Nora.

Mi danno sempre qualche anno in meno.
Non so disegnare, ma mi diverto a farlo.
Mi piace scrivere storie che nessuno leggerà mai.
Leggo di tutto, e troppo .
Non canto sotto la doccia, ma mentre mi asciugo sì.
Per il resto canto sempre. Ovunque.
Cambio idea sui miei capelli cento volte al giorno: passo dal volerli corti e neri al volerli lunghi e blu in cinque millesimi di secondo.
Se succede qualcosa di bello inizio ad urlare e a saltare, come una pazza.
Mi piace uccidere zombie con mio fratello.
Ho una spilla da balia legata al polso; penso che mi verrà utile.
Ho una passione sfrenata per tutto ciò che riguarda la mitologia.
Sono lunatica come non mai.
Sono paranoica, ma solo quanto basta.
A differenza di molti, non sono tanto gelosa, ma sto male se vedo che i suoi occhi non guardano me.
Sono totalmente fuori dal comune, non mi ritengo normale.
Odio la razza umana, la ritengo stupida e ipocrita.
Vorrei essere un gatto.
Vorrei saper volare.
A volte ho fantasie omicide; per esempio mi immagino scene in cui uccido l'80% dei miei compaesani, senza provare un minimo di rimorso.
Non mi infastidisce la vista del sangue, anzi mi affascina molto.
Odio gli aghi e solo a sentirne parlare mi viene da svenire.
Sono claustrofobica e ho paura del vuoto, ma non delle altezze.
Quando sono nervosa mi mordo le mani o gioco con collane che devo assolutamente indossare.
Sono innamorata di un ragazzo che ha tre anni in meno di me, e non me ne vergogno.
Sono in lite con mio padre, ma non me ne preoccupo più di tanto.
Sono un po' un casino, ecco.

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Premettendo che secondo me l'umanità è spacciata da anni, un episodio c'è.
Ok, è un po' una cavolata, ma lo ritengo qualcosa di significativo.
Ero in giro per il mio paese e stavo tornando a casa dopo essere stata dal mio ex. Erano quasi le sette e ad un barettino dei ragazzi stavano facendo l'aperitivo. Mentre passo davanti a questo bar una signora esce da un portone lì vicino con degli scatoloni che sembravano pesare tonnellate. Doveva portarli alla macchina lì di fronte, ma era piegata da dolore. Mi stavo avvicinando, volevo darle una mano. Ma prima di me arrivano due dei ragazzi che erano lì a fare l'aperitivo. Senza dire nulla le prendono le scatole e le portano in macchina. La vecchina voleva anche dargli dei soldi. Loro hanno rifiutato, le hanno sorriso e sono tornati dalla loro compagnia.
Sono rimasta pietrificata nella strada. Conoscevo quei ragazzi e li consideravo dei deficienti. Ora mi sono un pochino ricreduta.
Bizzarro, no?

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Adoro Halloween, sopratutto per il suo aspetto macabro e tenebroso. E' un peccato che in Italia non sia vista come una vera festività.
Sinceramente sarei molto crudele se non mi venissero dati dolcetti. Ti ho chiesto una caramella, non la tua anima!
Quindi appiccherei fuoco al giardino del maleducato, o se non avesse il giardino gli brucerei i panni stesi.
Halloween era una notte in cui si credeva che gli spiriti tornassero a far visita ai vivi, così, per fare due chiacchere. Mi ha affascinato fin da bambina, inutile nasconderlo. Sfortunatamente vivo in una famiglia assurdamente religiosa, che l'ha sempre considerata una festa pagana, inutile e stupida. Da piccola ho sofferto non poco vedendo bambini e bambine della mia età che uscivano con maschere e lenzuola per chiedere i dolcetti, mentre io me ne rimanevo in casa. Quindi non ho mai "festeggiato":
Un paio di anni fa', però, ho passato il 31 ottobre a casa di una mia amica a guardare film horror. Io mi ero anche vestita da "angelo della morte", con ali nere stracciate e un abito anch'esso nero. Mi vestirei così, ancora e ancora.
Do volentieri le caramelle ai bambini quando suonano. Prima però li faccio un po' spaventare, architettando qualche scherzo strano.

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Tristezza, avrei voluto fare il video ma non ho la webcam. Buh, mi limeterò a scrivere.

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Sinceramente odio parlare di me, non so mai che dire, non so cosa potrebbe interessare alla gente. Non sono una ragazza che fa notizia, non ho una storia tragica, non ho problemi famigliari disastrosi. Ho una madre meravigliosa, che adoro anche quando mi insulta. Un padre un po' difficile, che non riesce a comprendermi e con il quale odio parlare, ma ehi, nessuna famiglia è perfetta. Ho un fratello stupido, di 13 anni che non ha ancora capito che significa "vivere". Però gli voglio bene, e vorrei aiutarlo un po' di più.
Ho due tartarughe, un canarino e una cagnolina meravigliosa che mi mette sempre di buon umore.
La parte preferita di casa mia è la mia camera. Fortunatamente dormo da sola e così ho potuto personalizzarla il più possibile: ci sono fotografie, disegni, poster, e tutto il mio casino. Sfortunatamente i colori sono troppo "allegri" e mi piacerebbe cambiarli, ho già in programma di dipingere sul soffitto un cielo stellato, o magari la rupe nel campo di zucche di The Nightmare Before Christmas. Non ho una libreria stabile, così i miei libri stanno un po' dove capitano ( pavimento, armadio, sotto il letto, scrivania).
E infatti il mio disordine cronico è una delle cause scatenanti i maggiori litigi.
Una cosa che potrebbe sorprendere è questa: amo il mio corpo. Attenzione, ho detto corpo, non viso.
Ok, non ho una quarta di seno, ma sono proporzionata e mi piace vedermi in costume.
Per il viso è un'altra storia. Mi sembra tutto troppo scombinato, senza senso. Ho quasi 18 anni ma tutti quando mi vedono mi danno della 15enne. E mi da fastidio. Mi amadre dice che sono fortunata, perchè alla sua età mi sentirò soddisfatta se mi daranno degli anni in meno. Ma che interessa a me se a 45 anni ne dimostrerò 35? Io adesso voglio dimostrare la mia età, non voglio più che mi trattino da bambina. Odio il mio viso, e sì, vorrei cambiarlo.
Aspirazioni e passioni. Uff, allora. Ho attraversato varie fasi nella mia vita. Alle elementari sognavo di diventare un'archeologa, ero profondamente innamorata di Indiana Jones ( e lo sono ancora.). Poi alle medie mi sono fissata con la chimica e la biologia, scelta totalmente sbagliata dato che io e le scienze stiamo su due pianeti opposti. In prima liceo il mio insegnante di italiano mi aveva fatto appassionare alla letteratura e alla scrittura in un modo ossessivo. Ed ho iniziato a desiderare di far l'insegnante. Solo negli ultimi tempi ho capito cosa voglio veramente fare. L'archivista. Amo stare a contatto con documenti antichi, stare tra i libri, annusare la polvere e il profumo di vecchio. Il massimo sarebbe poter lavorare negli Archivi Vaticani e voglio poterci provare. E' vero, ho lasciato la scuola. Ma questo non mi impedisce di voler realizzare i miei sogni. I miei genitori sanno che è un periodo di pausa, infatti tra un anno riprenderò gli studi e li renderò orgogliosi.
Non mi viene altro, spero basti. (:

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