http://ask.fm/Giuggiuls/answer/63667066881
Alloooora, ti parlo dei miei vecchi week-end. Quando non potevo uscire per un qualche motivo di solito guardavo un film di Harry Potter, svuotavo la dispensa, rimanevo sul pc fino a notte fonda o chiacchieravo al telefono. O leggevo - spesso rimanevo a casa per finire un libro che mi aveva troppo presa per essere lasciato in disparte.
Un week-end a dir poco memorabile... uhm.
Beh devo dire che la maggior parte dei miei sabato sera si svolgevano così: al pomeriggio suonavo col mio gruppo, tornavo a casa giusto mezz'ora per farmi una doccia veloce e ripartivo per uscire con i miei amici.
Ma un sabato che non dimenticherò mai... eh, devo dire che mi vengono le lacrime agli occhi solo a pensarci.
Il mio chitarrista, Stefano (che è anche una delle persone a cui sono più legata), ci fece andare a casa sua per le prove, quel sabato, eppure non toccammo gli strumenti quel giorno. Sapeva che non stavo passando un bel momento e così anziché suonare decise di giocare con la Play Station tutto il tempo, ai giochi più assurdi. Eravamo quattro musicisti che ci divertivamo con joystick e giochi infantili, ormai dimentichi dei nostri strumenti in macchina.
Io mi divertii da morire e quando se ne andarono tutti e rimanemmo solo io e Stefano a sfidarci a Tekken. Io ero tutta esaltata, perché mi piaceva da morire, e dopo un paio di partite scoppiammo a ridere, contenti, sul pavimento del suo salotto. Allora mi chiese di non partire.
In quel momento mi disse che avrebbe potuto farmi giocare ogni week-end alla Play Station volentieri se non fossi partita. Fu il suo ultimo tentativo di tenermi lì - e anche il più dolce. "Ti faccio anche vincere," mi disse.
Mi riportò a casa poi e dopo mezz'ora mi venne a prendere per andare a mangiare fuori con gli altri nostri amici. Mi chiese se avevo riflettuto sulla sua proposta e mi venne da ridere - quasi mi dispiacque dirgli che ormai le scelte erano già state prese. In macchina cantammo per l'ultima volta a tutto volume Don't chain my heart dei Toto, con la mia migliore amica che ci guardava un po' stranita.
Non è niente di che, lo so, forse, per te che leggi. Ma per me è stata una delle migliori dimostrazioni di quanto lui tenesse a me e mi sentii incredibilmente bene quel giorno. Non lo dimenticherò.
Un week-end a dir poco memorabile... uhm.
Beh devo dire che la maggior parte dei miei sabato sera si svolgevano così: al pomeriggio suonavo col mio gruppo, tornavo a casa giusto mezz'ora per farmi una doccia veloce e ripartivo per uscire con i miei amici.
Ma un sabato che non dimenticherò mai... eh, devo dire che mi vengono le lacrime agli occhi solo a pensarci.
Il mio chitarrista, Stefano (che è anche una delle persone a cui sono più legata), ci fece andare a casa sua per le prove, quel sabato, eppure non toccammo gli strumenti quel giorno. Sapeva che non stavo passando un bel momento e così anziché suonare decise di giocare con la Play Station tutto il tempo, ai giochi più assurdi. Eravamo quattro musicisti che ci divertivamo con joystick e giochi infantili, ormai dimentichi dei nostri strumenti in macchina.
Io mi divertii da morire e quando se ne andarono tutti e rimanemmo solo io e Stefano a sfidarci a Tekken. Io ero tutta esaltata, perché mi piaceva da morire, e dopo un paio di partite scoppiammo a ridere, contenti, sul pavimento del suo salotto. Allora mi chiese di non partire.
In quel momento mi disse che avrebbe potuto farmi giocare ogni week-end alla Play Station volentieri se non fossi partita. Fu il suo ultimo tentativo di tenermi lì - e anche il più dolce. "Ti faccio anche vincere," mi disse.
Mi riportò a casa poi e dopo mezz'ora mi venne a prendere per andare a mangiare fuori con gli altri nostri amici. Mi chiese se avevo riflettuto sulla sua proposta e mi venne da ridere - quasi mi dispiacque dirgli che ormai le scelte erano già state prese. In macchina cantammo per l'ultima volta a tutto volume Don't chain my heart dei Toto, con la mia migliore amica che ci guardava un po' stranita.
Non è niente di che, lo so, forse, per te che leggi. Ma per me è stata una delle migliori dimostrazioni di quanto lui tenesse a me e mi sentii incredibilmente bene quel giorno. Non lo dimenticherò.