Parlami degli occhi di Zayn. Non ti dirò da dove iniziare o come iniziare, prendi una foto (ma sono sicura che quegli occhi sono marchiati a fuoco nella tua mente) e /de/scrivi...
Gli occhi di Zayn sono quel posto lontano dal mondo che più mi attira e al contempo più mi spaventa, in assoluto. Occhi come passaporte magiche, ti ci aggrappi e vieni risucchiato istantaneamente in un universo alternativo che non è di certo il tuo, ma il suo. Quell'universo da cui ogni tanto Zayn arriva, magari mostrandoci un sorriso in una selfie, condividendo una riflessione così, dal nulla che apparentemente non ha un senso ma che, puntualmente un senso ce l'ha. Arriva dal suo universo e ci regala un disegno, uno schizzo, una bozza indefinita di ciò che è la realtà che vive al di l dei suoi occhi scuri. Gli occhi di Zayn sono scuri, a volte sembrano ambrati ma è solo una proiezione della dolcezza che cela nel suo animo. Sono scuri perché deve nascondere la serratura di quell'ingresso imponente attraverso il quale ognuno potrebbe scorgere ciò che pensa, sogna, desidera. I suoi occhi sono sfuggenti, lo hai mai notato? Sono poche le volte che, in video, tiene fermo il suo sguardo verso un obbiettivo. Lui sa che le sue iridi castane sono gli ingressi al suo mondo esclusivo, quel mondo che deve essere lui a decidere di mostrare, quando e come vuole. Spesso lo fa con i colori. In quel video del 1D Day si dedicava ai graffiti, io ho una teoria. Quando ti dedichi a un murales dai le spalle al mondo e gli occhi li apri su una parete che non giudicherà mai quello che ti porti dentro, e lui, guarda caso, pur di sfuggire alle telecamere (al mondo dietro di esse) decise proprio di dedicarsi a quel muro atono che subito si ritrovò immerso dai colori della sua anima. Io lo trovo sublime.
Tu sei una bimba, ma pur sempre stronza.
Tu sei una bimba, ma pur sempre stronza.