Non vorrei che questa risposta sia letta da persone che conosco, quindi "generalizzerò" il tutto cambiando anche il luogo perché sennò si capirebbe :)
Mi immagino su un treno, sola, con la mia fedele borsa nera sul sedile accanto al mio, piena di roba che alla fine non servirà neanche. Leggo un libro perché io non so viaggiare senza libri, in particolare un giallo e interrompo la lettura soltanto per guardarmi intorno perché ho l'abitudine di osservare la gente e immaginare la loro vita (sono strana lo so, lasciamo stare). Mi faccio portare un the, perché io senza the non so stare e ogni tanto mangio un biscotto super dietetico. Vado da lui che è parte del mio passato ma in fondo anche del mio presente - purtroppo o per fortuna non so dirlo - e spero in un suo abbraccio perché mi manca da morire e perché non vedo l'ora di stringerlo e di dirgli quanto ho sentito la sua assenza e quando mi è mancata la sua voce. Voglio scendere dal treno un po' perché odio viaggiare troppo e un po' perché so che alla stazione c'è lui e ci sono i suoi occhi.
Quando scendo mi rendo conto che ho una gran voglia di piangere perché lui non c'è e io odio aspettare. Ho paura che si sia dimenticato, che non voglia vedermi e ho paura di restare da sola in quel paesino sperduto che non conosco e che non ho intenzione di conoscere. Attraverso la stazione dopo mezz'ora di attesa e cerco di guardare gli orari per un eventuale ritorno, quando all'improvviso QUEL sorriso e QUEGLI occhi mi investono e, senza pensarci due volte, gli butto le braccia al collo.
Troppi mesi senza di te mi rendono un po' un vegetale, perché in fondo io ho bisogno di te più di quanto non voglia ammettere.