche lui era costretto in camera visto che Danielle rifiutava di parlargli. Pregai di non aver combinato un guaio anche per lui, non l'avrei proprio sopportato.
" Tra due settimane sarai qui fratello, non ti preoccupare. Ti potrò pestare come si deve. Non sei proprio riuscito ad anticipare il volo?"
Avevo bisogno di tornare a LA quanto prima per una breve vacanza. Dovevo vedere Liam, parlare con Danielle, vedere gli altri ragazzi e se ne avessi trovato le forze mi sarei anche incontrato con Rachel. Sapevo che per questo avrei dovuto fare tutto quanto in mio potere per poterla vedere il prima possibile, ma non avevo trovato date alternative. "Certo che adottare una figlia… capisco la storia del cucciolo di leone, ma qui proprio sei andato oltre. Hai fatto le tue esperienze in Olanda ed ora direi che dovresti tornare per rimanere. Certo non sarà facile con Racky dato che ogni volta che provi a parlarle finisci col peggiorare le cose… Però almeno sarai a casa. L'hai lasciata no? Se fossi partito e non ti fossi imbottito di ogni genere di sostanza forse avresti realizzato prima di essere un idiota e te ne saresti tornato a casa fin da subito. Sei pulito da neanche un mese e stai già facendo di tutto per tornare. Se solo ti avessi pestato più forte quella sera, forse saresti qua." Mi pulii nuovamente il viso con quel poco che rimaneva dell'ultimo fazzoletto, provavo una rabbia enorme verso me stesso per il modo in cui avevo reagito.
" Te l'ho detto… non credevo che sarebbe successo tutto questo. Ma tu sei sicuro? Non è che Danielle ti ha preso in giro vero? A me i conti non tornano, lei ti ha detto che a breve Racky potrebbe metterci una pietra sopra, e l'unico uomo con cui l'abbiamo vista tutti noi è quello str.onzo del mio ex capo. Mi sto inc.a.zzando Liam." Era stata quella la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, a quanto pare Danielle era ormai da un po' che andava dicendo che Rachel fosse prossima al mettersi insieme a qualcuno, e Liam aveva deciso di non dirmelo per evitare che reagissi in modo eccessivo. I due però non avevano mai tirato fuori nomi su chi potesse essere questo incredibile spasimante, ed io non potevo credere che potesse trattarsi seriamente di Mark. Nemmeno nei miei incubi peggiori potevo immaginare una coppia formata da quei due, avrei preferito scoprire che era stata a letto con tre uomini contemporaneamente piuttosto che immaginarmi la scena

View more

Liked by: Rachel

@racky_soda

Una persona orribile. Erano quelle le ultime parole che mi aveva rivolto ed io non riuscivo a smettere di pensarci. Ascoltavo i nostri audio a ripetizione provando a dare un senso a quanto avessi sputato fuori, ma era una missione impossibile. " Bobby hai intenzione di passare la notte a lanciare in aria quella pallina e deprimerti? Io devo vedermi con i miei vecchi compagni, ma non ce la faccio proprio a vederti in questo stato. Sarai uno str.onzo, e questo mi pare ormai ovvio, ma mi fai davvero pena. E meno male che non te ne fregava nulla." Alyss era appena rientrata in casa dalla mensa, il tempo era davvero passato tanto in fretta? Ero stato per quasi un'ora a deprimermi e tirare quella stupida pallina da tennis contro il soffitto? Probabilmente avrei fatto meglio a chiudermi nella clinica un altro mese, avrei evitato di vedere quelle foto che mi avevano fatto più male del previsto, oltre di dire delle ca.zzate di quelle dimensioni al posto di ammettere che mi mancasse da impazzire. Poi avevo finito col mettere nei casini il mio migliore amico, come se non ne avessi già combinate abbastanza per conto mio. Maledetta pazza, Danielle era proprio fuori di testa per fargliene una colpa, a parti inverse si sarebbe comportata esattamente nello stesso modo. "Quindi a secco per una settimana bro? Fratelli di ucc.ello allora, ce lo arrotoliamo. Io te l'ho detto, almeno un mese" era il mio ultimo messaggio, ed in tutta risposta avevo ricevuto una faccina che ride, neppure lui credeva che potessi riuscire nel mio intento.
" Ma si che me ne frega, penso sia ovvio. Capisco che il massimo che tu abbia vissuto sia stato sni.ffare un po'di polvere dal ca.zzo rattrappito di un vecchio di mer.da, però insomma ci sto male." La sua reazione alle mie parole non fu delle migliori, e mi ritrovai la sua borsa dritta sulla testa, era meglio non sfidarla più di tanto perché non faticava a muovere le mani, e lo faceva in modo pesante. "Sei un co.glione, chiediti perché sei solo. Guarda che poi ti rovini con le tue mani, ma può un essere umano dire certe cose alla ex? Ti ha fatto un complimento a dirti che sei una persona orribile, io non sarei stata tanto gentile, saresti lì a piangere come un imbe.cille." E direi che non si poteva controbattere a riguardo, provare ad allontanarla mi stava facendo soffrire più del dovuto. E poi, stavo provando ad allontanarla davvero o ero solo arrabbiato perché egoista? Dovevo lasciarla appesa e aspettare, qualsiasi altra parola sarebbe stata inutile e deleteria.
" Dai vai a divertirti, poi tra trenta giorni se vuoi… il pitone torna in servizio, fino ad allora non mi rompere i c.oglio.ni" non avevo voglia di discutere neppure con lei, quella bambina non mi avrebbe insegnato a vivere. Quella mi corse incontro ed io scattai in piedi pronto a scappare.
" Ok, io ti spacco la faccia, il tuo verme te lo metto in cu.lo e te lo faccio uscire dalla gola, adesso mi organizzo e ti vengo a pestare per bene assieme

View more

Liked by: Rachel

@racky_soda

l’audio, ero stanco dei giudizi. Dovevo chiudere, dovevo togliermela dalla testa per poter finalmente andare oltre, era l’unica soluzione. Anche se significava mentire, l’avrei fatto nuovamente, e con una faccia tosta degna di me.
“ Ehi non mi aspettavo di sentirti, non credevo che le voci corressero tanto velocemente. Ho visto che non sono l’unico a spassarsela, quello sì, e credo che tu non abbia capito bene, ma sei perdonata visto che sei una ragazza. C’è un codice tra noi uomini, e un amico non deve provarci con l’ex di un altro amico, è la regola che sta alla base di tutti i rapporti. Ora capisco che tu voglia fare la crocerossina e difendere Mark, d’altronde se hai avuto quei due minuti di celebrità è anche merito suo, inoltre sei sempre in prima linea per difendere l’indifendibile, ma davvero c’è poco da difendere. Ti dirò anche di più, non vuoi ammetterlo, ma proprio non mi hai dimenticato e credo che se tornassi domani, finiremmo di nuovo a letto nel giro di una settimana, sarebbe inevitabile. Siamo così Rachel, io posso provare a costruirmi la mia vita, e tu a farti la tua, ma se dovessimo reincontrarci, in cuor tuo sai come andrà a finire. Puoi provare a giocare e metterti addosso tutti i vestiti che vuoi, ( per la cronaca, eri veramente una bomba a quella serata) ma alla fine sarai sempre la stessa donna che conosco, e preferirai il mc Donald's, le tute, il negozio di tuo padre ed i tipi come me rispetto ai ristoranti di lusso, i vestiti ultra eleganti e la vita da star. Spero che tu non sia ancora convinta che Mark ti veda come un'amica, ti reputo intelligente, e sei abbastanza sveglia da capire da te che non puoi in alcun modo accettare la sua corte, non durerebbe un secondo. Che cosa potrebbe darti? I soldi? Beh come detto sono scelte tue, libera di fare ciò che vuoi, ma almeno non mentirmi e non mentirti, siamo stati troppo tempo assieme perché io possa crederti. Beh ci si sente nella prossima vita bella, o quando avrò finito di scrivere il mio libro. Toccherà competere anche per quello da ciò che ho sentito. Non vedo l'ora di leggerlo."

View more

Liked by: Rachel

@racky_soda 1

Non sono in grado di portare rancore a lungo, e persino dopo quella litigata ero riuscito ad allontanare la negatività dal mio corpo, non senza pentirmi di tutto ciò che avevo fatto il giorno prima. Ero riuscito ad essere finalmente sincero con Sara, le avevo chiesto di stare lontani per evitare che potessi farle del male. A dirla tutta avevo addotto come scusa il fatto di dover rispettare il mio periodo di astinenza, ma la verità è che anche dopo di questo tra di noi non sarebbe potuto esserci nulla di buono, all’infuori di una sincera amicizia, un’amicizia che avrebbe fatto parecchia fatica a sbocciare visto che lei avrebbe voluto ben altro. Sembrava che fossi finalmente pronto a ripartire, che potessi catalogare quello come l’ultimo incidente di percorso prima di sforzarmi nel produrre un qualcosa di positivo, come per esempio un finale per la prima parte del mio romanzo, da ultimare poi una volta tornato dal viaggio a L.A. E tutto era cominciato nel migliore dei modi, perché dopo aver parlato con Sara avevo avuto modo di sbrigare diverse faccende. Avevo trovato il tempo per accompagnare Alyss a distribuire il curriculum che aveva preparato la sera precedente. Non voleva perdere tempo, era intenzionata ad ottenere il prima possibile la propria indipendenza, e quello era il primo passo nella giusta direzione. Avevo affittato un’auto per portarla nel cuore di Amsterdam, sapevo di non poterla tenere lì con me in eterno, e non appena fosse arrivata la giusta offerta l’avrei aiutata in questo senso, anticipandole un paio di mesi d’affitto. Avevo fatto visita alla palestra della struttura, non potevo mancare di mantenere attiva la forma fisica, visto anche che negli ultimi tempi ero stato parecchio fermo.
Sì, sembrava che fossi riuscito a rimettermi in carreggiata. Sembrava per l’appunto, aspettavo che Alyss uscisse fuori dagli spogliatoi e mi raggiungesse all’esterno, quando sentii una notifica. E non era una notifica normale, da sempre avevo riservato una suoneria speciale per Rachel, l’avevo sentita squillare così tante volte, ma da quando ci eravamo separati, come ovvio, non avevo più udito quel trillo. Sul cielo che si era appena rasserenato ero già pronto a far ripiombare la tempesta, che quell’idiota fosse andato a piangere dalla mia ex? Aveva sul serio spifferato tutto? Certo l’avevo spinto io ma…
Appoggiai il telefono all’orecchio, felice di poter risentire la sua voce, sebbene non fosse certo per la migliore delle occasioni. Mi irritava quella sua supponenza, il suo volermi giudicare a tutti i costi, ed in parte mi sentivo ferito per il fatto che quella fosse la nostra prima conversazione da mesi. Forse avrei voluto che mi avesse rincorso, seppure comprendessi perfettamente che si trattava di una sciocchezza, sapevo di avere torto, ma ammeterlo? Nah, non sarei mai sceso a quel punto. Si trattava per lo più delle solite frasi che avevo sentito mille volte nei miei riguardi, e avrei pagato per uno strumento che permettesse di velocizzare

View more

Liked by: Rachel

@racky_soda

Tutto ciò che rimaneva della mia ennesima cazzata era una pelle imperlata dal sudore e per la prima volta il vero pentimento. Mi sentivo bruciare al pensiero di ciò che avevo fatto, come se il mio fosse stato seriamente un tradimento, prima di tutto verso me stesso. I miei propositi erano stati cancellati dalla foga del momento, da un’altra stupida scelta dettata dall’orgoglio. Era stata solo una sc.opata d’addio, per chiudere le cose e non rivedersi mai più, qualcosa da lasciarle in ricordo di ciò che c’era stato tra di noi, del suo supporto e di ciò che aveva provato per me. Le parole della dottoressa mi erano risuonate nel cervello per l’intera durata del rapporto, miste a quelle di Mark, e cavolo se avevano fatto male. Avevo fallito la mia promessa di astinenza direttamente il primo giorno, tornando a fallire invischiandomi in situazioni che non avrebbero aiutato nulla, se non il mio senso di colpa a crescere. Che cosa mi era saltato in testa? Sara non meritava di essere trattata in quel modo, si era sempre fatta in quattro per me, ed ora certo che sapesse fin dal primo momento che i suoi sentimenti non fossero ripagati in egual modo, eppure l’avevo usata per i miei scopi. Erano settimane che non toccavo una donna, e questa volta era stato tutto lucido, avevo avuto modo di osservarmi, di pesare i gesti, di rendermi conto di quanto quel se.sso fosse malato. Non avevo neppure indossato alcun tipo di protezione, nella fretta di tornare a casa non ero passato in farmacia, in più c’era sempre quella promessa di mezzo… Ma non era bastato a farmi tirare indietro, e nonostante alcune rimostranze da parte di lei, non era stato difficile a convincerla della mia capacità di contenermi. L’avevo usata per i miei scopi, fin dal principio, come si fa con un oggetto, che sia un coltello da cucina o uno strofinaccio, ed in cambio non le avevo concesso nulla.
“Due su tre le hai violate Rob. Per fortuna ho trovato le tue canne e le ho buttate nel cesso, almeno eviterai di renderti ridicolo. Ricordati che anche quella è una droga, butta la sigaretta e torna a casa su.” Non avevo un attimo di pace, ma come potevo badare a quella ragazza se non potevo badare a me stesso? Lei se la sarebbe cavata da sola, questo era oggettivo. “ Lasciami fumare in pace, e poi abito a fianco a questa stanza. Mi fa persino schifo il tabacco, pensavo che mi avrebbe aiutato a stare meglio.” Era ridicolo, stavamo parlando dai balconi posti a poca distanza, sussurrando , quando avremmo potuto tranquillamente avere uno scambio decente se solo me ne fossi tornato. “Oh beh, scusami tanto. Spero comunque per te che il tuo gingillo sia un pelo più grande da duro, sai con tutte le storie che mi hai raccontato mi ero fatta un’idea ben diversa.” Si ero nudo, non potevo più nemmeno farmi una sigaretta sul balcone in pace?
“ Stai zitta ti prego. Quando fai così di solito inizi con una bella predica, per oggi risparmiatela”

View more

Liked by: Rachel

@racky_soda

Non mi aspettavo di ricevere una chiamata da parte di Mark, e non tanto presto. Credevo che mi avrebbe ignorato, e forse non ero pronto a sostenere quella conversazione, ma non mi sarei certo tirato indietro. “Non ho bisogno di parlarti. E datti una calmata. Vai a farti un bel giro su una Mercedes, e se possibile schiantati coglione. Tante belle parole e poi non ti sei fatto scrupoli. Ti ricordi quanto ti ho colpito in faccia? Ebbene, avevo tutti i motivi del mondo, avevi già messo gli occhi sulla mia fidanzata” Il suo modo di fare mi irritava, poteva avere tutte le ragioni del mondo nel trattarmi in quel modo, ma io non l’avrei mai ringraziato dell’aiuto, anzi, ora che sapevo che c’era pure lui di mezzo mi veniva voglia di sputare su tutte le sedute psicologiche e di tornare a fare il pazzo. “Oh no, hai proprio ragione, lei è single, e lo sai il motivo? Perché io sono qua. E ti dico che è un bene per te che non sia lì, perché altrimenti non riusciresti a parlare, saresti steso su un bel letto d’ospedale.” Era strano sentire quell’avversione da entrambe le parti; c’era stato un momento, neppure troppo lontano, in cui avevo sentito quel legame farsi davvero stretto. Ma ora la gratitudine era volata via dalla finestra, non avevo nulla da spartire con lui. “Ci metto meno di una giornata a venire a farti il culo. E se tu sei uomo, ora mi dici in faccia che vuoi provarci con lei ok? Altrimenti rimani pure il solito ricco che non vale nulla, ti riesce così bene come parte.”
La mia giovane ospite aveva deciso di battere in ritirata e ritirarsi in bagno, sapevo che anche la conversazione con lei sarebbe stata accesa, ma d’altronde non poteva capire. “Ah si? C’è dell’interesse? Oh almeno parli chiaro. E perché a me non dovrebbe importare?” Aveva ammesso di provare qualcosa, aveva tirato fuori comunque la scusa dell’essere il suo capo, e che sarebbe stato complicato portare avanti il tutto, ma io non me la bevevo. “Mi fai così paura con le tue minacce, cosa farai manderai i tuoi servi a fare a botte con me? Ma cosa ne sai della mia vita, io sono stato corretto fin da subito.” E qui in realtà mi aveva toccato su un punto bello scoperto, era ovvio che non fossi mai stato coerente, ma non era una mia caratteristica.

View more

Liked by: Rachel

@racky_soda

“Dovresti lasciar perdere, ti renderesti ridicolo Rob, vai a parlare con Sara piuttosto, vedrai che una bella sco.pata ti libererà la testa. Lo sai che il tuo cervello è lì sotto, e forse tutto questo tempo di astinenza comincia a farti stare male. Comunque non inviare il messaggio, risulteresti ridicolo. Già basta il like che hai lasciato alla tua ex, non peggiorare la situazione” Durante il pomeriggio ero ritornato nuovamente sulle mie decisioni, ed avevo scelto di preparare un bel messaggio nei confronti di Mark. Non mi sarei fermato a guardare mentre lui approcciava Rachel alle mie spalle, senza neppure chiedere il mio consenso per giunta! Si era sempre comportato da amico, come quello che teneva a me, il grande protettore mecenate, ma alla fine si era rivelato per quello che era, uno sporco bugiardo. Avrei potuto scommettere tutti i miei soldi sul fatto che mi avesse tenuto vicino per arrivare a lei, e non doveva essergli sembrato vero potersi finalmente liberare di me con tanta semplicità. Ah! Se solo l'avessi avuto davanti gli avrei mollato un altro pugno dritto sul muso, e nulla mi avrebbe impedito di farlo di lì ad un mese. Sarei tornato solo per il gusto di spaccare quella sua faccia da co.glione,e poi lo dovevo a Liam. Una settimana, forse meno, per poi tornare e completare ciò che avevo iniziato, era questo il piano. Ciondolavo per la stanza, indeciso se inviare o meno il messaggio già pronto. “Ciao, spero che tu stia godendo della mia assenza, vedo che ti stai allungando, ma stai facendo un grosso sbaglio. Si parlo proprio di Rachel, brutto figlio di p.uttana, e nel tuo caso direi che l’epiteto non è neppure un insulto, abbiamo parlato di te più di qualche volta, e quando ero geloso nei tuoi confronti è sempre scoppiata a ridere. Credi davvero di poterla conquistare con un abito? Ci sono cose che non potrai mai avere, i tuoi soldi del ca.zzo puoi ficcarteli su per il cu.lo. Mi hai chiamato amico, io se ti avessi davanti ti sputerei in bocca per farti rimangiare certe parole. Ma non ti preoccupare, goditi la tua vita, vai e trama alle mie spalle, io rimarrò sempre una spanna avanti a te. Se fossi un uomo mostreresti il messaggio, glielo faresti vedere, ma tu sei solo un codardo, e lo terrai per te. So che hai paura del mio ritorno…” E via discorrendo, era bello lungo, ma il succo di fondo era quello.
“ Dai Rob metti giù quel telefono, mi stai spaventando. Sei mio padre no? Non puoi renderti tanto ridicolo, ne va della mia reputazione.” Dopo quelle ultime parole decisi di inviare, non potevo non dirgli quelle parole dritte in faccia. Era giusto che sapesse di essere una gigantesca delusione come uomo.

View more

Liked by: Rachel

@racky_soda 2

Vado a recuperare un martello e dei chiodi, perché presto entrerà da lì fuori e ti verrà ad uccidere. Ti vanti tanto di saperci fare, ma tu non sai nulla di donne. Ecco un altro motivo per cui non potrei mai nemmeno avvicinarmi a te, arriverei a farti fuori, senza alcun problema”
Liked by: Rachel

@racky_soda

Proprio non sapevo come aiutare il soldato appena caduto in battaglia, avrei fatto di tutto per salvarlo dalle grinfie di Danielle, ma per ora dovevo soltanto sperare che lei non glielo staccasse a morsi. Gli lasciai un messaggio e poi tornai verso il letto, dove Alyss si stava riposando dopo aver finito di sistemare i bagagli.
“Quindi è questa la ragazza da cui sei scappato? Mentre quest’altra è quella che ti sei scop.ato in questi mesi giusto? Si lo so che non è stata l’unica e che la lista è bella lunga. Cos’è quella faccia, sei sorpreso che sia riuscita a trovarle? E’ stato fin troppo facile, e ho una notizia per te: nel caso non te ne fossi accorto, la tua ex non ti aspetta con il tappeto rosso, ma ci cammina sopra, e credo che anche lei non si sia tirata indietro in fatto di uomini. Beh se a me capitasse di finire tra le braccia di Captain America, credo che mi ci fionderei senza troppi problemi.” Era bastato lasciarla sola per pochi minuti perché partisse con le operazioni di stalking, avrei dovuto evitare di raccontarle tutto, mi sarei dovuto limitare un po’ di più. Quella continuava ad agitarmi il suo telefono in faccia, scorrendo le foto postate da Rachel, foto che conoscevo piuttosto bene e da cui non riuscivo a smettere di togliere la mia attenzione. “ Magari se li è sco.pata uno dietro l’altro, compreso lui” Mostrò la foto assieme a Mark. “Anzi rettifico, lui se l’è fatta di sicuro, non ci sono dubbi. E’ l’unico che non conoscevo, ma prometto che rimedierò subito, come me lo sono potuta perdere? Credo proprio che il tuo piano per il ritorno in pompa magna sia fallito in partenza. Se lui le dovesse mettere le mani addosso, dopo tutto quello che le hai fatto, non basterebbe neppure un miracolo Robert. Ma a te cosa importa in fin dei conti, hai la tua ragazza di riserva, e poi hai promesso di non fidanzarti mai più, dunque…”
Sapevo benissimo cosa stava tentando di fare, ma non avrebbe mai funzionato, non mi sarei mai confidato ancor più di quanto non avevo già fatto. Non ero messo tanto male da dovermi affidare ad una ragazzina per capire cosa fare. “Siamo liberi di fare quello che vogliamo e poi tu nemmeno la conosci. Quelli non sono i tipi da Rachel, non si farebbe annoiare per più di due minuti da delle star di Hollywood, lei preferisce la concretezza. E ti dirò che sono tanto maturo da poter mettere mi piace alla sua foto. Hai proprio sbagliato mira cara, quello è Mark Holmes, il mio ex capo, e il giorno in cui Rachel Wilson andrà a letto con lui credo che nevicherà ad Agosto. E’ proprio l’opposto dei suoi interessi, mentre io sono al centro babe.” Feci quanto annunciato e cliccai il cuoricino accanto alla loro foto. Alyss si portò una mano alla bocca e mi ripeté più volte di toglierlo.
“ Muoviti brutto str.onzo che non sei altro, si può sapere che ti prende? Vuoi farla inca.zzare? Tu sei folle ragazzo, non puoi mettere mi piace ad una foto della tua ex con un ragazzo…

View more

Liked by: Rachel

Next

Language: English