Hai la possibilità di incontrare gli Oned, ma è il duemilacinque, sono piccoli e non famosi. Non sanno cosa li aspetta. Eppure tu puoi avvisarli di /una/ sola cosa futura. Che cosa scegli di dirgli?
A Zayn direi di pensare bene a cosa realmente vuole dalla sua vita, se è davvero disposto a finire soto i riflettori e ad essere privato della sua quotidianità, della sua privacy. Gli regalerei un album da disegno.
A Liam dire che il parere delle persone continuerà a tormemtarlo anche da adulto, che non smetteranno mai di giudicarlo ma che dovrà imparare da solo a lasciarsi scivolare addosso le critiche non costruttive.
A Niall direi di non piangere per le piccole tristezze, per le sconfitte in ambito scolastico perché un giorno troverà la sua strada e sarà davvero tanto felice. Schifosamente felice che riuscirà a contagiare a chiunque la sua allegria!
A Harry non direi niente, gli regalerei solo un diario. Sulla prima pagina, prima di lasciarglielo, scriverei che quando vorrà dire ciò che prova apertamente, quando desidererà urlare le sue paure, le sue emozioni al mondo non gli sarà più concesso, allora potrà trasformare il suo silenzio in parole scritte e che di queste parole ne farà grandi canzoni.
A Louis mollerei un ceffone da strappargli un rumoroso pianto, magari proverebbe pure a ricambiare ma io lo menerei più forte; finiremmo per menarci pesantemente e se lui mi chiedesse perché l'ho fatto io gli risponderei che un giorno desidererò picchiarlo a morte ma che per ovvie (solo a me) ragioni non potrò farlo.
Tutto qui!
A Liam dire che il parere delle persone continuerà a tormemtarlo anche da adulto, che non smetteranno mai di giudicarlo ma che dovrà imparare da solo a lasciarsi scivolare addosso le critiche non costruttive.
A Niall direi di non piangere per le piccole tristezze, per le sconfitte in ambito scolastico perché un giorno troverà la sua strada e sarà davvero tanto felice. Schifosamente felice che riuscirà a contagiare a chiunque la sua allegria!
A Harry non direi niente, gli regalerei solo un diario. Sulla prima pagina, prima di lasciarglielo, scriverei che quando vorrà dire ciò che prova apertamente, quando desidererà urlare le sue paure, le sue emozioni al mondo non gli sarà più concesso, allora potrà trasformare il suo silenzio in parole scritte e che di queste parole ne farà grandi canzoni.
A Louis mollerei un ceffone da strappargli un rumoroso pianto, magari proverebbe pure a ricambiare ma io lo menerei più forte; finiremmo per menarci pesantemente e se lui mi chiedesse perché l'ho fatto io gli risponderei che un giorno desidererò picchiarlo a morte ma che per ovvie (solo a me) ragioni non potrò farlo.
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