Parte III - @dfmyt
Smosse appena il bacino su di lui. Erano nella perfetta posizione. Il gioco si era concluso. Lo scenario della pena capitale cominciò: Katherine era sua in tutto e per tutto, sottomessa e seviziata, il maggiore cominciò a sbät.tërlä, a possedere barbaricamente quel formoso corpo, a risucchiare tutte le sue fantasie, a palesare ogni recondita impurità che fioriva in lei. La giovane gattina aveva abbandonato quei soavi miagolii, lasciando posto ad un insaziabile sgomento, ad una sorpresa che scandiva gödi.mëntï e non sapeva più come rilasciarli. La bocca aperta, änsïm.ävä, dominata da una bestia feroce, il padrone che aveva sempre sognato, la sua anima gemella. Sentiva mancare il respiro, e non sapeva se era per via dell'ãmpl.ëssø o della cravatta che Liam andava via via a tirare sempre di più. ⟪Sono la tua gattina.. ah! s-sì sì!⟫ le parole sfuggivano dalla mente, mentre i fiori sbocciavano sulla sua pelle, e la calda intimità sfociava in una ebrezza arcaica e idilliaca. Gli occhi si inumidirono, un mix di piacere e sofferenza, quel mä.sø.chi.smø radicato in lei e che finalmente poteva prendere il libero sfogo. Ogni parte di lei viveva, il corpo marchiato, segnato dalla brutalità di Liam che al contempo gustava di amore unicamente per lei. Si sentiva crogiolare, cedere alle inesorabilità del maggiore e la voce acuta scivolava via. Il letto spingeva contro il muro; sarebbe potuto crollare tutto, un terremoto nato dai loro soli corpi. L'afferrò per la testa con una mano, con l'altra tirò la cravatta e finalmente potè gustare quel viril turgore nella sua bocca, grosso e gonfio pulsava; le schizzò in gola tutta la sua essenza. Gli occhi lucidi e corvini di Katherine ammirarono l'effige di estasi del maggiore, mentre le sollazzava in bocca, donandole l'apice che aveva innaffiato durante l'atto. E Katherine, dolcemente, lo accolse tutto, ingøiändølø e lap.pan.dølø ancora, la punta delicatamente prima e poi come una femme fatale tutto quanto fino in fondo, sentendo la gola raschiare, sentendo il virile muscolo pulsare. Lo scoccò, leccandosi l'angolo della bocca, rivolgendogli un ghigno viziato. Strusciò il visino su di lui e la belva tornò micia.
⟪Miao∼ sono stata una brava gattina?⟫ mormorò, gattonando verso di lui, sedendosi sulle sue gambe e giocando docilmente, con le dita affusolate, attorno al suo collo.
⟪...perchè tu mi hai scø.pätä proprio come una vera bambolina⟫ parolacce, ma che pronunciate da lei sembravano il fiore più roseo di tutto il giardino. Si rubò i baci che credeva le appartenessero in principio, nascondendo le mani nella chioma bionda e morbida del maggiore. ⟪Non dai proprio l'impressione di essere... un dominatore, Liam⟫ gli mormorò all'orecchio, lambendogli con i denti il lobo, per poi scendere sul collo, ove lasciò una scia di saliva con la lingua. ⟪...e sai proprio di buono, di /uomo/⟫ sussurrò infine. Gli prese la mano, adagiandosela sul së.nö, così sodo da essere un ristoro. [pt.3]
⟪Miao∼ sono stata una brava gattina?⟫ mormorò, gattonando verso di lui, sedendosi sulle sue gambe e giocando docilmente, con le dita affusolate, attorno al suo collo.
⟪...perchè tu mi hai scø.pätä proprio come una vera bambolina⟫ parolacce, ma che pronunciate da lei sembravano il fiore più roseo di tutto il giardino. Si rubò i baci che credeva le appartenessero in principio, nascondendo le mani nella chioma bionda e morbida del maggiore. ⟪Non dai proprio l'impressione di essere... un dominatore, Liam⟫ gli mormorò all'orecchio, lambendogli con i denti il lobo, per poi scendere sul collo, ove lasciò una scia di saliva con la lingua. ⟪...e sai proprio di buono, di /uomo/⟫ sussurrò infine. Gli prese la mano, adagiandosela sul së.nö, così sodo da essere un ristoro. [pt.3]