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Oh, il ritratto di Dorian Grey, Oscar Wilde *le risposi sorridendo. La ragazza sembrava molto simpatica, sebbene difficile. Quasi certamente non molte persone la conoscevano per quella che era veramente. La guardai e mi scostai una ciocca di capelli dal viso, tornando ancora a sorriderle*

Daphne Grengrass
~

Ma su chi poteva contare nonchè sulla sua migliore amica? Lei era l'unica che riusciva a capirlo veramente, l'unica che riusciva a farlo sorridere, quando dentro di sè si sentiva inutile, inutile proprio come una fogliolina caduta troppo presto, in mezzo alla strada desolata.

Charlie.
Mi mancavi, Charlie.
Come stai?
Ti va di vederci tra un po'?
*La voce esile e candida del ragazzo trapelò emozioni attraverso l'involucro elettronico che Sam aveva distanziato, posandolo sulla scrivania su cui era poggiata,ammettendo il "viva voce" così che potesse udire le sue parole. Quando la ragazza udì le parole riguardanti la sera il battito cesso' per dei momenti, facendo volgere il suo pensiero alla luna ed il sole. Tempo fa' Sam si era imbattuta in una frase che l'aveva piuttosto posta nel tunnel della contemplazione. "E se il sole amasse la Luna?" Si narra che il Sole amasse così tanto la Luna da morire ogni notte per lasciarla respirare. Era una valida motivazione dell'ipotesi che si era ingranata al mio interno riguardante l'amore; questi due soggetti hanno pochi istanti per potersi scrutare avendo l'emozione All'apice ma essendoci amore si accontentano di quel poco pur di potersi vedere e amare a distanza. E' una specie di amore impossibile senza principio ne fine. Lo sguardo che Sam aveva posto sul foglio bianco avente delle sfumature grigiastre, dato lo schizzo che stava formulando sulla, appunto, Luna, muro' direzione iniziando a scrutare le sfumature che stavano avendo luogo sull'immensa superficie.*

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[Aw, ma ruoli benissimo! Comunque noi stiamo ruolando nel v2.] "Sam? Sam?" Charlie era fin troppo fatto quella sera, e adesso si ritrovava disteso a terra sulla strada ghiacciata ad osservare le stelle e tutto ciò che lo circondava. Si sentiva solo ed aveva bisogno d'aiuto.. (pt.1)

Charlie.
{Ma grazie.❤️
V2?
Liked by: Unknow Charlie.

{Tò. ^^} -

Charlie.
Pronto, Charlie?
*Milkshake. 'Che bella parola' fiato' Charlie quella sera, a quella festa, fin troppo fatto. Ed era lì, su quel materasso morbido e duro allo stesso momento rendendosi incompleta senza l'altra compagnia. La sua mente cercava, invano, qualcosa o qualcuno di cui avesse assolutamente bisogno in quel momento;Charlie. La voce esile e fioca del ragazzo riusciva a renderla dannatamente a suo agio emettendo, spesso senza volerlo, una risata fragorosa. La sua mano cercava un appoggio con dei tasti che emettevano un suono ogni volta che li premevi ad uno ad uno. Ci fu uno sforzo a voce alta che fece proferire da Sam un semplice "mh." A voce alta e strozzata. La chioma della ragazza era racchiusa in un'amabile coda bassa che lasciava qualche ciocca cadere sul suo volto pallido e spesso roseo. Le sue palpebre sbatterono ripetutamente succedute da un sussulto dopo aver udito lo squillare del cellulare che stava cercando senza darlo a vedere. Patrick doveva risiedere nella sua stanza dove trascorreva poco del suo tempo;diviso in feste, uscite, passeggiate e sonno. Il sonno per lui era paragonabile a pochi minuti ad occhi chiusi. Sam era consapevole del fatto che lo avrebbe svegliato se avesse fatto squillare a lungo quell'involucro, data l'ipotesi da lei formulata si affretto' ad afferrarlo per poi rispondere rapidamente alla chiamata ricevuta da Charlie dato il suo nome sul display. Aveva intrapreso un timbro di voce fioco ed impercettibile Sam tanto che dovette sforzarsi per comprendere se ci fossero dei passi nelle vicinanze o meno.*
{Pravo Pimpo.}

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Chi è la persona che sa tutto su di te?

{Il selfie e' quando ti fai la foto stessa io.'
MA CEH AHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHHAHHAHHAHHAHAHAHAHAA C':
Liked by: Charlie.

*Le sorrisi per poi abbassare di scatto lo sguardo sul mio libro. Onestamente, mi sentivo a disagio. Molto a disagio. Non sapevo che dire, chiedere o anche solo fare, per cui mi limitai ad aspettare*

Daphne Grengrass
Cosa leggi?
*La passione che la ragazza nutriva nei confronti dei libri era soprannaturale tanto che, ogni libro che riceveva sottecchi non poteva fare a meno di non avere l'occhiata di Sam. Il genere pareva indifferente a tutto e tutti, leggere era l'importante. Avere quel rapporto stretto a contatto con il protagonista e lo scrittore di cui necessitava la ragazza celandosi tra delle pagine giallastre. Alcuni libri non facevano altro che trasferirle una sorta di agonia ripercuotendo il passato e parandolo come immagini fisse dinanzi allo sguardo della ragazza. Il passato. Ah, brutto nemico. Per quanto possa sembrare forte, sicura di se e senza problemi, ciò che cela al suo interno era molo più che infernale. Una mano raggiunse quella dell'interlocutrice che aveva parato dinanzi agli occhi l'indifferenza nei confronti di Sam e l'imbarazzo. Inizio' a carezzare le pagine del libro con cautela, raggiunte successivamente sperando in un cenno di consenso della ragazza avente una chioma castana. Se avesse letto uno degli autori preferiti di Sam, il futuro era giocato e il dado aveva dato un ottimo punteggio per raggiungere la meta. Ma Sam, tralasciando questo particolare si è' sempre chiesta se loro adolescenti fossero adolescenti senza meta o senza metà.*

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-na bensì per sperimentare cose nuove, per riflettere, per sentirsi in qualche modo a contatto con i suoi genitori.

Kyle Anderson.
Si, assolutamente.
E' la cosa migliore da fare.
*Ed eccola;La costellazione di Orione. Le nubi che avevano gremito l'intera distesa scura che si protendeva al di sopra delle loro nuca, avevano dato libera vista alla stelle che, pavoneggiandosi, si porsero in avanti. Orione o il Cacciatore è un'importante costellazione, forse la più conosciuta della distesa ammirata da giovani fanciulli, grazie alle sue stelle brillanti e alla sua posizione ravvicinata all'equatore celeste, che la rende visibile dalla maggior parte del globo.
La costellazione consta di circa 130 stelle visibili ed è identificabile dall'allineamento di tre stelle che formano la cintura di Orione, queste tre stelle sono chiamate in diversi modi a seconda della tradizione: i Tre Re, i Re Magi,il rastrello, i tre mercanti, i bastoni.La sagoma dell'eroe è invece delineata da nove stelle.Orione si trova accanto al fiume Eridano, con i suoi due cani da caccia Cane Maggiore e Cane Minore, combattendo contro il Toro. Anche un'altra sua preda, la Lepre, si trova vicino."Gli studi che vennero approfonditi dalla contemplazione nel mondo nelle serate di plenilunio estivo, rese la distinzione della conoscenza diretta verso fine sconfinate. Sam non si limito' ad annuire con un sorriso da ebete sul volto, accennato notevolmente anche dalle spruzzate di lentiggini che sostavano sulle sue gote e sul suo naso, rendendo tutto tale mente sbarazzino, come a lei d'altronde garbava. Con uno slancio raggiunse la posizione eretta, raggiunta dall'uomo dopo anni di evoluzione, per poi posare una mano sul fianco destro ed iniziarlo a carezzare con il pollice.*

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-andare?» Domandò tenendo gli occhi.fissi su quelli della ragazza per poi alzare per un attimo lo sguardo al cielo notandp che il sole era ormai scomparso per dare spazio al buio della notte, parte della lunga giornata che Kyle preferiva indubbiamente.La notte per luo non era fatta solo per dormire-

Kyle Anderson.
{..}
{Domani rispondo alla role.
Ora la stilo e cerco la gif, mon Trèsor.❤️

--portò una mano sugli occhi per non farsi accorgere, lui non era esattamente il ragazzo che amava sentirsi debole davanto agli altri così scosse velocemente la testa e tornando a guardarla le sorrise, sorrise palesemente finto ma questo bastava sempre per rassicurare le persone. «Allora, vogliamo--

Kyle Anderson.
{..}

-affondava in quella del padre. Sentì gli occhi bagnarsi di lacrime, diverse volte tramite anche una cosa stupida si ritrovava ad avere la nostalgia dei suoi genitori, ripensando a quella fatidoca notte dove successe il tutto. Così lasciò subito andare la mano della ragazza e voltando il capo si-

Kyle Anderson.
{..}

Le strinse delicatamente la mano, con fare cordiale e ovviamente non voleva fare male vista la differenza do entrambi i palmi. Guardò per un attimo le loro mani unite e senza volerlo al ragazzo tornarono in mente il ricordo dei suoi genitori, quando lo portavano a fare un giro e la sua piccola mano-

Kyle Anderson.
{..}

-sperando in qualche modo di cambiare discorso per non vederla maliconica. Ovviamente lui sapeva bene chi fosse, ma in quel momento decise comunque di far finta di niente.

Kyle Anderson.
Sam, piacere.
*Una mano si protese in avanti cercando di parere maggior cordiale nei confronti del suo interlocutore che aveva sottolineato un particolare non futile del discorso. Nel corso della serata si sarebbero sicuramente trovati in una situazione che importasse la conoscenza del nome dell'altro per continuare a colloquiare amabilmente. Le iridi della ragazza incontrarono nuovamente quelle del ragazzo abbozzando un sorriso sfiatato dalla ventata di vento che, a sua sfortuna, le scompiglio' la chioma ben aggiustata sulle spalle esili, cosa che le permetteva di poter sembrare un'alunna modello. L'apparenza inganna. Era la solita frase che si ripeteva cercando di rendere la sua figura palesemente sincera, anche se sotto sforzo. Il fatto che Patrick potesse sembrare un ragazzo ombrato o isolato, era dannatamente buffo che spesso suscitava una fragorosa risata in Sam. E finalmente la notte stava avanzando sempre più velocemente, e il momento che la ragazza preferiva si stava inoltrando ad arrivare per lasciarla a mancanza di fiato senza dare una spiegazione logica al ragazzo.*

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--per poi posare lo sguardo nuovamente sulla ragazza, in particolare nei suoi occhi in un tentativo di capire quel qualcosa che magari tendeva a nascondere agli altri.

Kyle Anderson.
E' un po' difficile pensare che un ragazzo non sappia dove andare ma okay.
Magari al Kings.
*L'idea di andare al Kings rendeva il suo stomaco ancor più in subbuglio, moto che la spinse a coprirsi il grembo con una mano. Gesto molto frettoloso accompagnato dall'abbassarsi delle mani che precedentemente aveva spinto a raggiungere l'altezza delle gote. Abbozzo' un sorriso facciale comprendendo tutti i muscoli presenti su questa superficie senza escluderne affatto qualcuno. Le pupille si dilatarono intravedendo con la coda dell'occhio qualche stella che iniziava a spuntare sull'orizzonte della superficie immensa che si può vedere ma non toccare, eppure e' talmente bella. La vista del cielo può far star bene ogni singola persona,da un senso di rilasso simile allo scroscio della pioggia imbattersi con il pavimento di qualunque strada, sentiero, foresta o altro luogo. Fece echeggiare una risata strozzata e placata da una tosse che le fece bloccare tra le corde vocali qualche parola adatta a chiedere venia al ragazzo. Abbastanza accettabile era quest'ultimo, di cui non sapeva nemmeno il nome. Il fatto che dovesse condividere un tavolo di qualche FastFood con uno sconosciuto la rendeva leggermente titubante, ma non troppo. D'altronde la prima volta fu anche con Charlie, e tutto andò' a gonfie e vele.*

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--ragazza era davvero belle. Forse era anche per questo se non le toglieva gli occho di dosso, osservando ogni singolo particolare.

Kyle Anderson.
Mh..
Si forse si.
Avrei un leggero appetito.
*Rendere più sottili le palpebre e pupille, Sam lo riteneva un'abitudine data la frettolosità e frequenza con chi svolgeva codesto movimento. Pensare che il suo volto assumeva delle sembianze talmente simili a suo padre era affascinante. Oltre a questo dettagli aveva anche un qualcosa che la rendeva dannatamente minuta ed indifesa. La carenza dell'ascolto nei confronti delle cassette di Charlie, iniziava a farsi sentire con l'avanzare delle giornate, ore, minuti, secondi, attimi. Poi..Il suo sguardo incontro' quello del ragazzo che inizio' a perlustrare minuziosamente. I dettagli per la ragazza era fondamentale notarli, perché era probabile scovare un volto del carattere dell'interlocutore con cui si sta interagendo. La chioma iniziava a pesarle sulle spalle e, dovuta quest'irritazione, prese l'iniziativa di alzarsi il soggetto in un morbido chignon che dava visuale anche sui lineamenti della fine-gote e dell'incavo posto al di sotto degli occhi. Che siano lo specchio dell'anima c'era da rifletterci.*

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--qualcosa da proporre?» Domandò con il suo classico tono gentile. Rimanendo poi a fissarla dritta nelle irridi, quelle irridi che l'avevano colpito sin dal primo istante che le aveva guardate, che nonostante fossere scure davano come l'impressione di perdersi al loro interno. Insomma per Kyle la--

Kyle Anderson.
{..}

-non aveva alcun posto dove poterla portare per evitare di annoiarsi. In quel momento si che si sentiva un vero idiota, ma d'altro canto non era abituato a cose del genere dato che non usciva spesso con delle ragazze, soprattutto con quelle come Sam. «In realtà non ho molte idee al momento, tu hai--

Kyle Anderson.
{..}

Appena la ragazza gli fece quella domanda egli portò il capo verso l'altro rotenado velocemente gli occhi per poi passarsi una mano sotto il mento con fare pensieroso.Aveva davvero voglia di passare del tempo con la ragazza, mai avrebbe pensato di poterci parlare e adesso che erano li, insieme, lui-

Kyle Anderson.
{..}

--fianco. «E adesso che si fa?» Domandò infine tenendo lo sguardo fisso su di lei accennandole un piccolo e amichevole sorriso per poi alzarsi e posizionandosi quasi difonte a lei in attesa di una sua risposta.

Kyle Anderson.
Fammici pensare.
Hai qualche idea?
*Il pensiero di portarlo qualche parte ben specifica aveva appena abbandonato la mente di Sam, che si stava contorcendo per arrivare ad una conclusione che riguardasse la meta che avrebbero dovuto raggiungere. Le iridi della ragazza si spalancarono facendo distanziare le palpebre lentamente per poi volgere un lungo e tenace sguardo anche ai raggi solare che, pian piano, stavano iniziando a calare tra le montagne sinuose che vi si protendevano al loro fronte. Il sole aveva assunto un colore arancione ma non forte che dava all'atmosfera un non so' che di tranquillo. Era affascinante come gesticolasse rapidamente, Sam, rimanendo ugualmente una ragazza carina e segreta. Era un libro chiuso. Il frontino che indossava ,avente un tulipano sul ferro ricoperto di raso, le dava un aspetto di ragazza educata, non che non lo fosse, e timida. Il pensiero che a breve sarebbero comparse le costellazioni che Sam adorava tanto scrutare, rendeva lo stomaco di quest'ultima in subbuglio provocandole un leggero fremito paragonato alla necessità di mangiare.*

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--ragazzo, tenendo sempre gli occhi prima portando le sue braccia dietro il suo capo, fra i suoi capelli a riccioli castano chiaro. Poco dopo passarano circa dieci minuti, il sole stava per calare e non appena Kyle sentì il sole scomparire dalla sua faccia, si ricompose guardando Sam ancora al suo--

Kyle Anderson.
{..}

Appena lei gli dissi quelle parole Kyle si mise comodo appoggiando la schiena negli spalti in marmo superiore e chiudendo gli occhi portò la testa all'indietro in modo tale da far riflettere il sole dritto nel suo volto dai lineamenti delicati. «Oh si è rilassante, hai ragione.» Rispose poi il--

Kyle Anderson.
{..}

--era un volto sconosciuto, anzi la riconobbe subito. Faceva parte della sua scuola e, secondo il suo parere era una fra le ragazze più belle dell'istituto. Il suo sorriso e le sue irridi color nocciola erano le parti che Kyle preferiva della ragazza, dato che prima d'ora si erano parlati raramente.

Kyle Anderson.
E' rilassante.
Prova, su.
*Con gesti disinvolti, i colpetti che Sam erogo' alla panchina posta alla sua destra appartenente agli spalti destri, aleggiarono nell'aere dando un sapore di curiosità di entrambi a quest'ultima. Le iridi a cerbiatta della ragazza si strinsero all'unisono risplendendo e rispecchiando la radiosità che il sole emanava quella giornata. Si rese conto che le sue gote stavano iniziando ad assumere un colore rossastro, paragonabile alla chioma di una sua amica, o meglio conoscente. Ancora non aveva avuto l'occasione di scrutare il ragazzo con cui aveva intrapreso un discorso, o come si può meglio definire, una dimostrazione. Una frase in quel momento le parve dinanzi alle pupille, anche se chiuse, con una foto o meglio scena come sfondo. Lei e Charlie, scrutati in terza persona mentre si scambiavano un bacio casto e fugace, definito inaspettato."Guardava le sue labbra come se fossero le ultime righe di una lettera d'addio.". L'immagine del ragazzo le fece splendere le pupille rendendole meravigliate e allo stesso tempo nostalgiche della presenza del ragazzo. Attendeva il loro incontro per poterlo abbracciare, ascoltare e vedere. Vedere quel suo sorriso timido, vedere quell'imbarazzo non dovuto, vedere quel ragazzo che al suo interno celava l'impensabile.*

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--parecchio, anche per il fatto che la ragazza si fosse accorta di lui. << Bel posto dove prendere il sole, eh! >> Rispose il ragazzo con tono scherzoso e alzandosi scese quell'enorme gradino prendendo posto al suo fianco. Scrutando ogni singolo movimento che ella compiva. Quello della ragazza non--

Kyle Anderson.
{..}

--ella non se ne accorgesse, non voleva sembrare scortese. Ma avvenne esattamente tutto il contrario, la ragazza se n'era accorta infatti dopo essersi girata lievemente con il capo gli proferì quelle parole che fecero spuntare un gran sorriso a Kyle. Non se l'era presa e quella cosa lo divertiva--

Kyle Anderson.
{..}

In quel preciso istante Kyle si trovava seduto sugli spalti dell'apposito campo; Intento a guardare o meglio fissare una ragazza seduta sotto di lui che a modo suo cercava di prendersi il sole, cosa che al ragazzo suonava molto strana. Continuò a guardarla,ridacchiando lievemente con la speranza che

Kyle Anderson.
{..}

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