http://ask.fm/Xavier_ww/answers/137353085004
La mia mano si avvolse d'un calore improvviso quando fu avvolta da quelle di Xavier. Il suo calore corporeo non si avvicinava minimamente a quello di un qualsiasi essere con il quale ero venuto in contatto nell'arco della mia vita e ciò comprendeva soltanto umani ed elfi ed io, un mezzelfo.
Al suo contrario, ero un pezzo di ghiaccio che congelava nel bel mezzo di una tempesta che voleva evitare ma che al tempo stesso non riusciva ad allontanare perché, come un bambino al luna park per la prima volta, ero rapito dalla figura di quel ragazzo, ed il bambino invece era rapito dalla giostra più fantomatica del parco: le montagne russe più alte del sudetto.
Mi sentivo così, un bambino, meditabondo, lunatico e testardo: avrei fatto qualsiasi cosa pur di tornarmene a casa e fare una doccia calda, cercando di ignorare le urla di risentimento nei miei confronti di mio zio, ma ora volevo soltanto vedere quel ragazzo desistere dalla sua folle idea.
-Per quanto io ne sappia...Non sei immortale.
L'immortalità è stata negata a noi elfi, noi eravamo spiriti, una sorta di divinità della Natura, per un capriccio ci hanno dannati ed eravamo supremi in ciò.
Non voglio arricchirmi di parole, dopotutto sarei rimasto un bastardello mortale per sempre, no?
Non so cosa mi faccia parlare esattamente, Xavier.
Forse il fatto di non essere l'unico essere vivente nel raggio di qualche chilometro ad avere sangue non umano mi ha risollevato l'umore; un umore rimasto a terra per mesi e la mia mente è costernata di orrore.
La tua presenza è stato un briciolo d'allegria nel mio animo e non potrebbe interessarti di me, ma allora perché prendermi la mano, stringerla e raccomandarmi di andartene, dicendo l'ovvietà della mia prsunta morte?
Desisti, licantropo, la rabbia è troppo forte nell'aria.-
Furono le mie parole prima di ritrarre la mano e stringermi entrambe le braccia al petto, tremante e ancora un po' sanguinante, ma determinato in un qualcosa che non aveva il minimo senso da un lato razionale, mentre l'irrazionalità era presente ed era l'unica cosa che avesse mai partorito la mia mente.
Al suo contrario, ero un pezzo di ghiaccio che congelava nel bel mezzo di una tempesta che voleva evitare ma che al tempo stesso non riusciva ad allontanare perché, come un bambino al luna park per la prima volta, ero rapito dalla figura di quel ragazzo, ed il bambino invece era rapito dalla giostra più fantomatica del parco: le montagne russe più alte del sudetto.
Mi sentivo così, un bambino, meditabondo, lunatico e testardo: avrei fatto qualsiasi cosa pur di tornarmene a casa e fare una doccia calda, cercando di ignorare le urla di risentimento nei miei confronti di mio zio, ma ora volevo soltanto vedere quel ragazzo desistere dalla sua folle idea.
-Per quanto io ne sappia...Non sei immortale.
L'immortalità è stata negata a noi elfi, noi eravamo spiriti, una sorta di divinità della Natura, per un capriccio ci hanno dannati ed eravamo supremi in ciò.
Non voglio arricchirmi di parole, dopotutto sarei rimasto un bastardello mortale per sempre, no?
Non so cosa mi faccia parlare esattamente, Xavier.
Forse il fatto di non essere l'unico essere vivente nel raggio di qualche chilometro ad avere sangue non umano mi ha risollevato l'umore; un umore rimasto a terra per mesi e la mia mente è costernata di orrore.
La tua presenza è stato un briciolo d'allegria nel mio animo e non potrebbe interessarti di me, ma allora perché prendermi la mano, stringerla e raccomandarmi di andartene, dicendo l'ovvietà della mia prsunta morte?
Desisti, licantropo, la rabbia è troppo forte nell'aria.-
Furono le mie parole prima di ritrarre la mano e stringermi entrambe le braccia al petto, tremante e ancora un po' sanguinante, ma determinato in un qualcosa che non aveva il minimo senso da un lato razionale, mentre l'irrazionalità era presente ed era l'unica cosa che avesse mai partorito la mia mente.
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