Qual è il tuo artista preferito?
Vaclav Fomič Nižinskij. Ballerino e coreografo polacco della prima metà del Novecento, uno degli artisti più geniali e virtuosi che sia mai esistito. Il più grande, a detta di molti. Aveva a malapena trent'anni quando la sua carriera giunse ad un epilogo prematuro, e da allora trascorse gli ultimi anni della sua vita in continua entrata ed uscita da un ospedale psichiatrico all'altro. Fu un uomo straordinariamente intenso, ipnotico ai limiti del terreno. La sua malinconia suggerisce atmosfere d'altri mondi; il mistico universo che ha plasmato, l'invisibile tragedia annidata nell'ombra della bellezza pastorale mentre si muove attraverso il suo mistero. Ogni movimento è pura poesia, un'essenza divina di passionale tristezza: Nižinskij era in grado di esprimere tutto questo con pochi gesti di notevole praticità e, in apparenza, senza sforzo alcuno.
“Io ho paura delle persone perché loro mi capiscono, ma non mi sentono. Ho paura delle persone perché vogliono che io viva come loro. Vogliono che danzi cose allegre. Io non amo l'allegria. Io amo la vita.”
“Io ho paura delle persone perché loro mi capiscono, ma non mi sentono. Ho paura delle persone perché vogliono che io viva come loro. Vogliono che danzi cose allegre. Io non amo l'allegria. Io amo la vita.”