@YoungerDreamers

Younger Dreamers

Ho visto una storia tra un migliore amico e una migliore amica ma non mi piaceva molto te ne sapresti una?

Sai ci ho pensato un pò prima che mi venisse in mente, ma eccoti la storia di un'amicizia tra ragazzo e ragazza ☺ Storia pt. 1 spero ti piaccia.
"Conobbi il mio migliore amico quando eravamo abbastanza piccoli, la tipica amicizia nata tra i banchi di scuola. Da allora avevamo condiviso tutto. Quando eravamo piccoli era sempre lui ad affrettarsi a mettermi un cerotto sui graffi che mi procuravo cadendo e mi consolata facendomi ridere anche quando non volevo. Quando doventammo piú grandi ed io piangevo per un ragazzo c'era ancora lui che mi abbracciava, dandomi un colpetto sul naso e mi sorrideva mentre mi asciugava le lacrime, come se fossi ancora una bambina piccola. Lui invece non piangeva mai, non amava mostrarsi debole, ma spesso assumeva quell'aria malinconica che solo io ero in grado di riconoscere. Una notte d'autunno ricevetti una sua chiamata, era tardissimo ma sapevo che mi avrebbe voluto raccontare com'era andato l'appuntamento con la sua ragazza. Risposi.
"- Ciao, credevo ti fossi addormentata... "
C'era qualcosa di poco convincente nella sua voce, una sfumatura di gelo, che mi colpí come se qualcuno mi avesse gettato un secchio di acqua addosso.
"-Hey, che ti prende? È successo qualcosa? La tua ragazza? "
Mi era presa il panico, non sentendo la sua voce rispondere, ma poi lo sentí prendere un profondo respiro e parlare come se quelle parole li facessero male.
" - Lei se ne andata due ore fa e io sono ancora al parco... "
" - Che?? Sei impazzito?! Fa un freddo cane fuori. Rimani dove sei, ti raggiungo subito! "
Ero consapevole di aver alzato la voce, ma cosa avrei potuto fare? Avevo paura per lui e sentivo le lacrime bruciarmi in fondo alla gola. Non avevo avuto il coraggio di chiudere la conversazione cosí la lasciai aperta tutto il tempo, persino quando mi infilai quello che capitava addosso, e anche quando correvo per strada per raggiungerlo, cercando di confortarlo, quando invece quella che aveva piú bisogno di essere calmata ero io. - A
❤️ Likes
show all
Ariannuzza01’s Profile Photo Taby94’s Profile Photo eryreby’s Profile Photo Denisetta00’s Profile Photo ClaraMarmugi’s Profile Photo smilesecchiona’s Profile Photo Michele3568’s Profile Photo JesueMaria’s Profile Photo

Latest answers from Younger Dreamers

avete mai tradito qualcuno?

Ho sempre pensato che tradire sia da villani, esattamente, magari "villano" è un termine abbastanza antiquato, ma lo è anche il tradimento, oscura parte dell'essere umano padroneggiata dal egoismo e dalla cecità dell'anima.

Storia?

Scusate l'assenza, ma ultimamente sto frequentando davvero poco ask, io personalmente, ma ecco a voi una storia che scrissi un pò di tempo fa. -A
STORIA:
"Lei non aveva paura di morire, sapeva che quel momento sarebbe arrivato per chiunque.
Il cielo si stava tingendo delle varie sfumature del rosso, come se si stesse incendiando. Stava osservando il mare, mentre la dolce brezza le scostava i capelli dal viso. Nei suoi occhi era riflesso il sole del tramonto che ne evidenziava di più il luccichio delle lacrime. Quel giorno scappò di casa, senza lasciare nemmeno un biglietto, senza portare con se nemmeno un oggetto.
Fece qualche passo verso la riva, sentendo l’acqua gelida del mare d’inverno accarezzargli le caviglie e mandargli una sensazione di gelo lungo tutto il corpo. Nessuno si era accorto che lei non c’era, nessuno c’era per lei. Avanzò di qualche altro passo, finchè l’acqua le raggiunse la vita, prese un profondo respirò e senza guardare indietro andò avanti, fino a quando non riuscì più a toccare il fondo. Era sola, circondata da chilometri di acqua gelida, intorno e sotto di se. Sentiva chiamare il suo nome in lontananza come in un sogno, mentre le onde la trascinavano sotto l’acqua e poi la riportavano in superficie, come cullando il suo dolore. Di nuovo quella voce, quella voce che gridava in preda alla disperazione, sempre più vicina, fino a quando due mani non la afferrarono e la strinsero in segno di protezione. Lei sentì come se si fosse aggrappata ad un ancora, qualcuno la stava salvando , a qualcuno importava di lei. Il ragazzo che la stava portando in salvo aveva i capelli neri e l’odore famigliare del sapone e del mare. Poi sentì come se il dolore fosse svanito, sorrise e chiuse gli occhi.
Si svegliò, sulla sabbia gelida, quando ormai il sole aveva lasciato il posto alla luna, tra le braccia del suo salvatore. Quando alzò lo sguardo riconobbe il viso del suo migliore amico tra le lacrime ed un sorriso. Poi nel silenzio della spiaggia si riversarono altre voci, voci che chiamavano il suo nome, proprio cosi, il suo nome.
Con suo sollievo riuscì a ricacciare le lacrime e pensò che infondo valeva la pena vivere , la felicità andava solo cercata, basta che si guardino le cose con gli occhi giusti, perchè, pensò :”Non sono sola.””

View more

Scrivi delle storie stupende, davvero.. Me ne puoi scrivere un'altra? Su quello che vuoi, ma amo leggere le tue storie:3

ClaraMarmugi’s Profile PhotoClara Marmugi
Grazie davvero anche se non mi considero una grande scrittrice, queste storie le ho scritte veramente con il cuore. -A
Storia:
“Il primo giorno di scuole superiori era come se mi fossi persa in un labirinto, non conoscevo nessuno, sentivo la tensione in ogni fibra del mio corpo. Arrivata in classe decisi di sedermi ad un banco solitario, poco dopo mi si avvicinò una ragazza dai capelli lunghi castani, molto magra, con un sorriso splendido a mio parere, chiedendomi di potersi sedere accanto a me. Accettai e cercai di fare amicizia con lei, chi se lo aspettava che poi sarebbe diventata come una sorella per me? Passò l’autunno, poi anche l’inverno e infine arrivò la primavera. In pochi mesi era riuscita a farmi affezionare a lei, io che non credevo più di riuscire a provare qui sentimenti e credo che questo stato d’animo sia stato anche il suo. E vero, per quanto potevamo essere diverse, eravamo simili, entrambe con un passato da voler dimenticare, entrambi con un futuro da realizzare. Affrontammo insieme i problemi, forse si, i soliti problemi adolescenziali, che però secondo me colpiscono solo un certo tipo di persone, quella dal animo pure e nobile, che nonostante il dolore continuano a dare tutto l’amore che a loro non è mai stato concesso. Fu l’unica a considerarmi umana, a non considerarmi la persona forte che gli altri vedevano, l’unica che mi vide piangere o sorridere per davvero. Era, è, e sarà per sempre la mia migliore amica.
No, il tempo non è sempre l’elemento fondamentale di un’amicizia, ma è l’amore che ci metti, la fiducia che riponi nell'altra persona, farsi guidare dal cuore, che nonostante non lo si vogliamo, ci induce sempre a proteggere le persone che più consideriamo importanti. Facemmo una promessa: “Raggiungeremo insieme la felicità.”
Il destino è crudele però. Quella fottuta primavera scoprì che finito l’anno scolastico mi sarei trasferita in un’altro paese. Fu un duro colpo,lo ammetto, ma non riuscivo a mostrarmi fragile, per quanto potessi stare male , la prendevo con un sorriso, un sorriso che solo lei capì di essere una bugia. Le ultime volte che ci vedemmo di persona vidi che aveva gli occhi lucidi ma non pianse, non pianse fino all'ultima volta, l’ultima volta che ci abbracciammo e lei scoppiò in lacrime dicendomi quanto mi volesse bene e come fossi diventata parte integrante della sua famiglia, sua sorella. Poi me ne andai. Lo so, è vero, ci separano chilometri di distanza ma come si suol dire : “Grideremo ai chilometri che abbiamo vinto.” Te lo prometto." -A

View more

Language: English