Non la voglio l’estate. Le zanzare, le foto delle ragazze in costume, le ragazze in costume al mare, le ragazze in costume in città. Non la voglio l’estate con le sue stupide stelle cadenti, con il caldo soffocante e le meduse. Non la voglio l’estate con i suoi stupidi abbronzanti. Io voglio l’inverno. L’inverno con i maglioni caldi e sformati, l’inverno con le coperte e la cioccolata calda, l’inverno con le luci di Natale e la neve, l’inverno con i baci sotto la pioggia, il mare in tempesta, con le sciarpe fino agli occhi e gli occhi che luccicano, come solo d’inverno.
da fuori mi vedono solare, sorridente e disponibile, e pensano che sia falsa. puntualmente, quando mi conoscono cambiano idea. sono proprio come sembro, mi dispiace stronzi.
un milione di anni fa, gli inverni erano terribilmente freddi, non come quelli di adesso, ma gelidi e bui come la notte più nera. all'angolo della strada, al calar del sole, stava una bambina con un mazzo di fiori. la bambina era triste, perché nessuno aveva voluto i suoi fiori e quella sera non avrebbe avuto i soldi per assicurarsi un posto dove dormire. era destinata a morire di freddo, in mezzo alla sporcizia. un uomo che stava tornando a casa vide la bambina e le si avvicinò, accorgendosi che stava davvero male. le offrì un pezzo di pane, ma non riuscì a scaldarla. le offrì la sua giacca, ma anch'essa non riuscì a scaldarla. fece per andare via, rassegnato, ma inciampò e si trovò a stringere le sue braccia intorno al corpo della bambina. e scoprirono che in quel momento sentivano più caldo che mai.
Treno.
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