http://www.youtube.com/watch?v=CVh9_bvxQOE&sns=tw
Questa però è davvero una carognata da parte tua, anon. Innanzitutto credo questa sia la terza scena del film che più mi ricorda una mia esperienza vissuta. In pratica non ho altro da aggiungere vista la mia risposta precedente. Adèle ti stravolge con quei suoi occhi grandi e scuri, desiderosi di scoprire, scoprirsi, conoscersi soprattutto. Lei è una fonte inesauribile di curiosità volta soprattutto a se stessa, più verso il mondo che la circonda. Adèle è un dilemma d la sia risposta, quel "è strano perché mi somiglia e al tempo stesso non sembro io" (non ti cito testualmente) fa capire quanto lei non riesca a riconoscersi neppure nel proprio riflesso allo specchio, bambina lei che ancora deve accettare così tante cose. E quel "non è finito, devo rifinire i dettagli" di Emma è così spaventosamente profetico e simbolico. È lei che, alla fine, definisce i tratti di Adèle e non si parla più di disegno, ma di vita. Emma è un po' la mano che regge la matita, quella che definisce i contorni della vita di Adèle. E tutto torna. E io ora sono un ammasso di sentimenti contrastanti e ti odio, anon.
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Underwater
andy